ai act

IA nel giornalismo, Feroni (GPDP): “L’uomo deve restare al centro dell’informazione”



Indirizzo copiato

L’intelligenza artificiale (IA) generativa nel giornalismo solleva questioni cruciali per l’impatto sulla democrazia, la deontologia, la tutela dei diritti d’autore e la diffusione di disinformazione. Mentre l’IA offre nuove possibilità per la creazione di contenuti, è fondamentale mantenere l’uomo al centro dell’informazione per garantire l’affidabilità, la trasparenza e la responsabilità. Le prospettive post-AI Act

Pubblicato il 27 mar 2024

Ginevra Cerrina Feroni

Professore Ordinario di Diritto Costituzionale Italiano e Comparato nel Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, Vice Presidente del Garante per la protezione dei dati personali



Digital,Transformation,Concept.,Binary,Code.,Ai,(artificial,Intelligence).

Un po’ alla volta, sofisticati sistemi di IA hanno pervaso il settore dei media. “La redazione di questo articolo è stata supportata dall’uso di un sistema di IA e rivisto, controllato e modificato dalla nostra redazione”. Sempre più spesso le persone che si approcciano a una notizia di stampa reperita online, sui siti web delle testate o sui canali social, si imbattono in disclaimer analoghi a quello riportato.

L’impatto dell’IA generativa sul giornalismo

Non si tratta di un tema nuovo. Da quasi un decennio vengono pubblicati articoli di stampa generati da algoritmi in diversi settori, finanziario, sportivo, meteo, in cui sono disponibili dati strutturati. Tuttavia, c’è una distinzione chiave tra queste prime implementazioni dell’IA nel mondo giornalistico e quelle attuali, ovvero le potenzialità creative dell’IA generativa, alimentate con dati non strutturati.

Dal rilascio pubblico dei grandi modelli linguistici, tra cui il noto ChatGPT, abbiamo assistito alla diffusione capillare di cd. “IA generative”, a causa della loro innovativa capacità di creare, a partire da semplici comandi immessi dall’uomo in una chat, testi realistici, immagini accurate, audio verosimili.

La “corsa” alle IA generative da parte dei grandi player tecnologici, come Microsoft e Google, ha stimolato ingenti investimenti economici, consentendo impressionanti sviluppi tecnici dei modelli. Redigere articoli anche su argomenti specifici, fornire informazioni dettagliate e organizzate in modo coerente, creare post e contenuti per i social media, scrivere script per video e podcast, sono solo alcuni possibili utilizzi delle IA generative in ambito giornalistico. Le funzionalità più evolute di questi modelli conversazionali consentono addirittura di adattare il tono, lo stile e i valori delle risposte, generare testi personalizzati e più naturali, e di apprendere “per rinforzo” dall’interazione con gli utenti.

Per quanto tecnologicamente impressionanti, questi sviluppi sollevano importanti interrogativi circa il loro impatto sugli ordinamenti democratici.

L’impatto dei modelli di linguaggio sulla dialettica democratica

Abbiamo fino ad adesso dato per scontato il ruolo dell’uomo nel determinare i temi del dibattito pubblico.

Il giornalista, infatti, deve svolgere la funzione fondamentale di selezionare, verificare e pubblicare le informazioni rilevanti per il pubblico, garantendone la pluralità, l’obiettività, la completezza e l’imparzialità. Assolvendo a tali compiti, vitali per la qualità del dibattito pubblico, il giornalista deve contribuire all’effettività del diritto dei cittadini all’informazione e all’apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, culturali e religiose, come sancito dalla storica sentenza n. 11/1969 della Corte costituzionale.

Con l’avvento delle IA generative, i professionisti dell’informazione si fanno supportare dai modelli di linguaggio per redigere bozze di articoli, generare contenuti audiovisivi, sintetizzare testi, tradurre post e personalizzare i contenuti interattivi per i lettori. Ovvio che proprio questi esempi evidenzino anche i rischi dell’impiego di modelli generativi nell’attività giornalistica, come la divulgazione di notizie fattualmente errate, nonostante la revisione umana (quantomeno, dichiarata).

Dunque, il tema delle IA generative solleva delicate questioni deontologiche. In questa prospettiva, il dovere di rettifica per errori e inesattezze, quale previsto dall’art. 4 delle Regole deontologiche relative al trattamento di dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica del Garante Privacy (del 29 novembre 2018), assume una centrale e rinnovata importanza.

Quale creatività? Le IA generative si nutrono di contenuti protetti dal diritto d’autore

L’ingresso delle IA generative nel mondo dell’informazione desta anche preoccupazioni legate alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale e autoriale di soggetti terzi.

È noto, infatti, che i modelli di IA sono addestrati con dati raccolti massivamente, ricorrendo a tecniche di cosiddetto web scraping, comprensivi anche di contenuti testuali, visivi e audiovisivi di titolarità di autori terzi, editori, giornalisti senza la loro autorizzazione preventiva.

NYT vs OpenAI, un caso emblematico

L’ampio ricorso a queste tecniche per alimentare i modelli di IA generativa incide sulla protezione di altri diritti fondamentali, come il diritto al lavoro, alla paternità di un’opera e alla libera iniziativa imprenditoriale. Emblematico il noto caso del NY Times.

In un primo momento, la nota testata giornalistica ha adottato contromisure tecnologiche a protezione dei propri contenuti editoriali, bloccando l’operatività dei software di scraping sul proprio sito web[1]. Poi, a fine dicembre dell’anno scorso, il NY Times ha depositato un atto di citazione nei confronti di OpenAI LLC, domandando il risarcimento dei danni subiti, l’inibitoria di condotte sleali e in violazione dei diritti di proprietà intellettuale, nonché la distruzione di tutti i modelli GPT e altri grandi modelli di linguaggio, nella misura in cui contengano opere di propria titolarità[2]. Al cuore delle pretese attoree, una considerazione ben precisa: il successo commerciale di OpenAI si fonda sulla violazione dei diritti autorali della testata, nella specie numerose riproduzioni di opere protette dal diritto d’autore nella fase di addestramento del modello di linguaggio.

In attesa degli ulteriori sviluppi della vicenda giudiziaria, è indubbio che il caso offrirà preziosi spunti di riflessione, in ottica di analisi comparatistica.

Deep fake, fake news: l’interrelazione tra IA generative e la diffusione della disinformazione

La verosimiglianza dei contenuti creati dai modelli di IA generativa solleva inoltre sfide inedite quanto alla disinformazione. Le stime al riguardo sono allarmanti. Secondo il rapporto NewsGuard, da maggio 2023 vi è stato un incremento impressionante del 1000% dei siti web che diffondono notizie false, generate dall’IA[3]

Il rilascio dei modelli di linguaggio ha rivoluzionato la sintesi di notizie false, consentendo una proliferazione di fake news su argomenti delicati quali conflitti, consultazioni elettorali e disastri ambientali.

È mutato il paradigma delle guerre dell’informazione: se in passato era necessario assoldare addetti umani alla propagazione di notizie false, ora la disinformazione si sta diffondendo con scarsa, se non alcuna supervisione umana. Infatti, i siti web di disinformazione sono popolati di articoli redatti, interamente o parzialmente, da chatbot anziché da umani. Peraltro, le logiche algoritmiche delle principali piattaforme di social media privilegiano l’esposizione a contenuti controversi, in quanto maggiormente attrattivi dell’attenzione degli utenti, così facilitando l’ulteriore propagazione di tali contenuti.

Bisogna tuttavia considerare come, al contempo, l’argomento della disinformazione sia stato spesso affrontato nell’ottica di restringere il libero pensiero. Questo è particolarmente preoccupante, soprattutto se a valutare la veridicità o meno di un contenuto sia una grande piattaforma online, in qualità di censore del dibattito pubblico. In tal senso, è emblematica la dichiarazione di Meta, in cui vengono annunciati provvedimenti per il fact-checking[4]. Rispetto ad audio, video o foto manipolati, la piattaforma dichiara di voler intervenire sul proprio algoritmo, declassando la visibilità di tali contenuti, in modo tale da ridurne la diffusione tra gli utenti. Inoltre, viene esternata l’intenzione di etichettare le immagini generate dall’IA generativa di diversi sviluppatori (tra cui Google, OpenAI, Microsoft) pubblicate dagli utenti su Facebook, Instagram e Threads. Verrà, infine, richiesto agli inserzionisti che pubblicano annunci relativi a temi sociali o politici di dichiarare l’uso di deep fake.

L’AI Act e le prospettive di regolazione europea

Cosa implicherà il sempre maggior ricorso ai modelli generativi per il futuro della democrazia? In che modo una produzione sempre più automatizzata dell’informazione potrà influire sulla partecipazione democratica? Sarà possibile mantenere l’uomo al centro del mondo dell’informazione, rivoluzionato dall’IA? L’IA generativa può promuovere i valori costituzionali della libertà di espressione, del diritto di cronaca, di critica e di satira?

A questi delicati interrogativi, tenta di rispondere il Regolamento sull’IA, noto come “AI Act”, che si applicherà a chi importerà e utilizzerà all’interno dell’Unione europea i sistemi e i modelli di IA

Il Regolamento, formalmente adottato dal Parlamento europeo lo scorso 13 marzo, è stato il frutto di un intenso lavoro e di un accordo politico raggiunto tra Consiglio e Parlamento stesso lo scorso dicembre.

Si tratta di un testo estremamente ambizioso, in quanto mira a creare una governance dell’IA, che non è soltanto una tecnologia, ma una vera e propria sfida antropologica, con l’introduzione di regole armonizzate per l’immissione sul mercato, la messa in servizio e l’uso di tali sistemi e modelli e la conseguente responsabilità degli operatori di mercato coinvolti (tra cui fornitori, utilizzatori, importatori).

Mutuato dal Regolamento europeo in materia di protezione dati, la ratio dell’AI Act è risk-based, perché traccia una tassonomia degli usi dell’IA (non consentiti, ad alto rischio e non rischiosi), sulla base del livello di rischio intrinseco.

Dopo un faticoso negoziato politico, è stata introdotta nel testo dell’AI Act una complessa cornice regolatoria volta a disciplinare nello specifico i modelli di intelligenza artificiale a uso generale. Si tratta di quei modelli capaci di servire una varietà di scopi, sia per uso diretto che per integrazione in altri sistemi di IA. Stante la loro duttilità d’utilizzo, questi modelli possono diventare componenti o parte integrante dei sistemi qualificati “ad alto rischio”.

Rispetto a questi modelli, i fornitori saranno chiamati a rispettare degli standard innalzati di accountability. Tra questi obblighi, vi è l’onere di redigere una documentazione tecnica che comprovi come siano stati addestrati, testati e convalidati i modelli. Ancora, i fornitori dei modelli dovranno comunicare, in modo comprensibile, agli altri operatori del mercato le capacità e i limiti dei modelli. In ottica di trasparenza, i fornitori dovranno rendere pubblico un riassunto dettagliato sui contenuti utilizzati per addestrare i modelli.

Inoltre, i modelli con elevate capacità computazionali, determinate sulla base di specifici criteri tecnici, sono qualificati come “sistemici” e, dunque, assoggettati a ulteriori obblighi. Tra questi, l’obbligo di notifica alla Commissione europea se sono raggiunte le soglie di elevata capacità computazionale, la valutazione di impatto e la mitigazione dei rischi sistemici individuati, il monitoraggio, la documentazione e la segnalazione di incidenti gravi occorsi nel funzionamento dei modelli e possibili misure correttive, l’implementazione di elevate misure di cybersecurity.

Quanto alla tecnologia deepfake, l’AI Act introduce all’art. 52, par. 3 l’obbligo in capo agli utilizzatori di sistemi di IA capaci di creare o manipolare contenuti fotografici, vocali o audiovisivi di comunicarlo, in modo chiaro e distinguibile per l’utente, ad esempio utilizzando dei watermark. È prevista una deroga, qualora l’uso dei contenuti così generati sia necessario per l’espressività artistica e la manifestazione del libero pensiero.

Quali prospettive per il giornalismo post-AI Act?

La libertà di informazione è un irrinunciabile strumento di partecipazione al dibattito pubblico e politico. Proprio per questo ha una duplice anima: una che si manifesta nel diritto di informare (senza indebite interferenze) e un’altra che si manifesta nel dovere di formare, cioè di assolvere il compito di garantire all’opinione pubblica una informazione consapevole e responsabile.

Sul crinale di questa duplice anima si gioca una sfida epocale per editori, giornalisti, professionisti del mondo dell’informazione, ossia coniugare professionalità e innovazione, mantenendo il vincolo fiduciario con il pubblico.

Ciò implicherà sperimentare gli usi delle IA generative per ottimizzare la ricerca e la selezione delle notizie, la verifica dei dati e dei contenuti errati o artefatti e la creazione di contenuti originali, nel rispetto del non negoziabile principio di trasparenza. L’applicazione di quest’ultimo principio richiederà in concreto di dichiarare la provenienza dei contenuti diffusi dai modelli di linguaggio, fornendo un’informativa chiara e intellegibile al pubblico, con appositi disclaimer ed etichette.

Il ricorso ai modelli generativi dovrà avvenire secondo un approccio responsabile e critico, con la consapevolezza della natura, della capacità e dei limiti di tali tecnologie. Questo vale soprattutto con riferimento al fenomeno delle “allucinazioni”, ossia del rischio di questi modelli di generare informazioni fattualmente scorrette e, dunque, da verificare ex post manualmente. Quindi, sarà fondamentale garantire una supervisione umana effettiva, per poter assicurare la diffusione di notizie affidabili.

La professione giornalistica sarà, infine, inevitabilmente chiamata a confrontarsi con testi o contenuti multimediali la cui provenienza e accuratezza potrebbero non essere certe o semplicemente verificabili. Parafrasando le parole della Corte Suprema statunitense nel caso United States v. Alvarez, il rimedio contro le dichiarazioni false o artefatte sarà un’informazione vera e autentica, rispondendo al disinformato con l’illuminato, secondo un approccio trasparente, critico e plurale, nel rispetto delle regole deontologiche, interpretate alla luce dell’inevitabile evoluzione tecnologica.

Note


[1] Si veda la pagina web del New York Times: <https://www.nytimes.com/robots.txt>.

[2] Per un approfondimento giornalistico, si veda Michael M. Grynbaum e Ryan Mac, The Times Sues OpenAI and Microsoft Over A.I. Use of Copyrighted Work, consultabile online all’URL <https://www.nytimes.com/2023/12/27/business/media/new-york-times-open-ai-microsoft-lawsuit.html>. L’atto di citazione n. 1:23-cv-11195 depositato il 27 dicembre 2023 è consultabile online all’URL <https://www.courthousenews.com/wp-content/uploads/2023/12/new-york-times-microsoft-open-ai-complaint.pdf>.

[3] Il rapporto di NewsGuard è reperibile online all’URL: <https://www.newsguardtech.com/it/special-reports/centro-monitoraggio-ia/>.

[4] Nick Clegg, How Meta Is Planning for Elections in 2024, consultabile online: <https://about.fb.com/news/2023/11/how-meta-is-planning-for-elections-in-2024/>.

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2