il piano

Fake news, che sta facendo l’Europa per combatterle

Il nuovo piano vuole costruire un ecosistema on line più trasparente, affidabile e responsabile, con precisi meccanismi di verifica, rendicontazione e imputabilità. Parola chiave tracciabilità. Ma anche aiuti pubblici. Ma la sfida è difficile e la via europea contestata da alcuni. Ecco perché

Pubblicato il 02 Mag 2018

Ruben Razzante

docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano e alla Lumsa di Roma

fake-news

La strada intrapresa dall’Unione europea per combattere e vincere la battaglia contro le fake news è certamente da apprezzare.

Anzitutto perché finalmente si è presa consapevolezza della vastità del fenomeno. Poi perché si sta ragionando in un’ottica concertativa e non impositiva, puntando su quel virtuoso coro polifonico di soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella filiera di produzione e distribuzione delle notizie in Rete. Infine, perché si è stabilita una road map con meccanismi di rendicontazione che dovranno mettere alle strette i giganti del web affinché contribuiscano attivamente a rendere la Rete più sicura e trasparente.

Tuttavia, si tratta di un percorso che è solo agli inizi e che presenta alcune incognite, non da poco, che attengono al rapporto tra vecchi e nuovi media e alla effettiva neutralità dei valutatori e di coloro i quali, ai vari livelli, saranno chiamati a certificare la veridicità e attendibilità delle informazioni che circolano on line.

Il piano della UE contro le fake news

Ma andiamo con ordine. Come si sa, alcuni giorni fa la Commissione europea ha inviato al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni, un’argomentata e articolata Comunicazione sul tema, nella quale si vara un approccio europeo alla disinformazione online.

Si procede per gradi. Dapprima si sottolinea la crucialità della libertà d’informazione per la democrazia e si evidenzia la metamorfosi che quel concetto ha subito nell’era di internet: “Tuttavia le nuove tecnologie possono essere impiegate, in particolare attraverso i social media, per diffondere disinformazione su vasta scala e con una rapidità e una precisione quanto a raggiungimento del gruppo target senza precedenti, creando così bolle di informazione personalizzate e generando potenti camere di risonanza per le campagne di disinformazione. La disinformazione erode la fiducia nelle istituzioni e nei mezzi di comunicazione digitali e tradizionali e danneggia le nostre democrazie ostacolando la capacità dei cittadini di prendere decisioni informate”.

Nell’adombrare l’esistenza di poteri che lucrerebbero a vario titolo vantaggi, di natura commerciale ma anche politica, dalla diffusione di notizie false, la Commissione punta il dito in modo preciso su soggetti nazionali e sovranazionali: “Al giorno d’oggi le campagne online di disinformazione di massa sono ampiamente sfruttate da una serie di soggetti nazionali ed esteri per instillare sfiducia e creare tensioni sociali, con conseguenze potenzialmente gravi per la nostra sicurezza. Le campagne di disinformazione da parte di paesi terzi possono inoltre essere parte di minacce ibride alla sicurezza interna, nonché ai processi elettorali, in particolare in combinazione con gli attacchi informatici”.

Dunque, nella guerra dell’informazione globale, la posta è in gioco il potere, nelle sue varie declinazioni, economico-finanziaria, politico-sociale, commerciale.

La manipolazione della pubblica opinione attraverso le fake news “è una minaccia reale alla stabilità e alla coesione delle nostre società” europee, ha affermato il commissario Ue alla sicurezza Julian King, ribadendo che il codice delle norme per i social rimane volontario “perché è il modo più rapido ed efficace per affrontare” il problema delle fake news.

Il rischio, infatti, sarebbe quello di introdurre meccanismi censori o addirittura di accreditare una visione centralistica della filiera di distribuzione dei contenuti, quasi che un “Ministero della verità” debba ergersi a giudice delle notizie e a selezionatore delle stesse. “Non si tratta, infatti -ha continuato il commissario Ue- di rimuovere queste false notizie ma di permettere ai nostri cittadini di capire chi le finanzia e da dove provengono”.

Dunque, uno dei concetti maggiormente enfatizzati nel documento della Commissione è quello di tracciabilità, enucleato come tentativo di riconduzione dei contenuti ai loro centri di elaborazione e diffusione. D’altronde anche nel settore alimentare, così come in quello dei pagamenti, il concetto di tracciabilità è diventato uno snodo fondamentale in termini di sicurezza e credibilità di beni e servizi.

Per rendere realistica e premiante tale tracciabilità, i social network dovranno adottare un codice di buone pratiche incentrato su alcuni punti chiave: monitorare meglio il fenomeno del click-baiting; ridurre le opzioni di targeting mirato per il marketing politico; assicurare la trasparenza dei contenuti politici sponsorizzati; aumentare gli sforzi per chiudere i profili falsi e dei troll e identificare i bot che diffondono disinformazione.

Entro l’estate verrà creata una rete europea indipendente di fact-ckeckers “certificati”, mentre a settembre una piattaforma europea sulla disinformazione punterà a facilitare il lavoro di chi sarà impegnato a smascherare le bufale.

Nella comunicazione di Bruxelles sulla disinformazione in Rete, si prevede anche di lanciare un forum di alto livello per riunire piattaforme, industria della pubblicità, media e società civile per coordinare gli sforzi nella lotta alla fake news. Sarà questo forum a dover delineare, per luglio, il Codice sulle pratiche che Facebook e simili dovranno seguire, con l’obiettivo di avere una prima valutazione misurabile del loro impatto a ottobre.

Inoltre, come chiarito anche dal commissario King, dovrà essere facilitata la valutazione, da parte degli utenti, delle fonti affidabili e dei contenuti di qualità e dovranno essere disposti strumenti facili per poter segnalare on line le fake news, facilitare l’accesso a contenuti che rappresentano punti di vista differenti e consentire ai ricercatori di analizzare le dinamiche della disinformazione sui social e il funzionamento degli algoritmi.

L’obiettivo diventa, quindi, quello di realizzare un ecosistema on line più trasparente, affidabile e responsabile, con precisi meccanismi di verifica, rendicontazione e imputabilità.

Un bando per l’informazione di qualità

E’ in arrivo anche un bando a sostegno dell’informazione di qualità. L’esecutivo comunitario invita gli Stati membri a “prendere in considerazione schemi di aiuti” pubblici “orizzontali per rispondere ai fallimenti di mercato che danneggiano la sostenibilità del giornalismo di qualità”, oltre a “misure di sostegno per attività specifiche come formazione giornalistica, innovazione di prodotti e servizi” di informazione.

Su questo, però, va fatta una prima obiezione. Prima di internet le manipolazioni dell’informazione hanno sempre funzionato, anche in ambito politico, influenzando l’esito delle elezioni e orientando la formazione delle opinioni in direzioni predeterminate. Prendendo come riferimento la realtà italiana, è notoria l’assenza di editori puri e di modelli di informazione prodotta con criteri esclusivamente giornalistici e senza interferenze da parte di altri poteri pubblici e privati. Nell’ambito radiotelevisivo, sia la Rai che le principali emittenti private hanno proposto al pubblico programmazioni influenzate dai rapporti di forza all’interno della politica o dello scacchiere economico-finanziario e dello schema di dislocazione dei diversi poteri. Non passi, dunque, il concetto, che per frenare le fake news in Rete si debbano investire senza criterio e senza alcuna verifica ingenti somme per consentire ai media tradizionali di continuare a (dis)informare l’opinione pubblica. La sfida dev’essere proprio quella di premiare la qualità dell’informazione sulla base di meccanismi di certificazione che possano valere anche per i media tradizionali.

Rendere riconoscibili in Rete i contenuti prodotti da professionisti dell’informazione, chiamati a valutare attentamente le fonti e a selezionare i particolari essenziali alla completezza della notizia, potrebbe essere un primo parametro di riferimento per poi determinare meccanismi premiali e di erogazione di aiuti e sostegni economici.

Strumentalizzazioni, raggiri, inganni ci sono sempre stati anche prima dell’avvento del web e sarebbe un errore limitare alla Rete la lotta alla disinformazione. Semplicemente le potenzialità diffusive di internet sono enormemente superiori a quelle dei media tradizionali, ma non per questo il nocumento al diritto dei cittadini ad essere informati appare attenuato laddove a diffondere fake news fossero stampa e radiotelevisione. Anche perché l’integrazione tra vecchio e nuovo appare sempre più avvolgente e, stante una crescente promiscuità di contenuti, risulta sempre meno distinguibile la produzione di notizie nei media tradizionali da quella in Rete.

Infine, il nodo dell’individuazione dei fact-checkers. Giusto prevederli, lodevole il tentativo di alcuni social come Facebook di assoldare squadre di giornalisti per smascherare tentativi di disinformazione. Ma chi designa i controllori/valutatori? Quali requisiti devono avere? A chi devono rendicontare i frutti del loro lavoro? Il rischio di proceduralizzare troppo questa attività di verifica e controllo esiste. Così come esiste il rischio che alcuni valutatori in realtà diventino strumenti per espungere dal circuito della Rete notizie scomode o verità sgradite ai cosiddetti “manovratori”.

Tutti questi aspetti la Commissione europea dovrà chiarirli quanto prima. Vedremo se lo farà già entro dicembre, quando, come si legge nella Comunicazione del 26 aprile, “presenterà una relazione sui progressi compiuti, nella quale sarà esaminata la necessità di ulteriori attività per garantire il monitoraggio continuo e la valutazione delle azioni delineate”.

Privacy e fake news sui social, lo stato della battaglia in Europa e Usa

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati