Sanità digitale

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Con il PNRR tra il 2025 e il 2026 la sanità digitale dovrà essere adottata sia a livello nazionale sia dalle Regioni con il Fascicolo Sanitario elettronico e la Telemedicina

Sanità digitale: dalla Telemedicina al Fascicolo Sanitario Elettronico

Gli approfondimenti degli esperti della nostra community sullo sviluppo nelle Regioni, il patto per la sanità digitale, le analisi sui diversi progetti abilitati dalla tecnologia: telemedicina, fascicolo sanitario elettronico, l'assistenza territoriale sanitaria.

Le soluzioni offerte dalla Sanità digitale consistono nel rendere inclusivi e accessibili i servizi sanitari.

La tecnologia così diventa lo strumento che pone il cittadino al centro dei sistemi sanitari offrendo vantaggi come la riduzione delle liste d’attesa, le ospedalizzazioni e facendo anche risparmiare sui costi.

Tra le soluzioni più innovative ricordiamo la Telemedicina che consente ai medici e operatori sanitari di assistere a distanza i pazienti e a migliorare la capacità di diagnosi con la condivisione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).

La Missione 6 Salute del PNRR ha per obiettivo la modernizzazione delle strutture italiane per favorire un migliore accesso alle cure sanitarie per tutti i cittadini attraverso due obiettivi:

diffondere l’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) su tutto il territorio nazionale;
potenziare e promuovere lo sviluppo di progetti di telemedicina.

Cos'è l'FSE il Fascicolo Sanitario Elettronico?

Con la digitalizzazione è possibile archiviare tutte le informazioni sanitarie di ogni cittadino nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) per poterla condividere in sicurezza con medici e operatori sanitari.

Con la condivisione delle informazioni mediche è possibile sia migliorare la prevenzione sia garantire prestazioni sanitarie migliori su tutto il territorio nazionale.

Con il sostegno finanziario del PNRR sarà potenziato il Fascicolo Sanitario Elettronico con l’obiettivo di rendere l’FSE il punto di accesso alla storia clinica di ogni cittadino.

Tra gli obiettivi del PNRR è stato fissato al 2025 il termine entro cui i medici di base dovranno completare le informazioni del Fascicolo Sanitario Elettronico e che tutte le Regioni e Province autonome dovranno adottare il FSE entro la metà del 2026.

Che cos'è la Telemedicina?

La telemedicina include le televisite e la teleassistenza domiciliare così come il telemonitoraggio attivato da dispositivi elettronici dotati di sensori che possono monitorare parametri vitali come il battito cardiaco per conoscere la frequenza cardiaca, produrre ECG (elettrocardiogramma), SpO2 (saturimetro) la concentrazione di ossigeno nel sangue o la temperatura corporea.

Con questi strumenti i medici e gli operatori sanitari possono visitare e assistere i propri pazienti anche a distanza.

Con il PNRR l’obiettivo consiste nel finanziare lo sviluppo di una piattaforma nazionale di telemedicina all'interno dei sistemi sanitari regionali.


La sanità digitale consiste nell'applicazione di tecnologie digitali per rendere inclusivi e accessibili i servizi sanitari, ponendo il cittadino al centro dei sistemi sanitari. I principali strumenti includono la Telemedicina, che permette ai medici di assistere a distanza i pazienti, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che archivia e condivide le informazioni sanitarie dei cittadini, la Cartella Clinica Elettronica (CCE) e sistemi di Intelligenza Artificiale. Questi strumenti offrono vantaggi come la riduzione delle liste d'attesa, minori ospedalizzazioni e risparmio sui costi sanitari, migliorando al contempo la capacità di diagnosi e la condivisione delle informazioni mediche.

FAQ generata da AI

Il PNRR, nella sua Missione 6 dedicata alla Salute, ha come obiettivo la modernizzazione delle strutture sanitarie italiane attraverso due direttrici principali: diffondere l'uso del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) su tutto il territorio nazionale e potenziare lo sviluppo di progetti di telemedicina. Il piano prevede che entro il 2025 i medici di base completino le informazioni del FSE e che tutte le Regioni e Province autonome adottino il FSE entro metà 2026. Inoltre, il PNRR finanzia lo sviluppo di una piattaforma nazionale di telemedicina all'interno dei sistemi sanitari regionali e destina circa 737,6 milioni di euro alla formazione di oltre 293.000 dipendenti del SSN sulle competenze digitali.

FAQ generata da AI

La Telemedicina include servizi come televisite e teleassistenza domiciliare, oltre al telemonitoraggio attraverso dispositivi elettronici dotati di sensori. Questi dispositivi possono monitorare parametri vitali come il battito cardiaco, produrre elettrocardiogrammi (ECG), misurare la saturazione di ossigeno nel sangue (SpO2) e la temperatura corporea. Grazie a questi strumenti, medici e operatori sanitari possono visitare e assistere i pazienti a distanza, riducendo la necessità di visite fisiche e aumentando l'accessibilità ai servizi sanitari. Il PNRR prevede il finanziamento di una piattaforma nazionale di telemedicina integrata nei sistemi sanitari regionali, facilitando la continuità assistenziale e il monitoraggio remoto dei pazienti.

FAQ generata da AI

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è un sistema che archivia tutte le informazioni sanitarie di ogni cittadino per condividerle in sicurezza con medici e operatori sanitari. Nato nel 2002 in Emilia-Romagna, è evoluto nel FSE 2.0, collegato all'Ecosistema Dati Sanitari (EDS), un "motore dati" che elabora informazioni cliniche dematerializzate a livello regionale in un'architettura federata. Con il PNRR, l'obiettivo è rendere l'FSE il punto di accesso alla storia clinica di ogni cittadino, migliorando prevenzione e garantendo prestazioni sanitarie migliori su tutto il territorio nazionale. L'FSE 2.0 non è più solo un contenitore di documenti ma uno strumento data-driven con dati strutturati fruibili dai diversi professionisti, che permetterà la personalizzazione della cura e della prevenzione.

FAQ generata da AI

L'Intelligenza Artificiale (AI) sta rivoluzionando la sanità attraverso diverse applicazioni concrete. Secondo un'indagine NVIDIA, il 54% dei professionisti in ambito life sciences e healthcare utilizza già IA generativa, mentre un ulteriore 36% la sta sperimentando. L'AI supporta la diagnosi precoce e la personalizzazione dei trattamenti grazie all'analisi di grandi quantità di dati clinici, ambientali e genetici. Viene utilizzata per l'interpretazione di immagini mediche, l'analisi predittiva di rischi sanitari, l'ottimizzazione dei percorsi di cura e la ricerca farmaceutica. Tuttavia, l'implementazione efficace dell'AI richiede un contesto normativo adeguato, formazione continua dei professionisti sanitari e un'infrastruttura tecnologica con dati accurati, accessibili e utilizzabili, elementi che il sistema sanitario italiano sta sviluppando.

FAQ generata da AI

L'implementazione della sanità digitale in Italia affronta diverse sfide critiche. Tra queste, la carenza di competenze digitali nel personale sanitario, che richiede formazione continua e aggiornamento professionale. Vi sono poi problemi di sicurezza e privacy dei dati, che necessitano di standard elevati di protezione in conformità con normative come il GDPR. Un'altra criticità è rappresentata dalle disuguaglianze nell'accesso alle tecnologie, poiché non tutti i pazienti hanno le competenze o le risorse per usufruire dei servizi digitalizzati. Si aggiungono difficoltà nell'integrazione con i sistemi sanitari esistenti e la resistenza al cambiamento da parte degli operatori sanitari. Infine, la frammentazione regionale dei sistemi informatici e la necessità di una governance coordinata Stato-Regioni rappresentano ostacoli significativi alla piena realizzazione di una sanità digitale efficiente e omogenea.

FAQ generata da AI

La governance della sanità digitale in Italia sta attraversando una fase di trasformazione. Attualmente, nella fase "cantieristica" del PNRR, operano numerosi soggetti istituzionali: Ministero della Salute, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, AGENAS, Ministero dell'Economia e delle Finanze, Regioni, oltre ad AgID, ACN e Consip. Per il futuro post-PNRR, è prevista la costituzione di un'Agenzia Sanitaria Digitale (ASD) nell'ambito delle funzioni assegnate ad AGENAS, che avrà il compito di dirigere e programmare il futuro della sanità digitale insieme alle Regioni. Il modello scelto dal Governo è quello federato, più aderente alla realtà locale e ai territori dove nasce e si diffonde l'innovazione. Questo approccio mira a superare la frammentarietà e la verticalizzazione attuale, creando una governance coordinata Stato-Regioni che permetta a tutte le Regioni italiane di esprimere un pieno protagonismo tecnologico-gestionale.

FAQ generata da AI

La digitalizzazione dell'assistenza territoriale porta numerosi benefici, trasformando profondamente l'organizzazione dei servizi sanitari. Le Case di Comunità, integrate con il Fascicolo Sanitario Elettronico e la Telemedicina, diventano punti di accesso unici ai servizi territoriali, garantendo continuità assistenziale. La telemedicina permette il telemonitoraggio domiciliare, con dati che vengono automaticamente registrati nel FSE e analizzati dai professionisti. Questo approccio di connected health crea un ecosistema di servizi e modelli organizzativi che abilitano la condivisione delle informazioni tra tutti gli attori coinvolti nei processi di prevenzione e cura. La cartella socio-sanitaria fa convergere dati, informazioni e servizi territoriali, supportando gli operatori che si occupano degli aspetti sanitari e sociali del cittadino. Inoltre, l'analisi dei dati permette di sviluppare algoritmi predittivi per migliorare i servizi, prevenire le complicanze e ottimizzare la programmazione delle risorse.

FAQ generata da AI

La formazione del personale sanitario sulle competenze digitali è riconosciuta come elemento chiave per il successo della trasformazione digitale in sanità. Il PNRR ha previsto un investimento significativo per rafforzare le competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale del SSN, con l'obiettivo di formare oltre 293.000 dipendenti entro il primo semestre del 2026, investendo circa 737,6 milioni di euro. Il Piano Nazionale delle Competenze Digitali include tra le priorità l'aggiornamento delle competenze digitali nei comparti della pubblica amministrazione e della sanità. Esistono già esperienze virtuose: in Emilia-Romagna, il progetto "Competenze digitali per la salute" ha formato migliaia di operatori sul FSE; in Toscana, il sistema sanitario regionale ha integrato la formazione digitale nei piani aziendali; l'Istituto Superiore di Sanità ha attivato percorsi di e-learning su telemedicina, intelligenza artificiale e sanità digitale. Tuttavia, serve un'azione più strutturale e sistemica a livello nazionale.

FAQ generata da AI

Le prospettive future della sanità digitale italiana dopo il PNRR si concentrano su quattro progetti strategici: il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), la Telemedicina, l'Intelligenza Artificiale applicata alla sanità e le Case di Comunità. Per sostenere questi sviluppi, sarà necessario un programma nazionale pluriennale simile all'"articolo 20" che finanziò l'edilizia sanitaria, superando la cultura delle gare al ribasso e delle linee verticali di informatizzazione. Le fasi future includono l'avvio dei servizi dell'Ecosistema Dati Sanitari per la personalizzazione della cura e della prevenzione, l'implementazione delle tecnologie AI a partire dai sistemi regionali, una nuova governance data-driven del SSN e delle Regioni, e il sostegno alla ricerca medica basata sui dati. La piena riuscita richiederà cultura, integrazione, formazione del personale, governance condivisa e partecipazione democratica, con un forte protagonismo digitale dei territori in un'ottica di sanità digitale federata.

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