AGENDE DIGITALI REGIONALI

Innovazione, sostenibilità e inclusione: ecco i pilastri del piano “Smart Puglia”

Adsl per tutti e spinta sulle Ngn. Forte accelerazione sulle smart city. Dematerializzazione dei servizi e dei pagamenti. La Regione punta ad arrivare al 2020 con un “dna” diverso. L’assessore Capone: “le tecnologie devono poter risolvere i problemi di cittadini e imprese”

Pubblicato il 03 Apr 2014

Obiettivo Smart Puglia: la Regione capitanata da Nichi Vendola punta in alto. Oltre a recuperare il terreno perso nei confronti delle realtà territoriali più avanzate sul fronte digitale, l’obiettivo è fare un salto nel futuro. È sulla modernizzazione delle città che fa leva il piano. “La Regione Puglia, in questa fase, si sta concentrando sull’attuazione delle priorità dell’Agenda digitale nazionale unitamente ad una forte spinta sulle smart city – spiega l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone -. Questo è un tema per il quale la Regione Puglia ha anticipato i contenuti della prossima programmazione, attivando già quattro interventi per un budget di oltre 38 milioni di euro”.

L’obiettivo è arrivare al 2020 con un “dna” diverso: “Vogliamo diventare una regione capace di dialogare e ascoltare tre parole chiave: innovazione, sostenibilità e inclusione. Le tecnologie, infatti, devono essere in grado di fornire una risposta efficace ai problemi dei cittadini e delle imprese, attraverso il loro coinvolgimento”, sottolinea Capone. La strada non sarà facile, anche perché c’è un grosso ritardo da recuperare: “La poca omogeneità e coordinamento tra le diverse realtà locali fa sì che anche le migliori pratiche, che pure a livello regionale ci sono, non riescono a diventare bene comune – spiega ancora Capone -. È il caso delle buone pratiche realizzate dalla Regione Puglia che faticano ad essere recepite per esempio dai Comuni, che pure la Regione sta finanziando con l’Azione 1.5.2 del Piano di Azione e Coesione (Pac) rivolta alle Aree Vaste”.

Riuso delle buone pratiche a parte, la Regione intanto guarda avanti ed è la banda larga una delle leve individuate come prioritarie: “La banda larga di base – Adsl dappertutto e per tutti – è fondamentale. E la Puglia è ad un ottimo punto visto che sta aggredendo l’ultimo 2% della popolazione in digital divide – sottolinea l’assessore -. Per la banda ultralarga (30-100 Mbps) si deve registrare che i capoluoghi di provincia vedono già attivi gli operatori privati, mentre per le altre città si stanno attivando le prime iniziative con uno stanziamento di circa 50 milioni di euro già sul PAC 2007-2013. Altre risorse saranno individuate nella programmazione 2014-2020.

Ci sono servizi pubblici che in effetti richiedono la banda ultralarga si pensi, ad esempio, all’accesso alle cartografie del Sit (Sistema informativo territoriale) regionale, che è già operativo da molti anni, o alle trasmissione in rete di immagini radiologiche, che sarà oggetto dei nuovi sviluppi a breve”. La Regione sta inoltre lavorando allo sviluppo di una serie di servizi che possano contribuire alla spending review pubblica, liberando risorse per investimenti in aree strategiche: “le centrali di acquisto, il controllo di gestione degli enti sanitari, la dematerializzazione dei flussi verso imprese e cittadini (pagamenti elettronici, fatturazione elettronica ecc) consentono di risparmiare e allo stesso tempo di modernizzare la macchina”, evidenzia Capone. E per tagliare gli sprechi si sta procedendo anche in direzione della razionalizzazione dei data center regionali. “La predisposizione del Piano è in corso”, annuncia l’assessore la quale ci tiene però a puntualizzare che la Regione “ha già un data center duale in grado di svolgere un ruolo di primo piano in questa strategia, sia per le proprie esigenze legate ai servizi informatici della Sanità, sia a sostegno dei Comuni a cui offrirà servizi di cloud computing”.

E più in generale per spingere l’avanzamento della digitalizzazione diventa indispensabile la cooperazione Stato-Regioni: “Le Regioni – sottolinea Capone – possono contribuire molto, proprio svolgendo quel ruolo di coordinamento tra gli Enti locali territoriali, pur riconoscendo che, non avendo potere su di essi, si tratta di un processo comunque lento e difficoltoso. Inoltre la spinta che la Regione Puglia sta sviluppando sia direttamente con il sostegno alla diffusione di servizi pubblici digitali, sia indirettamente con il sostegno alle imprese, testimoniamo come il ruolo propulsore possa essere esercitato anche a livello operativo e non solo di governance”.

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