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Strategia digitale del Governo, così prende forma l’innovazione del made in Italy

Dal Governo e dal MiSE arrivano chiari segnali sulle strade su cui si muoveranno competitività e trasformazione digitale di imprese e PA nel prossimo futuro. Sembra delinearsi una visione innovativa, che potrà ricevere ancora più forza dalle risorse del Recovery Fund. Gli strumenti già adottati, però, da soli non bastano

Pubblicato il 20 Ott 2020

Gianpiero Ruggiero

Esperto in valutazione e processi di innovazione del CNR

digitaL transformation

Da qualche giorno è disponibile online, sul sito del Ministero dello Sviluppo economico, la piattaforma “Strategia Digitale – Laboratorio per il futuro”, un aggregatore di progetti e contenuti sulle politiche digitali promosse in ambito di tecnologie emergenti, banda ultra larga, innovazione e trasformazione digitale.

L’iniziativa è interessante, soprattutto vista in ottica di comunicazione digitale per favorire la conoscenza e la diffusione del digitale e della banda ultra larga tra i cittadini. Con l’avvio della piattaforma, infatti, è stata inaugurata una importante sinergia tra i progetti “Ultranet” di Unioncamere e “Crescita Digitale in Comune” di ALI, Autonomie Locali Italiane – con il coordinamento strategico di Infratel – al fine di promuovere l’accelerazione dei lavori della rete in fibra.

Sensibilizzare, informare, formare sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Ma anche stimolare la domanda e l’offerta, pubblica e privata, di nuovi servizi. La strategia nazionale sul digitale è a tutto tondo. Gli strumenti messi in campo sembrano essere decisivi per effettuare un effettivo cambio di paradigma dei processi produttivi. Della PA digitale e del Decreto Semplificazioni si è già parlato. Ma le novità non si fermano qui. Il MiSE ha promosso ulteriori iniziative: il bando per la Digital Transformation delle PMI; la consultazione pubblica sulla Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale; una call per esperti sul ruolo della comunicazione nei processi di trasformazione digitale; la presentazione dello studio OCSE sullo sviluppo dell’ecosistema italiano per la blockchain. Vediamo, nel dettaglio, alcune di queste misure e quali sono gli sviluppi futuri.

Agevolazioni per la trasformazione digitale delle PMI

Sul sito del MiSE è stato pubblicato il decreto direttoriale che definisce i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione per il bando “Digital Transformation” in favore delle PMI. Va a chiudersi così il cerchio sugli aiuti istituiti all’articolo 29, commi da 5 a 8, del Decreto Crescita[1]. L’agevolazione – con uno stanziamento complessivo di 100 milioni di euro – è finalizzata a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attraverso la realizzazione di progetti diretti all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

Le PMI, ai fini dell’accesso alle agevolazioni, devono operare in via prevalente nel settore manifatturiero o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere, nonché, in via sperimentale per gli anni 2019-2020, nel settore turistico per le imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili. Le domande potranno essere compilate a partire dal prossimo 15 dicembre e saranno valutate e gestite da Invitalia.

Nel bando sono specificate le caratteristiche che devono possedere i progetti: avere almeno 50 mila euro di spesa da destinare all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel piano Impresa 4.0 (robotica collaborativa, manifattura additiva, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, applicazioni IoT al mondo industriale, cloud, cyber security, big data e analytics).

Le agevolazioni sono previste anche per quelle proposte che riguardano le tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera. In questo caso i progetti devono essere finalizzati:

  • all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e delle relazioni con i diversi attori;
  • al software;
  • alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
  • ad altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per il miglioramento delle esperienze dei clienti (in-store customer experience), integrazione dei sistemi applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

Sono stati pubblicati anche i criteri con cui saranno valutati i progetti, i punteggi e le condizioni da soddisfare per l’ammissibilità. La valutazione si concentrerà su sei aree. La domanda risulterà ammissibile quando saranno soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: in ogni criterio di valutazione sarà conseguito un punteggio non inferiore al punteggio minimo; il punteggio complessivo, ottenuto dalla somma dei punteggi relativi ai singoli criteri di valutazione, non sarà inferiore a 60.

Bando “Digital Transformation” – criteri di valutazione e punteggi assegnabili

CRITERIO DI VALUTAZIONE INDICATORE PUNTEGGIO MINIMO PUNTEGGIO MASSIMO
Qualità e chiarezza del progetto Esaustività e chiarezza della documentazione fornita e coerenza
dell’intervento con gli obiettivi del Decreto
10 15
Definizione milestone e parametri di performance Definizione e chiarezza delle milestone e dei parametri di performance
connessi alla realizzazione del progetto, inclusa la loro misurabilità
in sede di monitoraggio degli stati di avanzamento
510
Costo del progetto Valutazione dei costi connessi allo svolgimento del progetto e la loro
coerenza o congruità rispetto al progetto da realizzare
1015
Innovatività del progetto Valutazione della capacità di innovazione del progetto nell’ambito
dell’organizzazione aziendale (innovazione di processo o innovazione
dell’organizzazione) o dell’investimento
1020
Solidità economico-patrimoniale (possibilità di far
fronte agli impegni finanziari legati alla realizzazione del progetto)
1) Copertura finanziaria delle immobilizzazioni
(CFin[2])

2) Indipendenza finanziaria (InF[3])

1020
Capacità dell’impresa di rimborsare il finanziamento La capacità dell’impresa di rimborsare il finanziamento è determinata
con riferimento ai dati relativi all’ultimo esercizio contabile chiuso
alla data di presentazione della domanda e tiene conto degli impegni a
medio-lungo termine della società a partire dalla data di avvio
dell’ammortamento del finanziamento richiesto.
1520

Fonte: Decreto direttoriale 1 ottobre 2020 (Allegato A10 del bando)

Il ruolo della comunicazione nei processi di trasformazione digitale

Sempre sul sito del MiSE è stata pubblicata una call per esperti per l’elaborazione di un Libro bianco sul ruolo della comunicazione nei processi di trasformazione digitale. Un’iniziativa del MiSE, in collaborazione con il Dipartimento della Funzione Pubblica, che mira ad approfondire il valore strategico della comunicazione come volano di innovazione digitale, sia a livello pubblico che privato. Presieduto dal Sottosegretario Mirella Liuzzi, il Gruppo di esperti sarà composto da 21 personalità del mondo dell’accademia, della ricerca, delle professioni, della consulenza. Le manifestazioni di interesse dovranno essere inviate entro il 30 ottobre 2020. Il compito degli esperti sarà quello di contribuire a sviluppare i temi di riferimento, inserendoli nel più generale quadro concettuale e socio-tecnico che caratterizza la società contemporanea.

L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto di ricerca “Qualità della comunicazione pubblica social” – promosso dal MiSE, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e sociali dell’Università di Cagliari e del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma – per identificare le variabili e i fattori che rendono “di qualità” la comunicazione pubblica sui social media, nel generale quadro delle policy e dei processi di trasformazione digitale delle imprese e della pubblica amministrazione.

“Questi progetti a trazione digitale rappresentano importanti iniziative sinergiche per il raggiungimento degli obiettivi di innovazione e trasformazione digitale del Paese”, ha evidenziato il Sottosegretario con delega alle politiche digitali Mirella Liuzzi. “L’obiettivo è quello di fornire un quadro unitario delle iniziative di politica digitale in favore di imprese e cittadini in modo da garantire adeguata diffusione e visibilità ai progetti e valorizzare allo stesso tempo gli sforzi messi in campo dal Ministero”.

La funzione del Gruppo è di coadiuvare il MiSE nell’elaborazione di un Libro bianco sul ruolo della comunicazione nei processi di trasformazione digitale fornendo il proprio supporto tecnico-scientifico. Il Libro bianco si soffermerà, in particolare, sull’elaborazione di policy e linee guida per:

  • individuare iniziative pubbliche e private (best practice) già esistenti a livello nazionale;
  • definire un uso sostenibile, inclusivo e accessibile, della comunicazione nei processi di trasformazione digitale;
  • approfondire le condizioni necessarie per promuovere lo sviluppo, l’impiego, l’adozione di una comunicazione sostenibile (in modalità tradizionale e online) per incrementarne e accelerarne la diffusione in ambito pubblico, semi-pubblico e privato;
  • elaborare linee guida volte a diffondere l’applicazione di modelli comunicativi per la trasformazione digitale.

Strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale, al via la (seconda) consultazione pubblica

Al MiSE hanno dato il via alla seconda consultazione pubblica sulla Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, elaborata sulla base delle proposte definite dal gruppo di esperti. Obiettivo della Strategia Nazionale è delineare un piano coerente per consentire all’Italia di massimizzare i benefici derivanti dalla trasformazione digitale e tecnologica, che rappresenta uno dei punti centrali dell’azione governativa per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese. Il periodo di consultazione pubblica durerà fino 31 ottobre 2020, termine entro cui sarà possibile inviare osservazioni al documento che è stato recentemente rifinito.

“La sfida dell’intelligenza artificiale è di fronte a noi. Capace di cambiare il modo di lavorare delle nostre imprese, delle nostre amministrazioni ed avrà larghi impatti nella nostra vita di cittadini. Per questo c’è bisogno di un approccio olistico, capace di guardare ai diversi aspetti e alle diverse implicazioni della tecnologia”, ha dichiarato il Sottosegretario Gian Paolo Manzella. “Questa strategia, attenta alla dimensione europea e internazionale, si basa sul lavoro degli esperti selezionati dal MiSE che hanno lavorato nei mesi scorsi ed è la base su cui esaminare altri contributi che verranno durante la consultazione. Sono convinto che da questo confronto uscirà una strategia di primario livello”.

In ambito di intelligenza artificiale, si registrano ulteriori fatti positivi: il dottorato nazionale di Intelligenza Artificiale che sta arrivando a compimento; l’annuncio della nascita di un Istituto Nazionale di Intelligenza Artificiale a Torino. Due interventi molto attesi e considerati come indispensabili. A fronte di questi positivi risultati, ci sono altrettanti punti di attenzione molto forti. Il documento di strategia, che era già stato redatto dagli esperti del MISE, reso pubblico nella prima parte dell’anno, sembra ora rimesso in discussione in questa nuova versione, meno presentabile o almeno poco significativa rispetto alla prima versione. Sono passati ormai due anni e l’Italia non è ancora riuscita a inviare alla Commissione Europea un documento di strategia che approcci complessivamente questo tema. La speranza è di riuscire a farlo entro la fine di quest’anno. Sull’Istituto Nazionale di IA l’auspicio è che possa diventare un organismo rappresentativo di tutta la comunità italiana di IA, altrimenti il rischio di andare incontro ad un fallimento è molto alto.

Conclusioni

Dal Governo e dal MiSE arrivano chiari segnali sulle strade su cui si muoveranno competitività e trasformazione digitale di imprese e PA nel prossimo futuro. Sembra delinearsi una visione innovativa, che potrà ricevere ancora più forza grazie alle risorse del Recovery Fund. Gli strumenti già adottati, però, da soli non bastano.

Sono ancora da tracciare alcuni raccordi di coerenza, necessari a livello interministeriale. In particolare, sulla trasformazione digitale delle PA, comunicazione compresa, occorrerà trovare i giusti equilibri tra le diverse misure del Decreto Semplificazioni, che hanno modificato il Codice dell’amministrazione digitale e hanno posto nuovi obiettivi di PA digitale. Il Codice di condotta tecnologica, ad esempio, che il Dipartimento della Presidenza del Consiglio competente per la trasformazione digitale dovrà adottare entro il prossimo mese di novembre (sentiti l’Agid e il Nucleo per la sicurezza cibernetica), sarà il documento di riferimento al quale tutte le PA dovranno adeguarsi per progettare, realizzare e sviluppare i propri sistemi informatici e digitali. Uno sforzo di coerenza a cui saranno chiamate tutte le PA. Una bella sfida per conseguire gli obiettivi dell’agenda digitale italiana ed europea.

Tanti Comuni, oggi, hanno bisogno di spiccare il volo in termini di miglioramento dei propri livelli di digitalizzazione e di integrazione con le piattaforme abilitanti, per garantire a cittadini e imprese l’erogazione di servizi full digital. Si pensi, ad esempio, al turismo per il quale con l’app IO, fino al 31 dicembre 2020, si potrà richiedere e spendere il Bonus Vacanze, previsto dal Decreto Rilancio proprio come misura di sostegno al settore in conseguenza dell’emergenza Covid. Gli ultimi numeri sul bonus vacanze, pubblicati sul sito di PagoPA parlano chiaro: più di 1,6 milioni di bonus generati, quasi 700 mila erogati, a fronte di un controvalore economico di 723 milioni di euro. Si pensi poi al trasporto pubblico locale, dove possono essere rese disponibili applicazioni per l’acquisto a bordo di biglietti virtuali o per monitorare il tasso di riempimento degli autobus in tempo reale, così da informare il cittadino se il mezzo in arrivo alla fermata è completo o meno e di conseguenza valutare un mezzo di trasporto alternativo per spostarsi all’interno della città.

Ci sono tanti campi in cui pubblico e privato possono collaborare per garantire un’offerta di servizi sempre più digitalizzati. Così come sta avvenendo per la imprese, anche per le PA è arrivato il momento di affidarsi a esperti del settore nello sviluppo e nella gestione di processi complessi di trasformazione tecnologica e progetti di trasformazione digitale. Ben venga quindi una strategia nazionale sul digitale, che comprenda sia la gamba del mondo privato che quella del settore pubblico. Imprese ed enti locali sono investiti perciò di una responsabilità di ampia portata. Uno sforzo congiunto di co-creazione di servizi per garantire pieno successo al piano sull’Italia digitale.

___________________________________________________________________________________________________

  1. Decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito con la Legge 28 giugno 2019, n. 58 recante: «Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi».
  2. CFin: indicatore determinato come media ponderata del rapporto tra la somma dei mezzi propri e dei debiti a medio-lungo termine sul totale delle immobilizzazioni relativo agli ultimi due esercizi contabili chiusi alla data di presentazione della domanda. Al rapporto relativo all’ultimo esercizio chiuso è attribuito peso pari al 60%, al rapporto relativo all’esercizio precedente è attribuito peso pari al 40%.
  3. InF: indicatore determinato come media ponderata del rapporto dei mezzi propri sul totale del passivo relativo agli ultimi due esercizi contabili chiusi alla data di presentazione della domanda. Al rapporto relativo all’ultimo esercizio chiuso è attribuito peso pari al 60%, al rapporto relativo all’esercizio precedente è attribuito peso pari al 40%.

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