Smart organization

Smart working, se lo conosci non ti danneggia: norme, rischi e tutele

Il protocollo nazionale sul lavoro agile firmato nel 2021 ribadisce la necessità di un apposito accordo scritto per entrare in smart working. Un accordo già previsto dalla L 81/2017. I dettagli, le differenze con il telelavoro, le principali criticità e come risolverle

Pubblicato il 27 Apr 2022

Giovanni Cinque

Cespis (CEntro Studi Prevenzione, Investigazione e Sicurezza)

Lavoro ibrido, le politiche dei grandi gruppi italiani: il caso di Tim

Negli ultimi due anni, lo smart working è stato associato, se non confuso, al “telelavoro” o anche al “lavoro a domicilio”: queste tipologie di lavoro in realtà sono differenti, sul piano operativo, normativo, contrattuale.

E sono differenze importanti, da studiare per trarre il meglio dallo smart working, evitando derive pericolose per il singolo e la società.

Che ne sarà dello smart working? Ecco perché siamo solo all’inizio della “rivoluzione”

Smart working è lavoro agile: la legge 81/2017

Lo smart working, anche se sarebbe più opportuno parlare di lavoro agile, è stato introdotto in via sperimentale nelle Pubbliche Amministrazioni sette anni fa, ma ufficialmente con la l. n. 81 del 22 maggio 2017.

Qui è stato definito come una: “modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva”.

L’elemento che caratterizza il lavoro agile, a differenza del telelavoro, è l’accordo che viene stipulato tra il datore di lavoro e lavoratore.

Un accordo in cui vengono indicati:

  • le parti della prestazione lavorativa da svolgere fuori dall’azienda;
  • i luoghi in cui svolgerle;
  • il tempo lavorativo, tenuto conto del riposo e della disconnessione;
  • i cicli e gli obbiettivi dell’attività lavorativa;
  • i criteri da rispettare per l’impiego degli strumenti tecnologici.

Durante il periodo emergenziale, l’accordo è venuto meno. In particolar modo, il datore di lavoro aveva ampia facoltà di decidere arbitrariamente quali lavoratori dovessero adottare questa modalità lavorativa e per quanto tempo.

Difatti, nel 2020, secondo quanto riportato dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel suo “report smart working, sono stati registrati 8.000.000 lavoratori in “smart”, rispetto ai 570.000 dell’anno precedente. È evidente l’accelerazione impressa dalle disposizioni governative per far fronte alla pandemia Covid 19.

L’utilizzo del lavoro agile ha permesso la continuazione delle attività lavorative sia in ambito pubblico che privato. Pertanto, questa facoltà perdurerà ancora per qualche mese (D.L. n.24 del 24 marzo 2022).

Lo smart working deve garantire il diritto alla disconnessione

Il telelavoro deve essere svolto in un luogo concordato tra datore di lavoro e lavoratore, mentre il lavoro agile può essere eseguito in qualsiasi postazione.

Nel primo caso, l’orario di lavoro viene imposto dall’azienda mentre nel secondo viene deciso dallo stesso lavoratore ed è flessibile, come la scelta della propria postazione lavorativa.

In entrambi i casi, nonostante la paventata “libertà” di poter organizzare la propria attività lavorativa, una larga parte dei dipendenti ha lamentato alcune criticità operative, tra cui:

  • l’isolamento forzato,
  • il rispetto dell’orario di lavoro (soprattutto nel telelavoro)
  • la perdita della socialità,
  • il c.d. tecnostress;
  • l’insufficienza del diritto alla disconnessione (la mancanza di un piccolo break o dell’impossibilità di distogliere gli occhi dallo schermo del computer per le numerose videochiamate).

In molti casi, infatti, esercitare il diritto alla disconnessione a fine giornata era pressoché impossibile.

Tale diritto, già menzionato nella l. n. 81 del 2017, garantisce la libertà di disattivare qualsiasi dispositivo tecnologico utilizzato per svolgere la propria mansione affinché la vita professionale non si mescoli con quella privata e viceversa.

È vero che il telelavoro, il lavoro agile e anche il lavoro a domicilio costituiscono tipologie di lavoro subordinato e che quasi tutti si svolgono in modalità digitale (e, quindi, con l’ausilio di computer e altri strumenti), ma esse non possono essere sovrapposte.

Smart working: cosa prevede il protocollo nazionale sul lavoro agile

Per risolvere queste problematicità, il Governo e le Parti Sociali il 7 dicembre 2021 hanno sottoscritto il “Protocollo Nazionale sul Lavoro in modalità agile”, con l’obiettivo di regolare in modo efficace lo smart working nel settore privato.

Tra le varie disposizioni di legge, che integreranno le preesistenti, una riguarda proprio la modalità di accesso allo smart working.

Non sarà più possibile accedere tout court allo stesso, ma soltanto mediante la stipulazione di un accordo scritto tra datore di lavoro e lavoratore, così come già previsto espressamente dagli artt. 19 e 21 della l. 81 del 2017.

Affinché il lavoro agile sia concretamente agile, e purché vengano raggiunti gli obbiettivi richiesti e/o prefissati, è necessario poterlo svolgere in ogni dove, quando si vuole e rispettando il diritto alla disconnessione.

Il Protocollo dedica attenzione alla tutela dei dati: per la prima volta, non soltanto vengono delineati gli obblighi e gli oneri che il lavoratore deve rispettare in materia di protezione dei dati, ma soprattutto vengono previsti una serie di adempimenti che dovranno essere realizzati dallo stesso datore di lavoro.

Ad esempio, l’adozione di tutte le misure tecnico – organizzative idonee a salvaguardare sia i dati riguardanti i propri lavoratori che i dati trattati da quest’ultimi.

Questi interventi, sicuramente importanti, non sono però in grado di fronteggiare tutti i rischi e le sfide poste da questa “nuova” modalità lavorativa.

Occorre una regolamentazione ad hoc: forse un primo passo è stato fatto attraverso il Protocollo d’Intesa stipulato tra il Garante della protezione dei dati personali e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

Un protocollo che ha sottolineato una maggior collaborazione tra le due Autorità su tutti i possibili casi di data breach, attraverso un monitoraggio continuo di tutti i potenziali attacchi cyber, sia in ambito pubblico che in ambito privato.

Infatti, negli ultimi anni si è dovuto far fronte anche all’aumento esponenziale degli attacchi cyber alle infrastrutture informatiche: spesso, una sottrazione di dati aziendali e dei dipendenti con la relativa richiesta di riscatto.

Smart working: gli impatti sulla socialità

Tra le criticità dello smart working, c’è la mancanza di socialità all’interno del luogo lavorativo.

Il lavoratore in smart working durante la pandemia non ha avuto un contatto diretto con i propri colleghi o direttamente con il proprio datore di lavoro: è mancata soprattutto la possibilità di confronto.

E dall’assenza di confronto possono derivare: maggiori distrazioni, una perdita d’interesse in quel che si fa, o addirittura, un peggioramento della produttività lavorativa a causa di una percezione della propria irrilevanza o del ritenere che non ne valga poi così tanto la pena.

Tra le conseguenze ostili dello smart working, anche una maggiore irritabilità, fortemente associata all’isolamento sociale e all’impossibilità di condividere difficoltà sul lavoro e di trovare possibili soluzioni.

Indubbiamente, l’uso della rete si è rivelato strategico per la salvaguardia della salute, rispetto al rischio Covid 19, ma anche per garantire lo svolgimento della propria attività lavorativa.

Al contempo, però, ha comportato casi di depressione, di isolamento, di stress (o meglio, il c.d. tecnostress) e di alterazioni del sonno.

Inizialmente, lo smart working è stato imposto per cercare di sconfiggere il Covid-19 (partita ancora aperta) e sembrava, forse non per tutti, una buona strategia e un buon modo per rimanere impegnati durante le infinite giornate passate in casa, senza la possibilità di poter uscire se non per soddisfare bisogni di primaria necessità.

Tutto vero, ma ormai, in questa società digitalizzata, spesso si ha la percezione di una sorveglianza continua, nel lavoro e nel privato.

Non abbiamo più il tempo e lo spazio per la socializzazione, così come per cogliere ed assaporare tutte le opportunità quotidiane che la vita ci offre.

Lo smart working, a differenza del tradizionale lavoro, permette di fare più economia nell’ottica del risparmio: meno costi per il trasporto da parte dei lavoratori, nonché delle utenze da parte delle aziende.

Ma a cosa serve risparmiare se corriamo il pericolo, più che imminente, di diventare delle persone anti – sociali?

Conclusioni

Il lavoro come momento di aggregazione ha avuto storicamente una indiscutibile funzione di progresso e maturazione, soprattutto per le classi economicamente più deboli, ed è stato altresì fondamentale per la realizzazione dei diritti delle donne.

Attraverso la consapevolezza del proprio valore fuori dalle mura domestiche e l’acquisizione di una certa indipendenza economica, le donne hanno preso coscienza di meritare e poter occupare nella società un posto pari e non subordinato rispetto a quello degli uomini.

Oggi invece c’è il rischio concreto che la donna, di fronte alla possibilità di trascorrere più tempo a casa, perda un po’ il gusto di curare la propria immagine e coltivare i rapporti sociali, finendo per rifluire sempre più nei lavori domestici o, con espressione ottocentesca, donneschi. Il che rappresenterebbe, paradossalmente, un passo indietro nel cammino verso l’autentica parità uomo-donna, ancora oggi non è del tutto realizzata.

In conclusione, il lavoro agile senz’altro ha modificato radicalmente il tradizionale rapporto di lavoro, ma affinché possa realizzarsi un vero mutamento nell’epoca del “never normal”, ossia della discontinuità, occorrerà adoperarsi non soltanto da un punto di vista tecnologico, ma anche organizzativo, per un modello che veda al centro la “persona” in quanto tale.

Solo così sarà possibile le “great resignation”: le dimissioni come fenomeno di massa, sempre più frequente.

___________________________________________________________________________________________

Note

  1. Regolamento recante disciplina del telelavoro nelle Pubbliche Amministrazioni, a norma dell’articolo 4, comma 3, della l. n. 191/1998

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2