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Euro digitale: un’opportunità di sviluppo e competitività per le imprese italiane



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L’euro digitale potrebbe favorire lo sviluppo delle aziende italiane, stimolare l’innovazione nel settore dei pagamenti, promuovere l’inclusione finanziaria e rafforzare l’autonomia strategica dell’Unione Europea. L’Italia ha il potenziale per giocare un ruolo chiave in questo processo ma servono investimenti e collaborazione

Pubblicato il 22 mag 2024

Roberto Liscia

Presidente Netcomm



euro digitale2

Il progetto della Banca Centrale Europea per l’introduzione di un euro digitale si presenta come una leva strategica significativa per lo sviluppo delle aziende italiane ed europee, con implicazioni che vanno oltre il mero ambito dei pagamenti. Secondo Netcomm l’euro digitale si prefigge di aumentare l’efficienza dei pagamenti, promuovere l’innovazione e posizionare l’Europa tra i maggiori player nell’ambito della tecnologia dei pagamenti a livello globale.

Si prospetta quindi che questa misura possa influenzare il mercato dei pagamenti attraverso la riduzione dei costi e i regolamenti istantanei producendo un efficientamento per le imprese, in particolare per le PMI italiane, che beneficerebbero di strutture di commissione più semplici e potrebbero gestire i pagamenti in maniera più diretta e meno onerosa.

Euro digitale e innovazione nel settore dei pagamenti e dei servizi finanziari

Tra i risvolti positivi dell’introduzione di una moneta digitale troviamo la spinta verso l’innovazione con implicazioni significative per l’autonomia strategica e la sovranità monetaria dell’Unione Europea. L’euro digitale, infatti, faciliterà i pagamenti transfrontalieri in euro e ridurrà la necessità di utilizzare il dollaro americano, con una conseguente riduzione della dipendenza dalla moneta statunitense. La Banca Centrale Europea potrà quindi esercitare un ruolo di maggiore rilievo in ambito finanziario internazionale, applicando un maggiore controllo sulla politica monetaria.
L’euro digitale rappresenta inoltre una tecnologia di base che può stimolare l’adozione di nuovi processi digitali e soluzioni innovative. In primo luogo, sarà determinante per avviare un percorso di innovazione nel settore dei pagamenti e dei servizi finanziari, incoraggiando ad esempio l’automazione dei pagamenti B2B e B2C per semplificare la gestione del flusso di cassa per le aziende, o promuovendo lo sviluppo e l’integrazione di nuovi servizi fintech e piattaforme di e-commerce per aiutare le aziende a rimanere competitive in un mercato in rapida evoluzione.

L’impatto dell’euro digitale sull’inclusione finanziaria

Potrebbe, infine, garantire l’inclusione facilitando l’accesso ai servizi finanziari per tutti i cittadini europei. Consumatori e aziende possono quindi aspettarsi metodi di pagamento più rapidi, sicuri e possibilmente meno costosi. I driver verso il pagamento digitale includono la comodità, la velocità e la sicurezza e l’euro digitale mira a soddisfare proprio queste esigenze offrendo una maggiore privacy e controllo sui propri fondi.

Anche se l’euro digitale non è destinato a sostituire completamente il contante, potrebbe ridurne l’uso, in particolare in ambiti dove il pagamento digitale è più conveniente: ciò influenzerà il comportamento di acquisto degli italiani, offrendo loro una maggiore varietà di opzioni di pagamento. Le potenzialità sono vaste, tuttavia è importante affrontare le sfide connesse alla nuova moneta digitale in modo responsabile e prudente. L’Italia può svolgere un ruolo importante in questo dibattito e contribuire a garantirne il successo.

Il ruolo dell’Italia nel processo di sviluppo e implementazione dell’euro digitale

Il nostro Paese, attraverso i suoi organi istituzionali ed enti privati, partecipa attivamente al processo di sviluppo e implementazione dell’euro digitale influenzandone l’iter adottivo e i regolamenti, con un’attenzione particolare alla definizione del ruolo degli intermediari finanziari, alle norme per la tutela della privacy e dei dati e all’impatto della moneta digitale sull’economia e sul sistema finanziario.

Il governo italiano ha espresso il suo supporto all’introduzione dell’euro digitale, sottolineando i potenziali benefici per l’economia e per tutta la società. Per questo motivo le autorità italiane stanno collaborando con la BCE e le altre istituzioni europee al fine di definire le caratteristiche e le modalità di emissione dell’euro digitale ed elaborare un quadro normativo solido, efficiente e flessibile. L’Italia ha un forte interesse a garantire che l’euro digitale sia accessibile a tutti i cittadini e alle imprese, in particolare alle PMI, alle quali potrebbe offrire nuove opportunità per l’export e consentire transazioni transfrontaliere più rapide e sicure offrendo una soluzione di pagamento meno costosa e con meno barriere.

L’euro digitale per le piccole e medie imprese italiane

L’abbattimento delle barriere transazionali apre nuovi mercati per le piccole e medie imprese, che potrebbero trovare nel digitale un canale privilegiato per l’espansione internazionale. Dal punto di vista finanziario, una valuta digitale tracciabile e integrata con i sistemi di pagamento potrebbe migliorare la trasparenza finanziaria delle aziende. Questo aspetto è particolarmente rilevante per l’accesso al credito, in quanto fornisce a banche e investitori una visione più chiara e affidabile della salute finanziaria di un’impresa, riducendo così il rischio percepito e potenzialmente i costi del finanziamento. In questo modo, anche le piccole aziende e gli imprenditori che operano in aree meno servite dal sistema bancario tradizionale possono partecipare più facilmente all’economia digitale. Questo potrebbe portare a una maggiore inclusione finanziaria e stimolare l’imprenditorialità in tutto il tessuto economico europeo.

La digitalizzazione in Italia e il contributo dell’euro digitale

L’Italia presenta un ritardo rispetto ad altri Paesi europei in termini di digitalizzazione. Questo potrebbe ostacolare l’adozione dell’euro digitale, creando sfide dovute alla scarsa familiarità con le tecnologie digitali da parte di cittadini e imprese, alla carenza di infrastrutture digitali adeguate, come la banda larga ad alta velocità, e infine all’utilizzo ancora diffuso di contanti e carte di pagamento tradizionali dovuto soprattutto a questioni di sicurezza percepita. Netcomm crede che l’euro digitale possa rappresentare un’occasione per superare il gap che la separa l’Italia dagli altri Paesi europei e per favorire la crescita economica a fronte dell’elaborazione di un piano d’azione mirato e alla collaborazione tra governo, cittadini e imprese.

Conclusioni

Per cogliere le opportunità offerte dall’euro digitale, l’Italia dovrebbe innanzitutto investire in infrastrutture digitali, come la banda larga ad alta velocità e le tecnologie che garantiscano l’accesso all’euro digitale a tutti i cittadini; promuovere l’educazione digitale a tutti i livelli, sensibilizzando cittadini e imprese circa i benefici delle tecnologie; collaborare con il settore privato per sviluppare applicazioni e servizi basati sulla nuova moneta digitale e, infine, adeguare il quadro normativo per facilitarne l’adozione in sicurezza.

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