La scomparsa di Giovanni Buttarelli costituisce una perdita grave per il Paese che aveva in lui uno dei più importanti rappresentanti a livello europeo e per tutta la “comunità della privacy” che ha visto in lui per tanto tempo un punto di riferimento lucido, determinato e sempre aperto al confronto.
Giovanni Buttarelli è stato uno degli artefici principali della legislazione europea e nazionale sulla protezione dei dati personali, dagli anni di Rodotà fino al GDPR. Proprio il Regolamento europeo, sul quale l’impronta di Giovanni Buttarelli è così evidente, ha coronato un percorso culturale e legislativo che ha fatto scuola in tutto il mondo, riconosciuto, alla fine anche da chi, per lungo tempo, ha cercato di relegare la protezione dei dati personali fra i temi grigi della burocrazia invece che fra quelli della modernità a cui appartiene a pieno titolo.
Avendo avuto il privilegio di lavorare con lui in tempi lontani, quando la società digitale in cui viviamo era ancora al di là dell’orizzonte, riteniamo di potere e dovere affermare, in un momento così triste, che i nostri diritti di cittadini europei e la nostra democrazia devono molto al pensiero lungimirante, all’impegno costante e alla determinazione dell’uomo che si è spento oggi, così precocemente.
Tutta P4I, l’Osservatorio Privacy e Sicurezza del Politecnico di Milano, il Clusit con cui ha spesso collaborato e in particolare Gabriele Faggioli e Anna Cataleta che più hanno avuto modo di conoscere Giovanni Buttarelli partecipano con affetto al dolore dei familiari.