PA digitale

Responsabile per la transizione digitale, che fare perché non sia un “profeta disarmato” nella PA

Il Responsabile per la transizione digitale nella PA ha un ruolo di assoluta e strategica rilevanza e infinite responsabilità. Una figura senza la quale difficilmente si attuerà quella trasformazione della PA progettata da Agid e Team digitale. Ecco cosa fare subito per metterlo nelle condizioni di svolgere i suoi compiti

Pubblicato il 24 Ott 2018

Michele Vianello

consulente e digital evangelist

digital

La figura del Responsabile per la transizione al digitale, resa obbligatoria dall’art. 17 del Codice dell’Amministrazione Digitale, è decisiva, in tutte le realtà della Pubblica Amministrazione, per il successo dei processi di digitalizzazione e di riorganizzazione. Eppure ancora pochi enti hanno proceduto alla nomina, considerata dai più soltanto come un ulteriore adempimento burocratico. Si tratta invece di una figura essenziale, che deve svolgere il ruolo di cinghia di trasmissione tra gli indirizzi dettati da AGID e la concreta applicazione nei territori. Si rischia, però, di creare solo un altro profeta disarmato. Vediamo perché e come evitarlo.

La figura del Responsabile per la transizione al digitale

Il Codice dell’Amministrazione Digitale, all’art. 17, prevede l’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni (e per i soggetti sottoposti a quanto previsto dal CAD) di nominare una figura che indirizzi, coordini e gestisca la trasformazione digitale così come configurata dallo stesso CAD.

Ricordo ancora che questa figura è di diretta nomina del vertice dell’Amministrazione. Ciò implica che, nel caso di un Comune, essa sia di diretta emanazione del Sindaco e della Giunta.

Per questa sua caratteristica, il Responsabile per la transizione al digitale è sovraordinato, nelle sue attività, alle altre figure apicali, compreso il Segretario Generale.

Questa figura deve essere interna all’Amministrazione; non può essere cioè un consulente esterno.

Questa figura viene definita dalla legge come un ufficio dirigenziale.

Soprattutto, per le attività che deve svolgere il Responsabile dovrà essere dotato di competenze in materia organizzativa/manageriale, informatica e di informatica giuridica.

Perché la circolare Bongiorno

La circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica (a firma del Ministro Bongiorno) n. 3 del 1 ottobre 2018, ribadisce l’importanza decisiva di questa figura sottovalutata dalle diverse Amministrazioni pubbliche.

In particolare, il Ministro sottolinea “l’opportuna urgenza” nel provvedere alla nomina.

Ritengo che tale urgenza evidenziata dal Ministro vada ricercata in questi motivi:

  • ancora poche Amministrazioni hanno nominato il Responsabile. Non si tratta solo di piccoli comuni o provincie. L’ambito di applicazione del CAD, ribadisce la Bongiorno, è quello relativo all’art.2, comma 2 del CAD, quindi anche al mondo delle public utilities;
  • le nomine sono avvenute, spesso, tra gli appartenenti a tre tipologie di soggetti: i responsabili dei CED o “dell’informatica”, i Segretari Generali, o la “burocrazia pubblica”, o tra dipendenti senza specifiche competenze.

Diciamocela con infinita franchezza: il Responsabile per la transizione al digitale è stato vissuto come un ulteriore adempimento burocratico, non è stato dotato di poteri adeguati. D’altronde gli obiettivi di innovazione informatica e organizzativa, molto spesso, non sono ricompresi negli strumenti di programmazione e valutazione dei diversi Enti.

I compiti del Responsabile per la transizione digitale

Opportunamente la circolare Bongiorno ricorda i compiti del responsabile.

Essi spaziano dal “coordinamento strategico dello sviluppo dei sistemi informativi di telecomunicazione e fonia, all’indirizzo e coordinamento dello sviluppo dei servizi, sia interni sia esterni, forniti dai sistemi informativi di telecomunicazione e fonia” alla “analisi periodica della coerenza tra l’organizzazione dell’amministrazione e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, al fine di migliorare la soddisfazione dell’utenza e la qualità dei servizi nonché di ridurre i tempi e i costi dell’azione amministrativa, alla cooperazione alla revisione della riorganizzazione dell’amministrazione”.

Il Responsabile può inoltre “pianificare e coordinare il processo di diffusione, all’interno dell’amministrazione, dei sistemi di identità e domicilio digitale, posta elettronica, protocollo informatico, firma digitale o firma elettronica qualificata e mandato informatico, e delle norme in materia di accessibilità e fruibilità nonché del processo di integrazione e interoperabilità tra i sistemi e servizi dell’amministrazione”.

Come ben si capisce il Responsabile ha compiti di assoluta e strategica rilevanza e infinite responsabilità.

La circolare ricorda, infine i forti poteri di coordinamento che dovrebbe assumere la figura del Responsabile. Uso il condizionale perché, quasi sempre, il Responsabile è un “profeta disarmato”.

Da dove passa il cambiamento della PA italiana

Chi scrive ricorda da sempre che il cambiamento della Pubblica Amministrazione italiana non passa semplicemente da una sciocca espansione delle piattaforme digitali (e delle infrastrutture digitali) anche se di nuovissima concezione.

La modernizzazione della Pubblica Amministrazione avverrà a larga scala se cambieranno innanzitutto i modelli organizzativi e relazionali che dovranno essere incentrati sulla priorità dei diritti del cittadino.

Lo stesso CAD, peraltro codifica tali diritti.

Il digitale è il formidabile strumento/piattaforma che consente tutto questo.

Senza timore di smentita nella Pubblica Amministrazione italiana non esistono figure che sommino assieme le competenze informatiche e quelle organizzative/manageriali.

Le figure informatiche, anche se di ottimo livello, non hanno una cultura organizzativa e un potere tale da indirizzare le scelte di cambiamento necessarie. Le figure che hanno potere organizzativo, molto spesso, lo esercitano in modo burocratico.

Le scelte organizzative e i sistemi premiali non sono perciò coerenti.

Nella realtà odierna ciò che prevale è un patto tra i diversi livelli apicali che lascia inalterato il potere di ognuno senza tenere conto dell’efficienza e dei diritti del cittadino.

La struttura continua ad essere concepita in modo verticale, all’opposto il successo del digitale sta nella trasversalità e nell’apertura.

Se devo essere sincero le Pubbliche Amministrazioni che hanno provveduto alla nomina del Responsabile, generalmente, hanno ritenuto, commettendo un errore importante, che andassero premiate le competenze informatiche.

Assenza di programmazione e di potere, nessuna correlazione con i sistemi premianti, scissione dagli indirizzi programmatici dell’Amministrazione, queste tre carenze possono portare all’affossamento della figura del Responsabile per la transizione.

Conseguentemente, senza la figura del Responsabile le disposizioni dell’AGID, le attività del Team per la trasformazione digitale resteranno, spesso, pie illusioni affidate ai volonterosi e alle scadenze ricordate senza speranza di essere rispettate.

La figura del Responsabile è invece la cinghia di trasmissione tra gli indirizzi dettati da AGID e la concreta applicazione nei territori.

Senza la figura del Responsabile quella “pedagogia dell’innovazione”, necessaria per evitare che il cambiamento della PA sia concepito come top down, e quindi destinato ad un lento e inutile logoramento, non troverà, nelle diverse realtà, il suo soggetto attuatore.

Ciò che è necessario fare fin da subito

  • Una attività di sensibilizzazione e formazione dei soggetti deputati a nominare la figura del responsabile. In particolare andranno investiti i Sindaci, gli Amministratori e i Presidenti di Aziende Sanitarie e i gestori delle Public Utilities. Va ribadita la necessità di un legame organico tra le dichiarazioni programmatiche (nel caso dei Comuni il DUPe il PTCPT) e il cambiamento organizzativo e informatico.
  • La revisione dei criteri di costruzione e di valutazione dei Piani di Gestione, “pesando” e “valutando” obiettivi specifici, assolutamente trasversali, da attribuire ai diversi settori delle Amministrazioni. In questo senso andranno anche riviste anche le modalità di scelta e di nomina degli Organi interni di valutazione, quasi sempre sprovvisti di competenze in materia di innovazione e digitalizzazione.
  • Una attività costante di formazione sui modelli organizzativi e di informatica giuridica.

Francamente, in questo momento, attribuirei meno importanza alle cosiddette “competenze informatiche e digitali”. Per carità esse servono e sono necessarie. Ma, in questo momento la Pubblica Amministrazione ha bisogno, innanzitutto di competenze organizzative, manageriali, di valutazione degli obiettivi.

Ribadisco, il digitale è un abilitante, non il centro dell’Universo.

Sempre per essere franchi, non penso che oggi sia centrale, negli investimenti di una Pubblica Amministrazione l’intelligenza artificiale e la blockchain.

Semmai gli sforzi dovrebbero essere indirizzati alla redazione di piani territoriali sulla valorizzazione dei dati pubblici.

La valorizzazione dei dati pubblici dovrebbe consentire la liberazione di risorse economiche frutto di attività di predittività.

Ma, soprattutto, va prevista al più presto la revisione dei sistemi premianti in direzione della capacità di valorizzare chi innova tangibilmente, chi apre la propria organizzazione, chi coinvolge i cittadini, chi promuove politiche di trasparenza.

In quest’ottica il Responsabile, come si capisce bene, giocherebbe un ruolo chiave.

Temo altrimenti che, senza queste misure, purtroppo, il Responsabile per la transizione al digitale continuerà a restare un mero adempimento burocratico e un “profeta disarmato”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2