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DL Semplificazioni e PA: cosa cambia per cittadini e piccoli comuni

Dall’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente alla banda ultra larga, dal domicilio digitale a Spid, cosa prevede il DL Semplificazioni e cosa serve per rendere i cambiamenti effettivi

Pubblicato il 10 Giu 2021

Andrea Tironi

Project Manager - Digital Transformation

pa digitale

Il DL Semplificazioni approvato il 28 maggio mira, tra le altre cose, a togliere colli di bottiglia e lacci che la PA (ma in verità la PA applicando la legislazione) mette ad alcuni procedimenti e processi. Questo renderà alcune attività più snelle.

Il decreto è stato registrato in G.U. no. 77 il 31.05.2021 come numero 129. In particolare, per la parte di transizione digitale sono interessanti gli articoli da 38 a 43.

Vediamo in specifico di cosa si tratta, in particolare e per quanto riguarda la PA e i piccoli comuni.

Addio bollo su certificati digitali e comunicazioni più semplici con la PA

ANPR, aggiunta atti stato civile ed elettorale

L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente darà la garanzia a tutti Comuni, progressivamente, di poter utilizzare l’archivio nazionale dei registri dello stato civile (articolo 39, comma 1a).

Inoltre, saranno integrate nell’ANPR anche le liste elettorali comunali (con dati eventualmente anche divisi per sezione elettorale) (articolo 39, comma 1b).

Questo vuol dire, perlomeno da quanto si capisce dal documento che andrà poi verificato in sede di completamento della normativa, che confluiranno in ANPR sia i dati di anagrafe che stato civile che elettorale di una persona.

Proviamo a pensare a dei risvolti pratici:

Esempio 1: un genitore deve iscrivere il figlio alla mensa. Il software della mensa, dopo aver autenticato il genitore con SPID o CIE, si collega ad ANPR, scarica i dati di anagrafe del genitore, quindi prende i dati di stato civile e vede che ha due figli, quindi prosegue scaricando i dati dei figli. Il genitore si trova quindi le schede di iscrizione precompilate e deve solo confermare dati o fare scelte ma senza inserire dati da zero come avviene invece oggi.

Esempio 2: al posto di avere i registri cartacei alle elezioni, potrei avere dei registri digitali. La persona entra per votare nel seggio, si autentica con CIE o SPID, viene verificato automaticamente se il seggio è quello corretto, quindi viene registrata la sua presenza e gli viene permesso di votare (in digitale o analogico).

È quindi, in prospettiva, un cambiamento molto importante e che apre numerosi scenari.

Cosa manca per rendere i cambiamenti effettivi

Il tutto funziona, sempre che venga dato finalmente l’accesso ad ANPR anche in lettura, accesso che al momento è riservato solo ad alcune PAC e non a tutte le PA. L’accordo di fruizione è indicato come strada per accedere ad ANPR, ma sfortunatamente non è indicato come completarlo.

Da ultime indiscrezioni pare l’accesso ad ANPR verrà dato quando tutti i comuni saranno in ANPR. Speriamo sia prima, perché aspettare che l’ultimo comune si colleghi per accedere ad ANPR suona come una cosa molto poco “agile”.

BUL: banda ultra-larga

Il taglio dei tempi di permessistica è sicuramente e operativamente un tema fondamentale. Tanto per raccontare un aneddoto per capire quanto il tema sia centrale (articolo 40) .

Presso uno dei comuni che seguiamo su questo tema, viene dato il collaudo della Fibra. Quindi il Sindaco chiede a un operatore di portarla a casa sua, compilando un modulo come qualsiasi cittadino. Dopo 2 mesi, non ha ancora ricevuto l’attivazione. L’operatore dice che Openfiber non completa l’ultimo tratto di microtrincea per poter arrivare in casa del Sindaco. Sentito Openfiber si scopre che è il comune stesso che non ha ancora rilasciato il permesso per lo scavo. Quindi praticamente la fibra del Sindaco era bloccata dal suo stesso comune.

Novità

Riduzione dei tempi di risposta a richieste di scavi da 200-250 giorni a 90 giorni massimo.

Assenza di permessi per scavi in microtrincea (e raggiungimento delle unità abitative singole).

Cosa manca per rendere i cambiamenti effettivi

La copertura prevista dai bandi Infratel in tempi rapidi (che viene aiutata da quanto indicato sopra, perchè le permessistiche sono un freno a mano su tante attività). La copertura totale delle abitazioni (secondo anche quanto indicato dal piano del 27.05.2021).

Piattaforma delle notifiche digitali

Poter effettuare notifiche digitali ai cittadini e imprese, renderebbe zero il tempo di notifica e permetterebbe di integrare tanti servizi anche digitalmente sapendo che la notifica è arrivata (articolo 38).

Esempio: ad oggi quando si invia una multa ad un trasgressore l’unico che conosce il momento di notifica è il postino che consegna la lettera. Questa informazione raramente arriva alla PA emittente, quindi ci si affida al buon cuore del cittadino per il pagamento della corretta sanzione (che prevede sconto del 30% entro 5 giorni dalla notifica). Ci immaginiamo un futuro in cui, al momento del pagamento, il sistema pagoPA possa interrogare la piattaforma delle notifiche e verificare la data di notifica: se il pagamento avviene nei 5 giorni dalla notifica viene fatto pagare l’importo con sconto, altrimenti a prezzo pieno (e se oltre il tempo limitre di pagamento, a prezzo pieno con mora). Ovvero in base al tempo di notifica il l’importo viene dinamicamente variato.

La piattaforma delle notifiche era già stata annunciata dal precedente governo.

Secondo le nuove indicazioni, verrà utilizzata con un tempo di 10 giorni considerati utili per la lettura dell’informazione depositata. A quel punto l’atto viene considerato notificato e possono partire gli iter burocratici. Da quanto si legge la piattaforma notifiche è utile in caso di irraggiungibilità del ricevente mediante posta cartacea.

Cosa manca per rendere i cambiamenti effettivi

Realizzare la piattaforma e capire come si incrocerà con PEC, IO e con il domicilio digitale ad esempio. Da capire anche come interrogarla per avere il check di notifica avvenuta e quando questa è avvenuta.

Domicilio digitale

Di domicilio digitale si parla da anni, ma nessuno è ancora arrivato a definirlo completamente. L’unica cosa certa è che serva e che la sua implementazione potrebbe essere disruptive nella comunicazione pa cittadino e viceversa (articolo 38).

In particolare, sono state presentate le linee guida per l’indice dei domicili digitali.

Cosa manca per rendere i cambiamenti effettivi

Il suo ruolo è centrale nella comunicazione tra PA e Cittadino, anche se perlomeno a chi scrive non è chiaro il rapporto con PEC, IO e piattaforme delle notifiche, che andrà chiarito.

Delega SPID

L’uso massiccio di SPID e CIE ha iniziato a sollevare i cosiddetti problemi di seconda generazione. Mentre nessuno o pochi usavano le due identità digitali, il problema era farli diffondere, ora uno dei temi cruciali è dato dalla delega, sia privata che professionale.

Ovvero, per delega si intende il permettere allo SPID A di agire come fosse lo SPID B, perché ad esempio procuratore, perché B è minore o per patria potestà o altro (articolo 64-ter).

Da rendere effettivo

Del tema se ne parla da diverso tempo per capire come effettuare la realizzazione della delega. Sono in consultazione le linee guida SPID per i minori; manca la parte di comprensione di come rendere effettiva la delega, che comunque è fondamentale per l’ulteriore sviluppo delle identità digitali.

Piattaforma Digitale Nazionale Dati: l’interoperabilità dei dati pubblici

Qui il Ministro sfonda una porta aperta da anni. Senza:

  • dematerializzazione dei dati della PA
  • raccolta dei dati della PA
  • interoperabilità dei dati della PA

La PA italiana non farà il salto che serve in questi 5 anni (articolo 39).

Da rendere effettivo

Il tema è diventato centrale perlomeno a livello mainstream negli ultimi 18 mesi. La raccolta di dati è in corso, la dematerializzazione soprattutto sugli enti locali è fermata dai costi notevoli di questa pratica. L’interoperabilità come raccontato per ANPR è ancora ferma al test in alcune PAC, ma l’apertura al mercato sia privato che pubblico potrebbe essere veramente disruptive. È probabile che il vero passaggio della PA, dopo la digitalizzazione, sia l’”interoperabilizzazione”.

Le piattaforme che dovrebbero diventare integrate e interoperabili indicate sono numerose:

  • ANPR potenziata con stato civile ed elettorale
  • il sistema informativo dell’indicatore della  situazione  economica  equivalente (ISEE)
  • l’anagrafe nazionale dei numeri civici e delle strade urbane (ANNCSU)
  • l’indice nazionale  dei  domicili  digitali  delle persone fisiche, dei professionisti e degli  altri  enti  di  diritto privato, non  tenuti  all’iscrizione  in  albi,  elenchi  o  registri professionali
  • l’archivio nazionale  dei  veicoli  e   l’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida
  • (non è detto ma immaginiamo sarà così) implementazione della piattaforma nazionale per  l’emissione  e  la validazione delle certificazioni verdi COVID-19
  • che dovranno esporre API e iscriversi in un catalogo di API.

Violazione degli obblighi di transizione digitale

Il Ministro Brunetta è sempre stato un fautore della punizione ai dipendenti pubblici che non fanno il loro lavoro. Probabilmente, ed ha ragione, lo vede come una colpa troppo grave verso la collettività perché non sia previsto un rischio personale.

Nel Decreto Semplificazioni arriva a prevedere sanzioni, che possano arrivare fino al licenziamento.

Andrà capito come si potrà attuare una norma di questo tipo e in base a che parametri (articolo 41).

Conclusioni

Questi ci sembrano gli aspetti più chiari contenuti delle slide associate al Decreto Semplificazioni rivisto dal Consiglio dei Ministri. Ce ne sono altri sicuramente interessanti, ma da commentare una volta che saranno meglio definiti.

Per approfondimenti

DL Semplificazioni Infografica

DL Semplificazioni Slide

DL Semplificazioni G.U. : G.U. no. 77 il 31.05.2021

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