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Far crescere le prestazioni e il fatturato? Respirare con consapevolezza aria pulita



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Diversi studi mettono in evidenza come sia fondamentale per le aziende prestare attenzione alla qualità dell’aria respirata dalla forza lavoro e dal come quest’ultima respira. L’introduzione di tecniche di respirazione e di ambienti aerati a dovere può permettere prestazioni nettamente migliori

Pubblicato il 6 giu 2023

Francesco Russo

Esperto in economia dell'attenzione



green tech smart city

Un recente rapporto realizzato dal CBI, Confederation of British Industry, l’equivalente inglese di Confindustria, che rappresenta circa 190 mila aziende inglesi, e quasi sette milioni di persone, ha messo in evidenza l’importanza per l’economia del Regno Unito della qualità dell’aria.

La qualità dell’aria è una sfida per le aziende

Là dove c’è un dispositivo digitale, in particolar modo computer e simili, spesso c’è una persona che lavora per ore in un ambiente chiuso.

Oggi il lavoro agile (smartworking) ci consente di lavorare dove vogliamo, ma è altrettanto vero che nella gran parte dei casi, quando dobbiamo svolgere una mansione lavorativa che richiede un uso massiccio dei dispositivi digitali, questa viene svolta all’interno di un edificio e non certo all’aria aperta.

Il rapporto “Breathing life into the UK economy – Quantifying the economic benefits of cleaner air” mette in evidenza come la qualità dell’aria sia una sfida per le aziende inglesi. Ma possiamo tranquillamente espandere questa affermazione arrivando ad affermare che è una sfida per qualsiasi azienda.

Con una migliore qualità dell’aria le imprese possono beneficiare di una forza lavoro più sana e di un quindi di un “capitale” più produttivo, che a sua volta porta a un’economia più prospera. È sufficiente pensare a quanto la pandemia di coronavirus ha mostrato l’importante legame tra la salute umana e la salute dell’economia dell’intero pianeta.

I benefici economici e sociali della qualità dell’aria

Secondo il rapporto, migliorare la qualità dell’aria per soddisfare le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) potrebbe portare a significativi benefici economici e sociali.

Il rapporto presenta una serie di studi, riportati in modo preciso e puntuale nella bibliografia, che stimano che la scarsa qualità dell’aria contribuisce al 19% di tutti i decessi per cause cardiovascolari del Regno Unito e al 29% di tutti i decessi per cancro ai polmoni.

L’analisi del CBI, commissionata dall’iniziativa filantropica Clean Air Fund che si pone la missione di affrontare l’inquinamento atmosferico in tutto il mondo, rileva che l’economia del Regno Unito, ad esempio, potrebbe trarre un beneficio di 1,6 miliardi di sterline all’anno se si raggiungessero gli standard indicati dalle linee guida dell’OMS per la qualità dell’aria.

Più l’aria che respiriamo è pulita e minore è il numero di decessi, e soprattutto di assenze dal lavoro e di giorni di malattia. Non solo le singole persone possono trarre beneficio da un’attenzione alla qualità dell’aria, ma l’intera nazione inglese perché implica importanti benefici economici.

Le aziende che offrono servizi e più in generale che hanno una forza lavoro che passa la propria giornata lavorativa davanti ad uno schermo devono assolutamente prendere consapevolezza di quanto la qualità dell’aria che si respira in ufficio può fare ampiamente la differenza sulle prestazioni di ogni lavoratore e di ogni lavoratrice.

Il report del CBI evidenzia che se si riduce la mortalità e si riducono le malattie legate alla cattiva qualità dell’aria, si potrebbe arrivare ad evitare quasi 17.000 morti premature ogni anno.

Se queste persone vivessero e lavorassero più a lungo, il Regno Unito potrebbe guadagnare quasi 40.000 “anni di produzione” con un guadagno economico stimato in 1 miliardo di sterline nel primo anno e un beneficio ancora più grande negli anni a seguire.

Grazie alla riduzione delle malattie personali o di familiari ammalati a carico, nonché alla riduzione del numero di giorni di assenza dei lavoratori, un miglioramento della qualità dell’aria può ridurre le assenze dal lavoro con un guadagno per stimato in circa 600 milioni di sterline ogni anno.

Quanto ci costa l’inquinamento atmosferico

Numero che danno il capogiro. La Banca Mondiale stima che l’inquinamento atmosferico sia costato all’economia globale 225 miliardi di dollari (circa 180 miliardi di sterline) in mancato reddito da lavoro nel 2013, e uno studio del Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali (Defra) del Regno Unito ha rilevato un costo di circa 2,7 miliardi di sterline a causa della presenza di fattori inquinanti nell’aria.

Nel 2018 circa il 15% di tutti i decessi avvenuti nel Regno Unito si sono verificati nella coorte di età compresa tra i 16 e i 64 anni, che rappresenta il 96% della popolazione occupabile. Pertanto, la prevenzione dei decessi prematuri dovrebbe avere un impatto significativo sulla forza lavoro.

Sempre nel 2018, 141 milioni di giorni lavorativi sono andati persi a causa di assenze per malattia, una media di 4,4 giorni all’anno per ogni persona attiva. Nel 2019 è stato stimato che una bassa qualità dell’aria porta ad una diminuzione delle ore fra i 16 ed i 75 anni. Meno ore lavorate si traducono per le aziende in enormi costi da sostenere.

Uno studio del Chartered Institute of Personnel and Development (CIPD) ha rilevato che, in un anno, il numero di ore lavorate in meno per le assenze per malattia costano in media ogni anno alle aziende 554 sterline per dipendente.

L’effetto dell’inquinamento dell’aria sui bambini

Il rapporto non ha escluso di analizzare l’effetto dell’inquinamento dell’aria sui bambini. Combinando i giorni medi di scuola in un anno con il numero di alunni e il tasso di assenza per malattia, il CBI ha stimato che nel 2018, 32 milioni di giorni di scuola sono andati persi per malattia. Là dove i genitori non possono delegare a baby sitter o ai parenti la cura dei bambini, devono assentarsi dal proprio posto di lavoro, determinando un costo economico notevole per le aziende.

Non è solo una questione di assenza di malattia. Un’ambiente di lavoro poco aerato, in cui l’aria è ricca di CO2, riduce notevolmente la capacità di concentrazione e la produttività delle persone.

Le aziende devono, quindi, porsi il tema del miglioramento della salute della propria forza lavoro anche ponendo attenzione all’aria. Il risultato? Per esempio, un minor numero di giorni di malattia e più in generale di assenze dal lavoro.

Il rapporto mette in evidenza come migliorare la qualità dell’aria potrebbe generare un beneficio di 1,6 miliardi di sterline per l’economia del Regno Unito ogni anno.

L’importanza di imparare tecniche di respirazione consapevole

La qualità dell’aria respirata in ufficio non è solo un fattore di salute per chi lavora, ma offre anche enormi vantaggi nei processi decisionali ed operativi. In particolar modo se si offre la possibilità alle persone di imparare tecniche di respirazione consapevole.

La tesi di laurea “The Benefits of Breathing Practices For Computer Science Workers”, pubblicata a Gothenburg (Svezia) nel 2021 mette in evidenza proprio questo importante aspetto.

L’autore Rahwa Mebrahtu Araya del Department of Computer Science and Engineering della Chalmers University of Technology and University of Gothenburg osserva come la respirazione è una potente risorsa. Risorsa che è sotto il controllo cosciente ma che spesso passa “inosservata”.

Nel suo studio ha analizzato i benefici della respirazione per gli sviluppatori di software che sono sottoposti a un’elevata quantità di stress a causa di scadenze continue e impegni eccessivi.

Questo studio è estremamente interessante, perché si focalizza proprio su una tipologia di persone che per lavoro usa ampiamente i dispositivi digitali.

Lo studio ha messo in evidenza che una respirazione consapevole porta ad una maggiore presenza nel corpo, il che porta ad una maggiore capacità di concentrazione e a una maggiore attenzione ai compiti da svolgere e alla fine contribuisce ad una maggiore produttività.

L’introduzione di tecniche di respirazione nei lavoratori del settore digitale porta ad un cambiamento positivo nella percezione del proprio lavoro. Lo studio incoraggia le aziende ad investire in queste pratiche per i propri dipendenti, dando a questi ultimi uno strumento in più di benessere, e all’azienda una maggiore produttività.

Dello stesso avviso è la ricerca “Breath Tools: A Synthesis of Evidence-Based Breathing Strategies to Enhance Human Running” pubblicata nel marzo del 2022. La ricerca mette in evidenza come le tecniche di respirazione, come la respirazione lenta e profonda, offrono benefici la possibilità di migliorare le proprie prestazioni. Le prove sperimentali dirette, seppur un po’ limitate, suggeriscono che se molti aspetti della respirazione vengono migliorati le prestazioni psico-fisiche di una persona migliorano.

La ricerca “The positive effects of combined breathing techniques and cold exposure on perceived stress: a randomised trial” ha osservato una correlazione fra le tecniche di respirazione ispirate a quelle adottate dallo yoga e il freddo, per comprendere se questi due fattori possono ridurre il fattore di stress nei lavoratori. Combinazioni di tecniche di respirazione ed esposizione al freddo possono essere impiegate per ridurre lo stress percepito degli individui. Questo significa che dobbiamo lavorare al polo nord? No, ma fa capire come nei periodi invernali che aprire le finestre e far cambiare l’aria all’ufficio con una certa frequenza apporta dei vantaggi. Anche sotto il profilo del consumo energetico, visto che si mantengono gli ambienti a temperature più basse.

Per quanto riguarda l’estate, questo non vuol dire portare gli ambienti di lavoro a 18° C, quando fuori ci sono 40° C.

Inoltre è importante ricordare che gli impianti di climatizzazione devono garantire la qualità dell’aria (pensiamo quindi a quanto è importante la pulizia dei filtri). Diventa, fondamentale nel periodo estivo garantire la “frescura” ma anche il ricambio dell’aria e la qualità di quest’ultima.

La ricerca “How breathing can help you make better decisions: Two studies on the effects of breathing patterns on heart rate variability and decision-making in business cases”, pubblicata nel maggio del 2019 evidenzia come una respirazione lenta e profonda può aumentare l’attività del nervo vagale, e quindi, mantenere bassa la frequenza cardiaca, che generalmente è anche associata ad un migliore processo decisionale.

Questa ricerca ha esaminato gli effetti di due modelli respiratori sullo stress e sulle prestazioni decisionali. Le persone che hanno messo in atto tecniche di respirazione profonda hanno fornito una percentuale significativamente più alta di risposte corrette rispetto a quelle persone che non sono ricorse a questo tipo di tecniche.

Conclusioni

In sintesi, questi studi mettono in evidenza come sia fondamentale per le aziende prestare attenzione alla qualità dell’aria respirata dalla forza lavoro e dal come quest’ultima respira. L’introduzione di tecniche di respirazione e di ambienti aerati a dovere può permettere prestazioni nettamente migliori. In particolar modo in quelle aziende dove il ruolo svolto dai dispositivi digitali è di primo piano.

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