La recensione

Riprendiamoci la rete! Perché serve a tutti imparare “l’autodifesa digitale”

“Riprendiamoci la rete! Piccolo manuale di autodifesa digitale per giovani generazioni” di Arturo Di Corinto: una valida guida di consultazione rapida a tutte le problematiche della rete ed un ottimo prontuario dei termini in ambito cyber security

Pubblicato il 06 Nov 2019

Francesco Corona

Docente di Cyber-Intelligence presso Link Campus University Rome– Direttore del Master di Ingegneria della Sicurezza

riprendiamocilarete

Nell’anniversario dei 50 anni di internet ce n’era proprio bisogno. Di cosa? Di riprenderci la rete. “Riprendiamoci la rete! Piccolo manuale di autodifesa digitale per giovani generazioni” di Arturo Di Corinto (scaricabile gratuitamente qui), con le sue 208 pagine organizzate a schede didattico-informative offre un ottimo prontuario multimediale di facile e immediata consultazione per giovani studenti e professionisti esposti ogni giorno ai rischi dall’utilizzo delle reti di dati e di internet.

Gli obiettivi del manuale

Gli obiettivi dell’autore, giornalista navigato specializzato sui temi della cyber security, sono senza dubbio molteplici e concreti, congruenti con quelli della stessa Link Campus University di Roma, tra le prime Università italiane a trattare argomenti cruciali nel settore della sicurezza nei suoi molteplici aspetti (geopolici, strategico-militari e di intelligence, cibernetici e sociali); Università che ricordiamo ha fortemente sostenuto e finanziato il progetto editoriale.

Prima di tutto l’autore ci conduce verso una maggiore consapevolezza delle tematiche di settore, della sicurezza delle reti e del trattamento dei dati in linea con i desiderata istituzionali e le normative nazionali ed europee.

In secondo luogo ma non meno importante, l’allerta al fruitore di servizi digitali e soprattutto alle nuove generazioni di giovani, spesso inconsapevoli poiché “nativi digitali”, sui reali rischi cui sono esposti quotidianamente: dalle varie tipologie di malware al cyber bullismo, dalla condivisione di dati con soggetti sconosciuti alla criminalità organizzata oramai operante sui circuiti anonimi del dark web.

In questa fase di eccezionale sviluppo del digitale, siamo tutti esposti a minacce che provengono non solo dagli strumenti che possiamo definire classici, quali i virus e i malware, ma anche dagli APT (Advanced Persistent Threat) attacchi mirati e persistenti che mettono sempre più a repentaglio l’integrità delle reti e dei sistemi telematici e sono per lo più volti all’esfiltrazione di dati sensibili. Siamo pertanto difronte a un alto livello elevato di esposizione, che riguarda in modo particolare i social.

Esperti e comunicatori: perché serve un doppio livello

Esiste inoltre un altro fattore di complessità generato dall’adeguamento alle normative sulle infrastrutture informatiche e critiche, sui dati personali e sensibili, con l’implementazione delle tante policy nazionali ed europee. Risulta necessario mettere in campo un doppio livello di intervento: da un lato gli esperti che devono con tempestività individuare le problematiche e le criticità che attengono alla sicurezza informatica, dall’altro i comunicatori, che hanno il compito di trasmettere le problematiche al grande pubblico, fatto di target differenti, tutti da raggiungere in maniera pertinente ed efficace.

Il manuale costituisce una valida guida di consultazione rapida a tutte le problematiche della rete ed un ottimo prontuario dei termini in ambito cyber security.

L’importanza della formazione: i corsi della Link Campus

La Link Campus University sta investendo moltissimo sul versante della formazione e della sensibilizzazione attraverso queste direttrici, con l’obiettivo di far conoscere alle giovani generazioni le contromisure adeguate per difendere i sistemi telematici e cibernetici da attacchi sempre più sofisticati. Un impegno a largo spettro che raggiunge i giovani con un livello di studi ed esperienze diversificate.

Come nodo CyberChallenge, la Link Campus University (LCU) propone ai ragazzi di età compresa tra i 16 e i 23 anni il nuovo programma addestrativo del Laboratorio Nazionale di Cyber Security. Si tratta di un lavoro tecnico-scientifico che viene presentato con il linguaggio del gioco e nelle sembianze della simulazione.

Occorre anche aggiungere che, per chi ha già una certa esperienza, frequentare questi corsi significa acquisire conoscenze fondamentali per l’autodifesa da intendersi come capacità di mappare i rischi provenienti da tutti i settori strategici nazionali quali organizzazioni pubbliche e private, sanità, scuole, infrastrutture critiche, senza dimenticare i pericoli insiti nelle mura domestiche.

I ragazzi che seguono i nostri corsi sono capaci di predisporre sistemi di difesa avanzata per organizzazioni produttive che operano in tutti questi delicati ambiti. Anche i giovani che non hanno un interesse specifico, devono essere portati a un livello di consapevolezza necessario utilizzando tutti gli strumenti per una divulgazione efficace.

Bisogna poi impegnarsi per rendere strutturale la collaborazione tra Università e aziende, definendo precisi obiettivi formativi orientati a colmare il deficit di figure professionali che il mercato richiede nello specifico settore. Da un’azione mirata ed efficace ne guadagnerebbero tutti: le imprese perché acquisirebbero figure preparate, sensibili e consapevoli, e la società nel suo complesso perché questo “salto” di metodo e di visione avrebbe riflessi importanti sul piano occupazionale, con conseguenze positive per l’intero Sistema-Paese.

Molte aziende ad esempio stanno proponendo dei giochi di gruppo e simulazioni per addestrare figure più giovani e figure professionali senior alla sicurezza delle reti. Sono iniziative molto importanti proprio perché non riguardano la stretta cerchia degli addetti e aiutano a creare i presupposti per una consapevolezza diffusa dal valore strategico.

Innalzare i livelli di percezione del rischio, è un obiettivo che lega tutte le attività formative che stiamo portando avanti nella nostra Università, di cui il libro del collega Di Corinto è un tassello fondamentale, insomma proprio un bel libro tutto da esplorare e tenere sempre con sé nello zaino o sulla scrivania poiché il suo utilizzo sarà una sicura quanto necessaria guida per l’autodifesa digitale.

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