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ESG: sei soluzioni da scegliere nel 2023



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I criteri ESG sono break strutturali che cambiano tanto gli obiettivi aziendali, quanto quelli degli investitori. Le aziende devono sapere misurare e dimostrare le rispettive propensioni a migliorare ambiente e società: ecco alcuni dei software disponibili sul mercato

Pubblicato il 4 gen 2023

Giuditta Mosca

Giornalista, esperta di tecnologia



ESG sostenibilita

ESG, ossia Environmental, Social, Governance, è molto più di un concetto, è un cambiamento tanto potente da riuscire a sovvertire gli obiettivi aziendali, l’interesse degli investitori e l’appeal che un marchio esercita sui clienti. Ci sono software utili a consigliare e tracciare le politiche ESG delle aziende, così come a misurarne le performance e a comunicarne gli esiti agli stakeholder. Vediamo i principali.

I software ESG da scegliere nel 2023

Tutte le soluzioni, che riportiamo di seguito, mettono a disposizione degli utenti un cruscotto (dashboard) per visualizzare i dati, oltre a offrire strumenti di reportistica.

Conservice ESG

Soluzione Cloud che facilita le aziende a includere gli ESG nei propri processi, basata sulla facilità d’uso e sulla crescita sostenibile. Uno dei punti di forza di Conservice ESG è la raccolta e l’analisi dei dati per guidare gli imprenditori nelle loro scelte e per comprendere quanto spazio di manovra c’è per raggiungere una migliore efficienza energetica, oltre a misurare gli indicatori chiave KPI (Key Performance Indicators) di ogni singolo processo aziendale.

Offre un servizio a 360 gradi e prevede una parametrizzazione non sempre immediata ma, a configurazione terminata, mette in grado gli utenti di ottenere in pochi click lo stato di ogni attività ESG, anche in virtù della facilità con cui la piattaforma permette di integrare i dati provenienti da qualsiasi comparto dell’impresa.

I prezzi sono riservati a chi ne fa richiesta, è però possibile organizzare una demo per provare il servizio.

Novata

Ancora un servizio erogato in Cloud e che, come tale non prevede istallazioni su server e client aziendali. Ha un buffer di metriche che copre un’ampia gamma di necessità, a partire dallo stato di salute e soddisfazione dei dipendenti fino alla protezione dei dati dell’impresa. Novata è una piattaforma pensata soprattutto per le aziende che operano nel settore finanziario ma, considerando la quantità di metriche e sub metriche ESG, può facilmente incontrare il favore di aziende che operano in altri settori.

Anche Novata permette la configurazione e il monitoraggio dei KPI e la raccolta di dati da diverse fonti. Il prezzo è riservato a chi ne fa richiesta e, per gli interessati, è disponibile una demo.

Socialsuite ESG

Piattaforma pensata tanto per le grandi quanto per le piccole realtà aziendali. Socialsuite ESG è votata a ridurre la complessità dei processi ESG, offrendo strumenti di reportistica in grado di monitorare i progressi fatti e di redigere la documentazione di rito, usando modelli preimpostati e di facile configurazione. È una soluzione scelta anche dalle organizzazioni no-profit proprio perché facile da usare e capace di analizzare i dati e consigliare, a chi ne fa uso, quali step seguire nel percorso verso la sostenibilità.

Le politiche di prezzo non sono note, è però possibile prenotare una demo.

Diligent ESG

Già nota con il nome di Accuvio, questa piattaforma nella fase iniziale di configurazione, possono essere considerate oltre 2.000 fonti di emissioni relative a trasporti, scarti e rifiuti, spostamenti dei lavoratori e la logistica delle catene di approvvigionamento. La raccolta dei dati è multicanale, può quindi fare polling di informazioni provenienti da diverse succursali della medesima azienda.

Proprio perché strumento molto tecnico, l’uso può apparire un po’ complesso agli utenti meno avvezzi ma, terminato l’opportuno training, le potenzialità di analisi e reportistica possono essere sfruttate appieno.

I prezzi sono rilasciati su richiesta, è però disponibile una demo.

ESGenius!

Automazione e Cloud. ESGenius! È usato soprattutto da chi si avvicina alle politiche ESG e necessita di costruire un insieme di processi e procedure utili alla propria realtà aziendale. Tra i clienti figurano aziende commerciali di tutte le dimensioni, enti pubblici e anche chi fa, degli investimenti e della finanza, il proprio core business.

Fa leva su algoritmi AI per ridurre gli errori umani e tiene costantemente d’occhio la ratio tra costi e benefici di ogni singolo indicatore selezionato. Allo stesso modo, il tracciamento dei progressi e la possibilità di condividerli e pubblicarli, semplifica le necessità di reportistica.

Il prezzo non è reso pubblico ma esistono tre livelli di servizio (basic, pro e premium) che includono ognuno funzionalità supplementari.

Locus ESG & Sustainability

Piattaforma che vanta, tra i propri clienti, alcune delle multinazionali più popolari al mondo. Oltre a permettere di imbastire i flussi ESG, ha un sistema di notifiche che indirizza le informazioni alle persone di riferimento affinché possano intervenire con azioni correttive laddove necessario o, in ogni caso, potere monitorare l’avanzamento degli obiettivi. L’automatizzazione del lavoro è uno dei punti di forza, supportato da un processo di convalida dei dati relativi alle metriche e agli obiettivi ESG. Locus è una delle aziende più longeve nel comparto dei software per gli ESG e conta su milioni di clienti.

Il prezzo è rilasciato soltanto a chi chiede informazioni specifiche ed è possibile organizzare una demo.

ESG, cosa può essere misurato

Non basta il marketing così come non basta millantare politiche ESG, contano le dimostrazioni pratiche e incontrovertibili. Per questo motivo le imprese devono dimostrare il loro impegno in favore dell’ambiente, dei dipendenti e della collettività e, per cristallizzarlo, devono poterlo misurare con metodi riconosciuti. Le aziende vengono già oggi valutate anche in virtù della loro sensibilità ai criteri ESG e, con ogni probabilità, in futuro gli investitori saranno sempre più inclini a premiare quelle imprese che non fanno dei profitti gli unici obiettivi. Questo significa che, al di là della distribuzione di utili e dividenti, gli stakeholder si aspettano che le imprese si impegnino a migliorare le condizioni ambientali e sociali dei contesti territoriali in cui sono inserite.

Sono molti i parametri oggetto di misurazione: tra questi i diritti e le pari opportunità dei lavoratori, la capacità di un’impresa di leggere le necessità di clienti e fornitori, le misure adottate per limitare le emissioni nocive, le attività che svolge in favore della comunità. Non si tratta, in quest’ultimo caso, di finanziare una o più iniziative, quanto invece diventare un punto di riferimento per aumentare la coesione sociale e lo sviluppo del territorio.

Le aziende europee quotate in borsa e che hanno più di 500 dipendenti devono allestire un documento annuale in cui riportano queste informazioni e che, come tali, devono essere certificate.

Le norme Ue

La direttiva Ue 95/2014 impone che la documentazione finanziaria delle imprese sia corredata da una non finanziaria. Tra questi documenti figura, a titolo di esempio, la certificazione Emas (acronimo di Eco Management and Audit Scheme) che, di fatto, è una dichiarazione ambientale, mediante la quale, le imprese comunicano se hanno raggiunto gli obiettivi che si sono poste per adeguarsi alle raccomandazioni sociali e ambientali tracciate dall’Ue. Una certificazione introdotta dalla Commissione dal Parlamento europeo nel 1993 la quale, tra le altre cose, auspica che le imprese formino costantemente i propri dipendenti relativamente agli obiettivi ambientali imposti dalle aziende stesse.

Con il passare degli anni il cerchio delle definizioni e delle norme è diventato sempre più preciso. Nel 2020, con il regolamento Ue 852, la Commissione e il Parlamento Ue hanno tracciato criteri misurabili che potessero essere di supporto a chi intende investire in aziende votate alla sostenibilità.

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