formazione

Competenze digitali PA, perché il piano Brunetta è ciò che serviva

Proposto il 10 gennaio dal ministro Brunetta, il Piano strategico “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese” potrebbe presto garantire un adeguato sviluppo e aggiornamento del capitale umano della PA. Una cultura dell’innovazione che serve come l’aria

Pubblicato il 14 Gen 2022

Achille Pierre Paliotta

Ricercatore INAPP

skills

Potrebbe concretizzarsi a breve l’adozione di un quadro organizzativo per la gestione delle competenze digitali nella Pubblica amministrazione italiana, qualora venisse attuato, anche solo in parte, quanto proposto il 10 gennaio dal Ministro Renato Brunetta.

In quest’occasione, è stato presentato il Piano strategico “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”, relativo alla valorizzazione e allo sviluppo del capitale umano dei dipendenti pubblici, da attuarsi nei prossimi cinque anni: quasi un miliardo di euro. Un vaste programme di formazione rivolto alla forza lavoro pubblica composta da 3,2 milioni di addetti.

Riparte la formazione nella PA, Mochi: “Ecco i passaggi chiave per le competenze digitali”

Già in questo articolo di qualche tempo fa si era messo l’accento sull’urgente necessità di una Digital Skills Governance, nella PA italiana, che mettesse al centro del processo di digitalizzazione, come peraltro previsto anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il capitale umano e le competenze digitali dei dipendenti pubblici.

In esso si metteva in risalto come una reale governance delle competenze digitali nella PA dovesse essere incardinata, per essere davvero efficace, in una ben definita posizione organizzativa, negli organigrammi degli Enti, a diretto supporto dei vertici pubblici. A questo proposito, si proponeva esplicitamente l’adozione di un framework organizzativo che qui viene compendiato come Digital Skill Governance in quanto la cultura dell’innovazione e le correlate competenze digitali sono divenute uno degli assets più importanti per tutte le organizzazioni pubbliche, non solo per quelle private, a prescindere dalla loro dimensione economica e operativa.

Agevolare la laurea dei dipendenti pubblici

Quello che poteva sembrare allora un auspicio, forse fin troppo beneaugurante, per un adeguato sviluppo e aggiornamento del capitale umano della PA, potrebbe quindi presto divenire realtà.

Un primo protocollo d’intesa, firmato lo scorso ottobre, prevede l’agevolazione dell’iscrizione dei dipendenti pubblici ai corsi di Laurea e Master presso tutte le Università. Verrà istituita una Cabina di regia a cui parteciperanno, oltre al Dipartimento della Funzione Pubblica, la Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA), Formez PA e l’Università “La Sapienza”. L’ateneo romano si è reso disponibile, sin dal secondo semestre di quest’anno, ad agevolare l’iscrizione dei dipendenti pubblici a cinque corsi di Laurea (Scienze Aziendali; Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione; Sociologia; Comunicazione pubblica e d’impresa; Diritto e Amministrazione pubblica).

Tale Cabina di regia avrà il compito di rilevare e analizzare il fabbisogno formativo della PA, progettare il Piano Unico di Formazione (PUF) e organizzare l’offerta formativa. Previsto anche il coinvolgimento di imprese nazionali e internazionali, le quali forniranno i loro cataloghi formativi in maniera gratuita, già a partire da TIM e Microsoft. Un’attenzione particolare verrà riservata, infine, alla tematica della cyber security mediante un progetto già avviato con il Ministero della Difesa.

Il nodo delle competenze digitali dei dipendenti pubblici

A soli fini esplicativi, tale Piano straordinario formativo si inserisce all’interno del seguente quadro generale che contraddistingue, a tutt’oggi, l’attuale PA italiana: una riduzione progressiva e costante della forza lavoro pubblica nonché il suo crescente invecchiamento, con un’età media dei dipendenti di 50,7 anni e una quota di under 30 pari ad appena il 3% del totale dei dipendenti. In questo contesto, si innesta anche il tema strategico della carenza di competenze digitali, in cui l’Italia risulta tra i Paesi europei più in difficoltà. Nel rapporto del Digital Economy and Society Index (DESI) 2020, nell’area Capitale Umano, l’Italia fa registrare la peggiore performance tra i Paesi comunitari. Tale situazione non è sostanzialmente migliorata neanche con l’ultimo DESI 2021, in cui si sono pur recuperate delle posizioni. Questo perché tale situazione, di carattere strutturale, non può essere migliorata se non in tempi medio-lunghi in quanto la formazione del capitale umano non ha tempistiche per nulla comprimibili. Recuperare posizioni rispetto ad altri paesi, pertanto, non solo quelli comunitari, non sarà facile e presuppone un’attenta e pianificata programmazione dell’offerta formativa.

Ben venga, quindi, il Piano strategico appena annunciato il quale sembra mostrare alcune caratteristiche che ne dovrebbero facilitare la sua piena implementazione: organicità dell’intervento; adeguato finanziamento; centralizzazione dell’iniziativa; forte commitment da parte dei decisori politici, a cui si spera possa far seguito un analogo commitment da parte dei vertici dei singoli enti e della dirigenza amministrativa.

La rilevazione del fabbisogno formativo della PA

Sempre al fine di mostrare il reale quadro entro cui troverà la sua piena applicazione tale Piano, vale qui evidenziare che l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) ha in corso una rilevazione censuaria relativa agli interventi formativi, INDACO-PA (Indagine sulla conoscenza nella Pubblica amministrazione). Tale indagine potrà essere proficuamente utilizzata dalla costituenda Cabina di regia, al fine di supportare e monitorare tale cambiamento, che si annuncia essere epocale. A questo riguardo, le statistiche antecedenti, relative all’annualità 2018, desunte dal Rapporto INAPP 2021, non sono per nulla incoraggianti. Nel 2018, difatti, si sono effettuate più di 9 milioni di ore di formazione e ogni partecipante è stato formato per circa 24,5 ore. Nelle amministrazioni centrali questo dato è pari a 15,8 ore in più rispetto agli enti locali. Questa maggiore durata dell’attività formativa, nelle amministrazioni centrali, ha comportato un valore più elevato nelle regioni dell’Italia centrale (fra le 5 e le 10 ore in più rispetto alle altre aree del Paese).

In media, il costo orario di un corso di formazione è stato pari a 11,1 euro con le amministrazioni centrali che hanno speso 7,4 euro l’ora in più rispetto a quelle locali. Il rapporto, tra costo sostenuto per attività formative rispetto al costo totale del lavoro, è stato dello 0,7% nelle amministrazioni centrali e dello 0,3% in quelle locali. In merito alle modalità di gestione, si è riscontrato un ricorso prevalente a forme di esternalizzazione: il 93% delle amministrazioni ha affidato, difatti, l’organizzazione e la gestione dei corsi a soggetti esterni, mentre meno della metà ha gestito i corsi anche internamente. Dalle analisi è emerso, infine, che rispetto a una gestione dei corsi mista, quella esclusivamente esterna è associata a tassi di accesso più bassi mentre, al contrario, se a svolgere un corso è stato un formatore individuale, incaricato direttamente dall’ente istituzionale, i tassi di accesso sono aumentati.

In ultimo, per realizzare l’analisi dei fabbisogni formativi, le amministrazioni hanno fatto un utilizzo diffuso dell’analisi dei dati relativi alla formazione realizzata negli anni precedenti e delle interviste a figure interne di direzione e coordinamento, ma la metà delle stesse non ha elaborato nessun documento formalizzato, contenente l’esito dell’analisi dei fabbisogni formativi. Questo mero dato mostra, pertanto, quanto vi sia necessità, nonostante la forte centralizzazione del Piano strategico “Ri-formare la PA”, di una rilevazione del fabbisogno formativo della PA così come della progettazione del Piano Unico di Formazione (PUF) e dell’organizzazione dell’offerta formativa, le quali costituiscono parte essenziale dello stesso.

Conclusioni

In conclusione, una Digital Skills Governance, nella PA italiana, così come è stata qui brevemente delineata non può che essere intesa alla stregua di un forte apporto di competenze digitali, in un ambiente organizzativo, perlopiù strutturato e regolamentato, qual è tipicamente quello delle amministrazioni pubbliche. Tale cultura dell’innovazione e dello sviluppo del capitale umano, a regime, dovrebbe permeare tutta l’organizzazione pubblica a partire dai vertici (livello strategico) passando per il livello amministrativo e intermedio del middle management (livello tattico) così da percolare, infine, al personale impegnato in prima linea (livello operativo). Tutto ciò sembra essere facilitato da alcuni driver. Uno di essi è la ri-centralizzazione delle politiche pubbliche; se nel recente passato si erano avuti spostamenti, più o meno vistosi, di competenze e materie, tra il centro e la periferia, la pandemia e la situazione tecno-socioeconomico-sanitaria venutasi a creare, ha fatto registrare una tendenza di segno opposto. Il secondo driver è senz’altro la preponderanza di un vincolo esogeno; il processo riformatore della PA, anche quello relativo a un vaste programme di formazione specialistica digitale, qualora si riuscisse ad avviarlo concretamente, sarà stato originato, come spesso accaduto anche in passato, da una “domanda” esterna al sistema stesso, ovvero determinato da specifiche esigenze di funzionalità connesse all’economia e alla politica, in questo caso dalle risorse del PNRR.

L’opinione dell’autore non rappresenta necessariamente quella dell’Ente di appartenenza.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati