il modello

Concorsi online per la pubblica amministrazione: cosa imparare dall’esperienza Cineca

L‘esperienza del sistema universitario e degli enti di ricerca può essere presa a modello e fornire spunti di indirizzo nell’ambito del passaggio dai test per il reclutamento nella PA erogati in modalità cartacea e/o in presenza ai test basati su computer. Dematerializzazione, sicurezza e sostenibilità le parole chiave

Pubblicato il 03 Gen 2022

Dario Mingarelli

responsabile Outsourcing Cineca

David Vannozzi

Direttore generale, Cineca

Fondo nuove competenze

Il passaggio alla gestione di test e concorsi con sistemi computer based online permette di ottenere diversi vantaggi, a cominciare dai tempi che si accorciano notevolmente sia per quello che riguarda la correzione dei test, sia considerando la gestione complessiva.

In tale contesto, l‘esperienza del sistema universitario e degli enti di ricerca può essere presa a modello, e fornire spunti di indirizzo per consentire l’allineamento ai dettami del decreto 44/2021 (il cosiddetto “decreto Covid”) presentato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, nel giugno scorso.

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La strada indicata dal decreto prevede che passino “solo” cento giorni tra la pubblicazione del bando e la proclamazione dei vincitori, rispetto ai quattro o cinque anni di prima. Prove digitali, selezioni rapide e trasparenti: questa  Una strada che, tra le proposte, punta in particolar modo alle prove digitali, sia in presenza che da remoto, proprio per riuscire a raggiungere il duplice obiettivo di accorciare i tempi e allo stesso tempo aumentare l’efficienza della macchina pubblica.

Gli obiettivi del decreto sono stati ribaditi nel corso della presentazione di “inPA”, il portale nazionale del reclutamento nella Pubblica amministrazione, rendendo evidente quanto in questo processo sia fondamentale non solo la disponibilità della tecnologia (infrastruttura e tool software specifici), ma anche delle competenze nella gestione dell’intero iter di selezione, a garanzia della correttezza e della sicurezza. Il passaggio dai test erogati in modalità cartacea e/o in presenza ai test basati su computer si inserisce in un percorso di dematerializzazione e digitalizzazione doveroso per tutte le istituzioni pubbliche, considerando anche (e non solo) la situazione dovuta alla pandemia, che ha certamente fornito un’accelerazione straordinaria a questo passaggio.

L‘esperienza del sistema universitario e degli enti di ricerca

Basti pensare che per l’anno accademico 2020/2021 gli atenei si sono trovati a dover mettere rapidamente in campo soluzioni alternative alla classica gestione in presenza dei concorsi per il personale tecnico amministrativo, degli accessi alle facoltà a numero chiuso, o dei test di assessment. Negli anni passati, il processo di dematerializzazione era incentrato sul passaggio della gestione della prova dalla carta al computer, ma sempre in presenza. La “delocalizzazione” della prova stessa (ovvero l’erogazione dei test da remoto) non era nemmeno presa in considerazione, in quanto gli atenei ritenevano per lo più necessaria la “presenza” fisica del candidato presso una propria struttura, allo scopo di garantire al massimo la procedura di riconoscimento e di controllo.

Forte dell’esperienza acquisita dal 1999 con i test per l’accesso alle facoltà a numero chiuso di Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura, gestiti a livello nazionale per conto del Ministero dell’Università e della Ricerca, negli anni il Consorzio Cineca ha rafforzato le competenze nello sviluppo di soluzioni per la dematerializzazione dei test, per le diverse soluzioni definite “computer based testing”. Questo percorso è iniziato molto prima del contesto emergenziale, e si inserisce nel processo complessivo di accompagnamento alla trasformazione digitale degli atenei, insito nella missione consortile. Per quanto riguarda i concorsi, le soluzioni Cineca sono state sviluppate per dematerializzarne completamente la gestione: dalla fase di iscrizione tramite il servizio PICA, utilizzato da atenei e PA ormai da un decennio, all’erogazione di test di qualsiasi natura, su carta o tramite computer.

Con la pandemia, di fronte alla richiesta degli atenei di trovare una soluzione che rispondesse alle regole emanate dai diversi DCPM, dalle più stringenti relative al lockdown alle meno restrittive che richiedono il distanziamento fisico dei candidati, Cineca si è trovato quindi a dover far evolvere rapidamente i sistemi per la gestione dei concorsi in una nuova piattaforma in grado di gestire le prove anche da remoto.

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Il sistema QUID

Già nel 2020, dunque, Cineca ha messo a disposizione il sistema denominato QUID – “QUIz Dematerializzati” – che ha consentito ad atenei ed enti consorziati di svolgere da casa sia concorsi, sia test per la gestione degli accessi programmati. L’aspetto più sfidante, nelle specifiche richieste per lo sviluppo del sistema, è stato proprio la necessità di consentirne l’uso in luoghi non presidiati non solo ai candidati, ma anche alle commissioni per le successive operazioni di valutazione dei test o degli elaborati, con tutte le loro peculiari necessità, integrando soluzioni di anonimizzazione delle prove, di riconoscimento e sorveglianza da remoto.

A questo scopo, sono stati integrati sia i sistemi di crittografia più avanzati, già pienamente gestiti dal Cineca, per esempio per il voto elettronico uVote, sia i più utilizzati sistemi di videoconferenza, per consentire alle commissioni di effettuare le operazioni essenziali per il corretto svolgimento delle procedure. Procedure che comprendono il riconoscimento, cioè la verifica dell’identità dei candidati tramite l’interazione live con microfono e videocamera; la videosorveglianza, attraverso cui la commissione controlla il regolare svolgimento del test (con personale qualificato mediante formazione ed esame), pur non essendo fisicamente nella stessa aula dei candidati; e infine la garanzia di completo anonimato anche rispetto al personale Cineca a servizio degli atenei ed enti (in particolare per le prove a domande aperta). Inoltre, pur se monitorate, le postazioni sono state ‘blindate’ in modo da non consentire ai candidati di accedere a risorse diverse dal solo sistema Quid durante lo svolgimento del test. Questo approccio, unitamente alla flessibilità già prevista dalla piattaforma, ha permesso a Cineca di ottenere (per entrambe le soluzioni, online e classica “su carta”) sia la certificazione di qualità ISO 9001, sia la ISO/IEC 27001 per la Tecnologia delle informazioni (Tecniche di sicurezza – Sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni – Requisiti). Tutto questo garantisce che tali soluzioni siano erogate con estremo rigore, in diversi contesti, anche molto differenti tra loro.

I concorsi gestiti da Cineca

Diversi sono i concorsi gestiti da Cineca, a seguito del sopra citato decreto presentato dal Ministro Renato Brunetta. Per esempio, nella seconda metà del 2021, atenei come l’Università degli studi di Messina e Padova hanno effettuato diversi concorsi di reclutamento di personale tecnico amministrativo mediante Pica, per l’iscrizione, e Quid (sia da casa sia in aula) per l’erogazione, mentre l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” utilizza Quid per attribuire gli OFA (Obblighi Formativi Aggiuntivi) di inglese. Tra gli enti che utilizzano sistemi Cineca per i concorsi c’è anche l’Agenzia Nazionale ANVUR, che li ha impiegati in tutti gli atenei italiani per la gestione dei propri test TECO su migliaia di studenti.

Prioritario in questo periodo storico, inoltre, è il fatto che la modalità online permette il massimo rispetto delle normative anti-contagio, oltre naturalmente a porre l’attenzione verso la sostenibilità, con una gestione degli spazi e degli spostamenti ridotta (o del tutto annullata) rispetto alle modalità classiche. Naturalmente è necessario prestare attenzione anche alle sfide che tale gestione pone in essere: la sicurezza nella trasmissione dei contenuti tra commissione e gestori del servizio, la corretta e delicata fase di identificazione e sorveglianza, il monitoraggio dell’infrastruttura di rete (con gestione dei tempi di recupero), la tutela della disabilità e la sempre necessaria tutela dei dati dei candidati. Per questo occorrono soluzioni solide, professionali e flessibili che consentano, ad esempio, l’uso di dispositivi abitualmente a disposizione dei candidati e la possibilità per le commissioni di attivarsi verso forme ibride di gestione dei test, usando per esempio la soluzione online in aule attrezzate.

Conclusioni

Nel contesto delineato, è evidente che dematerializzazione, sicurezza e sostenibilità sono parole chiave nel percorso di digitalizzazione della PA del futuro, e in generale della società, anche rispetto a prassi che, prima della pandemia, sembravano granitiche e consolidate. Requisito di base è, infatti, la disponibilità ad accettare e sostenere il cambiamento, indispensabile per stare al passo con i tempi, ma anche per essere in grado di affrontare e superare le crisi che, come abbiamo visto, possono intervenire inaspettate e improvvise. La digitalizzazione sta mostrando in questo periodo tutta la sua forza, ma l’implementazione di servizi efficaci e sostenibili richiede soluzioni che garantiscano la sicurezza e protezione dei dati, la vera digital continuity e la reale fruibilità. In questo, la PA ha dimostrato di poter essere un esempio, se non un traino, per la società, vero motore per la ripresa.

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