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Pagamenti alle scuole con PagoPA: cosa cambia dal 30 giugno

Dal prossimo 30 giugno i prestatori di servizi di pagamento, (Banche, Poste, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica) dovranno usare unicamente la piattaforma PagoPA per incassare i pagamenti a favore delle Pubbliche Amministrazioni. Cosa cambia per le scuole col servizio Pago In Rete

Pubblicato il 03 Giu 2020

Patrizia Saggini

avvocata, esperta di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

pagamenti

Dal 30 giugno anche le famiglie degli studenti potranno effettuare i pagamenti alle scuole non più con il bonifico ma direttamente con PagoPA: il Ministero ha illustrato la soluzione con una nota in cui si spiega il funzionamento della piattaforma “Pago in rete”.

È infatti ormai prossima la scadenza del termine del 30 giugno, prevista dall’ art. 65, comma 2, del D.lgs n. 217/2017, come da ultimo modificata dal D.L. n. 162/2019 (Decreto Milleproroghe), dalla cui data i prestatori di servizi di pagamento, cosiddetti PSP (Banche, Poste, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica) sono chiamati ad utilizzare unicamente la piattaforma PagoPA per incassare i pagamenti a favore delle Pubbliche Amministrazioni.

Di conseguenza, le Istituzioni Scolastiche devono adottare e utilizzare in via esclusiva la piattaforma PagoPA, in quanto i servizi di pagamento che non rientrano nella piattaforma risulteranno illegittimi: infatti, il D. Lgs 165/2001, all’art. 1, comma 2, impone l’utilizzo obbligatorio del Nodo Nazionale dei pagamenti per ogni tipologia di incasso, senza nessuna esclusione.

Il sistema “pago in rete”

Al fine di consentire alle scuole l’utilizzo di PagoPA, il Ministero ha già sviluppato e messo a disposizione di tutte le Istituzioni Scolastiche il Sistema centralizzato per i pagamenti telematici del Ministero dell’Istruzione, Pago In Rete, “compliant by design” con la Piattaforma PagoPA con la quale interagisce direttamente.

Il Sistema Pago In Rete del Ministero è dedicato a Istituzioni Scolastiche, Famiglie e Cittadini e consente:

  • alle Istituzioni Scolastiche: di ricevere dalle famiglie i pagamenti tramite PagoPA per i servizi scolastici e di poterne gestire l’intero ciclo di vita, dall’emissione degli avvisi telematici alla riconciliazione degli incassi con le scritture contabili nei sistemi di bilancio;
  • alle Famiglie: di pagare telematicamente con PagoPA tasse scolastiche, viaggi di istruzione, visite didattiche, assicurazione integrativa alunni, mensa scolastica autogestita, attività extracurriculari, contributi volontari per specifici servizi;
  • al Cittadino: di effettuare pagamenti telematici di contributi a favore del MI (ad esempio Tasse per concorsi indetti dal Ministero dell’Istruzione o Bollo per riconoscimento titoli di studio esteri).

Il sistema Pago In Rete permette un dialogo diretto con la Piattaforma PagoPA, che si occupa della comunicazione e dello scambio dati con i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP).
Tutti i servizi disponibili su Pago in Rete sono erogati, per le scuole, a titolo gratuito e sono fruibili sia da PC, Tablet, Smartphone e qualsiasi altro dispositivo portatile.

Il sistema Pago In Rete è inoltre già integrato con le principali soluzioni software di fornitori privati in uso presso le Istituzioni Scolastiche. Pago In Rete mette a disposizione servizi web attraverso i quali è possibile scambiare le informazioni per gestire in maniera integrata l’intero ciclo di vita del pagamento.

Per ottemperare agli obblighi di legge di cui sopra, le Istituzioni Scolastiche non devono effettuare alcun passo procedurale per aderire alla piattaforma PagoPA in quanto il Ministero dell’Istruzione si è già fatto carico di tutte le attività formali.

Le scuole possono assolvere agli obblighi richiesti semplicemente utilizzando il Sistema Pago In Rete del Ministero dell’Istruzione o i servizi di integrazione con le soluzioni software in uso presso le Istituzioni Scolastiche.

Chi può accedere al servizio e cosa si può fare

L’accesso al servizio Pago In Rete è consentito agli utenti che hanno un’identità digitale SPID oppure agli utenti già registrati al portale del MI e MUR.

Se l’utente non ha le credenziali può ottenerle effettuando la registrazione al portale del MI e MUR.

Non è chiara la scelta di mantenere l’accesso alla piattaforma con credenziali diverse da SPID, in netto contrasto con quanto previsto dall’art. 64 del CAD, che prevede l’utilizzo delle credenziali di identità digitale ai servizi della Pubblica Amministrazione.

Infatti, le credenziali SPID sono rilasciate previo riconoscimento “de visu” della persona, mentre le procedure di registrazione online non garantiscono il medesimo livello di riconoscimento: nella procedura di registrazione descritta nel Manuale disponibile online, non è neanche previsto l’upload di un documento di identità della persona, mentre invece le regole tecniche di SPID prevedono che per le operazioni dispositive di pagamento sia previsto il livello 2 (cioè con invio di OTP con dispositivo personale).

Il sistema permette di effettuare:

  • Versamenti volontari, per i quali è necessario ricercare una scuola per visualizzare le contribuzioni volontarie che la scuola ha reso eseguibili con il servizio e procedere con il versamento volontario di un contributo.

Se l’utente non conosce il codice meccanografico della scuola da ricercare può utilizzare la ricerca della scuola in base alla sua ubicazione sul territorio, selezionando da un elenco a discesa prima la regione, poi la provincia e infine il comune.
Si può anche inserire la denominazione (anche parziale) della scuola, in modo da restringere la ricerca tra le scuole presenti nel comune.

  • Visualizzare pagamenti: in questa pagina l’utente può:
  • ricercare e visualizzare gli avvisi telematici notificati dalle scuole di frequenza;
  • eseguire dei pagamenti telematici;
  • visualizzare le ricevute telematiche dei pagamenti effettuati (delle tasse e dei contributi versati sia per gli avvisi richiesti che in forma volontaria);
  • scaricare le attestazioni di pagamento

Fino ad ora le famiglie dovevano effettuare pagamenti (tipicamente, il contributo scolastico volontario) a favore delle scuole frequentate dai propri figli utilizzando il bonifico bancario, dopo di ché inviavano la copia della ricevuta di avvenuto pagamento per mail alla scuola; nella causale del pagamento si indicavano i dati essenziali: classe frequentata, anno scolastico, nome del figlio.

Ora le stesse informazioni debbono essere configurate dalla scuola:

• l’anno scolastico: l’anno scolastico di riferimento del contributo

• la causale per il versamento volontario

• il beneficiario del versamento (la scuola stessa o l’Agenzia delle Entrate)

• la data di scadenza, ossia la data fino a quando il versamento sarà visibile e pagabile

• l’importo: importo richiesto/proposto dalla scuola per il versamento

La scuola stabilisce se l’importo del contributo visualizzato può essere modificato dall’utente in fase di pagamento e la data di scadenza entro la quale può essere eseguito il versamento.

Avendo presente le funzionalità di rendicontazione e riconciliazione automatica (rispetto all’apertura e chiusura della posizione debitoria dell’utente) che permette l’utilizzo di PagoPA, è di tutta evidenza l’ampiezza dei benefici che potranno avere le Segreterie Scolastiche dall’implementazione di questo servizio: si potrà sapere “in tempo reale” quali e quanti genitori hanno effettuato il pagamento, senza dover fare controlli manuali.

Attraverso la piattaforma è anche possibile visualizzare i pagamenti da effettuare, tramite un’apposita funzione tramite cui si possono ricercare e visualizzare gli avvisi telematici che gli sono stati notificati dalle scuole di frequenza.

Il rappresentante di classe potrà fare richiesta alla segreteria di essere abilitato anche alla visualizzazione e al pagamento telematico degli avvisi intestati agli alunni della classe, al fine di poter pagare telematicamente i servizi per conto delle famiglie; questa possibilità permette di “raccogliere” in contanti le somme dalle famiglie, e poi effettuare in un secondo momento il pagamento online del totale, indicando le famiglie per le quali si effettua il saldo.

Il pagamento può essere fatto online, attraverso le funzionalità di PagoPA, oppure offline: l’utente può scaricare l’avviso di pagamento e poi effettuare il pagamento telematico degli avvisi inseriti nel carrello presso uno dei PSP abilitati (o presso gli uffici postali) tramite il codice interbancario CBILL, il QR Code ed anche il Datamatrix, nel caso che il conto beneficiario sia un conto corrente postale.

Molto utile è la funzionalità che permette di creare un singolo avviso per più pagamenti contenuti nel “carrello”: in questo modo si crea un unico pagamento complessivo, e quindi la commissione di pagamento è unica.

Se invece nel carrello sono presenti più avvisi di pagamento a favore di vari beneficiari (es.diverse scuole oppure avvisi richiesti dalla stessa scuola per le tasse a favore dell’agenzia delle entrate e i contributi a favore della scuola stessa), in questo caso il documento sarà composto da diverse pagine per procedere con le transazioni di pagamento telematico a favore di ogni beneficiario.

Con le funzionalità di “Pago in rete” è possibile anche visualizzare e scaricare le ricevute telematiche e le attestazioni dei pagamenti effettuati.

Visto che in alcuni casi (come ad esempio il contributo scolastico) il pagamento a favore delle scuole è anche detraibile dalla dichiarazione dei redditi, si auspica che a breve anche questo dato possa essere riversato automaticamente nel 730 precompilato, sfruttando i dati di pagamento contenuti nella piattaforma.

Come abbiamo già detto sopra, gli istituti scolastici non debbono fare alcuna adesione formale, perché è già stata fatta dal Ministero: debbono però attivare il sistema, ed inserire le posizioni di pagamento per ciascun utente: a tal fine, è a disposizione il materiale operativo di supporto, a cui si accede tramite il Sistema Informativo dell’Istruzione – SIDI (cioè un’area riservata in cui sono disponibili le applicazioni (e relative comunicazioni) per le segreterie scolastiche e gli uffici dell’Amministrazione centrale e periferica che hanno il compito di acquisire, verificare e gestire i dati che il sistema informativo raccoglie ed elabora).

Molto interessante la possibilità di accesso ed utilizzo di SIDI – e quindi anche del Servizio “Pago in rete” – anche per gli utenti delle scuole non statali: dopo l’accesso con SPID, occorre confermare i propri dati personali, ed inserire alcuni dati aggiuntivi necessari per la richiesta di abilitazione (regione e la provincia della sede di servizio e un recapito telefonico, il codice meccanografico e la denominazione delle scuole per cui si chiede di essere abilitati al SIDI, oltre a tutte le informazioni che possono motivare tale richiesta).

Occorre infatti tenere presente che l’obbligo dei pagamenti online attraverso PAGO PA non riguarda solo le Amministrazioni Pubbliche (in questo caso, le scuole statali), ma anche i gestori di pubblico servizio (come previsto dall’art. 2 comma 2 del CAD), tra cui rientrano appunto le scuole private paritarie, cioè quelle che hanno ricevuto l’autorizzazione al funzionamento da parte del Ministero dell’Istruzione.

La situazione delle scuole in Italia

Per avere un’idea più precisa di quale sia la situazione delle scuole in Italia, risulta dai dati del Ministero dell’Istruzione (aggiornati all’anno scolastico 2018/2019) che ci sono 8.160 Istituzioni scolastiche, distribuite fra 420 Direzioni Didattiche, 4.867 Istituti Comprensivi, 175 Istituti principali di I grado e 2.698 Istituzioni del II ciclo; a cui si aggiungono le scuole paritarie, che nell’a.s. 2017/2018 (ultimo dato disponibile) erano 12.662 e gli studenti pari a 879.158, con poco più del 70% del totale degli iscritti nella scuola dell’infanzia.

Con questi numeri, la scelta di un’unica piattaforma messa a disposizione da parte del Ministero è stata un’ottima scelta, perchè riduce la complessità e sfrutta le economie di scala, creando un’unica interfaccia di riferimento.

Sicuramente questa piattaforma potrà rappresentare una rivoluzione nei rapporti tra famiglia e scuola, ma a due condizioni:

  • Che l’adesione degli istituti scolastici sia monitorata e seguita a livello centrale con una forte azione di coordinamento, per evitare che – come solitamente avviene – ci siano territori di eccellenza e territori che rimangono indietro, ovviamente con l’obiettivo che veramente tutte le scuole utilizzino il servizio per richiedere e ricevere pagamenti;
  • Che a breve gli avvisi telematici ed i servizi di pagamento per famiglie siano resi disponibili anche sull’App IO, sfruttando le potenzialità dell’invio di notifiche e avvisi di pagamento direttamente sullo smartphone, rendendo più facile anche pagare il contributo scolastico, una volta tanto!

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