Osservatorio agcom

Operatori telefonici, come se la passano dopo la pandemia

Durante la pandemia, le reti di telecomunicazioni hanno svolto un ruolo chiave a sostegno della resilienza sia delle attività economiche che sociali. Ma qual è stato l’andamento delle varie componenti del mercato all’uscita della fase pandemica? Il punto nel primo Osservatorio Trimestrale Agcom del 2022

Pubblicato il 11 Mag 2022

tlc

La pubblicazione del primo Osservatorio Trimestrale Agcom del 2022 è un’ottima occasione per fare un bilancio sull’andamento del mercato delle telecomunicazioni all’uscita della fase pandemica.

Di fatto, le dinamiche del settore continuano ad essere più legate a fattori strutturali che a quelli congiunturali legati alla crisi pandemica, anche perché nella sostanza le reti di telecomunicazioni hanno svolto un ruolo chiave a sostegno della resilienza sia delle attività economiche che sociali.

Gigabit a tutti: ecco il bando Colao al microscopio

In un quadro complessivo di perdurante tensione sulla dinamica dei ricavi, l’andamento dei volumi delle componenti più dinamiche del mercato conferma la caratteristica di settore ad elevato contenuto di innovazione e con livelli prestazionali in continua crescita, sia nella componente di rete fissa che in quella di rete mobile. Allo stesso tempo, nuovi attori stanno dimostrando di poter competere per la conquista delle quote di mercato.

La rete fissa sinonimo di banda ultralarga

L’Italia continua a contraddistinguersi per una densità di accessi fissi largamente inferiore alla media dei Paesi europei e con un’elevata incidenza delle famiglie “mobile only” (superiore al 30%). Il 2021 ha però confermato l’inversione di tendenza rispetto allo storico calo degli accessi fissi che è stato riscontrato fino al 2019. Tuttavia, mentre nel 2020, la crescita degli accessi fissi (130 mila unità) era dovuta esclusivamente agli accessi FWA (Fixed Wireless Access), i 220 mila accessi in più del 2021 sono, per la prima volta, anche legati alla componente “wired” (Fibra-Rame e Fibra), con un contributo pari al 28% del totale.

Le linee fisse (20,0 milioni) sono ormai sempre più sinonimo di banda larga ultralarga. In effetti, l’incidenza degli accessi “solo voce” è ormai pari a meno del 7%, quando era ancora pari al 20% nel 2017. Allo stesso tempo, il peso degli accessi ultrabroadband (≥ 30 Mbit/s) è salito al 72%, con i collegamenti ad almeno 100 Mbit/s che rappresentano il 58% del totale degli accessi.

Per quanto riguarda la banda larga (inclusa quella ultralarga), gli accessi hanno raggiunto i 18,7 milioni, in crescita di 510 mila unità, contro le 580 mila dell’anno precedente. La componente più dinamica si è confermata quella dell’FTTH (che abilita i servizi Gbit/s), con una crescita annua del 43%, contro una crescita attorno al 10% sia per gli accessi FWA che FTTC, mentre prosegue il declino delle soluzioni puramente a banda larga (DSL), con un calo del 25%. Gli accessi FTTH rappresentano ormai poco meno del 15% (2,7 milioni) degli accessi a banda larga, rispetto al 55% dell’FTTC, il 22% del DSL e il 9% dell’FWA. Un aspetto interessante è il peso relativamente maggiore degli accessi con almeno 100 Mbit/s nella clientela consumer rispetto a quella business (62,7% contro il 55,4%), effetto in particolare del diverso livello di copertura delle aree più periferiche.

La rete mobile tra dati e Internet delle cose

Nel mercato mobile prosegue la crescita delle SIM totali, da 104,0 milioni del 2020 a 106,2 milioni di SIM nel 2021, ma l’incremento è ormai sostanzialmente legato allo sviluppo dell’IoT, vale a dire delle SIM Machine to Machine (M2M). Le SIM M2M ammontano ormai a oltre 28 milioni di unità, in crescita di 1,7 milioni rispetto all’anno precedente. Le SIM Human hanno invece invertito la tendenza alla riduzione riscontrata negli ultimi anni (per effetto della riduzione delle doppie SIM) e sono cresciute leggermente fino a 78,1 milioni. Inoltre, ormai i ¾ di queste SIM effettua traffico dati.

Mentre le SIM consumer continuano a ridursi (-8,3%), quelle business sono cresciute del 4,4%, a dimostrazione del continuo ampliamento degli ambiti di utilizzo delle applicazioni in mobilità. Di fatto, l’87% delle SIM Human sono oggi consumer, contro il 13% di quelle business. Allo stesso tempo, il peso delle SIM prepagate continua a crescere e rappresenta quasi l’89% del totale.

Fig. 1 -Il mercato delle telecomunicazioni nel 2021

Fonte: Analisi PTSCLAS su dati AGCom, 2022

Vincitori e vinti

Nella rete fissa prosegue il declino della quota di mercato di TIM, che scende al 43,2% del totale degli accessi (-1,2 punti percentuali rispetto al 2020) e al 41,4% per quelli broadband (-0,6 p.p.). I tre operatori alternativi principali (Vodafone, Fastweb e WindTre) mantengono delle quote di mercato attorno al 15%, ma con Vodafone e WindTre che guadagnano 0,4 punti percentuali, mentre Fastweb perde 0,4 punti. Complessivamente, gli altri operatori minori guadagnano quasi un punto percentuale, in particolare grazie agli operatori FWA e operatori che hanno saputo conquistare delle quote di mercato in specifiche aree territoriali, anche attraverso propri investimenti infrastrutturali.

Mentre la quota di TIM nel broadband rimane simile tra consumer e business (41,2% nel consumer contro il 42,2% del business), Vodafone (16,7%) si conferma il secondo operatore nel consumer, davanti a WindTre (14,5%) e Fastweb (14,2%). Per quanto riguarda invece la clientela business, il secondo operatore rimane Fastweb (17,5%), che ha saputo sviluppare la propria competitività anche sui medio-grandi clienti, davanti a Vodafone (16,7%), con WindTre più distanziata (11,6%). Tra gli operatori più dinamici, Eolo conferma la propria crescita grazie agli importanti investimenti nella rete FWA, con una quota ormai superiore al 3% del mercato broadband complessivo.

L’analisi delle quote di mercato broadband per tecnologia evidenzia il valore ancora pari al 62,2% per TIM negli accessi DSL, mentre scende al 43,3% nell’FTTC, dove Vodafone detiene il 19,5%, con WindTre e Fastweb, rispettivamente al15,8% e al 15,6%. Sul segmento FWA Linkem ed Eolo detengono complessivamente il 70,3% del totale, con Linkem che prevale in termini di volumi e Eolo in valore. La novità è comunque il fatto che i grandi operatori mobili si sono finalmente accorti del potenziale di questo mercato e detengono a fine 2021 il 18,3% (TIM il 12,6% e Vodafone il 5,7%).

Sul segmento FTTH Fastweb, pioniere dell’FTTH in Italia, mantiene la prima posizione con il 24,3%, seguita sempre più da vicino da Vodafone con il 22,9%, WindTre al 22,0% e TIM al 20,5%. Questo equilibrio rispecchia anche il confronto concorrenziale a livello wholesale, tra Open Fiber e FiberCop (joint venture TIM-Fastweb), anche se va ricordato come una quota significativa degli accessi Fastweb sia ancora sulle infrastrutture Open Fiber (ex Metroweb).

Tutto questo aspettando Iliad, che ha lanciato i propri servizi all’inizio del 2022.

Sul numero totale di SIM continua il testa a testa tra TIM (28,7%) e Vodafone (28,4%), seguite da WindTre (24,5%). La situazione cambia se si prende a riferimento solamente il mercato delle SIM Human, dove WindTre mantiene la leadership con la quota del 26,5%, seguita da TIM con il 25,5% e Vodafone con il 23,1%. Iliad supera la soglia del 10% (10,9%), mentre gli altri operatori (MNVO, Mobile Network Virtual Operator) rappresentano poco meno del 15%. L’aspetto però più interessante è la perdita di quote dei tre operatori principali (-3 p.p.) a vantaggio di Iliad (+1,6 p.p.) e degli MVNO (+1,4 p.p.), fenomeno particolarmente marcato sul mercato consumer.

Sul mercato consumer la leadership di WindTre è più netta (27,2%), seguita da TIM (23,6%) e Vodafone (21,4%), con la quota di mercato di Iliad che sale al 12,5%. Per quanto riguardo invece il mercato business, prevale TIM con il 38,8%, con una quota in crescita, seguita da Vodafone con il 34,4% e WindTre con il 21,6%, mentre gli altri operatori detengono solo poco più del 5%.

Nel mercato M2M il primo operatore è Vodafone (43,2%), seguito da TIM (37,2%) e WindTre (19,1%).

Riguardo, infine, alla portabilità, l’indice di mobilità rimane elevato, con 117 milioni di linee portate nel 2021.

L’era dei Gigabit

La crisi pandemica ha ulteriormente contribuito alla crescita del traffico in rete. Nella rete fissa, il traffico è cresciuto nel 2020 del 46% rispetto al 2019 e anche nel 2021 la dinamica è stata del 16% circa, con valori pari ad oltre 210 GB al mese per singolo accesso. Grazie all’evoluzione tecnologica, le dinamiche del download e dell’upload rimangono relativamente allineate, con l’upload che rappresenta circa 1/10 del download.

Nella rete mobile, il traffico dati è sostanzialmente raddoppiato tra il 2019 e il 2021, con una crescita di oltre il 56% nel 2020 e del 33% l’anno successivo. Il consumo medio mensile delle SIM dati è ormai pari a oltre 11 GB al mese per SIM, con una dinamica tra download e upload anche in questo caso abbastanza costante.

La Gigabit Society alle porte.

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