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Fondo impresa femminile, il calendario delle scadenze: ecco come far domanda

Il decreto direttoriale del 30 marzo 2022 del Mise ha definito i modi per presentare le richieste e ottenere le agevolazioni del Fondo a sostegno dell’impresa femminile, oltre a stabilire i criteri per attribuire i punteggi e le condizioni di ammissibilità

Pubblicato il 07 Apr 2022

Barbara Maria Barreca

Dottore commercialista e Valutatore di impatto Sociale

impresa digitale

Tutte le indicazioni per accedere al Fondo a sostegno dell’impresa femminile: il decreto direttoriale del 30 marzo 2022 del Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione generale per gli incentivi alle imprese ha definito i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione a valere sul fondo, i criteri per l’attribuzione dei punteggi ai fini dell’ottenimento delle agevolazioni, le indicazioni per le condizioni di ammissibilità delle spese e le condizioni da seguire in relazione al rispetto delle condizioni per il sostegno finanziario del PNRR. Vediamo i dettagli.

PNRR, arrivano i fondi a sostegno dell’imprenditoria femminile: ecco le iniziative

Fondo impresa femminile, entro quando fare domanda

Per gli interventi di avvio di nuove imprese:

  • la compilazione delle domande di agevolazione potrà avvenire a partire dalle ore 10 del 5 maggio 2022;
  • la presentazione delle domande a partire dalle ore 10 del 19 maggio 2022.

Per gli interventi di sviluppo e consolidamento di imprese esistenti:

  • la compilazione delle domande di agevolazione potrà avvenire, esclusivamente sul sito di Invitalia, a partire dalle ore 10 del 24 maggio 2022;
  • la presentazione delle domande a partire dalle ore 10 del 7 giugno 2022.

Come accedere alla procedura di richiesta

L’accesso alla procedura deve essere effettuato sul sito internet www.invitalia.it, sezione fondo impresa femminile, accedendo alla piattaforma informatica che verrà resa disponibile alla data di apertura dello sportello dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 17.

L’accesso potrà essere effettuato dal legale rappresentante dell’impresa già costituita o dalla persona fisica (socio o soggetto referente) della società costituenda mediante identità digitale (SPID, CN, CIE) che dovrà altresì disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata.

Le imprese non residenti sul territorio italiano o amministrate da una o più persone giuridiche o enti diversi da persone fisiche potranno accedere alla procedura informatica solo previo accreditamento e previa verifica dei poteri di firma in capo al rappresentante dell’impresa da effettuarsi inviando una PEC a partire dal 26 aprile all’indirizzo che verrà reso noto sul sito.

I fac-simile della documentazione da presentare verranno pubblicati sul sito di Invitalia a partire dal 20 aprile. Le domande di agevolazione, comprensive del progetto imprenditoriale, dovranno comunque contenere:

  • i dati anagrafici dell’impresa femminile richiedente;
  • i dati principali del progetto imprenditoriale, tra gli altri: la descrizione dell’attività proposta, l’analisi del mercato di riferimento e le relative strategie, gli aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi e quelli economico-finanziari, nonché gli eventuali elementi utili per contraddistinguere l’iniziativa come progetto ad alta tecnologia e/o quelli relativi ai contenuti digitali per la qualificazione come progetto per la transizione digitale;
  • il programma di spesa, dando evidenza della consistenza della spesa eventualmente riconducibile ai contenuti digitali ed indicando gli elementi utili per la quantificazione delle esigenze di capitale circolante (imprese costituite da più di 36 mesi).

La compilazione della domanda si concluderà con il rilascio di un “codice di predisposizione della domanda” che dovrà essere utilizzato al momento della relativa presentazione.

I criteri di valutazione delle domande

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. I criteri per la valutazione delle domande e l’assegnazione dei punteggi sono stati analiticamente definiti nell’allegato 1 al Decreto del 30 marzo 2022, disponibile all’indirizzo:

LEGGI i criteri di valutazione delle domande – PDF

I punteggi sono distinti in relazione alla tipologia di intervento (nascita o consolidamento di imprese femminili), i criteri di valutazione comprendono:

  1. adeguatezza e coerenza delle competenze del team imprenditoriale rispetto al progetto proposto;
  2. presidio del processo tecnico-produttivo;
  3. mercato di riferimento, vantaggio competitivo e strategie di marketing;
  4. fattibilità e sostenibilità economica del progetto imprenditoriale, con particolare riferimento alla coerenza del programma di spesa presentato, alla consapevolezza in merito alle risorse aggiuntive necessarie alla sua realizzazione e alla capacità di correlare gli andamenti economici dell’iniziativa agli aspetti distintivi della formula imprenditoriale proposta;
  5. impatto sociale, occupazionale, ambientale, valorizzazione del made in Italy e delle tradizioni/vocazioni produttive nel contesto di riferimento.

Il punteggio massimo conseguibile ammonta a 41 punti, la soglia di punteggio minima affinché la domanda sia ritenuta ammissibile alle agevolazioni è di 21 punti.

Criteri di premialità e punteggio aggiuntivo

Sono ammissibili ad un punteggio aggiuntivo i Progetti ad alta tecnologia (4 punti) e i Progetti per la transizione digitale (2 punti).

Ai fini della qualificazione di “Progetti ad alta tecnologia” le iniziative devono essere caratterizzate da uno o più dei seguenti contenuti:

  • presentano un significativo contenuto tecnologico e sono mirati a offrire prodotti, servizi o soluzioni che valorizzano, in termini economici, i risultati della ricerca scientifica (a partire da sperimentazioni, know how, tecnologie brevettate);
  • incorporano/utilizzano conoscenze scientifiche e ingegneristiche avanzate, quali, a titolo esemplificativo, meccanica avanzata, robotica, biotech, materiali di ultima generazione, big data, intelligenza artificiale, blockchain, machine learning;
  • utilizzano in maniera estesa tecnologie a supporto dei processi di ideazione, produzione, logistica o commercializzazione dei prodotti o servizi dell’impresa;

Ai fini della qualificazione di “Progetti per la transizione digitale” le iniziative devono presentare uno o più dei seguenti contenuti digitali:

  • creazione, sviluppo o distribuzione di contenuti digitali (prodotti, servizi, soluzioni, applicazioni);
  • integrazione di tecnologie digitali nel processo produttivo;
  • adozione di tecnologie e software digitali per la gestione e/o l’organizzazione aziendale e/o per la gestione della logistica;
  • sviluppo di canali online di vendita o di approvvigionamento;
  • gestione su sistemi cloud di attività, servizi, applicazioni e/o gestione e trattamento di grandi quantità di dati;
  • adozione di tecnologie per la condivisione elettronica di informazioni all’interno o all’esterno (verso clienti e fornitori) dell’azienda e/o sviluppo di applicazioni e canali digitali per il marketing e la comunicazione (quali, a titolo esemplificativo, newsletter, social media, siti web) e/o adozione di soluzioni digitali di networking, collaborazione e trasferimento tecnologico;
  • sistemi e applicazioni per la sicurezza informatica (Cybersecurity e protezione dei dati sensibili);
  • tecnologie e software digitali per il miglioramento dell’ambiente di lavoro e delle condizioni dei lavoratori o per il miglioramento dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.

Spese ammissibili

Con riferimento alle spese ammissibili il Decreto del 30/03/2022.

il MISE precisa che si deve trattare di spese poste a servizio esclusivo dell’attività agevolata sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda (nel caso di persone fisiche sostenute successivamente alla costituzione dell’impresa o dell’apertura della partita IVA) e che, ai fini dell’ammissibilità devono essere:

  • analiticamente descritte e quantificate nel loro ammontare in sede di domanda;
  • contabilizzate nel rispetto delle normative contabili e fiscali di riferimento;
  • acquistate a condizioni di mercato da terzi che non abbiano relazioni con l’impresa richiedente;
  • conformi al principio DNSH (do no significant harm): l’impresa dovrà dichiarare la rispondenza ai requisiti di sostenibilità ambientale applicabili e la conformità alla normativa ambientale dell’Unione Europea e nazionale;
  • pagate da conti correnti intestati all’impresa femminile.

Non sono invece ammissibili le seguenti spese:

  • relative all’acquisto di beni usati o ad investimenti di mera sostituzione di quelli in uso;
  • relative ad imposte, tasse, inclusa l’IVA e gli oneri previdenziali e assistenziali, nonché ai titoli di spesa di importo inferiore a 500,00 euro;
  • relative all’acquisto di automezzi, tranne che nei casi particolari indicati nell’allegato 2;
  • effettuate, in tutto o in parte, tramite un “contratto chiavi in mano”.

Il divieto di doppio finanziamento

Ai fini di poter accedere alle risorse provenienti dal PNRR verrà accertato il rispetto del principio di divieto di doppio finanziamento (articolo 9 Regolamento UE 2021/241), secondo le istruzioni fornite dalla Circolare RGS-MEF del 31 dicembre 2021, n. 33.

Adempimenti a carico dell’impresa beneficiaria

L’elenco degli adempimenti a carico delle imprese beneficiarie è analiticamente contenuto nell’articolo 7 del Decreto del 30 marzo 2022.

In questa sede mi preme sottolinearne alcuni di fondamentale importanza per le imprese:

  • l’adozione di un sistema di contabilità separata (o in alternativa una codificazione contabile adeguata) e informatizzata per tutte le poste relative all’iniziativa finanziata e alle relative transazioni, in modo da assicurarne la tracciabilità;
  • il rispetto dell’indicazione del CUP su tutti gli atti amministrativo / contabili inerenti l’iniziativa agevolata.

Conclusione

Il Fondo Impresa Femminile sembra essere una buona opportunità per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili. Certamente il percorso per l’ottenimento delle agevolazioni, il mantenimento delle stesse e il completamento del progetto finanziato è complesso e rischia di scoraggiare le imprese di piccole dimensioni. Speriamo che, almeno in questo caso, si riesca ad utilizzare i fondi europei senza farsi scoraggiare dalle difficoltà di ordine burocratico e amministrativo.

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