La riflessione

Medici in crisi, troppa tecnologia: serve un nuovo approccio

Pazienti che si rivolgono al web per i loro problemi, medici alle prese con robot che potrebbe soppiantarli…la professione sta vivendo un periodo di crisi eppure la tecnologia potrebbe contribuire in modo eccezionale al mantenimento dello stato di welfare individuale e sociale

Pubblicato il 23 Ott 2017

Roberto Mollica

medico, componente direttivo nazionale e referente nazionale formazione e e-health Società Italiana Tossicodipendenze

medici_136601849

La professione medica stia vivendo un periodo di crisi profonda e globale, come indica il titolo di un recente articolo comparso sul Corriere a firma Ruggiero Corciello che trae spunto da una ricerca internazionale condotta da McCann Health.

In effetti, come sostenuto anche dai curatori della versione italiana della ricerca, la pratica medica attuale si è profondamente modificata rispetto a quella esercitata fino ad almeno 20 anni fa: in questi ultimi due decenni lo scenario è progressivamente cambiato e recentemente la dirompenza delle soluzioni digitali sembra poter dare il colpo di grazia modificando il paradigma del rapporto medico-paziente.

Con l’avvento delle nuove tecnologie e sistemi di comunicazione, l’informazione sanitaria, sia quella giusta sia quella sbagliata, è infatti ormai veicolata su supporti ubiquitari ed è alla portata di tutti e spesso, prima della consultazione medica, il paziente si aggiorna sul web, si fa una propria idea della patologia e accede alla visita per avere una “second opinion”: i (potenziali) pazienti sono ormai social, smart e self e prima di venire da noi si informano e scambiano pareri tra di loro e così si creano loro convinzioni.

Anche l’intelligenza artificiale e il cognitive computing contribuiscono a generare la sensazione di “frustrazione” e sconforto rispetto alle aspettative che ogni medico, me compreso, aveva all’inizio della propria carriera: la conoscenza è ormai affidata alle macchine che la gestiscono per nostro conto e, forse, a breve ci sostituiranno …

Ma il panorama è veramente questo? O siamo ancora troppo legati a una visione “romantica” e non ci rendiamo conto dell’ineludibilità e ineluttabilità del progresso? Non è semplice dare risposte certe, ma è invece certo che, indipendentemente dalle singole opinioni, il modo di fare ed esercitare la medicina sta cambiando profondamente: la teoria della transizione epidemiologica di Omran e la successiva integrazione del modello da parte di Defo hanno spostato l’attenzione verso i tre principi cardine del Population Health Management (PHM) e cioè migliorare l’esperienza di cura dei malati, migliorare la salute della popolazione generale e ridurre i costi procapite.

Ma se la transizione epidemiologica ha profonde ripercussioni in termini di salute pubblica, l’invecchiamento della popolazione coinvolge anche il settore medico come rilevato da una statistica Eurostat secondo la quale in Italia il 52% dei medici è over 55 anni (13% in UK), effetto probabilmente dovuto anche alla limitazione di accesso ai corsi universitari e alla mancanza di turnover per blocco delle assunzioni. Collegato a questo un altro studio condotto negli USA, dal mio punto di vista inquietante, riporta che la mortalità dei pazienti a 30 giorni aumenta in modo statisticamente significativo con l’aumentare dell’età dei medici che li hanno trattati: per fortuna gli stessi autori dichiarano i limiti dello studio e non si sentono di generalizzare le loro osservazioni.

L’obiettivo di soddisfare la triade PHM è sicuramente ambizioso e non risolvibile con elementari azioni riorganizzative, ma il concetto principale, come riporta Cartabellotta (Comitato scientifico Gimbe), è individuare e gestire quelle attività, svolte da medici e personale sanitario, che non producono valore come ad esempio le attività burocratiche che spesso sono imposte ai fini del controllo della spesa, e restituire ai professionisti tempo utile da dedicare ai loro pazienti; la riallocazione e l’efficientamento delle risorse su attività e funzioni che producono valore (migliorare l’esperienza di cura dei malati, migliorare la salute della popolazione generale) comporterebbe una riduzione dei costi pro capite.

Ma dove sono sprechi e inefficienze? Rispetto alla definizione originale di Clinical Governace di Donaldson, che auspicava al continuo miglioramento della cura fino ad arrivare a livelli di eccellenza, nel tempo sono stati introdotti altri concetti quali il controllo della variabilità degli interventi a parità di patologia, la valutazione del raggiungimento del risultato e l’economicità.

Questo ha comportato l’istituzione di sistemi di controllo amministrativo sull’atto clinico e lo sviluppo di sistemi informativi gestionali è avvenuto principalmente sulla base dell’appropriatezza procedurale piuttosto che clinica (output vs. outcome): tale situazione determina un forte limite all’utilizzo condiviso delle varie cartelle cliniche informatizzate quando, per contro, il coinvolgimento del personale sanitario nella fase di progettazione e ristrutturazione dei sistemi è vincente in quanto sono questi professionisti che dovranno interagire con la domanda (i pazienti) e l’offerta (l’organizzazione) per ottenere il miglior risultato clinico possibile. Norme e regolamenti cui attenersi impongono dei limiti che possono essere quindi superati reingegnerizzando i sistemi, non solo quelli informativi, per entrare in una ottica di agilità (lean organization), orientarsi al risultato clinico e dismettere tutte o gran parte delle attività che non producono valore.

Oltre alla revisione delle procedure amministrative, che spesso possono rappresentare motivo di sconforto non solo per i medici ma per tutto il comparto clinico sanitario, è altresì necessario un diverso approccio all’aspetto della digitalizzazione della attività clinica. Avendo avuto modo di trattare personalmente l’argomento più volte in sede di convegni e corsi di formazione, l’impressione è che l’utilizzo di termini come telemedicina, interventi digitali con app e tramite web, robotica, intelligenza artificiale, interfaccia cervello-macchina, realtà virtuale e aumentata, ecc. tenda a dare una visione futuristica e di distacco da quella definibile come medicina tradizionale, come se si stesse parlando di un altro mondo, un mondo parallelo che ha o avrebbe poco a che fare con la pratica clinica quotidiana. E invece quelli appena citati ad esempio sono solo “strumenti” a sostegno della medicina tradizionale che facilitano e rendono più agevole ed efficace l’operato sanitario, oltre che più sicuro. La dirompenza digitale nell’ambito salute è anche un fattore abilitante – la continuità assistenziale ospedale-territorio permettendo – di garantire un monitoraggio al domicilio più efficace: un esempio per tutti è l’utilizzo di sistemi di controllo del diabete, la cui rilevazione non invasiva (niente buchi ai polpastrelli!!!) e continua della glicemia ne facilita il controllo riducendo gli eventi di scompenso e lo sviluppo di patologie d’organo associate. Questo vuol dire che il soggetto diabetico non viene più visitato e valutato solo in occasione di ricovero o al controllo ambulatoriale ma è costantemente monitorato attraverso app dedicate riducendo pertanto il rischio di riammissione ospedaliera (ed evitando i costi diretti del ricovero) e le complicanze legate a tale patologia (altri elementi di spesa) con conseguente miglioramento della qualità della vita dei pazienti e dei loro caregivers.

I possibili impieghi delle soluzioni tecnologiche in sanità e salute pubblica sono veramente numerosissime e possono contribuire in modo eccezionale al mantenimento dello stato di welfare individuale e sociale e soddisfare la triade PHM. Ogni settore specialistico ne sarà coinvolto e si rende indispensabile una azione di divulgazione della conoscenza  di queste soluzioni per favorire uno shift culturale attraverso la definizione di cataloghi formativi clinici e manageriali dedicati e accreditati ECM, privilegiando la formazione sul campo (learning-by-doing): in questi contesti sarebbe inoltre preferibile parlare di digitalizzazione della medicina e non di medicina digitale che potrebbe rappresentare elemento di separatezza o essere intesa come una forma di medicina alternativa. Inoltre, nonostante l’invecchiamento della forza medica in Italia e lo scarso ricambio con nuove leve, i giovani medici, che verosimilmente sono ”nativi digitali”, potrebbero sostenere la digital transformation invece di doversi adattare a un modello di medicina ancora di derivazione analogica.

Stanno anche emergendo bisogni organizzativi diversi come la necessità di dotarsi di nuovi profili professionali in grado di gestire e dirigere la trasformazione digitale con una visuale clinica prima che informatica, e pertanto figure con il “Chief of Health Information Officer” o il “Chief Innovation Officer” saranno destinate ad affiancare il più classico CIO, ovviamente in ottica collaborativa e di crescita, e non di contrapposizione.

Quindi medici sull’orlo di una crisi di nervi (tecnologica)? No, tutt’altro!

L’integrazione di soluzioni digitali alla clinica tradizionale è ormai imminente, dove non è già avvenuta, e le conseguenze sanitarie ed economiche saranno evidenti a breve. Riprendendo e adattando una recente citazione di Bertalan Meskò, direttore di The Medical Futurist Institute, è plausibile prevedere uno scenario evolutivo in cui non sarà la Digital Revolution a sostituire i clinici, ma, semplicemente, i clinici che la adottano sostituiranno quelli che non lo fanno, anche a livello manageriale.

Riferimenti
  • Omran AR. The epidemiologic transition: a theory of the epidemiology of population change. Milbank Q 1971; 49: 509_38
  • Barthélémy Kuate Defo (2014) Beyond the ‘transition’ frameworks: the crosscontinuum of health, disease and mortality framework, Global Health Action, 7:1, 24804, DOI: 10.3402/gha.v7.24804
  • Yusuke Tsugawa et al. Physician age and outcomes in elderly patients in hospital in the US: observational study. BMJ 2017; 357: j17971136/bmj.j1797
  • Cartabellotta A. Disinvestire da sprechi e inefficienze e creare un link tra appropriatezza e sostenibilità. Evidence 2015
  • Scally,G. Donaldson,L.J. BMJ 1998; 317: 61-65 (4 july)

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3