identità digitale

Convenzione aggregatori di servizi privati SPID e CIE, punti da chiarire perché il mercato decolli

Tre mesi sono passati dalla tanto attesa pubblicazione della convenzione per gli aggregatori di servizi privati di identità digitale, ma ora si attendono chiarimenti da Agid, necessari per partire davvero. Ecco perché

Pubblicato il 26 Lug 2022

Luca Bonuccelli

Regione Toscana

Gianluca Marcellino

Demand Officer, Comune di Milano

Eugenio Prosperetti

Avvocato esperto trasformazione digitale, docente informatica giuridica facoltà Giurisprudenza LUISS

Convenzione per gli aggregatori di servizi privati SPID cie identità digitale.

Ad aprile, dopo lunga attesa e molte richieste dal mercato, è arrivata dall’Agenzia per l’Italia Digitale l’emanazione della convenzione per gli aggregatori di servizi privati SPID e CIE.

Ad oggi nessun soggetto ha aderito alla convenzione e non è un caso.

Le aziende non sanno di preciso cosa fare a valle di questa convenzione, per poterla sfruttare.

SPID e CIE per imprese e professionisti, facciamo presto: l’appello

Ecco: la convenzione, pur utilissima e fondamentale per permettere alle imprese che vorranno di offrire ai propri clienti il servizio di aggregatore privato, necessita di alcuni chiarimenti senza i quali è difficile per un gestore di servizi digitali valutare se diventare aggregatore e con quale impegno economico e di risorse.

L’importanza della convenzione per gli aggregatori di servizi privati SPID e CIE

Ricordiamo di cosa stiamo parlando: un’impresa con competenze sulle identità digitali e capacità di realizzazione tecnologica ha bisogno di questa convenzione per offrire i propri servizi alle altre che vogliono usare SPID e CIE per permettere a cittadini e imprese, clienti e partner, di accedere ai loro servizi digitali.

Le aziende che vogliono usare queste identità, così diffuse e insieme tutelate e rispettose dei diritti dei cittadini, hanno necessità infatti di un mercato dove negoziare ed acquistare i servizi di esperti che possono aiutarli a farlo in modo più facile, rapido ed economico. La convenzione permette di creare proprio questo mercato.

Convenzione, i chiarimenti attesi

Cosa resta da chiarire, però?

Per esempio, e soprattutto:

  • Una azienda che già fornisce a dei clienti dei servizi informatici, e vuole offrire insieme anche il servizio di integrazione dell’accesso tramite SPID; può farlo? A quali condizioni?
  • la convenzione parla in più punti di “servizi qualificati”: si tratta dei servizi erogati dai “gestori di attributi qualificati”, altri operatori che potranno certificare digitalmente attributi particolari relativi al cittadino a ll’impresa, come l’abilitazione a svolgere certi ruoli
  • gli aggregatori possono fornire ai loro clienti, gli erogatori di servizi privati, il servizio di conservazione delle informazioni sull’uso di SPID che la convenzione impone a questi ultimi di offrire

Questi e altri punti sono probabilmente ben chiari per gli esperti del regolatore che hanno sviluppato la convenzione. In attesa di un chiarimento, chi volesse diventare aggregatore è sottoposto a forti incertezze su come dovrà fare per erogare i servizi, e soprattutto a chi e come potrà offrirli, in particolare integrati con altri servizi digitali come sarà utile ad aggregatori ed aggregati per ottenere il massimo risultato e beneficio per i propri clienti con il minimo sforzo.

Siamo certi che con questi chiarimenti, e con l’esperienza pratica delle prime imprese che hanno chiesto di stipulare la convenzione, sarà molto più chiaro a imprese clienti e fornitori di servizi digitali quali benefici attendersi dall’integrazione di SPID nei propri servizi.

Fatto sta che nei pochi mesi già trascorsi dalla pubblicazione della convenzione, diverse imprese che la aspettavano hanno avviato la procedura per stipularla. Quanto ci vorrà perché le prime vengano ammesse?

Alcune partecipano al gruppo di lavoro #ClubTI4SPID e avevano sottoscritto la lettera aperta con la quale sollecitavamo in particolare proprio questa convenzione. La loro esperienza ha già permesso ad AgID di migliorare ulteriormente la procedura, accelerandone l’iter.

Grazie anche a queste esperienze, e alle competenze interdisciplinari dei suoi membri, il gruppo ha prodotto un documento di proposte e richieste di chiarimento che siamo certi potrà facilitare l’adesione di altri aggregatori alla convenzione, e la comprensione di come diventare aggregatori di servizi privati.

Lo abbiamo proposto ad AgID, e attendiamo con piacere le loro indicazioni. Nell’attesa, lo stiamo condividendo con aspiranti aggregatori di servizi privati, i fornitori di servizi privati SPID e CIE e gli interessati che vorranno contattarci sul gruppo LinkedIn di Club TI Milano.

Siamo convinti che lo scambio di informazioni tra operatori dell’ecosistema potrà accelerare già l’offerta di servizi di aggregazione, che a loro volta accelereranno la diffusione di servizi pubblici e privati basati su queste identità digitali, e quindi il beneficio economico, operativo e di benessere per i cittadini italiani ed europei che usano le identità eIDAS.

La storia degli aggregatori di servizi: come siamo arrivati a questo punto

Per apprezzarne l’importanza, vale la pena di riassumere brevemente la storia degli aggregatori di servizi collegati all’identità digitale:

Spid diviene operativo il 15/03/2016 con i primi due i fornitori di servizi, INPS e Regione Toscana

A luglio 2016 (solo dopo 4 mesi!) Agid riconosce tramite un addendum alla convenzione SPID a Regione Toscana (e poi a molte altre regioni) il ruolo della prima versione di “aggregatore”. Nei mesi successivi saranno molte le Regioni e gli enti pubblici che ricopriranno tale ruolo.

Alcuni dei compiti allora assegnati a questi “aggregatori in nuce” erano i medesimi oggi assegnati agli aggregatori:

“ mettere a disposizione degli enti pubblici, territoriali e non, ed agli enti privati a controllo pubblico (di seguito Enti) presenti sul territorio regionale le infrastrutture, reti e sistemi (…) dell’adesione a SPID, nonché a tal fine a consentire l’integrazione nelle stesse reti dei sistemi, reti ed applicazioni di tutti gli enti pubblici predetti.”

-”raccogliere le adesioni al sistema SPID degli Enti collocati sul proprio territorio”

-“operare quale intermediario tecnologico tra AgID e gli Enti per l’adesione degli stessi al sistema SPID;”

Il modello degli aggregatori funziona ed è il modello adottato dalla maggioranza delle amministrazioni allora aderenti. Grazie al ruolo di un aggregatore l’integrazione diventa  diventa sostenibile, tanto che nel 2018 (a due anni dall’avvio di SPID) Agid formalizza il ruolo degli aggregatori per i servizi pubblici, permettendo questo ruolo sia a privati che a soggetti pubblici. Oggi gli aggregatori a cui un soggetto pubblico si può rivolgere sono circa 120.

Restavano fuori gli aggregatori di servizi privati, che avrebbero permesso anche alle imprese private fornitrici di servizi digitali di trovare sostenibile ll’adozione di SPID come strumento di riconoscimento – identificazione certa e autenticazione – nei propri servizi.

Con #ClubTI4SPID, il gruppo aperto interdisciplinare di esperti e cultori di identità digitali animato da Club TI Milano, avevamo identificato già nel 2020 perché gli aggregatori di servizi privati sono essenziali allo sviluppo di SPID e CIE.

Era necessaria la nuova convenzione, appunto.

Perché è così importante che un operatore privato possa  rivolgersi ad un aggregatore?

Per quasi tutte le imprese, grandi e piccole, conviene affidarsi a specialisti per alcuni servizi anche essenziali, dalla logistica, alla manutenzione, alla gestione di paghe e contributi. Questo vale in particolare per numerosi servizi informatici e digitali, per i quali aziende anche molto diverse per dimensioni e complessità trovano un mercato di soluzioni e di servizi da acquistare. Fu proprio questo a rendere accessibili a tutti, ed utili a tutti, tante tecnologie prima riservate a pochissimi, giganteschi operatori pubblici e privati di ciascun mercato.

L’integrazione dei propri canali digitali con servizi di identificazione e autenticazione degli utenti è già da tempo un mercato di questo tipo, almeno da quando nacquero il digital marketing e prima ancora il commercio elettronico. Tuttavia le soluzioni offerte in questo mercato sono diverse dalle identità digitali nazionali – e quasi sempre meno tutelate e rispettose della privacy.

La convenienza ad acquistare il servizio chiavi in mano, o un progetto per allestire l’integrazione e permettere all’organizzazione di gestirla in proprio, vale in tutti questi ambiti e quindi anche per l’integrazione delle identità digitali nazionali nei servizi digitali di ciascuna organizzazione: sia nei servizi digitali già esistenti, dove oggi le imprese usano sistemi di mercato a pagamento o quelli “gratuiti” dei grandi operatori di piattaforme online per i consumatori, e soprattutto nei molti altri servizi digitali che avrà senso lanciare proprio grazie all’esistenza di un ecosistema di consumatori e imprese che usano le identità digitali nazionali.

Uno specialista di questi servizi, svolgendo anche il ruolo di aggregatore, potrà supportare i propri clienti assumendo su di sé tutta la  complessità tecnologica e amministrativa per l’adesione ai circuiti di identità digitale nazionali. L’azienda cliente di questo specialista diventerà quindi un fornitore di servizi privati SPID o CIE con un impegno minore, e più semplice da programmare e gestire.

Inoltre,  nella logica di mercato, l’aggregatore può offrire, e il fornitore di servizi privati richiedere, una combinazione di servizi all’interno della quale l’integrazione di SPID e CIE è solo un componente, magari secondario. Questo aumenta per entrambi la flessibilità progettuale ed economica, e permette di valorizzare rapporti di fiducia ed esperienze reciproche precedenti, estendendoli allo specifico ambito dell’identificazione certa e autenticazione con le identità digitali nazionali.

In questo modo l’autenticazione tramite SPID (e in futuro CIE) entrerrà naturalmente e in modo organico nel mercato, più ampio, dei servizi digitali orientati all’end user delle imprese. Come conseguenza diretta si avrà la possibilità di negoziare tra cliente e aggregatore anche il costo di autenticazione con l’identità digitale che risulterà collegato al più ampio servizio offerto e ai risultati effettivi che si ottengono a partire dall’intera offerta e non limitatamente alla sola autenticazione. Questo aiuterà a superare la difficoltà di attribuire un valore e un prezzo a questo specifico servizio di autenticazione.

Come accelerare e facilitare la diffusione degli aggregatori di servizi privati

E adesso aspettiamo i chiarimenti di cui sopra.

Lo abbiamo proposto ad AgID, e attendiamo con piacere le loro indicazioni. Nell’attesa, lo stiamo condividendo con aspiranti aggregatori di servizi privati, i fornitori di servizi privati SPID e CIE e gli interessati che vorranno contattarci sul gruppo LinkedIn di Club TI Milano.

Siamo convinti che lo scambio di informazioni tra operatori dell’ecosistema potrà accelerare già l’offerta di servizi di aggregazione, che a loro volta accelereranno la diffusione di servizi pubblici e privati basati su queste identità digitali, e quindi il beneficio economico, operativo e di benessere per i cittadini italiani ed europei che usano le identità eIDAS.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3