Bilanci e prospettive

Sicurezza informatica, Giustozzi: “Queste le minacce 2018 (e le speranze)”

Il 2018 sarà decisivo per la sicurezza visto l’incremento delle minacce specie su infrastrutture critiche. Tante le iniziative dell’Italia da DPCM Gentiloni a Piano nazionale e cyber Comando. Nella Ue passi avanti con GDPR e NIS. Per il futuro si teme per sistemi smart, IoT e Bitcoin

Pubblicato il 21 Dic 2017

Corrado Giustozzi

Docente LUISS, Rexilience

cyber_394015561

Siamo a fine anno e, come di consueto, siamo tutti più portati a compilare bilanci e tracciare previsioni, dedicando qualche momento di riflessione a valutare ciò che è successo nell’anno trascorso ed a speculare su ciò che succederà in quello prossimo.

Per quanto riguarda la cybersecurity in senso generale, il 2017 è stato un anno importante sotto molti fronti, tanto nel bene quanto nel male; e il 2018 probabilmente sarà un anno decisivo, in quanto vedrà la realizzazione di molte delle iniziative di innalzamento della sicurezza impostate proprio in quest’anno che oramai ci sta lasciando.

Ma iniziamo dagli aspetti negativi. Il 2017 è stato caratterizzato da un prevedibile e previsto incremento della minaccia, sia in termini quantitativi che qualitativi. E se i data breach hanno oramai raggiunto record dimensionali che sfiorano addirittura il ridicolo (si pensi solo alla compromissione di 3 miliardi di account appartenenti al colosso Yahoo!, resa nota nel 2017 anche se avvenuta negli anni precedenti), altri fenomeni quali il ransomware hanno consolidato la loro presenza con un tasso di crescita imponente e picchi di virulenza in alcuni casi davvero eccezionali, come nel caso di WannaCry che in poche ore ha colpito diversi Paesi d’Europa.

Ma forse l’avvenimento più preoccupante, in senso prospettico, è stata la scoperta in the wild di malware quali Industroyer, o CrashOverride che dir si voglia, in grado di interagire direttamente con le componenti hardware dei sistemi di controllo industriale nell’ambito della produzione e del trasporto di energia. Se ne sospettava l’esistenza da tempo, soprattutto in collegamento ai noti episodi di black-out avvenuti in Ucraina nel dicembre 2016, ma l’evidenza di un sample funzionante ha consolidato le preoccupazioni verso le potenzialità distruttive di questi tipo di malware che, utilizzando nativamente i protocolli di comunicazione e controllo tipici del mondo del controllo industriale, sono intrinsecamente capace di manomettere impianti di produzione e trasporto di luce, acqua e gas. Ciò apre la strada ad una nuova generazione di minacce dirette ai sistemi ciber-fisici, in grado cioè di sabotare i sistemi di automazione e controllo che costituiscono il cuore di ogni infrastruttura critica.

Un’altra costante preoccupazione della comunità di esperti di sicurezza è che in protocolli critici o in loro implementazioni di uso comune e grande diffusione possano essere scoperte vecchie ma sconosciute vulnerabilità giacenti da tempo, rendendo così improvvisamente vulnerabili ampie classi di dispositivi comunemente ritenuti sicuri. Ciò è successo proprio nel 2017 con la scoperta del cosiddetto “Key Reinstallation Attack” (o brevemente KRACK), una vulnerabilità sottile ma estremamente micidiale che affligge quasi ogni dispositivo WiFi agendo sullo scambio di chiavi operato all’interno del protocollo WPA2. Fortunatamente questa vulnerabilità può essere corretta mediante patch che mantengono la compatibilità all’indietro, e quindi senza richiedere massicci sforzi di sostituzione degli apparati; ma sfortunatamente la stragrande maggioranza dei dispositivi vulnerabili non riceverà mai le patch dai propri produttori perché non più manutenuti od obsoleti, oppure semplicemente perché sarebbe troppo complesso o costoso produrle e distribuirle. Fra i dispositivi a rischio di non ricevere le correzioni vi sono, purtroppo, praticamente tutti gli smartphone con Android fino alla versione 6, il che rende il problema estremamente serio.

Passando invece al piano del contrasto alla minaccia, molto si è fatto nel 2017 sia in Italia che in Europa a livello organizzativo e della cooperazione: gli effetti delle misure adottate non saranno ovviamente immediati ma si vedranno auspicabilmente nei prossimi anni, a partire dal 2018. Il nostro Paese in particolare, mediante il cosiddetto “DPCM Gentiloni” dello scorso febbraio, ha rivisto ed aggiornato la propria architettura per la protezione dello spazio cibernetico nazionale aumentandone l’efficienza ed ampliandone l’ambito di azione; ha emesso un nuovo Piano Nazionale con alcuni indirizzi operativi aggiornati rispetto al precedente del 2013, anche alla luce degli obiettivi nel frattempo già conseguiti; ha iniziato un processo di unificazione dei due CERT governativi, il CERT Nazionale ed il CERT- della Pubblica Amministrazione, in un’unica struttura; ed ha infine costituito all’interno dello Stato Maggiore della Difesa il nuovo Comando Interforze Operazioni Cibernetiche (CIOC), che inserisce a pieno titolo nel sistema difensivo italiano le competenze sulle operazioni cyber in ambito militare.

Tra le cose su cui invece il nostro Paese è rimasto un po’ in ritardo annoveriamo la procedura di recepimento della Direttiva NIS e quella di adeguamento del quadro normativo nazionale della privacy al nuovo regolamento europeo (GDPR): in entrambi i casi, infatti, le rispettive leggi delega al Governo sono state approvate solo verso fine anno (a novembre la prima, a ottobre la seconda) e dunque le relative leggi attuative si faranno il prossimo anno, il che per la NIS significa giungere in zona Cesarini rispetto ai termini tassativi di adozione previsti dal mandato europeo.

Anche la Pubblica Amministrazione italiana è stata interessata da alcune attività specifiche di cybersecurity, portate avanti dall’Agenzia per l’Italia Digitale grazie al mandato ricevuto nel 2015 dall’allora Presidente del Consiglio Renzi e riconfermato dal Piano Nazionale. La prima è consistita nell’inserimento della cybersecurity all’interno del Piano Triennale, una novità assoluta per questo tipo di documento di programmazione strategica ed operativa: la sicurezza vi figura correttamente come componente trasversale, che attraversa tutti e tre gli “strati” orizzontali in cui il Piano Triennale scompone le componenti ICT a servizio e supporto dell’Amministrazione, e declina per ciascuno di essi le azioni ed i principi a tutela della sicurezza e della fiducia dei sistemi, dei processi e dei servizi erogati. L’altra è stata l’emissione delle Misure Minime di sicurezza ICT, di obbligatoria adozione da parte di tutte le Pubbliche Amministrazioni entro questo 31 dicembre, che mediante l’agevole strumento della check-list mirano da un lato a creare consapevolezza nelle Amministrazioni soprattutto più piccole e meno preparate, e dall’altra a stabilire una baseline comune imprescindibile per quanto riguarda l’attuazione di misure tecniche ed organizzative per l’innalzamento delle difese ed il contenimento dei rischi.

Anche l’Unione Europea, in attesa che divengano pienamente operative presso tutti gli Stati Membri le due importanti normative riguardanti la sicurezza, ossia il nuovo Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali (GDPR) e la Direttiva sulla sicurezza delle reti e dell’informazione (NIS), non è stata con le mani in mano: ha anzi deciso di chiedere ulteriori rafforzamenti alle misure già in campo, chiamando tutti gli stakeholder a dare di più per aumentare la cooperazione ed il fronte comune contro la crescente minaccia. Così in autunno la Commissione ha presentato una Comunicazione congiunta al Parlamento ed al Consiglio, formalmente denominata “Resilienza, deterrenza e difesa: verso una cibersicurezza forte per l’UE” ma subito diventata nota come “pacchetto Juncker”, la quale propone per l’approvazione sia modifiche ed estensioni alla precedente cyberstrategy del 2013 che la proposta di rafforzare l’Agenzia dell’Unione per la cybersecurity (ENISA). Quest’ultimo punto è particolarmente importante: l’Europa ha bisogno di un punto di riferimento permanente e pienamente operativo per la cybersecurity, e così la Commissione ha deciso di affidare questo ruolo ad Enisa, che fino ad oggi era “solo” un centro di competenza con limitate risorse finanziarie ed un mandato a termine. Il “pacchetto” prevede quindi che ad Enisa sia riconosciuto in pieno il ruolo di guida che ha saputo conquistarsi negli anni, e che quindi all’Agenzia venga assegnato un ampliamento non solo in termini di budget e risorse ma anche di mandato,  assegnandole lo status di agenzia permanente ed allargando l’ambito delle funzioni ad essa assegnate e del ruolo da essa ricoperto. Tra le altre proposte del “pacchetto”, assai dirompente è quella di istituire un quadro europeo di certificazione della cybersecurity: questa iniziativa è evidentemente volta sia ad incrementare la fiducia dei consumatori nei prodotti e servizi digitali che a favorirne lo sviluppo facilitando i produttori che si troveranno a dover interagire con un regime certificativo semplificato, uniforme e comune. Vedremo nel 2018 se, e con che tempi, il Parlamento ed il Consiglio recepiranno le richieste della Commissione, e soprattutto in che modo le trasformeranno in azioni operative.

E sul fronte delle previsioni, cosa possiamo attenderci dal futuro? Molti trend sono abbastanza chiari, ed è relativamente facile leggervi alcune linee di probabile evoluzione; altri fenomeni rimangono invece nell’ambito dell’imprevedibile. Tuttavia la comunità internazionale ha individuato alcuni temi come meritevoli di attenzione per i loro possibili impatti nei prossimi mesi, e vale quindi la pena quantomeno di rifletterci un attimo. Ci si attende ad esempio la comparsa di minacce sempre più sofisticate ai sistemi ciber-fisici, che si diffondano come virus e attacchino direttamente i sistemi SCADA: al di là dell’ambito strettamente industriale, dove una ancora diffusa segregazione delle reti attua un certo contenimento della minaccia, attacchi basati su strumenti del genere potrebbero essere effettivamente devastanti in ambiti più moderni ed intrinsecamente connessi quali le smart grid e tutti i sistemi distribuiti di controllo che stanno sempre più prendendo piede nelle nostre città (raccolti sotto il termine generale di smart city). Parallelamente aumenteranno gli attacchi a carico dei dispositivi IoT, oggetti che pur trovando sempre più posto nelle nostre case e nelle nostra vita quotidiana vengono ancora immessi sul mercato senza praticamente alcuna protezione intrinseca, e saranno probabilmente di tipo ransomware.

Un altro recente fenomeno, costituito dall’impressionante apprezzamento del BitCoin e di molte altre criptovalute a traino, verosimilmente innescherà nuovi tipi di attacchi e minacce. L’improvvisa e vertiginosa crescita del valore del BitCoin sta infatti rapidamente richiamando l’interesse della criminalità organizzata su questo tipo di valuta e soprattutto sui meccanismi che ne consentono la creazione, lo stoccaggio ed il trasferimento: si sono già verificati primi imponenti “furti” di BitCoin, e ci si aspetta che specifici attacchi, rivolti soprattutto ai “depositi” e ai “portafogli”, aumenteranno nel breve futuro.

Un ultimo punto controverso si sta profilando all’orizzonte, e riguarda l’atteggiamento di alcuni Stati verso le misure di legge finalizzate a reprimere i reati informatici o a fornire all’Autorità giudiziaria strumenti teoricamente in grado di recuperare l’inevitabile e fisiologico svantaggio tecnologico che sempre essa ha nei confronti della minaccia. Recentemente la Germania, come vera e propria voce fuori dal coro rispetto alle posizioni consolidate in ambito europeo, ha reso noto di stare sviluppando una legge che dovrebbe rendere obbligatoria la presenza in ogni dispositivo informatizzato di una backdoor in grado di consentire alle forze dell’ordine l’accesso al sistema e ai dati da esso trattati. Si tratta di una posizione molto criticata dagli esperti in quanto ritenuta consensualmente inefficace, pericolosa, inaffidabile, e tecnicamente quasi impossibile da realizzare facendo salve tutte le garanzie di tutela necessarie per i legittimi utenti. La stessa Enisa, già nel 2016, aveva pubblicato un pesantissimo Opinion Paper sancendo, anche sulla scorta di un clamoroso insuccesso raccolto negli USA a seguito di un analogo tentativo fatto qualche anno fa, che sistemi del genere finiscono solo per vessare gli utenti onesti mentre non aggiungono alcun grado di deterrenza verso i criminali o alcun reale vantaggio per le forze dell’ordine. Vedremo nei prossimi mesi se la pressione della comunità farà arretrare la Germania dalla sua posizione, o se si arriverà a creare un controverso  precedente.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2