Innovazione in medicina

Gestire il dolore cronico con la realtà virtuale: esempi e soluzioni

La realtà virtuale, un tempo confinata al mondo dei videogiochi, sta emergendo come un trattamento promettente per il dolore cronico. Nonostante le sfide, la sua integrazione nel flusso di lavoro clinico e l’ottimizzazione dei contenuti VR promettono un futuro importante per questa tecnologia nel settore sanitario

Pubblicato il 29 mag 2024

Antonietta Pannella

Director, Marketing Ecosystem, EVERSANA

Il dolore cronico rappresenta una sfida significativa per milioni di persone in tutto il mondo, influenzando negativamente la loro qualità di vita e limitando le attività quotidiane. Tuttavia, grazie ai rapidi progressi nella tecnologia, nuove soluzioni terapeutiche stanno emergendo, in particolare l’uso della realtà virtuale (VR).

Questa tecnologia innovativa sta dimostrando un notevole potenziale nel fornire sollievo dal dolore e migliorare il benessere generale dei pazienti affetti da dolore cronico.

Virtual reality for pain management

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Indice degli argomenti

Come funziona la terapia con realtà virtuale

La realtà virtuale funziona secondo il principio della terapia della distrazione, offrendo agli utenti un’esperienza immersiva che li trasporta in ambienti virtuali coinvolgenti e distoglie la loro attenzione dai segnali di dolore. Attraverso l’interazione con scenari virtuali accattivanti, la realtà virtuale può modulare i percorsi neurali del cervello responsabili dell’elaborazione del dolore, portando a una diminuzione dell’intensità del disagio.

Un elemento chiave del successo della realtà virtuale nel trattamento del dolore cronico è il suo coinvolgimento e la sua capacità di personalizzazione. Gli ambienti virtuali possono essere adattati alle preferenze e alle esigenze individuali dei pazienti, offrendo un’esperienza terapeutica altamente personalizzata che può migliorare l’aderenza al trattamento e favorire risultati positivi a lungo termine.

Inoltre, la realtà virtuale offre la possibilità di sfruttare la neuroplasticità del cervello per promuovere un sollievo duraturo dal dolore. Attraverso l’esposizione regolare a esperienze VR specificamente progettate, i percorsi neurali possono essere rimodellati, portando a miglioramenti nella funzionalità e alla riduzione della dipendenza dagli antidolorifici.

Studi clinici sulla realtà virtuale per il dolore cronico

Ci sono diversi studi clinici che hanno esplorato l’efficacia della realtà virtuale nel trattamento del dolore cronico. Ecco alcuni esempi:

Dolore nociplastico, l’IA per gestione e trattamento

Uno studio condotto da Brennan Spiegel e colleghi presso la Cedars-Sinai Medical Center a Los Angeles ha esaminato l’effetto della realtà virtuale sui pazienti con dolore cronico addominale. I partecipanti hanno sperimentato un significativo sollievo dal dolore dopo aver partecipato a sessioni di terapia VR.
Un altro studio pubblicato su JAMA Network Open ha valutato l’uso della realtà virtuale nel trattamento del dolore cronico legato al cancro. I pazienti hanno riportato una riduzione del dolore e un miglioramento della qualità della vita dopo aver partecipato a sessioni di terapia VR.
Uno studio condotto presso la University of Washington Medicine ha esplorato l’efficacia della realtà virtuale nel trattamento del dolore cronico muscoloscheletrico. I partecipanti hanno riportato una diminuzione del dolore e un aumento della funzionalità fisica dopo aver utilizzato la terapia VR.
Un altro studio condotto presso la Mayo Clinic ha esaminato l’effetto della realtà virtuale sulla gestione del dolore cronico alla schiena. I pazienti hanno riportato una riduzione del dolore e un miglioramento della qualità del sonno dopo aver partecipato a sessioni di terapia VR.

Soluzioni innovative di realtà virtuale per il dolore cronico

Tra le soluzioni più innovative, il programma RelieVRx realizzato da AppliedVR, pioniere delle terapie immersive (ITx), che è stato autorizzato dalla FDA per trattare il CLBP (Chronic Low Back Pain). Il programma offre un’esperienza VR completamente immersiva che incorpora principi di terapia cognitivo-comportamentale, respirazione diaframmatica, biofeedback, cognizione e regolazione delle emozioni, mindfulness e educazione al dolore, aiutando i pazienti a imparare abilità che modulano il cervello.

A gennaio di quest’anno, Orion Corporation e Newel Health hanno annunciato un accordo di licenza per una terapia digitale (DTx) denominato ODD-403 (“Rohkea“) per i pazienti affetti da dolore cronico e in particolare dalla paura del movimento e del possibile re-infortunio. Questo trattamento, basato sulla realtà virtuale, fornisce moduli terapeutici personalizzati mirati a incrementare gradualmente i livelli di attività fisica in modo sicuro e guidato. Uno studio recente (RCT) ha dimostrato che Rohkea può alleviare le preoccupazioni legate al movimento e migliorare la qualità della vita per coloro che gestiscono condizioni di dolore cronico.

Le sfide nell’adozione della realtà virtuale come strumento terapeutico

Questi sono solo alcuni esempi di studi clinici e soluzioni innovative che hanno dimostrato l’efficacia della realtà virtuale nel trattamento del dolore cronico. Tuttavia, ci sono anche sfide da affrontare nell’adozione della realtà virtuale come strumento terapeutico per il dolore cronico.

Malattia informatica: Anche se alcuni pazienti possono sperimentare chinetosi o disagio durante le sessioni VR, gli sviluppatori stanno costantemente ottimizzando i contenuti per ridurre questi effetti collaterali. Ad esempio, migliorando la risoluzione grafica, riducendo la latenza e fornendo pause regolari durante le sessioni VR.
Costi e accessibilità: Sebbene le apparecchiature VR di alta qualità possano essere costose, gli investimenti in tecnologia VR possono offrire un notevole valore a lungo termine, riducendo i costi associati alla gestione del dolore cronico e migliorando la qualità della vita dei pazienti. Inoltre, l’accessibilità può migliorare con il tempo grazie alla riduzione dei costi e alla maggiore disponibilità di soluzioni VR.
Integrazione nel flusso di lavoro clinico: L’integrazione efficace della VR nei flussi di lavoro sanitari richiede una collaborazione stretta tra medici, tecnici e pazienti. Tuttavia, molte istituzioni sanitarie stanno già adottando la VR come parte integrante delle loro pratiche cliniche, implementando protocolli e procedure per garantire un’efficace integrazione e massimizzare i benefici per i pazienti.

Conclusioni

In conclusione, nonostante le sfide, la realtà virtuale offre un nuovo e promettente approccio alla gestione del dolore e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Con ulteriori ricerche e sviluppi tecnologici, il ruolo della realtà virtuale nel trattamento del dolore cronico è destinato a crescere, portando a un cambiamento significativo nella pratica clinica e nel benessere dei pazienti.