La proposta

Come diffondere la fatturazione elettronica B2B e vivere felici

Nel dibattito sull’introduzione della fatturazione elettronica manca un elemento fondamentale: la creazione di valore vero per le imprese. Ancora una volta si rischia di mettere in piedi un sistema destinato a fallire o a diventare “antipatico” agli utenti, se non ci si ferma un minuto a ragionare su quello che potrebbe essere un modello win-win

Pubblicato il 15 Feb 2017

Paolo Colli Franzone

presidente, Osservatorio Netics

franzone-121105012514

Torna d’attualità il tema della fatturazione elettronica B2B: dopo la PA, verso la quale le fatture devono essere inviate obbligatoriamente in modalità elettronica, tocca al ben più gigantesco universo delle transazioni commerciali fra aziende (“B2B”) avviare una trasformazione epocale. Milioni di fatture emesse ogni anno da centinaia di migliaia di aziende anche piccolissime.
Si prevedono modesti benefici a favore di chi si adeguerà rinunciando definitivamente alla carta o al traffico di PDF inviati via mail; qualcuno ipotizza più o meno drastici switch-off, sull’onda di quella corrente di pensiero che risolve ogni problema digitale del Paese attraverso la cogenza e l’imposizione.
Può essere una soluzione, per carità.
Ma forse ce ne può essere un’altra.

Il problema, come purtroppo sovente accade nell’olimpo digitale di Palazzo, è rappresentato dalla mancanza di conoscenza approfondita dei reali problemi e degli effettivi bisogni di tutti gli attori coinvolti in un determinato processo o ciclo: manca, diciamo, la visione d’insieme.
Si pensa alla fatturazione elettronica e si traduce il tutto in regole e flussi di bit, lasciandosi poi magari andare a qualche concessione burocratico-amministrativa (benefici in termini di semplificazione del meccanismo dei controlli tributari), dando per scontato che tutto ciò sia sufficiente a risolvere il problema.
Purtroppo, non è così semplice: soprattutto in ambito B2B, dove gli attori principali sono piccole e medie imprese già piuttosto sfiancate dalla crisi ma soprattutto dall’enorme fardello di adempimenti burocratici, ogni nuova “pensata” in arrivo da Roma viene vista con leggerissimo fastidio, per usare un eufemismo.

E dire che basterebbe avere un minimo di visione d’insieme, magari l’umiltà di confrontarsi col mondo reale e la voglia di studiare ogni fenomeno e ogni processo nella sua complessa globalità.
Capire, ad esempio, chi sono tutti gli attori coinvolti nei processi di fatturazione B2B e quali sono i loro attuali problemi, le difficoltà.

La stragrande maggioranza delle fatture attive emesse ogni giorno in Italia viene stampata in tre copie: una viene spedita al cliente, la seconda rimane al soggetto che la emette, la terza finisce in una banca per essere convertita in disponibilità liquida. “Smobilizzo del portafoglio commerciale”, in gergo tecnico bancario.
Voi direte: e che c’azzecca, questa cosa, con la fatturazione elettronica?
C’azzecca, e anche molto.

Andando a parlare con qualunque direttore di banca vi sentirete raccontare un mondo meraviglioso di fatture portate all’anticipo con una certa creatività: dalla fattura “inventata tout court” a quella appoggiata su più banche contemporaneamente per far fronte a momenti di bonaccia finanziaria, diciamo.
Ovviamente le banche hanno compreso al volo il problema e attuato qualche contromisura: la fattura ricevuta dall’istituto di credito viene notificata al debitore in modo che eventuali “eccessi di creatività” possano essere intercettati prima di accreditare al fornitore l’anticipo di cassa. Tutto questo costa tempo e denaro per la banca, e tempo anche all’emittente della fattura che vede dilatarsi il lasso di tempo fra la presentazione all’anticipo e l’accredito del denaro.

Cosa succederebbe, quindi, se le banche dicessero ai loro clienti che le fatture elettroniche vengono accettate e trasformate in liquidità entro mezza giornata dalla presentazione?
Abilitando le banche a verificare sullo SDI (sistema di interscambio) il non ripudio della fattura e quindi la sua veridicità.
Una volta certificata dallo SDI, la fattura viene “marcata” e si impediscono le doppie o triple presentazioni all’anticipo.
Semplice, non credete?
Semplice, veloce, affidabile, vantaggioso per la banca che diminuisce drasticamente il rischio e per l’emittente della fattura che smobilizza più in fretta il suo portafoglio commerciale.
Penalizzante per i “creativi dell’emissione di fatture”, ma questo ci piace parecchio.
Magari, provando a citofonare all’ABI ed esercitando un minimo di moral suasion, si potrebbe persino spuntare uno sconto anche solo poco più che simbolico sul tasso di interesse praticato su operazioni di smobilizzo del portafoglio commerciale, chissà.
“Provare per credere”, diceva il Poeta.

Ecco quindi che un’operazione di digitalizzazione assume, una volta tanto, una valenza fortemente positiva a livello di intero sistema: vincono tutti, diciamo.
E non c’è niente di così difficile, se non la capacità di vedere ogni fenomeno nella sua globalità e di intuire i possibili “win-win” innescabili.
Non vale solo per la fatturazione elettronica: si può fare con SPID, si può fare con tutto.
Astenersi miopi e pasdaran digitali.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2