Wind

Trasformarsi o soccombere: vita da Telco nella rivoluzione digitale

I vincitori saranno le organizzazioni sufficientemente agili per innovare rapidamente e creare valore attraverso nuove esperienze di utilizzo ed innovative soluzioni tecnologiche per i propri clienti. Il caso Wind

Pubblicato il 23 Feb 2016

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La “rivoluzione digitale” sta influenzando la maggior parte dei settori dell’economia e molti aspetti della nostra vita oltre a cambiare le industrie, le istituzioni, la cultura e la pubblica amministrazione.

Questo ha reso possibile lo sviluppo di nuove forme di collaborazione di mercato, ma allo stesso tempo sta creando nuovi rischi per i modelli di business tradizionali su cui gli operatori di telecomunicazioni fondano il loro business.

Con l’“Internet of Everything” assistiamo alla convergenza di più trasformazioni tecnologiche digitali, ognuna delle quali cresce in modo esponenziale. La combinazione di queste forze esponenziali sta modificando il mondo dell’Industria, ridefinendone i confini ed abbattendo il concetto di “core business”.

Le aziende si uniscono, la loro natura cambia e si trasforma radicalmente. Immaginare oggi che nei prossimi decenni le industrie competeranno nell’ambito del loro settore di appartenenza è sicuramente anacronistico.

I “digital disruptor”, ad esempio, sono in grado di aggregare enormi basi di utenti e poi abbastanza agili per convertire, da un giorno all’altro, gli stessi utenti in modelli di business che possono minacciare i profitti degli operatori storici in diversi mercati.

Come può la maggior parte dei fornitori di servizi di telecomunicazione sopravvivere ad una significativa riduzione del proprio core business? E’ necessario rendere le organizzazioni sempre più efficienti ed aperte al cambiamento, oltre che innovare le soluzioni tecnologiche per poter collaborare e competere con i nuovi giganti del capitalismo digitale.

La vera questione è come mettere in atto tale evoluzione/rivoluzione. Molte organizzazioni mature hanno ancora un notevole valore che possono e devono estrarre da operazioni di trasformazione delle proprie operations e dei loro processi interni.

In questo contesto, Wind ha iniziato da tempo un percorso di trasformazione delle proprie strutture operative attraverso una revisione dei modelli di “sourcing” e lo sviluppo di strumenti che consentano una maggiore automazione dei processi. Sono stati creati centri di competenza focalizzati sulle diverse fasi di sviluppo dei prodotti e sono state individuate figure professionali in grado di avere competenze trasversali alle diverse esigenze tecnologiche in linea con lo sviluppo del mercato e delle soluzioni tecnologiche ICT.

In questo ambito, a supporto dei servizi offerti ai propri clienti, Wind sta creando esperienze interne di “factory” in cui individuare soluzioni in grado di seguire le dinamiche competitive associate alla “rivoluzione digitale” e caratterizzate da imprevedibilità, turbolenza e rapida accelerazione. Tali dinamiche premieranno, infatti, coloro che sono dotati di maggiore lungimiranza, capacità di sperimentazione e velocità di esecuzione.

Wind da anni sostiene, inoltre, il mondo delle startup attraverso gli incubatori di impresa. Nel 2011 Wind ha lanciato Wind Business Factor, una “palestra digitale” nata per formare e premiare le migliori startup italiane. Si tratta di un incubatore “on line” che ha l’obiettivo di sostenere la nascita e la crescita delle imprese innovative in Italia.

Dal 2013, Wind collabora anche con LUISS ENLABS – “la fabbrica delle startup”, che ha sede a Roma, all’interno della Stazione Termini, dove operano oltre 30 startup in uno spazio di circa 2.000 mq. Questo incubatore e acceleratore di impresa offre l’opportunità di trasformare le migliori idee di business in iniziative economiche di successo.

Attraverso l’esperienza maturata all’interno di questo laboratorio innovativo e grazie allo sviluppo e al test di soluzioni tecnologiche all’avanguardia nell’ambito della Rete e dell’Information Technology, Wind è pronta per affrontare in modo “disruptive” le sfide di un mercato sempre più competitivo.

Essere “disruptive” non significa scartare o rinnegare ciò che ha creato il proprio successo o imitare le tattiche digitali in voga, ma sfidare le ipotesi che hanno sostenuto tale successo e mettere sotto “stress-test” i modi in cui si può fornire valore ai propri clienti.

Questa è la trasformazione digitale del business a cui stiamo assistendo e le Telco hanno la grande opportunità di poter essere parte attiva del cambiamento grazie all’esperienza maturata nella gestione della relazione con i propri clienti. Dovranno sempre più essere in grado di anticipare le loro necessità e fornire servizi innovativi, modernizzare le soluzioni tecnologiche e cambiare la cultura delle proprie aziende.

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