sorveglianza e censura

Il grande occhio della Russia sulla rete: così Putin attua la sua repressione digitale

Un corposo insieme di documenti descrive in dettaglio il funzionamento del sistema di sorveglianza e censura che il Cremlino usa per trovare e rintracciare oppositori, reprimere il dissenso e le informazioni indipendenti anche nelle zone più lontane del paese. In un clima “orwelliano” di sorveglianza totalizzante

Pubblicato il 28 Ott 2022

Angelo Alù

studioso di processi di innovazione tecnologica e digitale

russia

Il Cremlino sarebbe in grado di monitorare e bloccare i contenuti veicolati online grazie a sofisticati sistemi di sorveglianza e censura implementati per identificare gli oppositori, reprimere il dissenso e rimuovere qualunque fonte informativa considerata non affidabile ove non allineata alla narrazione governativa.

Il rilevante impatto della repressione digitale russa emerge da un corposo insieme di documenti venuti a galla (nell’ambito di un’interessante attività di attivismo digitale a cura dell’organizzazione Distributed Denial of Secrets – “DDoSecrets”), a seguito di una consistente consultazione di informazioni che ha consentito l’estrapolazione di centinaia di migliaia di file raccolti e archiviati dall’autorità regolatoria Roskomnadzor come fattori di “destabilizzazione” della società.

Internet Censorship in Russia | Roskomnadzor

Internet Censorship in Russia | Roskomnadzor

Guarda questo video su YouTube

Alla luce di tale ingente mole di evidenze disponibili sembrerebbe così possibile comprendere il funzionamento tecnico del poderoso apparato di spionaggio interno predisposto dalle istituzioni russe nell’ambito di una generale strategia di sovranità tecnologica volta a diffondere, tra l’altro, anche campagne di disinformazione, oltre a “infettare” le piattaforme (estere e domestiche) ritenute ostili mediante l’installazione di insidiosi virusmalware abilitati alla distruzione permanente dei dati.

Fin dove si spinge la longa manus dell’intelligence russa

Secondo un recente articolo  del “New York Times”, sarebbe talmente pervasiva la “longa manus” dell’intelligence russa da riuscire non solo a “bannare” gli specifici contenuti di esplicita critica al governo ma persino ad intercettare gli umori e gli stati d’animo desumibili dai commenti associati ai messaggi condivisi sui social media, anche se localizzati a notevole distanza dal quartier generale di Mosca.

Il sistema di sorveglianza perseguirebbe così anche finalità di prevenzione a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza nazionale con l’intento di soffocare sul nascere le rivolte sociali di attivisti politici bollate come temibili minacce per la stabilità interna del Paese: tra i soggetti di maggiore pericolosità sociale un’attenzione particolare sarebbe rivolta soprattutto al leader dell’opposizione (attualmente detenuto) Alexey Navalny, mentre i suoi diretti sostenitori correrebbero quotidianamente il rischio di subire immediati arresti eseguiti in attuazione di sommarie indagini che dispongono anche frequenti perquisizioni e sequestri preventivi della stampa per assicurare la tempestiva rimozione di tutti gli articoli non autorizzati alla pubblicazione dopo il vaglio preliminare della censura istituzionale.

In un preoccupante scenario di progressiva frammentazione della Rete prendono forma gli inquietanti tratti della regolamentazione “autoritaria” di Internet nell’ambito di una generalizzata “purga” digitale in grado di bloccare, ad esempio, oltre 1,2 milioni di URL per effetto degli stringenti poteri di cui dispone l’agenzia governativa Roskomnadzor che sta intensificando, soprattutto nell’ultimo periodo, l’ingiunzione di numerosi ordini di censura indirizzati a svariati siti informativi e mass media qualificati – secondo la narrazione avallata dal Cremlino – come pericolosi strumenti propagandistici (cd. “soft power”) utilizzati dalle forze avversarie per combattere una vera e propria “guerra dell’informazione” occidentale contro la Federazione Russa, con l’intento di espandere l’influenza atlantista oltre i suoi attuali confini territoriali.

Una rete più chiusa e censurata dopo la guerra in Ucraina

Il dossieraggio punitivo che silenzia le voci scomode

Si assiste anche alla realizzazione abituale di attività di “dossieraggio” con finalità punitive su singole persone e organizzazioni collettive “anti-governative” per “silenziare” massivamente le voci “scomode” di dissenso al punto da paralizzare il traffico virtuale esistente.

Sta di fatto che l’autorità russa di regolamentazione statale dei media è ormai attivamente impegnata a monitorare le notizie da censurare come fonti fuorvianti di fake news mediante una sistematica azione di filtraggio dei contenuti immessi online, a riprova della centralità operativa che sta assumendo la strategia comunicativa di propaganda – di recente potenziata anche per convincere le persone ad arruolarsi (“spontaneamente”) come soldati volontari dell’esercito (mentre però il governo ha recentemente statuito a livello nazionale un divieto generale di vendere biglietti aerei a individui di età compresa tra i 18 ei 65 anni: forse anche in funzione di una possibile imminente chiamata generale alle armi per imporre il servizio militare di leva obbligatoria?).

Siamo quindi di fronte alla “prima guerra di Internet con l’avvento dell’era dei social media” foriera di effetti collaterali destabilizzanti e non meno letali di una tradizionale invasione militare basata sulla disponibilità di veicoli armati, mezzi blindati e corazzati da combattimento in un classico scontro armato a fuoco.

Prolifera, quindi, l’esistenza di una diffusa rete di account “pro-Cremlino” da cui sembra provenire anche la creazione di informazioni “polarizzate” artatamente create da svariati siti, con intenti divisivi tra le popolazioni limitrofe per inasprire le tensioni, al punto da indurre l’FBI ad allertare le forze di polizia di tutto il mondo rispetto al rischio globale di un’ondata prolungata di disinformazione su larga scala  come preoccupante veicolo di comunicazioni “nocive” in grado di propagarsi con estrema facilità nello spazio virtuale della Rete.

Un clima “orwelliano” di sorveglianza totalizzante

In un clima “orwelliano” di sorveglianza totalizzante e oltremodo aggressiva, Roskomnadzor non solo ordina di cancellare le notizie che, tra l’altro, non utilizzano la terminologia di “operazione militare speciale” parlando di “invasione bellica” russa dell’Ucraina, ma prescrive blocchi generalizzati di contenuti virtuali ritenuti “falsi” e “inaffidabili”, dando dirette istruzioni su cosa è consentito dire pubblicamente a pena di disporre vincolanti limitazioni di accesso alle relative informazioni.

Recependo gli orientamenti formalizzati nella cd. “Information Security Doctrine”, e in attuazione di quanto previsto dal Digital Economy National Program, il governo russo ha avviato una generale revisione legislativa del quadro normativo vigente, ordinando alle società telematiche di conformarsi alle nuove disposizioni che impongono ai gestori delle piattaforme operanti in Russia il vincolo di creare uffici locali e registrarsi “in loco” sotto il controllo dell’autorità “Roskomnadzor”. L’agenzia regolatoria russa ha sancito l’obbligo, a carico dei media, di fare esclusivo affidamento alle informazioni ricevute da fonti ufficiali russe autorizzate a circolare in un cyberspazio “parzialmente vincolato”, ove sono prescritte misure di blocco per garantire un maggiore controllo statale sull’ambiente digitale, come reazione difensiva da contrapporre al flusso comunicativo veicolato dalle agenzie occidentali di intelligence. Peraltro, mediante una parallela strategia di emancipazione tecnologica domestica di servizi digitali (hardware e software) è stato altresì approvato il divieto di vendita di smartphone, computer e TV prive dell’installazione di alcune specifiche app russe (previamente autorizzate dal governo) in grado di sorvegliare o censurare gli utenti.

Inoltre, per stigmatizzare il pericolo di disordini sociali come esigenza giustificativa del ricorso alla “guerra alle bugie”, dopo aver provveduto alla creazione di una banca dati centralizzata di dati biometrici (gestita da una società statale), il Cremlino sta prioritariamente puntando sulle potenzialità della cd. “biometria di sorveglianza” offerte dalla tecnologia di riconoscimento facciale, anche grazie allo sviluppo di sofisticati sistema di Intelligenza Artificiale, mediante la massiva installazione di un numero crescente di telecamere posizionate nei luoghi pubblici di molte città per inquadrare in tempo reale i movimenti degli utenti ed intercettare il dissenso degli oppositori, con l’obiettivo di raggiungere la soglia di 70 milioni di utenti “schedati” entro il 2024.

Nell’ambito di un’architettura nazionalizzata della Rete, già da tempo dotata di un consolidato e pervasivo sistema di sorveglianza virtuale (cd. “SORM-3”), il costante perfezionamento tecnico di un invasivo strumento centralizzato di monitoraggio segreto (“Office of Operational Interaction”), espandendo sempre di più il potere di vigilanza digitale del Cremlino, sarebbe ora in grado di filtrare, tracciare e controllare in modo capillare, generalizzato e permanente le attività online degli utenti identificando, persino in una fase ancora embrionale di pianificazione organizzativa, i possibili “focolai di tensione” suscettibili di “destabilizzare” la società.

Conclusioni

Alla luce di un complesso scenario geopolitico dalle inedite configurazioni evolutive ancora non del tutto comprensibili nell’imminente futuro su quali saranno le possibili nuove alleanze tra le forze dominanti in grado di costruire un inedito nuovo ordine globale rispetto alle attuali tensioni destrutturanti, si consolida il progressivo isolamento tecnologico della Russia verso una prospettiva di Stato digitale autarchico, persino potenzialmente dotato di una propria Rete autonoma e indipendente dal resto del mondo. Emerge così un profondo squarcio nell’architettura generale di Internet come emblema di un preoccupante processo di “balcanizzazione” digitale funzionale a stabilizzare, mediante una graduale ma inesorabile frammentazione della Rete, il raggiungimento di una condizione di piena supremazia tecnologica su cui edificare un invasivo modello di “autoritarismo digitale” legittimato a giustificare la generale estensione di pervasivi poteri di sorveglianza.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3