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IA generativa, gli impatti concreti e le competenze per trarne vantaggio



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Per cogliere tutte le opportunità dell’IA generativa, l’Italia deve accelerare sulla digitalizzazione delle imprese, in particolare le PMI. Determinanti quindi, oltre all’infrastruttura tecnologica, gli investimenti in formazione e sviluppo delle competenze di professionisti e studenti

Pubblicato il 27 ott 2023

Matteo Mille

Chief Marketing and Operations Officer di Microsoft



ai act governance

L’IA Generativa avrà impatti rivoluzionari e trasversali su tutti i settori economici e su tutti gli aspetti della nostra società, cambiando il modo in cui interagiremo con la tecnologia, consumeremo e produrremo informazioni e contenuti. Quali sono però i suoi impatti concreti sul sistema economico e sociale? In Italia e nel mondo?

Il potenziale economico dell’IA generativa

Un recente report di McKinsey, per esempio, stima il potenziale economico dell’Ai generativa tra i 2.600 e i 4.400 miliardi di dollari l’anno, valore che potrebbe superare quello del Pil del Regno Unito (3.100 miliardi nel 2021).

In Italia, invece, insieme a The European House – Ambrosetti abbiamo calcolato che un’adozione pervasiva dell’AI generativa può produrre, a parità di ore lavorate, fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto annuo, pari al 18% del PIL italiano. A parità invece di ricchezza prodotta, l’uso di strumenti di AI generativa possono liberare un totale di 5,4 miliardi di ore, che possono essere dedicate ad altre attività più strategiche e a valore.

IA generativa, vantaggi trasversali

I vantaggi dell’AI generativa sono trasversali a tutti i settori: attualmente, il settore finanziario, manifatturiero e sanitario sono i mercati più maturi nell’ambito dell’uso di questo tipo di tecnologia. I processi aziendali che ne stanno traendo maggiori benefici, grazie a una più efficiente gestione di grandi quantità di dati, sono la R&S, la progettazione e la produzione e supply chain.

Dalla ricerca emerge inoltre come le aziende italiane si stiano già avvicinando a queste tecnologie, cogliendone gli immediati benefici: un 1 impresa su 2 ha già provato a utilizzare soluzioni di AI e il 70% di coloro che le hanno testate dichiarano di aver ottenuto vantaggi di produttività. Tra i principali ambiti di utilizzo evidenziati: il reperimento di informazioni (55%), assistenza virtuale (48%) ed efficientamento dei processi (47%). Tra le principali barriere per la piena adozione di queste tecnologie vengono evidenziate per il 72% delle imprese quello delle competenze e una preoccupazione sugli aspetti di privacy, sicurezza e affidabilità.

Oggi, la maturità delle piattaforme di Intelligenza Artificiale ha raggiunto livelli mai visti prima, mettendo a disposizione di organizzazioni e persone prodotti e funzionalità in grado di sfruttare tutte le potenzialità di queste nuove tecnologie per poter raggiungere obiettivi finora impensabili.

I benefici che è in grado di generare non hanno infatti precedenti rispetto alle rivoluzioni digitali fino ad ora conosciute, pensiamo per esempio all’avvento del browser e dei motori di ricerca o dei cellulari. Siamo di fronte a un fenomeno senza pari che contribuirà a migliorare il mondo in cui viviamo e potrà incentivare la crescita.

Gli strumenti per aiutare le imprese a orientarsi

In questo contesto di forte accelerazione, è fondamentale aiutare le imprese ad orientarsi e guidarle tra i vari scenari di innovazione.

Il programma AI L.A.B.

Poche settimane fa, è stato annunciato AI L.A.B., dove LAB non sta per laboratorio ma è un acronimo di Learn – Adopt – Benefit. Si tratta di un’iniziativa sviluppata in collaborazione con l’ecosistema dei partner, per promuovere le opportunità dell’Intelligenza Artificiale generativa per le aziende pubbliche e private, i professionisti e gli studenti e contribuire alla crescita sostenibile dell’Italia attraverso nuovi scenari di innovazione digitale. Il progetto si traduce in un programma personalizzato per imprese, Pubblica Amministrazione, professionisti e studenti volto a massimizzare l’impatto positivo delle nuove tecnologie e sostenere un’adozione responsabile dell’AI generativa.

Il programma consentirà infatti alle aziende di avviare un percorso di valutazione, sviluppo congiunto, implementazione delle migliori soluzioni di AI generativa e formazione per accrescere il loro vantaggio competitivo nel mercato globale. Attraverso consulenza personalizzata, attività di assesment e implementazione di tecnologie avanzate, le organizzazioni pubbliche e private, di qualsiasi settore e dimensione possono approfondire le proprie conoscenze in ambito AI, individuare gli scenari di applicazione dell’AI e sviluppare una roadmap di adozione responsabile con benefici tangibili in termini di crescita e produttività. Cruciale in questo percorso, il ruolo dell’ecosistema dei partner, che insieme a Microsoft accompagnano le aziende in tutte le fasi del programma.

Le competenze necessarie per cogliere i vantaggi dell’IA generativa

Per cogliere tutte le opportunità dell’Intelligenza Artificiale generativa, l’Italia deve accelerare sulla digitalizzazione delle imprese, con particolare attenzione alle PMI. Secondo la ricerca di The European House – Ambrosetti, per cogliere appieno i benefici dell’AI Generativa, è necessario accelerare la trasformazione digitale di oltre 113mila PMI. Determinante quindi, oltre all’infrastruttura tecnologica, gli investimenti in formazione e sviluppo delle competenze di professionisti e studenti, per prepararli all’inserimento e utilizzo in azienda di soluzioni di AI generativa. Per abilitare il cambiamento, è stato calcolato che all’Italia mancherebbero 3,7 milioni di occupati con almeno competenze digitali di base e 137mila iscritti in più a corsi di laurea STEM e ICT per abilitare l’implementazione di soluzioni di AI generativa nel tessuto economico italiano.

Programmi di formazione pensati per i professionisti e gli studenti possono contribuire a far fronte a questa sfida: per questo sono state avviate collaborazioni strategiche con ELIS, H-FARM e Talent Garden per lo sviluppo di percorsi di formazione per guidare i professionisti nell’acquisizione di competenze tecniche e di business, necessarie a governare i nuovi processi abilitati dall’AI. Professionisti già affermati possono per esempio attivare percorsi di aggiornamento delle proprie competenze e riqualificazione attraverso l’accesso a contenuti sempre aggiornati e all’avanguardia, preparandosi a ricoprire i nuovi incarichi che questa rivoluzione tecnologica porterà sul mercato del lavoro.

In ambito Università e Ricerca, ci proponiamo di lavorare in stretta sinergia con gli Atenei del nostro Paese per creare percorsi dedicati all’AI generativa, focalizzati all’applicazione pratica dei casi d’uso reali. L’obiettivo è supportare la formazione di profili professionali altamente specializzati, in grado di soddisfare i fabbisogni del mondo del lavoro e delle filiere produttive nazionali, attraverso la creazione di hub di competenze e network di imprese sul territorio per agevolare l’innovazione digitale e stimolare sinergie con le PMI locali, il mondo accademico e della ricerca.

Gli atenei potranno così integrare all’interno dei percorsi di studio corsi specifici sull’AI generativa e attività di ricerca sulle nuove tecnologie. Attualmente hanno aderito all’iniziativa – attraverso la sigla di un Protocollo di Intesa – Regione Puglia e i suoi principali atenei – Università degli Studi di Bari, Politecnico di Bari, Università di Foggia, Università del Salento, Università LUM Giuseppe Degennaro – che si sono impegnate a svolgere attività di didattica, formazione, sviluppo tecnologico ed innovazione sulle tematiche relative all’Intelligenza Artificiale.

Non dobbiamo infine trascurare infine gli aspetti etici. Per continuare a sviluppare e a utilizzare questa tecnologia in sicurezza è infatti necessario da parte di tutti gli attori coinvolti un senso di responsabilità condivisa, caratterizzato da trasparenza, affidabilità, sicurezza ed equità.

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