Authority

Big data, è tempo di misure strutturali e sovranazionali

L’indagine congiunta e le raccomandazioni di Antitrust, Agcom e Garante privacy sui big data sono da accogliere positivamente. Occorre però che il coordinamento non sia episodico ma assuma connotazioni strutturali e soprattutto sovranazionali per sfruttare la data economy in maniera lecita e vantaggiosa per gli utenti

Pubblicato il 12 Lug 2019

Marina Rita Carbone

Consulente privacy

data economy2

Il potenziale dei big data è enorme, così come enormi sono i rischi a essi connessi per quanto riguarda la privacy e il loro potenziale di orientamento e manipolazione di scelte e azioni degli individui.  Per questo sono da accogliere positivamente le raccomandazioni relative al loro utilizzo pubblicate dall’Autorità antitrust, dall’Agcom e dal Garante privacy a conclusione di un’indagine conoscitiva congiunta avviata nel 2017. Ma non bisogna fermarsi qui: il coordinamento inaugurato con questo intervento dovrebbe ora assumere carattere strutturale e sovranazionale.

Potenziale e pericoli dei big data

Il valore dei big data è noto e deriva dalla forza delle “3V” che li caratterizza: volume, velocità di acquisizione, varietà. La quantità di dati raccolti è tale che, tramite l’elaborazione e l’aggregazione degli stessi, è spesso possibile identificare un individuo partendo da informazioni anonime. Soprattutto, è possibile coglierne gusti, stile di vita, capacità di spesa, acquisti, convinzioni politiche, religiose ed altro. Ed è possibile farlo non solo con riferimento al singolo utente ma anche con riferimento ai componenti della sua famiglia nonché alla più o meno ampia cerchia di amici, colleghi, conoscenti.

Il potenziale è enorme. I pericoli anche.

Il pericolo è insito già nelle “3V” ed in particolare nella “V” di “Volume” e di “Varietà”: maggiore è il “Volume” e la “Varietà” dei dati acquisiti, maggiore è la possibilità di un loro sfruttamento e, di conseguenza, maggiore il valore economico divenendo più vasta la platea dei loro potenziali acquirenti. Per tale ragione, accade spesso che il Titolare finisca con l’acquisire dati ed informazioni” che vanno ben oltre quelli strettamente necessari a realizzare le finalità dichiarate. Dietro una finalità dichiarata si cela spesso una finalità nascosta che è quella di conoscere ed analizzare le preferenze, i gusti, le convinzioni degli utenti per poterne poi orientare e manipolare scelte ed azioni.

Data protection by design e by default

È pertanto fondamentale che i sistemi di analisi ed estrazione di dati siano sviluppati secondo i principi di data protection by design e data protection by default sanciti dal GDPR. L’estrazione di dati ultronei rispetto a quelli necessari per le finalità del trattamento può portare ad un’illecita profilazione e targhettizzazione di milioni di utenti ed all’alterazione della loro capacità di scelta negli ambiti più disparati della vita economica, sociale, politica.

Ma non basta: i dati e le informazioni sono scambiati ed incrociati dai titolari del trattamento secondo modalità per nulla trasparenti, favorite anche dall’assenza di normative e iniziative di controllo ad hoc e dalla scarsa o nulla consapevolezza di tale utilizzo da parte degli utenti, tendenzialmente ignari dell’uso che si fa dei propri dati.

Per tali ragioni è da accogliere positivamente, al di là dei contenuti e dei risultati che si potranno ottenere nell’immediato, l’attività di ricognizione, analisi e studio che le Autorità hanno congiuntamente avviato e che è sfociata nell’emanazione delle Linee Guida. Assolutamente condivisibile è altresì il fine ultimo che ha mosso le Autorità ovvero quello di disciplinare e porre sotto controllo i processi di acquisizione ed utilizzo dei Big Data e di uniformare gli standard a tutela della trasparenza, della cyber security e della concorrenza.

Al centro delle attenzioni delle Autorità, in particolar modo, la mancanza di normative sull’utilizzo dei Big Data e la necessità di potenziamento dei propri poteri ispettivi e sanzionatori.

L’implementazione delle normative

Non si vogliono qui disconoscere i vantaggi connessi all’innovazione tecnologica in generale, ma non vi è chi non vede come la capacità di profilare e targhettizzare milioni di utenti su scala globale possa, ove non limitata e controllata da specifiche normative, conferire un potere eccessivo e pericoloso in capo agli operatori digitali, tale da alterare il rispetto dei diritti fondamentali, la libera concorrenza, il pluralismo nelle sue più diverse manifestazioni e la tenuta stessa dei sistemi democratici.

Le aziende in grado di sviluppare algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale capaci di estrarre dai dati così raccolti, con estrema velocità, le informazioni analitiche idonee a supportare la loro azione sui mercati, si pongono, infatti, in una posizione di supremazia competitiva che solleva non pochi dubbi di liceità non fosse altro che per la scarsa trasparenza con cui tali dati sono acquisiti a monte e per gli scarsi o inesistenti controlli lungo il complesso, tortuoso e probabilmente sconosciuto percorso che i dati, una volta raccolti, compiono.

Ben venga pertanto l’intervento delle Autorità e la loro azione volta a stimolare l’intervento del Legislatore nazionale e sovranazionale, al quale chiedono con forza di regolare alcuni aspetti tanto fondamentali quanto critici legati all’utilizzo dei Big Data: quali sono le informazioni che i Big Data raccolgono dall’ignaro utente? Per quali scopi e finalità li raccolgono? Quali controlli sono effettuati sulle stesse?

L’informazione e la tutela dell’utenza

Allo stato degli atti, uno degli aspetti più critici legato al sempre più rapido sviluppo di tecnologie di acquisizione di dati e di elaborazione degli stessi, è dato dalla scarsa o inesistente consapevolezza dell’utente circa le effettive finalità per i quali i suoi dati sono raccolti dai colossi del digitale.

Per tale ragione, è da condividere la preoccupazione delle Autorità di procedere alla riduzione dell’asimmetria informativa fra utenti e operatori digitali nella fase di raccolta di dati, in modo tale da rendere l’utente consapevole in merito all’utilizzo dei dati ceduti ed alla necessità o meno di cessione dei dati stessi in relazione alla tipologia di servizio offerto (a compensazione dell’attuale proporzione inversa fra costo del servizio e acquisizione di dati da parte, ad esempio, delle app).

È assolutamente auspicabile che la raccolta ed il successivo utilizzo dei dati avvengano sulla base di un consenso preventivo, informato e consapevole. Tale processo non sarà né semplice né breve ma la strada tracciata dalle Autorità è sicuramente quella giusta: dovranno essere incrementati i meccanismi di opt-in ed opt-out, per poter permettere all’utente-consumatore di scegliere il “grado di profilazione” dei propri dati, nonché i sistemi di portabilità tra le piattaforme, in linea con quanto sancito dall’art. 20 del GDPR.

Al fine di allineare l’utilizzo dei Big Data ai principi della cyber security è necessario che l’utente sia reso edotto della natura del dato raccolto (personale o meno) e delle possibilità che, partendo da tale dato, sebbene anonimizzato, si possa pervenire alla sua identificazione da parte di un successivo potenziale utilizzatore di quel dato. Si tratta di un aspetto tanto delicato quanto grave in merito alla cui tutela occorre un’azione assai più incisiva. Tra i diversi profili di rischio è forse il più urgente.

Vanno altresì rivisti i parametri secondo i quali una condotta viene giudicata anticoncorrenziale o meno, aggiungendo ai tradizionali criteri di prezzo e quantità, i parametri della trasparenza e correttezza nella raccolta ed utilizzo dei dati dei propri utenti.

Il potenziamento dei controlli da parte delle Autorità

Fondamentale risulta, altresì, il rafforzamento dei poteri di audit e di inspection delle Autorità: nel campo dei Big Data, risulta di fondamentale importanza il controllo della profilazione algoritmica, ossia delle informazioni e dei contenuti raccolti, oltre alla periodica verifica terza ed indipendente della corretta applicazione delle policy e delle regole da parte delle piattaforme digitali globali.

Ad oggi, infatti, secondo quanto riportato da AGCOM, gli operatori digitali operano quali sistemi chiusi dotati di proprie regole, operando secondo criteri di autoregolazione piuttosto che di co-regolazione.

È necessario potenziare i poteri di ispezione delle Autorità e, in considerazione del diffuso comportamento ostruzionistico dei colossi digitali, è altresì necessario rafforzare i poteri di acquisizione delle informazioni da parte delle Autorità anche al di fuori dei procedimenti istruttori, con facoltà di irrogare sanzioni amministrative anche nel caso in cui vi fossero rifiuti/ritardi nel fornire le informazioni richieste o le informazioni si rivelassero ingannevoli/omissive.

L’istituzione di un coordinamento permanente tra le Autorità

Senz’altro positiva quindi l’azione delle Autorità e soprattutto la decisione di agire in maniera coordinata: è tuttavia fondamentale che tale coordinamento non abbia carattere episodico ma assuma connotazioni strutturali e soprattutto sovranazionali, al fine di ricondurre lo sviluppo tecnologico e dei mercati digitali nell’alveo della correttezza e della trasparenza secondo parametri normativamente fissati.

Gli interventi normativi nazionali, per poter essere efficaci, devono essere necessariamente coordinati a livello sovranazionale, al pari dei controlli, proprio perché sovranazionale e senza confini è il fenomeno di cui qui si discute.

Lodevole, dunque, l’intento di costituire dei binari entro i quali il fenomeno dei Big data possa essere lecitamente condotto e sfruttato nell’ottica di un potenziamento delle infrastrutture digitali e dei servizi forniti agli utenti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2