l'accordo

Industry 4.0, standard comuni e pmi nel focus di Italia, Germania e Francia

L’accordo di cooperazione trilaterale punta su tre temi fondamentali: standard comuni, ruolo delle PMI e sostegno politico europeo. Cosi l’Italia si allinea ai due Paesi che per primi nella Ue hanno aperto le porte a Industria 4.0 con l’obiettivo di rendere le nostre PMI protagoniste del futuro manifatturiero continenatale

Pubblicato il 23 Giu 2017

Daniele Tumietto

Dottore commercialista

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La quarta rivoluzione industriale, nota come Industria 4.0 sta già cambiando in modo incisivo l’economia degli Stati europei.

Questo grazie ad un processo di evoluzione che vede nell’innovazione e nella digitalizzazione i punti fondamentali del cambiamento del modo di fare industria. Proprio l’utilizzo massiccio della digitalizzazione, e quindi dell’integrazione che sta trasformando l’industria da analogica a digitale, appare decisivo.

In questo contesto si erano mosse prima Germania e Francia che avevano stretto un accordo di collaborazione coordinata per guidare l’evoluzione di Industria 4.0 e dei relativi standard.

Il “Piano nazionale Industria 4.0”

In Italia il Ministro dello Sviluppo Economico Calenda ha realizzato una strategia vincente basata sulla definizione di un Piano nazionale Industria 4.0 che ha creato l’occasione per tutte le aziende del Paese di cogliere le opportunità disponibili con questa “quarta rivoluzione industriale”.

In particolare il Piano prevede misure concrete suddivise sue tre principali linee guida:

  • operare in una logica di neutralità tecnologica,
  • intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali,
  • agire su fattori abilitanti.

Per attuare questo piano sono state individuate azioni mirate che, in modo efficiente, hanno introdotto degli strumenti utili per cogliere pienamente le tutte opportunità. Le principali azioni sono:

  • Iper e Super Ammortamento, per consentire di investire per crescere,
  • Nuova Sabatini, per dare credito all’innovazione,
  • Fondo di Garanzia, per ampliare le possibilità di credito,
  • Credito d’imposta R&S, per premiare chi decide di investire nel futuro,
  • Startup e PMI innovative, per accelerare l’innovazione del sistema paese,
  • Patent box, per dare valore ai beni immateriali.

In questo modo l’Italia ha recuperato rapidamente il terreno perduto e ha gettato le basi per permettere all’industria italiana di evolversi ed essere protagonista, in Europa, nello sviluppo di Industria 4.0.

Il Ministro Calenda, inoltre, ha posto in essere un’azione politica in Europa che ha permesso di stringere un accordo di collaborazione con Francia e Germania per coordinare iniziative comuni per mantenere e migliorare la posizione nell’industria manifatturiera dei tre Paesi.

E l’accordo che Plattform Industrie 4.0 in Germania, Alliance Industrie du Futur in Francia e Piano Industria 4.0 in Italia hanno concluso ed annunciato a Torino, è proprio quello di unire le forze lavorando su un piano d’azione d’ora in poi condiviso.

Vediamo cosa sono i piani nazionali di Francia e Germania

Alliance Industrie du Futur, nata nel luglio del 2015, riunisce organizzazioni professionali dell’industria e della tecnologia digitale, insieme ai partner accademici e tecnologici, che si riuniscono attorno ad una comune ambizione: rendere la Francia leader nel rinnovamento industriale mondiale.

Il suo obiettivo è quello di mettere in pratica il progetto nazionale di Industria 4.0 in Francia, e di supportare tutte le imprese, in particolare le PMI, nella trasformazione dei modelli di business, nella loro organizzazione e nei loro metodi di progettazione e commercializzazione, in un mondo in cui i nuovi strumenti sono basati sul digitale.

The Plattform Industrie 4.0 è la rete nata in Germania per promuovere la trasformazione digitale verso Industria 4.0.

Si basa su una stretta collaborazione tra politica, industria, scienza, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, cioè tutti gli stakeholder interessati.

Anche in Germania il piano prevede di sostenere le aziende tedesche, in particolare le medie imprese, nell’attuazione della trasformazione verso Industria 4.0.

Particolare interessante è quello della condivisione di esempi di best practice aziendali provenienti da tutta la Germania, nonché di suggerimenti per realizzare ambienti di verifica e collaudo.

L’accordo trilaterale di Torino

L’accordo di cooperazione trilaterale che i tre Paesi hanno definito è quello di sostenere e rafforzare i processi di digitalizzazione dei loro settori manifatturieri e promuovere gli stessi in linea con le iniziative dell’Unione Europea, passando per le loro iniziative nazionali produttive e digitali.

Nella prima riunione, che si è tenuta pochi giorni fa a Torino, il comitato direttivo della trilaterale ha definito che industria, scienziati ed esperti politici dei tre Paesi lavoreranno su tre temi fondamentali di interesse comune:

  • la standardizzazione e architetture di riferimento,
  • l’impegno delle PMI e la disponibilità di piattaforme di test e verifica,
  • il sostegno politico a livello europeo.

I primi risultati di questo nuovo ed importante accordo di collaborazione saranno probabilmente presentati nel primo semestre 2018.

Assume particolare importanza il primo argomento, la standardizzazione e architetture di riferimento.

Partendo dal concetto che delle norme comuni sono fondamentali per la digitalizzazione della produzione, il lavoro che presumibilmente sarà avviato prevederà la definizione di norme di riferimento in primis e poi l’avvio di attività di normazione tecnica con l’obiettivo di armonizzazione il modo di lavorare e gestire le PMI europee.

L’interoperabilità e la standardizzazione sono di fondamentale importanza per l’evoluzione dell’economia verso la digitalizzazione. Con questa visione vanno promosse le azioni comuni di standardizzazione basate sul consenso e si evidenzia che le caratteristiche di condivisione delle norme relative alla produzione digitale sono:

– l’interoperabilità,

– l’apertura,

– la scalabilità,

– i meccanismi plug & play,

– la sicurezza.

Tutte queste caratteristiche supportano ed assicurano un’integrazione senza soluzione di continuità.

Sarà importante in questo contesto rendere accessibile la digitalizzazione alle PMI, da realizzare anche con un lavoro di individuazione dei casi di utilizzo nei tre i Paesi che dovranno essere coordinati per diffondere quelli che saranno gli scenari di Industria 4.0, da verificare e collaudare all’interno di una rete internazionale di infrastrutture di test.

Sono, infine, molto importanti ed incoraggianti le dichiarazioni rilasciate dal professor Marco Taisch del Politecnico Milano, membro del comitato direttivo e presidente del gruppo di lavoro che si occuperà del coinvolgimento delle PMI e delle piattaforme di test e verifica.

Il ruolo delle PMI è fondamentale per la crescita e la competitività dell’industria manifatturiera in Europa. Le PMI necessitano di supporto per aumentare la loro consapevolezza e le loro capacità di test per soluzioni Industria 4.0. Attraverso l’accordo trilaterale saranno intraprese una serie di azioni specificamente rivolte alle PMI, offrendo così un ambiente adeguato per il loro impegno e coinvolgimento nella quarta rivoluzione industriale“.

In questo contesto è da segnalare che nel lavoro preparatorio della riunione di Torino sono stati attivati dei Working Group (WG), ed in particolare evidenziamo il WG1 Standardization and Interoperability in cui è presente Mimmo Squillace, Presidente di UNINFO.

UNINFO è l’ente federato ad UNI per le Tecnologie Informatiche e le loro applicazioni, e, su delega dell’UNI – Ente Italiano di Normazione, rappresenta l’Italia in CEN, JTC/1 ed ISO che sono le organizzazioni che definiscono gli standard europei ed internazionali.

Finalmente l’Italia su Industria 4.0 è presente da protagonista, e grazie alla normazione tecnica (individuazione degli standard esistenti ed eventuale definizione di nuovi) concorrerà alla definizione e guida della rivoluzione che cambierà la produzione industriale nel vecchio continente!

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