scenari educativi

Competenze per l’IA: la scuola deve fare di più



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In un mondo in cui la tecnologia e l’IA generativa saranno sempre più presenti, i sistemi educativi dovranno essere agili, in grado di evolvere coerentemente con l’evoluzione delle competenze richieste, integrando strumenti tecnologici all’avanguardia, e capaci di infondere fiducia nelle future generazioni

Pubblicato il 11 ott 2023

Alessandra Miata

CSR Head di Capgemini Business Unit Italy



bonus casalinghe - competenze digitali

I nuovi strumenti di Intelligenza Artificiale (IA) Generativa stanno rivoluzionando il settore dell’istruzione, ponendo sfide e opportunità per studenti e insegnanti. Navigando nell’era dell’informazione e dell’innovazione tecnologica, l’IA Generativa costituisce una enorme sfida e al contempo opportunità nella definizione di nuove modalità di apprendimento e insegnamento.

Questa tecnologia avanzata ha infatti il potenziale per trasformare i sistemi formativi in modi senza precedenti, arricchendo l’apprendimento degli studenti attraverso l’applicazione di algoritmi sofisticati e strumenti interattivi e superando il tradizionale modello di apprendimento passivo: istruzione e formazione evolvono dal semplice trasferimento di informazioni alla partecipazione attiva e alla creazione di scenari di apprendimento personalizzati, adattabili alle esigenze e alle preferenze individuali di ogni singolo studente. Questo non solo produce vantaggi in termini di attenzione, ma favorisce anche la comprensione profonda e l’applicazione pratica del materiale di studio oltre che lo sviluppo di competenze cruciali per affrontare le sfide del mondo moderno.

Lo studio globale

Un recente studio globale del Capgemini Research Institute, dal titolo “Future ready education: Empowering secondary school students with digital skills” mostra in che modo gli insegnanti di tutto il mondo si stanno approcciando a questa nuova tecnologia. Guardando alla scuola secondaria, la metà degli intervistati a livello globale ritiene che le potenzialità dell’AI generativa come strumento d’insegnamento siano maggiori dei rischi, ma il punto di vista varia in modo significativo nelle diverse aree geografiche, rivelando un maggiore ottimismo in paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Finlandia dove gli insegnanti riconoscono l’importanza e il potenziale di questa tecnologia maggiormente rispetto a paesi quali Singapore, Giappone o Francia.

Tra i principali vantaggi che gli strumenti di IA Generativa potrebbero apportare, gli intervistati evidenziano tra gli altri il loro utilizzo per insegnare agli studenti a interagire e a comprendere i modelli di IA (60%), per aiutarli a sviluppare il pensiero critico (56%) e per essere di supporto nel suggerire modifiche ai loro lavori (52%).

I timori degli insegnanti

Al tempo stesso emerge il timore da parte degli insegnanti che l’IA Generativa possa influenzare negativamente i risultati di apprendimento degli studenti e le loro abilità: anche nel mondo dell’istruzione, similmente a quanto sta accadendo nei diversi settori industriali, una delle principali sfide connesse all’adozione dell’IA generativa consiste proprio nel trovare un equilibrio tra i vantaggi che questa tecnologia può apportare con i rischi ad essa connessi, come la limitazione della capacità di pensare in modo critico o di risolvere problemi senza l’assistenza diretta dell’IA.

La sfida cruciale delle competenze

La conoscenza e la capacità di utilizzare sapientemente l’IA generativa, così come tutte le tecnologie innovative destinate a caratterizzare l’economia moderna, è l’obiettivo a cui dovrebbe tendere il mondo della formazione. La sfida cruciale per i sistemi scolastici attuali è rappresentata dallo sviluppo delle competenze digitali per migliorare la preparazione degli studenti al mondo del lavoro: circa il 60% degli insegnanti ritiene che l’interazione con i sistemi di intelligenza artificiale rappresenterà una competenza chiave per i lavori del futuro e la stragrande maggioranza (82%) concorda sul fatto che rendere obbligatorio l’insegnamento delle competenze digitali rappresenterebbe un vantaggio per gli studenti.

Su quale sia però lo status quo del grado di preparazione degli studenti rispetto al mondo del lavoro, emerge una discrepanza: se da un lato il 70% degli insegnanti ritiene che gli studenti abbiano già le competenze necessarie per avere successo nell’attuale mercato del lavoro, solo il 55% degli studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni la pensa allo stesso modo.

Secondo la ricerca condotta dal Capgemini Research Institute, mentre il 72% degli studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni si sente soddisfatto della propria digital literacy di base, meno della metà (47%) riferisce lo stesso per quanto riguarda la comunicazione digitale e la data literacy, competenze considerate fondamentali per avere successo nell’odierno mondo del lavoro. In aggiunta, se da un lato la maggior parte degli studenti (80%) afferma di essere in grado di reperire informazioni online, dall’altro sono pochi quelli che sanno distinguere le fonti affidabili (66%) e ancora meno i fatti dalle opinioni (61%).

Conclusioni

In un mondo in cui la tecnologia e l’IA generativa saranno sempre più presenti, i sistemi educativi dovranno essere agili, in grado di evolvere coerentemente con l’evoluzione delle competenze richieste, integrando strumenti tecnologici all’avanguardia, e capaci di infondere fiducia nelle future generazioni, rimanendo al tempo stesso vigili rispetto alle possibili differenze nei livelli di accesso tecnologico all’interno delle comunità. Mentre alcuni contesti geografici o sociali possono beneficiare appieno delle nuove tecnologie, altri potrebbero esserne esclusi a causa delle barriere finanziarie o infrastrutturali, con il rischio di ampliare il divario digitale.

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