L'iniziativa

Come informare i giovani sulle opportunità e i rischi del web

Studenti, docenti e adulti hanno partecipato alle Giornate europee sulla Cittadinanza Digitale in tutta Italia. La ricerca: 2 ragazzi italiani su 3 non sanno cosa sono le competenze digitali. E spesso ignorano i pericoli della Rete. Decisiva una crescita di consapevolezza

Pubblicato il 24 Nov 2022

Gregorio Ceccone

pedagogista del digitale, Coordinatore dei formatori e referente per l'Osservatorio Scientifico del Movimento Etico Digitale

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Le giornate europee sulla cittadinanza digitale sono un appuntamento importante per la Rete. Si sono svolte dal 20 al 22 ottobre, prendendo forma nel nostro paese in incontri informativi e appuntamenti live con il coinvolgimento studenti di oltre 50 istituti superiori, docenti e adulti interessati alla tematica di tutta Italia.

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Le Giornate Europee sulla Cittadinanza Digitale

L’iniziativa, che oltre all’Italia coinvolge altri partner europei quali Irlanda, Olanda, Ungheria e Belgio, è promossa dall’Associazione no profit Social Warning-Movimento Etico Digitale con il patrocinio della Regione Veneto. A Milano c’è stato l’appuntamento “Nuove idee per la Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale”, il 22 ottobre, al C30 di OneDay, che ha visto la partecipazione di decine di professionisti del digitale.

Tra presente e futuro

Un evento in cui sono state trattate tutte le varie tematiche connesse alla Cittadinanza Digitale: il presente e il futuro delle professioni digitali, potenzialità e rischi della rete, diritti e doveri dei cittadini online, fino a toccare temi come il cyberbullismo, la difesa da hate speech e la rete come spazio di inclusione. Un evento in collaborazione con Marketing espresso che ha visto come ospiti:

  • Michele Casula, professionista della comunicazione: ha una lunga carriera come coreografo e regista nel settore dello spettacolo.
  • Marco Onorato, fondatore del gruppo Marketing Espresso.
  • Fabiano Buongiovanni, si occupa di supportare le aziende nel percorso di digitalizzazione con un focus mirato alla valorizzazione delle persone.

Tre giorni di vera e propria educazione digitale allo scopo di gettare le basi per contribuire a realizzare, grazie alle potenzialità del digitale, una società più inclusiva e partecipativa. I risultati dell’evento sono raccolti in un Report che sarà consegnato alle istituzioni italiane ed europee nel corso di un evento in cui il Movimento Etico Digitale chiederà, insieme ai partner europei, l’istituzione della Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale.

Da dove nasce il progetto. I dati dell’Osservatorio scientifico del Movimento

L’impatto sociale ed economico della tecnologia si è sempre più diffuso e accelerato in questi ultimi 10 anni: la velocità e il volume delle informazioni sono aumentati in modo esponenziale. Gli esperti prevedono che il 90% dell’intera popolazione mondiale sarà connesso ad internet entro i prossimi 10 anni.

Tramite il c.d. “Internet of things” (abbreviato “IoT”, riferito all’estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti, ovvero l’oggetto interagisce con il mondo circostante, reperisce e trasferisce informazioni tra rete internet e mondo reale, si pensi ad esempio a braccialetti o orologi intelligenti), il mondo digitale e quello fisico saranno presto uniti.

Questi cambiamenti annunciano possibilità eccitanti ma contemporaneamente creano anche incertezza ed i bambini di oggi saranno al centro di questo mutamento.

Bambini sempre più digitali

Possiamo osservare come i bambini inizino ad utilizzare le tecnologie digitali ed i media sempre più precocemente e per periodi di tempo sempre più lunghi. Passano in media sette ore al giorno davanti agli schermi – partendo da i televisori ed i computer, ai telefoni cellulari e ai vari dispositivi digitali mobili. I bambini trascorrono più tempo con i media digitali che con i loro genitori o a scuola. Appare evidente che questa abitudine può avere un impatto significativo sulla loro salute e il loro benessere.

Quali contenuti digitali consumano, chi incontrano online e quanto tempo trascorrono sullo schermo?

Tutti questi fattori influenzeranno notevolmente il loro sviluppo e benessere.

Intrattenimento ma anche tanti rischi

Il mondo digitale è una vasta distesa di apprendimento e intrattenimento. Contemporaneamente in questo mondo digitale i bambini sono esposti a molti rischi, come il cyberbullismo, la dipendenza dalla tecnologia, contenuti osceni e violenti, notizie false, truffe e furti di dati.

Il problema sta nella natura rapida e in continua evoluzione del mondo digitale, per contro la corretta governance di internet e le politiche per la protezione dei minori sono “lente” rispetto al veloce scambio di dati. Questa lentezza le rende inefficaci.

I genitori spesso non comprendono

Il modo in cui i bambini usano la tecnologia è molto diverso da come la utilizzano gli adulti. Questo divario culturale digitale rende difficile per i genitori e gli educatori comprendere appieno potenzialità e rischi che i giovani potrebbero incontrare online. Di conseguenza, gli adulti potrebbero non essere in grado di consigliare i minori sull’uso sicuro e responsabile delle tecnologie digitali.

L’Italia è il penultimo paese in Europa nella classifica Ocse per competenze digitali. Un gap di conoscenza e consapevolezza che divide i ragazzi italiani dai coetanei europei (in Italia soltanto 1 giovane su 4 ha ricevuto formazione su questi temi, mentre a livello europeo viene fatto un lavoro educativo migliore e costante).

Dalla ricerca effettuata dall’Osservatorio scientifico del Movimento Etico Digitale emerge una fotografia che fa riflettere: 2 ragazzi italiani su 3 non sanno cosa sono le competenze digitali. Il 70% dei ragazzi è convinto di sapere cosa significhi essere cittadino digitale, ma il 68% ne dà una definizione sbagliata o parzialmente sbagliata.

Il 75% segnala di non aver mai ricevuto formazione riguardo la cittadinanza digitale e il 66% non ha mai partecipato ad un’iniziativa, fatto una condivisione su Instagram o sostenuto una petizione on line per sostenere una causa sociale.

Un dato è assolutamente evidente e chiaro: l’81% vorrebbe una giornata europea dedicata alla cittadinanza digitale. Questo dato è molto importante. Evidenzia come per gli studenti Italiani sia importante ragionare a livello europeo su temi come la cittadinanza digitale.

A confermare questa necessità ci sono i dati riguardo ai temi che i giovani vorrebbero affrontare nel mondo digital: lotta al razzismo per il 48% degli intervistati, ecologia e cambiamenti climatici per il 43%, uguaglianza di genere per il 41%, povertà nel mondo per il 37% e pericoli in rete per il 36%.

Questi i dati emersi dalle risposte di un campione di 1.992 ragazzi e ragazze da tutta Italia alla survey elaborata dall’Osservatorio scientifico dell’Associazione no profit Social Warning-Movimento Etico Digitale, fondata da Davide Dal Maso, sulle potenzialità e i rischi del web che, insieme a partner europei, chiede da tempo l’istituzione della Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale.

Formare i ragazzi per i pericoli sul web: a scuola, a casa

Non esiste ad oggi una giornata riconosciuta per parlare delle opportunità offerte dal digitale a livello europeo. Si tiene ogni anno il Safer Internet Day, è un evento annuale, organizzato a livello internazionale nel mese di febbraio. Si tratta di una ricorrenza annuale istituita nel 2004 al fine di promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie, in particolare tra i bambini e i giovani di tutto il mondo.

Questa è un evento molto importante a cui da sempre aderisce anche il Movimento Etico Digitale e Social Warning. Il focus di questo evento è la sicurezza on-line ed imparare a riconoscere i pericoli della rete. I ragazzi hanno sicuramente il bisogno di essere informati su questo tema ma hanno bisogno anche di altro.

Di un evento che parli di competenze, opportunità e possibilità. Un evento che metta nelle sue priorità quello di parlare degli aspetti positivi ed utili della rete. La Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale vuole diventare appunto questa occasione.

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Prove generali di cittadinanza digitale

La cittadinanza digitale – afferma Davide Dal Maso, inserito nel 2019 da Forbes tra i cinque under 30 italiani più influenti nel settore Education, fondatore del Movimento Etico Digitale e membro della Digital Skills and Job Coalition della Commissione Europea – è un tema cardine del futuro della nostra società e possiamo definirla come l’unione tra l’educazione civica e l’educazione digitale, quindi da un lato la formazione ai propri diritti e doveri come cittadini e dall’altro la consapevolezza che le azioni che si effettuano on-line e off-line hanno un impatto nel presente e nel futuro per sé stessi e per gli altri”.

C’è ancora molta strada da fare su questi temi sia in Italia che nel resto d’Europa – continua Dal Maso – ma è incredibile come in un momento storico quale quello che viviamo, in cui i ragazzi stanno più di due mesi l’anno sullo smartphone (dato Osservatorio Scientifico sull’Educazione Digitale febbraio 2021), non sia ancora stata implementata un’educazione efficace alla cittadinanza digitale.

Stimolare l’auto-imprenditorialità

Attraverso la promozione dell’educazione digitale, la Giornata Europea della Cittadinanza Digitale utilizza un approccio costruttivo per arginare i rischi della rete e massimizzare le potenzialità. Si incoraggiano i giovani ad acquisire le competenze per vivere, divertirsi e lavorare nel web, stimolando l’auto-imprenditorialità.

Al fine di avvicinarsi sempre di più al raggiungimento di questo importante obiettivo, nelle giornate dedicate all’iniziativa è stata lanciata la campagna #CittadiniDigitali per raccontare l’importanza di portare l’educazione civica digitale, e le opportunità di inclusione sociale che questa offre, nelle scuole di tutta Europa.

A lezione di cittadinanza digitale

Più di 3000 studenti sono stati coinvolti in una “lezione di cittadinanza digitale” attraverso la piattaforma Twitch dove hanno potuto interagire con diversi influencer su temi inerenti al mondo del lavoro in relazione alla reputazione digitale. L’incontro ha visto la partecipazione di Oscar di Montigny, divulgatore ed esperto di innovazione, Davide Dal Maso, esperto di social media e generazione Z, Marco Lecchi, content creator, ed Eleonora Chioda, giornalista professionista, innamorata delle startup. Già direttrice responsabile di una testata di business, è ideatrice e coautrice di Silicon Valley e del bestseller Startup (entrambi editi da Hoepli).

Gli studenti, nella maggior parte dei casi definiscono la cittadinanza digitale come la capacità di evitare pericoli on-line ma solamente una piccola parte ritiene che essere cittadino digitale possa rappresentare anche un’ opportunità. L’educazione digitale è una competenza decisiva per il futuro dei ragazzi per sapersi porre in maniera competitiva nel mondo del lavoro sempre più connesso e sempre più globalizzato.

Il ruolo fondamentale giocato dagli adulti

“Qualcuno ti ha mai insegnato a essere un cittadino digitale?” è una delle domande della ricerca alla quale il 75% dei ragazzi risponde di no….. Questi dati evidenziano un aspetto molto interessante. Molti degli studenti incontrati pensano di sapere cosa sia la cittadinanza digitale in quanto ne hanno sentito parlare o percepiscono l’importanza di questo tema per il loro futuro.

Quando chiediamo a loro di darci una definizione di cittadinanza digitale vengono date le risposte più differenti. Circa un terzo sono corrette mentre due terzi sono parzialmente corrette o del tutto sbagliate.

Questi dati evidenziano come il tema sia percepito come importante ma come sia necessario parlarne di più con gli adulti ed in primis con la scuola, una delle interfacce educative più importanti per l’accompagnamento dei giovani verso l’adultità sociale e professionale. Saper vivere e comprendere il digitale è una competenza decisiva per il futuro dei giovani italiani per sapersi porre in maniera competitiva nel mondo del lavoro del domani. Sempre più connesso e sempre più esteso a livello globale.

Cos’è il “Social Warning – Movimento Etico Digitale”

Il “Social Warning – Movimento Etico Digitale” è la no profit fondata da Davide Dal Maso nel 2018 con l’obiettivo di sensibilizzare ragazzi e adulti sulle potenzialità e sui rischi del web attraverso una rete di formatori-volontari (attualmente sono circa 150), professionisti del web, che promuovono l’educazione digitale nelle scuole medie e superiori di tutta Italia attraverso incontri formativi gratuiti.

Nei primi quattro anni di vita, il Movimento ha incontrato, nell’ambito di eventi ed appuntamenti organizzati in tutta Italia, oltre 70mila ragazzi e 25mila genitori per parlare delle opportunità e dei rischi del web e di come approcciare i social media in maniera corretta. La no profit si sta espandendo in Europa, accogliendo associazioni partner che hanno a cuore l’educazione civica digitale e supportando progetti come “NonSeiLibero” condotti dai giovani per promuovere un utilizzo etico, libero e consapevole delle nuove tecnologie.

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