Svolta nei servizi informatici a favore dei contribuenti: l’Agenzia delle Entrate dal 15 maggio 2023 attiverà la piattaforma di API management per l’erogazione dei servizi online a libero accesso.
Questa piattaforma è stata progettata per offrire ai diversi utenti (cittadini, imprese e professionisti e provider di servizi) un accesso dedicato alle informazioni contenute nell’anagrafe tributaria ovvero, nel futuro, alle diverse banche dati a disposizioni del fisco.
Gli utenti potranno in sostanza accedere e dialogare con le banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria, aggiornando ed integrando direttamente tali dati.
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Sarà così assicurata la piena interoperabilità tra i sistemi informatici del fisco e quelli dell’utente, realizzando quanto prescritto dal CAD – Codice dell’Amministrazione Digitale in materia di cooperazione, semplificazione e digitalizzazione dell’azione amministrativa e favorendo allo stesso tempo l’accesso agli utenti con contestuale riduzione dei costi di gestione.
I primi servizi a disposizione degli utenti
I primi servizi a disposizione degli utenti, come prevede il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 118366 del 4 aprile 2023, riguardano in particolare la verifica dell’esistenza e della validità del codice fiscale ovvero della partita Iva. In particolare, come dispone il provvedimento, l’utente potrà:
- Verificare l’esistenza e la corrispondenza tra il codice fiscale e i dati anagrafici disponibili in anagrafe tributaria;
- verificare la validità del numero di partita IVA attribuito e controllare le informazioni relative allo stato di attività della partita IVA, alla denominazione del soggetto o, in assenza di questa, al cognome e nome della persona fisica titolare.
Lo scopo della piattaforma
Come si comprende già da questi primi servizi lo scopo della piattaforma è di fornire un valido ausilio al contribuente e ai provider di servizi per automatizzare l’acquisizione dell’informazione e la relativa verifica, ad esempio, nella fase di emissione delle fatture ovvero nell’analisi di conformità dei dati contenuti nelle proprie anagrafiche clienti e fornitori. In fondo questi primi servizi rispondono ad un’esigenza già manifestata con insistenza da tutti già dal 2017 (proprio nel momento in cui l’Italia si apprestava a rendere obbligatoria dal successivo 1 luglio 2018 la fattura elettronica B2B).
Come detto questi sono i primi servizi messi a disposizione degli utenti, in effetti, la volontà dell’Agenzia è quella di creare una serie di servizi puntuali liberamente accessibili agli utenti con modalità completamente interoperabile.
Un modello di collaborazione volto a favorire l’efficacia dell’azione amministrativa
Proprio questa modalità di erogazione del servizio realizza l’interoperabilità tra il sistema erogatore del servizio e quello fruitore, con modalità standard che consentono l’integrazione delle rispettive applicazioni. Si tratta di un modello di collaborazione volto a favorire l’efficacia dell’azione amministrativa, assicurando massima visibilità ai servizi disponibili e minimizzando i costi di investimento dei fruitori. In altre parole, l’utente riceve o acquisisce le informazioni che gli sono messe a disposizione e le integra con i propri sistemi, consentendo al proprio gestionale di elaborarli e di effettuare in modo automatico i relativi controlli.
Come detto questi costituiscono i primi servizi messi a disposizione degli utenti, infatti, è prevedibile che nell’immediato futuro questi servizi potranno aumentare. In particolare, si attende la conferma che sarà possibile realizzare in completa autonomia e in modo anticipato i controlli di accoglienza dello SdI. In particolare dovrebbe essere possibile realizzare dal gestionale un controllo preventivo se il file Fattura elettronica è idoneo a superare le verifiche formali dello SdI. Questa modalità di controllo dovrebbe essere poi estesa anche all’invio della dichiarazione dei redditi ovvero della altre comunicazioni fiscali.
Un ulteriore servizio che dovrebbe essere rapidamente implementato riguarda la possibilità di controllare la correttezza e l’esistenza presso lo SdI dell’hash di una determinata fattura. Questo servizio darebbe la certezza che la fattura di cui si dispone sia stata processata e validata dallo SdI. Questo servizio avrebbe una sua particolare utilità a tutti quei prestatori di servizi che devono operare su fatture di terzi (si pensi ai provider finanziari ovvero ai consulenti aziendali e contabili).
Insomma, un nuova finestra di dialogo con il fisco da non sottovalutare.
Come accedere al servizio
Per accedere al servizio l’Agenzia rende disponibile l’accesso ai servizi API agli utenti registrati nell’area riservata del proprio sito internet. Quindi il servizio sarà reso disponibile, ad esempio, a tutti i contribuenti che già fruiscono ora dei servizi collegati alla fattura elettronica ovvero alla trasmissione telematica dei corrispettivi. Ovviamente questi soggetti dovranno aderire ai servizi di interesse che saranno assegnati secondo il piano di utilizzo previsto per la categoria di appartenenza predeterminata dall’Agenzia secondo criteri esposti sulla stessa area riservata (commercialisti, imprese, persone fisiche, provider di servizi). Ovviamente l’utilizzo dei dati da parte dell’utente dovranno rispettare i limiti di legge (in particolare in riferimento agli obblighi di trattamento dei dati personali) e potranno essere conservati nei limiti di tempo necessario per svolgere i controlli.
L’agenzia rende disponibile i servizi per cinque anni decorrenti dalla data di adesione.
L’Agenzia potrà procedere alla disabilitazione dei servizi nel caso di:
- mancata fruizione da parte dell’utente per 12 mesi continuativi;
- rilevazione di comportamenti dell’utente non conformi ai principi imposti dall’ordinamento in materia di trattamento dei dati personali o di sicurezza per i sistemi dell’Agenzia.
In conclusione, si apre una nuova era di dialogo con il fisco per rendere sempre più automatizzato la gestione degli adempimenti tributari che non sono sempre così semplici e immediati.