Il recente Consiglio dei ministri della Cultura dei Paesi UE è stata l’occasione per confrontarsi sulle questioni sottese all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore della cultura, con particolare riferimento al mondo della creatività e al settore degli audiovisivi, tenuto anche conto delle disposizioni dell’AI Act che entreranno in vigore da agosto 2025.
Indice degli argomenti
Le quattro priorità strategiche del consiglio Ue per l’AI in ambito culturale
A seguito del dibattito, i Ministri hanno delineato quattro punti fondamentali di discussione che, data la complessità degli aspetti coinvolti, andrà portato avanti congiuntamente tra tutti:
Impatto strategico sulla sostenibilità delle industrie culturali e creative europee
Il crescente utilizzo dei modelli AGI ha profondamente influenzato le industrie culturali e creative, sia economicamente che giuridicamente, generando nuove sfide nella tutela e nella gestione dei diritti d’autore. Una risposta adeguata e tempestiva a queste sfide è essenziale per garantire la sostenibilità economica e la diversità culturale dell’Europa, tutelando al contempo i diritti d’autore e i diritti dei titolari di diritti connessi.
Opportunità di intervento congiunto e coordinato
Ciò è fondamentale per garantire un approccio concertato e coerente tra gli Stati membri nel monitoraggio dell’applicazione del codice, consentendo di trarre insegnamenti e acquisire conoscenze che, in futuro, aiuteranno a stabilire principi solidi che garantiscano una maggiore efficacia nella tutela dei diritti d’autore e dei diritti creativi, assicurando che l’Unione europea adotti una posizione chiara e solida nei confronti degli operatori globali e promuovendo un ambiente competitivo equo e sostenibile.
Urgenza nel garantire la certezza del diritto e la trasparenza nell’utilizzo dei dati protetti
Questioni fondamentali come l’autorizzazione preventiva da parte dei titolari dei diritti per l’utilizzo delle loro opere, inclusa l’espressa possibilità di esercitare il diritto di deroga previsto dalla direttiva sul mercato unico digitale (direttiva 2019/790), l’applicazione di modelli contrattuali chiari e specifici e la trasparenza relativa ai dati utilizzati nei modelli GPAI, sono essenziali per evitare futuri contenziosi e incertezza del diritto. Tale trasparenza richiede l’adozione obbligatoria di identificatori univoci (come ISBN o ISRC) nei riassunti dei dati utilizzati (secondo le specifiche del modello che sarà fornito dall’Ufficio per l’intelligenza artificiale, art. 53 (1) d della legge sull’intelligenza artificiale), facilitando così ai titolari dei diritti il pieno esercizio dei propri diritti, garantendo al contempo la fiducia e la legittimità nello sviluppo tecnologico.
Coerenza con i valori fondamentali e con il quadro giuridico europeo vigente
La discussione ministeriale consentirà inoltre il completo allineamento del Codice di condotta in fase di elaborazione con la legislazione europea vigente, in particolare con la Direttiva sul mercato unico digitale (Direttiva 2019/790) e lo stesso Regolamento sull’intelligenza artificiale. La coerenza legislativa e di valori rafforzerà la certezza del diritto e il rispetto dei diritti fondamentali, la giustizia economica e sociale e l’equità tra tutti gli attori del settore culturale e creativo.
Aspettative e timori: la posizione dei Ministri Ue verso l’IA lo studio EuIPO
Dal tenore della dichiarazione si comprende, da un lato l’aspettativa verso i nuovi scenari che possono essere aperti dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore, dall’altro i timori derivanti.
Il punto di vista dei Ministri appare in linea con lo Studio pubblicato a inizio maggio 2025 da parte dell’EUIPO (European Intellectual Property Organisation) e intitolato “Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale Generativa dal punto di vista del diritto d’autore”.
Lo studio è stato concepito per chiarire in che modo i sistemi di Intelligenza Artificiale Generativa interagiscono con il diritto d’autore dal punto di vista tecnico, giuridico ed economico, partendo dall’esame di come materiale coperto da diritto d’autore sia utilizzato per addestrare l’IA.
Il ruolo dell’Europa nella trasformazione digitale
Posto che sicuramente l’Europa deve assumere un ruolo di primo piano nella trasformazione digitale e nell’intelligenza artificiale, è fondamentale che ciò sia fatto definendo i quadri normativi che disciplinano le tecnologie emergenti e il diritto d’autore è una componente fondamentale di tale quadro. Occorre mantenere la capacità dell’Europa di innovare secondo i propri termini, basati sui valori di equità, trasparenza e rispetto della proprietà intellettuale.
Il progetto è quindi ambizioso e necessita strumenti non ordinari, motivo per cui Euipo lancerà entro la fine del 2025 il Centro di conoscenza sul diritto d’autore, che, fra l’altro, sarà chiamato a fornire ai titolari di questi diritti informazioni su come le loro opere possono essere utilizzate nello sviluppo della IA e su come possono gestire e proteggere efficacemente i loro beni intellettuali.
Come funzionano i modelli di IA e l’uso dei dati protetti
Lo Studio passa in rassegna tutte le modalità possibili di utilizzo dei dati da parte di sistemi IA:
Set di dati di addestramento
Ampia raccolta di dati acquisiti dal modello durante l’addestramento. In generale, un modello deve essere addestrato sullo stesso tipo di dati della sua output, ad esempio i modelli linguistici vengono addestrati utilizzando dati testuali, i modelli da testo a immagine vengono addestrati utilizzando immagini con didascalie e così via.
Raccolta dei dati di addestramento
I dati di addestramento possono essere raccolti utilizzando diversi metodi e le strategie adottate influenzano sia la qualità complessiva del set di dati, e di conseguenza la qualità del modello finale, sia la conformità con eventuali diritti che possono sussistere sui dati raccolti.
Pulizia dei dati e tokenizzazione
Preparazione degli input rimuovendo i dati irrilevanti e segmentando il testo in token;
Apprendimento automatico
L’apprendimento automarico è un metodo per l’addestramento dei modelli che consente ai sistemi di identificare i modelli, eliminando la necessità di una programmazione esplicita.
Modelli di base
Grandi sistemi di IA pre-addestrati su vasti set di dati, che consentono versatilità in compiti come l’elaborazione di testi, immagini, suoni o video. Essi apprendono modelli generali, che possono essere ottimizzati per applicazioni specifiche.
Modelli raffinati (o ottimizzati)
I modelli di base vengono ulteriormente addestrati o ottimizzati su dati specifici per l’attività per specializzarli
Generazione potenziata dal recupero (RAG)
La RAG è una tecnica che combina le capacità generative con una base di conoscenza esterna, composta da informazioni memorizzate in documenti o database piuttosto che acquisite attraverso l’apprendimento automatico, per migliorare l’accuratezza e la pertinenza contestuale (ad esempio, nelle applicazioni utilizzate per l’assistenza clienti, l’istruzione, l’assistenza sanitaria, l’analisi legale e la creazione di contenuti);
Interfaccia utente
L’interfaccia utente fornisce l’accesso alle capacità dell’intelligenza artificiale generativa, spesso attraverso una casella di testo per un prompt, ma può anche essere un editor visivo di immagini/testo.
Diritti d’autore e addestramento dei modelli AI
L’addestramento dei modelli che richiedono grandi set di dati rappresenta sicuramente una fase dello sviluppo della Intelligenza Artificiale Generativa critica e tanto più delicata in presenza di contenuti protetti da proprietà intellettuale.
Di conseguenza, i diritti dei titolari del copyright devono essere rispettati quando gli sviluppatori di sistemi di Intelligenza Artificiale Generativa utilizzano questi dati e contenuti. In questo quadro, il primo riferimento normativo attuale, secondo lo Studio EUIPO, deve essere la Direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, o Direttiva 2019/790, ma deve essere considerata anche la Direttiva sulla tutela giuridica delle banche di dati. Con riguardo a questa ultima, di particolare attenzione è l’articolo 8 sui principi per un corretto uso delle banche dati.
AI Act e diritto d’autore: i punti di convergenza
Anche l’Ai Act si interseca con l’ampio quadro normativo dell’UE in materia di diritto d’autore in tre punti fondamentali:
(a) la politica di rispetto della normativa UE sul diritto d’autore;
(b) i requisiti di trasparenza e
(c) l’applicazione extraterritoriale di alcune disposizioni.
Contenziosi internazionali e giurisprudenza emergente
Il quadro è dunque complesso e d’altra parte non lo è solo in Europa visto il moltiplicarsi dei contenziosi ai quattro angoli del pianeta. Per restare al contesto comunitario va detto che il numero di contenziosi appare ancora limitato rispetto a quanto è avvenuto e sta avvenendo in USA.
I casi di rilievo che lo studio prende in considerazione sono quattro, tre in Germania e uno in Francia. Il più noto, forse, è Kneschke vs. Laion, e poi Gema vs OpenAi, Gema vs Suno Ai, tutti casi avanti le Corti tedesche, e SNE vs Meta in Francia. Tutti questi casi, passati in rassegna, rappresentano un tassello verso la chiarezza di alcuni principi, ma, per altri versi, sollevano dubbi ulteriori che non è facile dipanare.
Verso una sintesi tra IA e diritti degli autori
La giurisprudenza si affianca dunque alla norma, ai principi, alle dichiarazioni di intenti, ai bisogni di tutela e gli aspetti giuridici si intrecciano con quelli economici.
Su questa strada, tenendo conto delle norme di diritto d’autore già esistenti e delle norme generali sui sistemi di IA, in primis l’AI Act, occorrerà proseguire per arrivare ad una sintesi specifica, capace di coniugare il progresso dell’IA ed i diritti degli autori.