Anitec

Competenze digitali per la sfida della quarta rivoluzione industriale

Entro il 2025, l’Europa potrebbe vedere la sua industria manifatturiera portare un valore aggiunto lordo di 1,25 miliardi di euro. Per contro, se non fossimo in grado di sfruttare la trasformazione digitale a nostro vantaggio, le perdite potenziali potrebbero arrivare a 600 miliardi di euro entro il 2025: sarebbe come perdere oltre il 10% della base industriale europea

Pubblicato il 24 Dic 2015

fabbrica-151006115016

L’attuazione concreta del Mercato Unico Digitale in Europa (DSM) rappresenta un elemento necessario per permettere all’economia Europea di riacquistare competitività e rimettersi in modo deciso su un terreno di crescita. Questa strada è già stata seguita dagli Stati Uniti, dove gli investimenti nelle infrastrutture digitali, nelle start-up, nelle tecnologie e applicazioni digitali hanno permesso di rilanciare la crescita e assecondano lo sviluppo di un’economia che sta crescendo per il secondo anno consecutivo a un tasso superiore al 2%. È questa una fase particolarmente significativa per lo sviluppo di regole comuni che devono costituire la base per costruire il mercato unico digitale. Per questo come Anitec, anche in collaborazione con DigitalEurope, stiamo rappresentando in modo propositivo alla Commissione Europea e al Governo Italiano le istanze principali che provengono dal mondo delle imprese italiane dei settori ICT ed Elettronica di Consumo.

Il mercato ICT costituisce una parte importante del PIL europeo, circa il 25%, rappresentando il 40% della crescita della produttività, che negli USA arriva al 60%. Lo sviluppo dell’internet of things (IoS) provocherà una ulteriore accelerazione di questo fenomeno. Secondo il rapporto CISCO, global Mobile Data Traffic Forecast Update 2014-2019 entro il 2019 il numero dei dispositivi connessi supererà la popolazione mondiale del 2014.

La creazione di un mercato unico è l’elemento essenziale per far recuperare terreno al nostro Continente, rispetto agli Usa e ai mercati asiatici. È necessario quindi che vi sia una volontà politica volta all’armonizzazione della legislazione esistente: Per fare questo è importante adottare un approccio non burocratico e poco invasivo, tenendo conto di questi principi: l’interoperabilità, la trasparenza, abbattimento delle barriere geografiche, la non discriminazione, la scelta dei consumatori, lo sviluppo di accordi con le altre aree economiche mondiali che permettano di aprire spazi alle imprese europee con regole di competizioni corrette: criteri, questi, di primaria importanza per l’economia digitale del futuro. Mentre in Europa, è necessaria l’uniformità delle norme realizzata su criteri adeguati alle tecnologie, alle applicazioni e alle modalità di fruizione dei servizi da parte dei consumatori di oggi, non basate cioè su modalità ormai arcaiche. Ad esempio, in tema di diritto d’autore, le norme a livello europeo dovrebbero tenere conto della sempre maggiore fruizione di contenuti culturali in rete attraverso dispositivi mobili e delle mutate abitudini dei consumatori.

La quarta rivoluzione industriale è nel pieno del suo corso e sta rappresentando un fattore di efficientamento dell’industria e dei servizi nei Paesi dell’Unione. Entro il 2025, l’Europa potrebbe vedere la sua industria manifatturiera portare un valore aggiunto lordo di 1,25 miliardi di euro. Per contro, se non fossimo in grado di sfruttare la trasformazione digitale a nostro vantaggio, le perdite potenziali potrebbero arrivare a 600 miliardi di euro entro il 2025: sarebbe come perdere oltre il 10% della base industriale europea. Se non saremo in grado di sfruttare il potenziale della rivoluzione digitale, l’obiettivo dichiarato dalla Commissione Europea di aumentare la quota di produzione del PIL europeo al 20 per cento entro il 2020 sarà semplicemente fuori portata, così come l’occupazione, gli investimenti relativi. Le decisioni politiche che saranno prese all’interno della strategia per il mercato unico digitale dovranno tenere conto di alcune priorità; tra queste, una solida infrastruttura tecnologica come spina dorsale dell’economia digitale, un sistema di incentivazione degli investimenti privati ed un utilizzo sempre più trasparente e facile da utilizzare dei servizi erogati dalla PA.

Perché ciò si possa realizzare, tema fondamentale è lo sviluppo delle competenze digitali; anche in questo campo come Anitec siamo impegnati in prima linea, coordinando per l’Italia il programma europeo eSkills for Jobs con la partnership del MIUR. Stiamo inoltre supportando il Piano Nazionale Scuola Digitale del MIUR.

L’Europa deve concentrarsi sulla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, in particolare nelle aree in cui possiamo valorizzare le nostre competenze per affrontare le sfide globali, riconquistare la nostra leadership sul mercato digitale globale, per esempio attraverso lo sviluppo delle reti 5G e mantenere e sviluppare la competitività della manifattura, da secoli colonna portante dell’economia europea, con la piena e tempestiva implementazione del complesso di indicazioni che costituiscono il cosiddetto manufacturing 4.0.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Video & Podcast
Analisi
Social
Iniziative
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati