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Sessualità e digitale: educare la Gen Z contro i rischi online



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L’educazione sessuale nell’era digitale presenta sfide come la violenza di genere online e l’impatto dei social sulla percezione della sessualità. È cruciale un approccio aggiornato che includa la guida degli adulti e l’uso responsabile delle risorse digitali. Promuovere un dialogo aperto e una comprensione sana della sessualità è fondamentale per navigare questo contesto complesso

Pubblicato il 27 feb 2024

Gregorio Ceccone

pedagogista del digitale, Coordinatore dei formatori e referente per l'Osservatorio Scientifico del Movimento Etico Digitale



ragazzi smartphone scuola

Nell’era digitale, l’educazione sessuale assume nuove sfumature e sfide, diventando un argomento di fondamentale importanza per genitori, insegnanti, educatori e per il mondo adulto in generale.

La rapidità con cui le tecnologie si evolvono ha trasformato non solo il modo in cui interagiamo tra noi, ma anche come comprendiamo e affrontiamo temi come la sessualità e le relazioni interpersonali. In questo contesto, diventa essenziale rivisitare e aggiornare l’approccio all’educazione sessuale, tenendo conto delle sue molteplici dimensioni nel mondo digitale e nel mondo off-line ovvero il mondo degli sguardi, delle carezze e degli abbracci.

Esploriamo allora alcuni aspetti cruciali come la violenza di genere nel contesto digitale, un fenomeno purtroppo in crescita e che necessita di una comprensione approfondita. Affronteremo anche l’affettività nell’era del digitale, una realtà in continua evoluzione, dove le relazioni online possono offrire nuove opportunità ma anche insidie. L’impatto delle nuove tecnologie sull’educazione sessuale è un altro tema che esamineremo, riflettendo su come queste tecnologie possano essere utilizzate per fornire informazioni accurate e sicure, pur mantenendo un equilibrio con la necessità di proteggere i giovani utenti online.

Inoltre, ci concentreremo sulle nuove generazioni, che crescono in un mondo in cui la sessualità è spesso filtrata e influenzata dai media e dai social network. Discuteremo di come l’educazione sessuale possa adattarsi per rispondere alle esigenze e alle realtà di questi giovani. Infine, il ruolo degli adulti nell’educazione sessuale digitale è un aspetto fondamentale. Gli adulti hanno la responsabilità di guidare, informare e proteggere i giovani in questo ambito, promuovendo una comunicazione aperta e costruttiva.

Attraverso questa “esplorazione”, speriamo di incoraggiare un dialogo aperto e onesto, magari con i propri figli e figlie, cruciale per costruire una società più informata, sicura e rispettosa.

La violenza di genere nel contesto digitale

La violenza di genere online comprende una gamma di comportamenti nocivi, tra cui molestie, stalking, e diffusione non consensuale di immagini intime. Questo tipo di violenza, sebbene avvenga in uno spazio digitale, ha effetti tangibili e dannosi, con un impatto particolare sulle donne e le ragazze.

Un rapporto della Polizia Postale e delle Comunicazioni evidenzia un crescente numero di casi di violenza di genere online. Nel 2023, sono stati registrati 826 casi di violenza di genere online contro le donne, segnalando un’escalation preoccupante di questo fenomeno. Questi dati mostrano come la rete sia diventata un veicolo di comportamenti violenti e persecutori, talvolta considerati erroneamente come un male minore rispetto alla violenza fisica, ma che in realtà sono fortemente collegati a violenze e persecuzioni concrete​​​​.

Un’altra indagine, realizzata da Ipsos in collaborazione con ActionAid, ha esaminato la percezione della violenza di genere tra i giovani, rivelando che 4 giovani su 5 ritengono che una donna possa sottrarsi da un rapporto sessuale se non lo desidera. Tuttavia, un 20% del campione ritiene che abbigliamento provocante e ammiccamenti possano provocare violenza sessuale. La ricerca evidenzia inoltre che per il 78% dei giovani intervistati (dai 14 ai 19 anni), la produzione e la condivisione di video intimi con il proprio partner rientra nei comportamenti violenti, una percentuale che sale all’84% considerando solo le ragazze​​.

Il 30 maggio 2022, il quotidiano britannico The Indipendent pubblicò una notizia che non bucò l’attenzione dell’opinione pubblica. La sono andata a recuperare, quasi due anni dopo, perché l’allerta che avrebbe dovuto e potuto generare, non si creò quasi per nulla. Fosse successo, forse quel fatto avrebbe potuto essere un precedente prezioso per evitare la brutta notizia di questi giorni. Scriveva, infatti, il giornalista d’inchiesta Adam Smith che una donna aveva denunciato d’aver subito una violenza sessuale da parte di uno sconosciuto nello spazio di realtà virtuale di Meta, Horizon’s World. La donna era una ricercatrice che stava raccogliendo informazioni proprio su questo genere di pericoli per la piattaforma di SumOfUs, un’organizzazione no-profit che, si legge nel pezzo “cerca di limitare il potere delle grandi aziende e tutelare la sicurezza delle utenti donne”. L’assalto virtuale era stato descritto dalla vittima, della quale non è stato reso pubblico il nome, nei suoi particolari, che sono piuttosto crudi e che cercherò di limare nella loro brutalità.

Nonostante la natura virtuale delle interazioni, gli effetti emotivi e psicologici su chi li subisce sono molto reali. Questo fatto sottolinea ancora di più l’importanza di adottare misure efficaci per contrastare questi fenomeni, come il rafforzamento della moderazione e la creazione di normative specifiche per garantire la sicurezza e il rispetto all’interno di queste piattaforme.

Gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili agli effetti di questa violenza online e a questi racconti di cronaca.
Questa può avere un impatto negativo sulla loro autostima e benessere psicologico, influenzando lo sviluppo sociale. È fondamentale che gli adulti non solo proteggano i giovani da queste esperienze, ma li educano anche a riconoscere e contrastare tali comportamenti, promuovendo un uso consapevole e rispettoso dei media digitali.

L’affettività nell’era del digitale

La digitalizzazione delle relazioni ha portato a una trasformazione significativa nel modo in cui le persone sperimentano l’affettività e le relazioni interpersonali. In questo contesto, è fondamentale comprendere come i giovani percepiscono e gestiscono queste relazioni digitali e quali siano gli impatti sulla loro salute mentale e benessere emotivo.

L’avvento delle tecnologie digitali ha introdotto nuovi modi di connessione e comunicazione. I social media, in particolare, giocano un ruolo centrale nella vita degli adolescenti. Un rapporto dell’OCSE sottolinea come i discorsi on-line tendano ad enfatizzare gli impatti negativi delle tecnologie digitali, generando una sorta di ansia collettiva riguardo alla genitorialità digitale. Tuttavia, la ricerca scientifica è ancora inconcludente riguardo all’effetto causale diretto della tecnologia sul benessere dei bambini​​.

Uno studio di Common Sense Media ha rilevato che le ragazze adolescenti utilizzano prevalentemente piattaforme come TikTok, YouTube, Snapchat e Instagram, riferendo effetti sia positivi che negativi. Mentre alcune adolescenti sentono la pressione di essere costantemente presenti sui social, altre trovano nei social media un mezzo per affermare e validare la propria identità, specialmente le ragazze di colore e le adolescenti LGBTQ+​​.

Secondo uno studio del McKinsey Health Institute, la Generazione Z mostra una maggiore propensione a sperimentare emozioni negative attraverso l’uso dei social media. Questo impatto negativo sulla salute mentale è evidente anche in un report dell’OCSE, che ha esaminato i collegamenti tra benessere fisico e uso delle tecnologie digitali, sottolineando come un eccessivo tempo trascorso sui dispositivi digitali possa portare a comportamenti sedentari e influenzare la qualità del sonno​​.

È importante per i genitori riconoscere che il mondo digitale fa parte integrante della vita dei giovani oggi. Invece di imporre restrizioni severe, è consigliabile adottare un approccio educativo che includa la formazione sulle strategie per mitigare i rischi associati all’uso della tecnologia digitale. Il coinvolgimento attivo nella vita digitale dei figli, mantenendo un dialogo aperto e offrendo supporto, può aiutare a navigare questo paesaggio complesso.

Impatto delle nuove tecnologie sull’educazione sessuale

Le nuove tecnologie hanno introdotto modalità innovative di impartire l’educazione sessuale, offrendo opportunità e sfide. Un elemento chiave è la disponibilità di risorse educative online, che possono essere utilizzate sia in ambienti scolastici che da parte dei genitori.

La presenza del digitale permette l’accesso a una vasta gamma di risorse educative. Strumenti come siti web, app e forum online forniscono informazioni accessibili su temi legati alla sessualità, alla salute riproduttiva e alle relazioni. Questi strumenti possono essere particolarmente utili in paesi come l’Italia, dove l’educazione sessuale nelle scuole non è ancora obbligatoria. Secondo il Global Education Monitoring dell’UNESCO, solo il 20% dei paesi ha una normativa sull’educazione sessuale e solo il 39% ha adottato iniziative specifiche in materia. L’Italia si colloca negli ultimi posti tra le nazioni europee per quanto riguarda l’integrazione di un’educazione sessuale comprensiva nei curricula scolastici​​​​.

Un esempio virtuoso di risorsa digitale tutta Italiana per l’educazione sessuale di giovani e non solo è il bot di Telegram Sex Ed Bot – promosso dal progetto Movimento Etico Digitale – che dimostra come le nuove tecnologie possano essere sfruttate per diffondere informazioni vitali in modo interattivo e accessibile. Questi strumenti possono offrire ai giovani un accesso diretto e riservato a informazioni importanti, colmando le lacune lasciate dall’educazione sessuale formale.

Le sfide legate alle risorse digitali

Tuttavia, con l’accesso a tali risorse digitali, emergono anche sfide. La necessità di garantire che le informazioni siano accurate, appropriate per l’età e presentate in un modo che promuova un approccio sano alla sessualità è cruciale. È importante che i genitori e gli educatori siano coinvolti nel guidare i giovani verso risorse affidabili e nel discutere apertamente di questi temi.

La pornografia online ha mostrato un impatto significativo sullo sviluppo degli adolescenti, influenzando le loro percezioni sui ruoli di genere e la violenza nelle relazioni. Studi come quello di Brem et al. (2018) evidenziano come l’88% delle scene nei video pornografici mainstream ritragga violenza fisica, con il 94% di questa violenza diretta alle donne. Tale esposizione a contenuti violenti può portare gli adolescenti a normalizzare e a volte replicare questi comportamenti nelle proprie relazioni intime.

In aggiunta, la pornografia spesso presenta immagini irrealistiche delle relazioni sessuali e standard corporei, creando aspettative distorte. Questo può condurre a difficoltà nell’eccitazione durante rapporti sessuali reali e a confronti dannosi con gli standard inarrivabili ritratti nei media. Gli adolescenti, alla ricerca di modelli per la loro educazione sessuale, possono trovarsi a confondere questi copioni violenti e irrealistici con la realtà delle relazioni sane e consensuali.

La “teoria del copione”

La “teoria del copione”, come spiegato da Rostad et al. (2019), suggerisce che l’esposizione frequente a certi stili di vita o comportamenti in media come la pornografia può portare a una loro normalizzazione e pratica nella vita reale. Questo è particolarmente preoccupante per gli adolescenti, la cui mancanza di conoscenza e esperienza sui comportamenti sessuali appropriati e sui ruoli di genere li rende particolarmente vulnerabili a tali influenze.

Come offrire ai ragazzi un’educazione sessuale completa e basata sui fatti

Per affrontare queste problematiche, è essenziale fornire un’educazione sessuale completa e basata sui fatti, che includa la critica dei media e la comprensione del consenso e della salute nelle relazioni. Gli educatori e i genitori dovrebbero essere attrezzati per discutere apertamente questi temi, guidando gli adolescenti a sviluppare un approccio sano e informato alla sessualità e alle relazioni. È importante promuovere un dialogo aperto su questi temi per contrastare le distorsioni e gli stereotipi diffusi dalla pornografia e incoraggiare comportamenti rispettosi e consensuali.

Per i genitori e gli educatori, è fondamentale avere una comprensione di base delle nuove tecnologie e delle risorse disponibili, per poter guidare efficacemente i giovani. La partecipazione attiva nella loro educazione digitale può aiutare a instaurare un dialogo sano e informato su temi importanti come la sessualità e le relazioni.

Le nuove generazioni e la sessualità digitale

L’era digitale ha portato a una significativa evoluzione nelle modalità di interazione e percezione della sessualità, specialmente tra i giovani. I social media, in particolare, hanno un impatto notevole su come i giovani vedono e vivono la sessualità.

I social media giocano un ruolo cruciale nel plasmare le aspettative e le percezioni dei giovani riguardo alla bellezza, all’attrattiva sessuale e alle relazioni. La costante esposizione a immagini di corpi idealizzati e spesso digitalmente alterati può portare a insoddisfazioni personali e influenzare le relazioni sessuali dei giovani. Questo può creare pressioni indebite, accelerare l’ingresso in attività sessuali o promuovere pratiche non in linea con i desideri personali​​.

Uno studio pubblicato sulla rivista “International Journal of Environmental Research of Public Health” ha evidenziato una significativa associazione tra depressione e uso eccessivo dei social, come Instagram, TikTok e YouTube, tra i giovani. Questa “depressione da social media” può influenzare anche la percezione della sfera sessuale, oltre a causare disturbi dell’alimentazione e problemi fisici. In particolare, l’uso dei social media può alterare l’immagine corporea e la soddisfazione nella vita, soprattutto nelle ragazze tra gli 11 e i 13 anni e nei ragazzi tra i 14 e i 15 anni​​.


Dove | Il costo della bellezza: una storia vera | 3min

Insieme a Social Warning, Dove propone l’implementazione di un percorso formativo nelle scuole che aiuti i ragazzi ad essere più consapevoli e autotutelarsi dai messaggi tossici.


Nel contesto attuale, la conversazione tradizionale sull’ingresso nell’adolescenza e i primi amori, un tempo nota come “il Discorso” (con enfasi sulla “D” maiuscola), è stata gradualmente rimpiazzata dall’educazione sessuale fornita, volente o nolente, dal web. I giovani d’oggi, già in tenera età, si ritrovano a esplorare una vastità di contenuti digitali, alcuni dei quali appropriati, altri meno, conducendo a un esordio precoce nella conoscenza delle tematiche sessuali, pur senza una chiara esplicitazione.

Uno studio effettuato nel 2018 da DoxaKids e Telefono Azzurro (riportato da Focus.it) ha rivelato che, tra gli adolescenti italiani dai 12 ai 18 anni, più del 40% del campione ha ammesso di conoscere personalmente qualcuno che frequenta abitualmente siti pornografici. Questi risultati, sebbene non del tutto inaspettati considerando che l’adolescenza è un periodo di esplorazione sotto diversi aspetti, devono essere considerati alla luce dell’aumento esponenziale dell’uso di social network come Instagram o TikTok. Su queste piattaforme, i giovani affrontano temi legati all’amore fisico in maniera molto più aperta e diretta rispetto a quanto si vedeva una decina di anni fa.

Questa trasformazione non deve essere percepita necessariamente come negativa, ma piuttosto come un indicatore del fatto che internet e i social media sono diventati ambienti di discussione e condivisione dove i giovani affrontano quotidianamente temi delicati come la sessualità, in un contesto dove il controllo diretto da parte dei genitori è notevolmente ridotto.

L’educazione sessuale, come condiviso, è un tema di particolare rilevanza in questo contesto. Nonostante la crescente diffusione della pornografia online e l’aumento dell’uso dei social media, in Italia manca ancora una proposta di legge per un piano formativo strutturato sull’educazione sessuo-affettiva. Le informazioni sulla sessualità trovate online sono ampiamente seguite da diverse fasce della popolazione, rendendo fondamentale la necessità di una corretta educazione sessuale che possa guidare i giovani nell’interpretazione e nel senso di questi stimoli​​.

In sintesi, i social media e internet possono essere sia una risorsa che una sfida nell’educazione sessuale delle nuove generazioni. È cruciale guidare i giovani verso un utilizzo consapevole dei social media e fornire un’educazione sessuale completa e basata su dati concreti, per garantire una comprensione sana e responsabile della sessualità.

Il ruolo di genitori e scuola nell’educazione sessuale digitale

L’educazione sessuale in un contesto digitale richiede un coinvolgimento attivo degli adulti, specialmente considerando le sfide e le opportunità presentate dai social media e dall’accesso online.

Un recente sondaggio ha evidenziato che studenti e genitori desiderano che le scuole affrontino tematiche come l’educazione sessuale, sentimentale e di genere, nonché la gestione di internet e dei social media. Ciò sottolinea l’importanza di una didattica che includa queste materie essenziali per formare “cittadini del futuro” consapevoli​​.

Gli adulti hanno la responsabilità di guidare i giovani nell’era digitale, incoraggiando un approccio equilibrato e informato all’educazione sessuale. Questo include non solo la fornitura di informazioni accurate e affidabili, ma anche la promozione di un dialogo aperto e onesto su questi temi. È importante che gli adulti fungano da modelli positivi e fonti affidabili di informazione, specialmente in un contesto dove i giovani sono esposti a un ampio spettro di contenuti online, non sempre accurati o appropriati.

È essenziale una collaborazione tra scuola e famiglia nell’educazione sessuale. Mentre la scuola può fornire un’istruzione formale e strutturata, la famiglia gioca un ruolo cruciale nel rafforzare questi insegnamenti e nel fornire un contesto basato sui valori e sulle aspettative familiari. Gli adulti devono essere attrezzati per affrontare queste discussioni, comprendendo le sfide specifiche presentate dall’era digitale.

L’educazione sessuale nell’era digitale non è solo una questione di trasferire informazioni; si tratta di costruire un dialogo, promuovere la comprensione e sviluppare un approccio sano alla sessualità. Gli adulti svolgono un ruolo chiave in questo processo, guidando i giovani attraverso le sfide uniche presentate dal mondo digitale.

La necessità di un’educazione sessuale efficace e responsabile nell’era digitale non è mai stata così evidente. Il ruolo degli adulti, sia come genitori che come educatori, è fondamentale per fornire ai giovani le competenze necessarie per navigare in un mondo in cui i confini tra digitale e reale sono sempre più sfumati. Le scuole, in collaborazione con le famiglie, devono adottare approcci che includano l’educazione sessuale, sentimentale e di genere, integrando la gestione responsabile di internet e dei social media. In questo contesto, si evidenzia la richiesta, espressa sia da studenti che da genitori, di una scuola che sia in grado di affrontare questi temi cruciali, senza timori e con un approccio aperto e arricchente​​.

Conclusioni

In questo cammino verso un’educazione sessuale digitale efficace, gli adulti hanno il compito di guidare i giovani, fornendo non solo informazioni accurate, ma anche promuovendo un dialogo aperto e onesto su questi temi. È attraverso questo impegno congiunto che possiamo sperare di formare una generazione ben informata, responsabile e rispettosa, pronta ad affrontare le sfide e le opportunità di un mondo sempre più connesso.

I nostri figli hanno bisogno di un confronto potente con il mondo adulto su questa tematica. Un mondo adulto che deve essere informato, consapevole delle proprie idee e pregiudizi ma soprattutto sereno.

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