L'approfondimento

Non tutti i dati sono uguali: come uscire dal paradosso dei Big Data

Troppa informazione, poca conoscenza: il paradosso dei Big Data avviene quando i dati crescono ma la capacità di analisi è inadeguata. Affidabilità, fiducia e selezione delle fonti sono necessarie per superare l’impasse. Ecco come

Pubblicato il 31 Mar 2022

Valter Fraccaro

Presidente della Fondazione SAIHUB

Paolo Ghezzi

CEO di Infocamere ed Expert dell'Istituto EuropIA.it

linee guida sviluppo sicuro intelligenza artificiale

Siamo dentro al paradosso dei Big Data: a dispetto dei progressi dell’intelligenza artificiale, la sensazione è che ancora oggi, come trent’anni fa, “stiamo affogando nelle informazioni ma restiamo affamati di conoscenza”[1].

La gran parte dei Big Data (alcune stime parlano dell’80%) non viene analizzata: quando i dati sono sovrabbondanti e la capacità di lettura ancora scarseggia, si lascia grande spazio al loro uso strumentale per avvalorare tesi non facilmente verificabili.

Come non cadere nelle fake news: ecco il “pensiero laterale” che ci può salvare

I rischi toccano tutte le attività umane ma sono ancora più pervasivi quando riguardano il mercato e l’economia, in cui chi possiede la tecnologia dei dati non si limita a cercare le risposte ma è ormai in grado di condizionare le domande.

Per provare a venir fuori da questo paradosso, vale la pena di riflettere su quali siano i dati su cui porre la nostra attenzione e in che modo vadano analizzati.

Il paradosso dei big data: per analizzarli si usano gli small data

La stragrande maggioranza delle analisi che si conducono coinvolge insiemi di dati relativamente piccoli, o piccoli sottocampioni di insiemi di dati più grandi: gli small data.

Dai comportamenti abituali nella propria casa, ai dati contenuti in un bilancio aziendale, gli small data consentono di (ri)conoscere bisogni e aspirazioni di persone come di organizzazioni e fornire risposte su misura per soddisfarli.

In questa ricerca dei dati “giusti”, dobbiamo essere consapevoli che non tutti i dati sono uguali quanto a qualità, ovvero affidabilità, aggiornamento, completezza.

Per un’impresa, l’informazione è un asset indispensabile per conoscere il proprio mercato, creare alleanze, innovare. È sulle informazioni che si costruisce la fiducia, elemento essenziale a qualunque rapporto economico.

Il ruolo delle istituzioni nello sviluppo degli algoritmi di analisi

Saper distinguere tra fonti affidabili e fonti dubbie, tra dati certificati e dati di cui è difficile ricostruire l’origine, può fare la differenza tra un progetto imprenditoriale riuscito e un fallimento.

Il ruolo delle istituzioni, in questa prospettiva, è centrale e lo sarà sempre di più in un’economia data driven, in quanto soggetti portatori di un interesse pubblico, distinto e distinguibile da quello prettamente commerciale espresso da attori privati.

Enti come le Camere di commercio, che attraverso il Registro delle imprese certificano le informazioni di oltre 6 milioni di imprese e dei circa 10 milioni di amministratori – sono un faro indispensabile per assicurare la fiducia che serve a far funzionare un’economia di mercato.

La stessa fiducia dobbiamo poterla riporre anche nel metodo di lettura e analisi dei dati pubblici.

In uno scenario in cui la produzione degli algoritmi segue il profilo di una nuova guerra fredda – si pensi al 5G e al caso USA-Cina – per Paesi come l’Italia è decisivo che lo sviluppo degli algoritmi veda un ruolo centrale di soggetti pubblici (portatori di interessi collettivi), saldamente ancorati ad un sistema di valori e ad una cultura delle regole forti e condivise.

La complessità delle relazioni economiche e finanziarie che legano tra loro comunità e territori, dovrebbe suggerire – ai decisori politici come alle imprese – una grande cautela per sfuggire la tentazione di usare le tecnologie al fine di sovrasemplificare la realtà.

I processi decisionali che stiamo utilizzando sono ancora troppo rozzi, sia perché facciamo fatica a scegliere i dati giusti, sia perché le nostre abilità nell’interrogarli si stanno ancora formando.

Il paradosso dei Big Data: conservare tutti i calzini per indossarne un paio

L’idea che nel tutto, o anche solo nel molto, sia più facile trovare le risposte è una deviazione del nostro incauto pensiero, un punto prospettico errato che già ha influenzato in maniera negativa un altro trend digitale di qualche anno fa: l’archiviazione documentale.

Da questo presupposto sono nati progetti faraonici che non hanno portato a nulla, soprattutto nelle imprese. Chi li commissionava credeva infatti che conservare digitalmente ogni documento riguardante la vita dell’azienda, compresi quelli analogici, avrebbe consentito di rendere visibili interi flussi operativi e che questi sarebbero stati facilmente rintracciati e interpretati partendo da uno qualunque di quei documenti, cosa non vera proprio perché la stessa enormità degli archivi avrebbe penalizzato gli sforzi di ricerca e così reso l’investimento una pura spesa.

È un po’ come se al mattino cercando un paio di calze da indossare ognuno di noi avesse un enorme cassetto pieno di tutti i calzini che ha adoperato nella sua vita, compresi quelli di quand’era bambino, quelli della misura sbagliata, quelli bucati.

Il principio del calzino valeva per le tonnellate di documenti convertiti via scanner dal cartaceo al digitale e vale ora per ciò che chiamiamo Big Data.

Da umani non ci mettiamo molto a selezionare calzini e buttare via quelli inutili, ma quando abbiamo a che fare con i dati, tutto si complica.

La selezione è un passo fondamentale per arrivare a gestire solo i dati che servono e possibilmente veritieri. In questo senso non si può che auspicare che si utilizzino sempre più dati certificati e nella forma e quantità adeguata.

Il paradosso dei Big Data: scambiare un prodotto con una descrizione

Anche se non ci facciamo più caso, “dato” è un participio passato. Un dato infatti è un prodotto, un qualcosa di realizzato dall’umano attraverso una rilevazione ed esplicitato secondo una convenzione.

Ne consegue che un “dato” non è solo descrizione di un fatto, ma “fatto” esso stesso. Dunque, ciò che chiamiamo Big Data è una estesa collezione di prodotti umani che descrivono fatti.

Quando Maurizio Ferraris dice che siamo in un tempo in cui la gran parte della vita umana è descritta in tempo reale dalla sua traccia digitale, afferma realisticamente uno stato di cose che sta davanti ai nostri occhi e che resiste ad ogni tentativo logico di dimostrarne l’insussistenza.

Gli esiti dell’insufficienza della nostra odierna capacità di produrre nuovi algoritmi sono peggiorati dall’apporto quantitativo (i troppi calzini nel cassetto, se non siamo stati capaci di selezionarli) e dalla loro qualità, per stabilire la quale abbiamo bisogno di ulteriori sforzi ed energia.

Mettendo assieme questo assunto e quello di Ferraris, si capisce bene che anche solo la descrizione della giornata di una singola persona diventa molto più complessa di quanto i film di spionaggio ci hanno fatto credere.

Conclusioni

Siamo in un bosco molto luminoso (le capacità cognitive umane e le loro corrispondenti informatiche) e coperto di neve (i dati), in cui cerchiamo di rintracciare il percorso di un animale e le sue tracce (i dati tipologicamente prescelti), appunto, sono confuse con quelle di altre specie, quelle di altri individui della sua e quelle sue proprie marcate in altri momenti.

Un’attività che riesce benissimo nella finzione cinematografica se il protagonista è Unghia d’Orso in “Corvo Rosso non avrai il mio scalpo”, ma molto meno bene nella realtà digitale.

Se amplifichiamo tutto questo sulla scala macroscopica dei fenomeni economici, per limitarci a quelli, la possibilità di darne una descrizione fedele, e dunque utile, si riduce.

Proprio per questo la necessità che i dati siano pre-processati e verificati ab initio si fa preponderante e si deve considerare quale enorme ricchezza la disponibilità di enti come InfoCamere che rendono fruibili informazioni attendibili.

Un certo uso della nostra lingua ha portato ad una coloritura negativa l’aggettivo “ufficiale”, come se con esso si dia per certo che l’oggetto a cui esso si riferisce sia stato manipolato in modo tale da renderlo strumento di un qualche interesse particolare e non confessabile.

Anche qui il facile complottismo che trova in poltrona e tastiera il suo ecosistema di riferimento, può essere rapidamente affrontato ricordando che l’ora che leggiamo sul nostro orologio o telefonino è essa stessa “ufficiale”, così come la moneta che usiamo, il peso della frutta o la temperatura segnata dal nostro termometro.

Insomma, “ufficiale” vuol dire convenuto, concordato, standardizzato. È bene ricordarsene quando si svaluta l’affidabilità di una fonte attendibile in quanto essa è “ufficiale”, tanto più quando i dati da essa resi disponibili provengono da osservazioni portate avanti in maniera scientificamente corretta, non inquinata da pregiudizi capaci di orientarne i risultati.

Proprio i soggetti pubblici devono dunque in ogni modo lavorare affinché il dato, cioè il loro prodotto, sia quanto più possibile corrispondente al reale, ma a ciò deve collegarsi una maggior fiducia in chi li utilizza e un concreto impegno del legislatore nello stabilire tutele per chi rende un servizio alla comunità raccogliendo e diffondendo “impronte” davvero utili a descrivere la società e il suo cammino.

___________________________________________

Note

  1. John Naisbitt, “Megatrends”, Warner, 1988.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2