STRATEGIE

Quale politica digitale per una società migliore: ecco le scelte da fare

Ecosistemi di innovazione, uso della robotizzazione in un modello centrato sulla persona, reale sharing economy e non gig economy, nuovo modello di lavoro, “smartness” per lo sviluppo del territorio. Ecco alcuni degli ingredienti necessari per un progetto politico dove il digitale migliori davvero la società

Pubblicato il 19 Feb 2018

Nello Iacono

Esperto processi di innovazione

smart_565365745

I temi del digitale e dell’innovazione tecnologica non sono molto presenti nel dibattito di queste settimane. E il rischio è che entrino nella discussione come fossero temi di settore, e che si perda di vista il loro ruolo fondamentale per determinare quale società stiamo costruendo.

La retorica dell’innovazione tecnologica

L’innovazione tecnologica certamente influisce sulle dinamiche socio-economiche e, come strumento potente, può farlo in molti modi, anche negativi rispetto agli obiettivi che ci si pone di raggiungere a livello sociale.

Innovazione tecnologica non si coniuga necessariamente (se questo è il modello sociale che si vuole realizzare) con innovazione sociale, qualità della vita e riduzione delle disuguaglianze sociali. Perché lo sia, deve essere concepito un modello organico che tenga insieme cittadinanza attiva, amministrazione aperta, modello di sviluppo economico, politica di procurement pubblico, politica industriale, modello del lavoro, sviluppo del territorio. Un modello, in altri termini, che definisca le politiche dell’innovazione tecnologica nel contesto globale ottimamente rappresentato dai 17 Goal dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile (Agenda 2030) definita dall’ONU.

Soltanto così possiamo evitare, tanto per fare alcuni esempi, che “sharing economy” venga associato con sfruttamento dei lavoratori, “e-commerce” con magazzini gestiti secondo metodi che ricordano troppo da vicino le condizioni dell’operaio Charlot di “Tempi Moderni”, “smart city” con la desertificazione delle montagne e delle campagne, “start-up” con il set di prova delle grandi aziende prima dell’assunzione.

LEGGI FLORIDI: GLI ERRORI DELLA POLITICA CON IL DIGITALE

Modello sociale ed etica dell’innovazione

Il modello sociale, dunque, viene prima della tecnologia. E non è determinato da questa, che ha una evoluzione non necessariamente utile al miglioramento della qualità della vita. Questo significa, ad esempio, che è specifica responsabilità politica l’individuazione del modello sociale che si vuole realizzare beneficiando delle opportunità offerte dalla tecnologia. Perché non tutte le forme di utilizzo della tecnologia conducono a contesti socialmente “virtuosi” e di conseguenza le competenze di “e-leadership” sono fondamentali per amministratori e politici.

Questa riflessione ha molti punti in comune con quelli espressi da Riccardo Staglianò nell’interessante libro “Lavoretti”, e la sintesi estrema è il titolo “con la tecnologia, contro la retorica” da cui prende avvio il testo. La retorica che Staglianò mette in evidenza riguarda quella che si è affermata come “sharing economy”i e che soprattutto per le grandi piattaforme si sta manifestando sempre più come “gig economy”, l’economia dei lavoretti.

Una retorica, più in generale, come meglio descritto da Staglianò, che narra l’evoluzione della “sharing economy guidata dagli operatori di piattaforma” come una naturale evoluzione verso il carattere sempre più autonomo e indipendente dei lavori e dei lavoratori e della condivisione delle risorse, in una logica win-win-win (operatore, collaboratore, fruitore) tipica del nuovo modello sociale. Trascurando il fatto che il primo ha un modello di business a basso rischio, il terzo accede al servizio solo perché più economico e il secondo entra nel circuito solo perché in grado di offrire un servizio a costo ridotto e assumendosi, di fatto, tutti i rischi.

Per questa ragione, non è indifferente il modello di business e la strategia di un’impresa rispetto all’utilizzo del digitale e delle tecnologie in genere, dall’e-commerce all’automazione dei processi. Le politiche governative di innovazione tecnologica dovrebbero, ad esempio, intervenire per favorire le imprese che operano in un contesto di sostenibilità sociale, rispetto a quelle la cui sostenibilità economica dell’approccio digitale passa da una riduzione della qualità del lavoro del suo personale (non sempre formalmente dipendente). Come ho scritto qualche mese fa, partendo dal caso di uno stabilimento di logistica di stile tayloristico connesso a un sistema avanzato di vendite online, “non possono esistere trasformazioni digitali e smart city basate sulla riduzione della qualità del lavoro e quindi benessere della popolazione. E gli approcci che in quest’ottica possono essere definiti “non etici” devono essere sfavoriti, contrastati, combattuti, perché siano cambiati”.

Procurement della PA e politica industriale

Un altro tema che tocca da vicino il modello di sviluppo economico a cui si tende è quello dell’approccio alle Pmi, oggi particolarmente deboli nell’approccio al digitale, dato che solo l’8% delle Pmi italiane effettua vendite online, secondo la Digital Agenda Scoreboard. Pensiamo che questa caratteristica del tessuto imprenditoriale italiano sia da sostenere, perché, ad esempio, in questo modo si sviluppa una capacità di flessibilità rispetto alle innovazioni e anche alle esigenze del mercato, ma anche la specializzazione e l’eccellenza in settori specifici? Pensiamo che imprese piccole (ma non troppo) riescano meglio a sviluppare innovazioni d’avanguardia e anche a soddisfare l’offerta (di competenze) e la domanda (di servizi) dei territori?

Se è così, è necessario procedere in modo determinato verso la costruzione di ecosistemi territoriali di innovazione (importanti per connettere Pmi, università, ricerca, finanza e amministrazione) favorendone lo sviluppo delle caratteristiche chiave di funzionamento, come l’open innovation (e quindi, in stretta correlazione, sw libero e open data), ma tenendo anche conto delle debolezze strutturali, relative ad esempio alla capacità e alla struttura economica, alla flessibilità sui costi. Se, invece, la Pubblica Amministrazione viene vincolata sempre più, come sta avvenendo, sui percorsi degli accordi quadro e dei contratti quadro Consip, che di fatto prevedono la competizione tra pochi soggetti forti (e qualche piccolo soggetto aggregato), la PA sarà costretta a investire le proprie risorse su un versante del tutto opposto da quello degli ecosistemi di innovazione e delle reti di impresa.

La scelta del modello economico non può che prevedere un approccio coerente anche nell’ambito del procurement.

Modello territoriale e smart city

Un altro esempio è quello legato alla retorica delle smart city. In altri termini, è vero che si assiste a livello mondiale al fenomeno sempre più intenso di trasferimento della popolazione verso le città (per il 2050 la prospettiva è che le città ospitino il 70% della popolazione mondiale), ma è anche vero che questo fenomeno non è ineluttabile né neutro.

Almeno, è ineluttabile se non vengono posti in essere interventi in senso contrario, che indirizzino una scelta diversa, di de-urbanizzazione. E poiché il danno sociale dell’urbanizzazione incontrollata è rilevante (solo per citarne alcuni: incremento dei problemi ambientali, abbandono dei paesi e dei territori, incremento della divaricazione tra richiesta di servizi in città e capacità di soddisfarli), ecco che la “smartness” può avere concettualizzazioni e declinazioni diverse. Ad esempio, può essere concepita come miglioramento delle condizioni di vita dei territori, favorendo il ripopolamento dei paesi, delle campagne e delle montagne. Come? Spingendo verso lo sviluppo di tecnologie e piattaforme che sostengano proprio le attività economiche non in città (e quindi per piccole unità di produzione/coltivazione, per la banda ultralarga mobile, per e-commerce di piccole realtà), anche a livello normativo, favorendo e incentivando le reti di piccoli comuni. Decentrando e riducendo il flusso verso le città.

L’Italia è anche, non a caso, uno dei paesi europei con più bassa percentuale di popolazione che vive in città (69% contro l’80% di Francia e Spagna) e il decentramento produttivo è, d’altra parte, una delle opportunità più interessanti e rivoluzionarie risultato dell’innovazione tecnologica. Anche qui, è necessario scegliere un modello di sviluppo territoriale, e non farsi portare dalla corrente.

Giovani, lavoro, divari

Tutto quanto ho cercato fin qui di tracciare brevemente, dal ripopolamento dei territori al decentramento produttivo, dagli ecosistemi dell’innovazione all’integrazione della robotizzazione in un modello organizzativo aziendale che non includa le persone come “macchine flessibili” ma ne riconosca un ruolo cognitivo, al riportare la sharing economy nell’alveo della condivisione di risorse (e quindi innovazione sociale, non opportunità di business o integrazione di reddito), fa parte naturalmente di un progetto sociale di cui l’innovazione tecnologica è un formidabile abilitatore. La definizione del modello di lavoro che si vuole sviluppare è parte integrante di questa strategia e scegliere un nuovo modello (adeguato alle esigenze dell’economia della conoscenza) richiede cambiamenti radicali dal punto di vista normativo, organizzativo e culturale nel mondo delle imprese e delle amministrazioni. Su questo fronte la legislatura è trascorsa con poche novità e senza interventi in grado di invertire una tendenza negativa, già pienamente visibile nel 2013, in cui i lavori ad alto contenuto di conoscenza sono irregimentati in schemi organizzativi e normativi inadeguati, non riconosciuti e non valorizzati.

L’opportunità italiana è di coniugare competenze di eccellenza, grande attrattività dei territori e alcune caratteristiche chiave di flessibilità e innovazione, ingredienti tutti naturali per ecosistemi integrati, per reti di conoscenza e produzione.

Perché questa opportunità si sviluppi e non si correli a fenomeni di divaricazione e disuguaglianza, l’investimento prioritario è sulle competenze (soprattutto digitali, ma non solo naturalmente) diffuse, per un sistema educativo che abbracci anche il mondo degli adulti in coerenza con quello scolastico ed universitario.

E quindi, pensare a una PA digitale o a uno sviluppo Imprese 4.0 non può prescindere da un programma nazionale per lo sviluppo delle competenze.

Dalla prossima legislatura ci si attende un approccio finalmente organico a tutti gli elementi necessari per uno sviluppo sostenibile, nella piena consapevolezza che non è possibile perseguire risultati positivi e duraturi continuando ad agire per nicchie e settori, senza strategia.

____________________________________________________

In realtà la sharing economy dovrebbe riguardare soltanto la condivisione effettiva delle risorse, e quindi non dovrebbe prevedere, per chi le condivide, che una sorta di “rimborso spese”, come ad esempio nel caso di BlablaCar.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 4