L’IA generativa (GenAI) è destinata a essere una agente fortemente trasformativo nell’economia globale, apportando cambiamenti significativi nel modo in cui le aziende operano e gestiscono la loro forza lavoro e le conseguenti strategie di sviluppo dei propri talenti.
Storicamente, i progressi tecnologici sono stati fattori cruciali di espansione economica, e la GenAI è pronta a continuare questa tendenza migliorando l’efficienza e consentendo nuove capacità in vari settori.
I vantaggi della GenAI per la produttività aziendale
Secondo le previsioni, la GenAI potrebbe portare a un aumento del PIL globale del 7%, pari a 7 trilioni di dollari nel prossimo decennio (2023-2033), e aumentare la crescita annua della produttività del lavoro di 1,5 punti percentuali, invertendo decenni di stagnazione della produttività.
Uno dei vantaggi più significativi dell’Intelligenza Artificiale è la sua capacità di aumentare la produttività. Ad esempio, gli sviluppatori che utilizzano GitHub Copilot possono programmare il 56% più velocemente, mentre i compiti di scrittura, come la redazione di comunicati stampa, rapporti e email, possono essere completati il 37% più rapidamente. Questi guadagni di produttività non sono meramente incrementali, ma rappresentano miglioramenti sostanziali che possono trasformare le operazioni aziendali. Accelerando il ritmo del lavoro, l’Intelligenza Artificiale consente alle aziende di ottenere di più con meno, favorendo l’innovazione e l’efficienza.
GenAI: tra potenziamento del lavoro e creazione di nuove professionalità
Sebbene esista la paura pubblica riguardo l’automazione e la conseguente eliminazione di alcuni lavori, la realtà fino a oggi è stata più legata al potenziamento delle attività lavorative più che allo loro sparizione.
La maggior parte dei cambiamenti ha riguardato infatti il miglioramento dei ruoli esistenti. Analogie storiche suggeriscono che anche questa fase di trasformazione tecnologica sarà migliorativa per lo sviluppo occupazionale globale. Le nuove tecnologie spesso creano più posti di lavoro di quanti ne eliminino. Infatti, l’80% della crescita dell’occupazione dal 1940 a oggi è stata guidata dalla tecnologia, con il 60% delle occupazioni odierne che non esistevano nel 1940.
La GenAI probabilmente seguirà questo modello, aumentando e trasformando i ruoli piuttosto che semplicemente sostituendoli.
Il valore della GenAI per le aziende
La GenAI crea valore per le aziende in quattro modi chiave:
- Nuovi prodotti e linee di business: le organizzazioni possono lanciare nuove offerte sfruttando gli strumenti di GenAI per interpretare i dati in modi innovativi, sbloccando nuove fonti di reddito.
- Velocità di esecuzione: ridurre i tempi di completamento dei compiti può portare a un utilizzo più efficiente delle risorse, producendo più lavoro con le stesse risorse o ottenendo lo stesso output con meno risorse.
- Qualità del risultato: i prodotti di lavoro migliorati sono possibili grazie a una maggiore personalizzazione, alla riduzione degli errori umani e a una migliore integrazione dei dati, risultando in deliverable di qualità superiore.
- Costo del risultato: Ridurre i costi del lavoro consentendo di svolgere lo stesso lavoro con meno dipendenti o meno qualificati.
La trasformazione dei lavori white-collar attraverso la GenAI
Nei prossimi 3-5 anni, la GenAI dovrebbe ridefinire i lavori white-collar attraverso l’automazione, la “job augmentation” e la creazione/espansione di nuove figure professionali. L’automazione delle attività lavorative potrebbe coinvolgere il 10-20% della forza lavoro globale, riducendo la necessità di coinvolgimento umano in determinati compiti. Dall’altra parte la “Job Augmentation”, che migliora le capacità umane senza sostituirle, potrebbe coinvolgere fino al 60% della forza lavoro. Inoltre, è probabile che emergano nuovi ruoli a supporto della distribuzione e dell’implementazione della GenAI, coinvolgendo almeno il 10% della forza lavoro.
Il ruolo dei dipartimenti di Enterprise Technology nella trasformazione dei talenti
In questo scenario fortemente trasformativo, i dipartimenti di Enterprise Technology sono in prima linea nella sfida di trasformazione dei talenti guidata dalla GenAI. Questi dipartimenti si trovano ad affrontare una sfida su due fronti. Da una parte sono chiamati a cogliere le significative opportunità di miglioramento della produttività delle loro attività core, come la disruption dei chatbot nei ruoli di supporto utenti e nelle attività di programmazione assistita per gli ingegneri del software. Dall’altra parte, devono rispondere, in coordinamento con il top management, alla necessità di ridefinire le strategie del pool di talenti digitali.
Essere capaci di muoversi per primi con investimenti adeguati per la riqualificazione dei propri talenti può offrire un vantaggio competitivo rispetto a chi manterrà una posizione più attendista.
La domanda di competenze specializzate in Intelligenza Artificiale
Dallo studio Bain sui IT Decision Maker ha rivelato che il 65% delle aziende prevede una forte crescita nella domanda di ingegneri del software con competenze di implementazione di modelli di Intelligenza Artificiale, a fronte della riduzione prevista da parte di un terzo delle stesse aziende della domanda prospettica di talenti per quanto riguarda l’ingegneria SW tradizione. Riduzione della domanda prospettica ancora più rilevante per quanto concerne le attività di Quality Assurance e Testing che si candidano a essere attività fortemente ottimizzabili attraverso l’automazione della GenAI.
Come evolvere i modelli organizzativi in modo adeguato
Ulteriore domanda che sta coinvolgendo molti Top Management nelle riflessione di come evolvere i propri modelli organizzativi nel modo più adeguato è rappresentata dalla collocazione organizzativa dei pool tecnologici specializzati in Intelligenza Artificiale.
Così come è stato nel recente passato per i ruoli di Chief Data Officer, in ambito dati e del CISO in ambito di Cybersecurity, c’è una discussione aperta se i gruppi votati all’orchestrazione tecnologica dell’Intelligenza Artificiale debbano essere posizionati all’interno dei gruppi IT esistenti oppure debbano trovare con una collocazione indipendente con il ruolo emergente del Chief AI Officer.
Dallo studio Bain sugli IT Decision Maker emerge una propensione di circa due terzi delle aziende verso questo secondo modello organizzativo. Ma molto, così come è stato per i dati e la cybersecurity, dipende dalla maturità operativa ed organizzativa delle diverse realtà aziendali.
La GenAI è destinata a rivoluzionare il panorama dei talenti aziendali, guidando la crescita economica e i guadagni di produttività mentre trasforma l’equazione e i paradigmi del talento aziendale. Le aziende devono adattarsi investendo in nuove competenze, migliorando i ruoli esistenti e creando nuove opportunità per sfruttare appieno il potenziale della GenAI. In questo modo, possono affrontare le sfide e raccogliere i benefici di questa tecnologia trasformativa, migliorando la loro competitività in un mercato in rapida evoluzione.
L’importanza dell’adattamento delle aziende alla rivoluzione GenAI
La sfida per le aziende non è quindi solo tecnologica, ma anche umana. Adottare l’IA in modo efficace significa creare un ambiente di lavoro che valorizzi le persone, eliminando compiti più basilari e creando routine lavorative più soddisfacenti. Quando ben implementata, una maggiore digitalizzazione dovrebbe sempre corrispondere a un ambiente più umano e collaborativo. All’interno di questo percorso di trasformazione, le risorse umane delle organizzazioni dovranno necessariamente cambiare ruolo e modalità di ingaggio, rivoluzionando interamente l’interazione con i dipendenti e il loro percorso di sviluppo professionale.
Conclusioni
In sintesi, l’Intelligenza Artificale non è solo una forza trasformativa per i modelli di business, ma rappresenta anche una nuova frontiera per la gestione del capitale umano. Le aziende che sapranno adattarsi a questa evoluzione, investendo nella riqualificazione e nell’upskilling, emergeranno non solo più competitive, ma anche più resilienti e innovative.