Agenda Digitale fotografa accanto ai ritardi che immobilizzano il Paese le leve per liberare concrete opportunità di crescita. Il superamento del divario digitale è il fattore chiave per il rilancio dell’economia tenuto conto che per superarlo occorre intervenire sulle infrastrutture materiali e su quelle immateriali.
Agenda Digitale rappresenta una grande sfida tecnologica e un radicale cambio di mentalità che consentirà non solo di aprire cantieri, creare occupazione qualificata, ma anche di formare competenze, progettare e realizzare servizi innovativi, semplificare norme e procedure; rendere intelligenti le città – dall’illuminazione alla sicurezza, dalla anagrafe alla mobilità – oltre che intervenire nei settori portanti la finanza pubblica – sanità, p.a., fisco, sicurezza.
L’ampio spettro dei possibili interventi e la presenza di eccellenze scientifiche, tecnologiche e produttive nel Paese sono però insufficienti ad arginare il rischio che Agenda Digitale si trasformi in un contenitore di sole aspettative.
Per questo auspico che l’attuale Governo provveda in tempi rapidi a definire le risorse e a calendarizzare degli obiettivi, partendo da quelli immediatamente raggiungibili, attraverso il coordinamento delle diverse istituzioni interessate e la condivisione delle attuali basi dati, per arrivare, in un tempo certo, a quelli più innovativi e che sottendono le prestazioni e i servizi digitali di livello internazionale.