le iniziative

Open government, ecco i principali traguardi dell’Italia

Con il terzo Piano d’Azione è migliorata la qualità della partecipazione dell’Italia nella OGP. Trasparenza, partecipazione e trasformazione digitale hanno assunto un ruolo determinante nell’agenda politica per riformare la PA

Pubblicato il 21 Dic 2017

Pia Marconi

capo del Dipartimento della Funzione Pubblica - Presidenza del Consiglio

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La partecipazione dell’Italia nella Open Government Partnership (OGP) ha compiuto negli ultimi 18 mesi un salto di qualità. Di ciò è prova, da un lato, la rilevanza degli impegni assunti dalle pubbliche amministrazioni italiane con il terzo Piano d’Azione OGP e la capacità di realizzazione degli impegni finora dimostrata; dall’altro, il nuovo ruolo di protagonista dell’Italia in sede internazionale.

Con il terzo Piano d’Azione la qualità della partecipazione dell’Italia nella OGP è significativamente migliorata perché si sono realizzate per la prima volta alcune condizioni di contesto e sono state fatte delle precise scelte di metodo.

I temi della trasparenza, della partecipazione e della trasformazione digitale, che sono alla base della OGP,  hanno assunto un ruolo determinante  nell’agenda politica del governo, per  riformare la pubblica amministrazione.

Basti fare l’esempio della trasparenza, vista sia in chiave di prevenzione della corruzione sia di partecipazione e accountability.

Con la nuova legislazione (dlgs 97/2016) che ha introdotto l’accesso civico generalizzato (per chiedere documenti, dati e informazioni alla pubblica amministrazione non è più necessario dimostrare un interesse qualificato) l’Italia si posiziona al livello dei paesi con la legislazione più avanzata per quanto riguarda l’accesso alle informazioni detenute dalle istituzioni pubbliche ed ha così potuto risalire numerose posizioni nel “Right to know rating”, che valuta la normativa in materia di accesso dei paesi, passando dalla 97 alla 55.

Con la pubblicazione in formato aperto di molte banche dati importanti come SoldiPubblici (che espone i dati relativi alla spesa di tutte le amministrazioni pubbliche), OpenExpo (sulla spesa e l’avanzamento dei lavori per EXPO2015), OpenCantieri (sull’avanzamento e la spesa relativa alle opere pubbliche prioritarie del Ministero delle infrastrutture e i trasporti), è stata anticipata una strategia ben più ampia di promozione degli open data. L’Agenda Nazionale partecipata per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, prevista proprio nel terzo Piano d’Azione OGP, è oggi supportata anche dal Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2017-2019.

Per la presenza di queste condizioni, la partecipazione italiana nella OGP ha potuto contare su di un forte committment politico che è stato assicurato in tutte le occasioni di rilievo dalla Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

Sul piano del metodo, sono state fatte scelte precise. Il processo per pervenire al terzo Piano d’Azione (nonché alla sua attuazione e monitoraggio) è stato profondamente migliorato grazie alla partecipazione che è stata perseguita a vari livelli, proprio in ossequio ai principi della OGP.

In primo luogo, è stata creata una sede stabile di confronto con le OSC, attraverso la costituzione dell’Open Government Forum che oggi riunisce 97 organizzazioni della società civile. Ad oggi si sono tenuti quattro incontri plenari e numerosi incontri dei tavoli tematici che corrispondono alle sezioni del Piano: Trasparenza e Opendata; Partecipazione e Accountability; Innovazione e Competenze Digitali.

Nelle sue diverse configurazioni, l’OG Forum non solo ha contribuito alla costruzione del terzo Piano d’Azione, ma ha preso parte attiva alla attuazione di alcune azioni (basti pensare alla prima edizione della Settimana dell’Amministrazione Aperta e del Premio OpenGov Champion) ed al monitoraggio della implementazione del Piano.

Inoltre, è stata assicurata una più ampia partecipazione delle PA, che sono state coinvolte in un Gruppo di Lavoro istituzionale nel quale sono presenti i diversi livelli di governo (Ministeri ed Enti statali, Regioni e Comuni). Il Piano, con le sue 40 azioni (34 originarie a cui si sono aggiunte le 6 previste dall’addendum pubblicato nel corso del 2017) coinvolge più di 26 istituzioni (con regioni e comuni titolari di specifiche azioni, ma anche il Senato della Repubblica).

Infine, sempre sul piano del metodo, la trasparenza ha caratterizzato l’intero processo: tutte le attività svolte sono conoscibili attraverso il sito Open.gov.it.  Grazie alla sezione Monitora, ogni azione del Piano ha una sua pagina dedicata che riporta lo stato di avanzamento degli obiettivi specifici (milestones) attraverso un sistema di colori (verde per gli obiettivi raggiunti, giallo per gli obiettivi non ancora raggiunti e rosso per gli obiettivi mancati) e di etichette (iniziato, da iniziare, terminato, non realizzato). Così è garantito un aggiornamento continuo dell’attuazione del Piano ed è favorito il monitoraggio civico.

Ad oggi, risultano avviate tutte le azioni previste (comprese quelle dell’Addendum), tre azioni sono state interamente completate, così come il 43 per cento delle milestones in cui le azioni sono complessivamente articolate. Ma oltre a questi dati quantitativi credo sia importante evidenziare alcune delle realizzazioni conseguite.

Il Comune di Roma con Open assemblea consente a tutti i municipi di trasmettere in streaming le sedute delle Assemblee e dei Consigli. Con Open bilancio, il Bilancio è stato pubblicato online in modo trasparente e comprensibile (anche con infografiche) per i cittadini che vogliono conoscere le spese sostenute dall’amministrazione.

Per il Comune di Milano, l’agenda pubblica degli incontri con i portatori di interesse dell’Assessore alla partecipazione, cittadinanza attiva e open data è online da settembre 2016 e sono attualmente al vaglio soluzioni che consentano l’adozione da parte di altri attori politici del Comune di Milano. Il Comune di Milano, inoltre, ha tenuto una consultazione pubblica preordinata alla realizzazione dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati.

Per quanto riguarda la trasparenza degli incontri con i portatori di interesse, dal 6 ottobre 2016 per poter partecipare agli incontri con i vertici politici del ministero per lo sviluppo economico, le associazioni di categoria, le imprese e i liberi professionisti devono registrarsi in un apposito registro. Analoga iniziativa è stata assunta partire dal mese di maggio 2017 dalla ministra e dal sottosegretario per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

Il Miur ha realizzato il portale unico dei dati della scuola e ha organizzato anche un hackathon per la realizzazione di progetti che riutilizzassero tali dati. Lo stesso ministero, inoltre, ha realizzato una piattaforma per il monitoraggio dell’alternanza scuola lavoro, oltre a due app (una dedicata all’edilizia scolastica e l’altra sulla “buona scuola digitale”).

La piattaforma Opentrasporti del MIT, che ha come obiettivo quello di rendere accessibili e fruibili informazioni e servizi online relativi alla mobilità e ai trasporti, già oggi raccoglie i dati relativi alle infrastrutture dei trasporti come strade e autostrade di competenza ANAS, i tracciati di tutte le autostrade italiane, i porti e gli aeroporti, le rotte delle autostrade del mare, il parco circolante dei veicoli, le patenti nautiche. Entro giugno 2018 gli aggiornamenti dei dati saranno automatici e in real time.

Grazie al lavoro svolto dalle pubbliche amministrazioni e dalle OSC italiane con la preparazione e l’attuazione del 3° Piano d’Azione l’Italia ha potuto candidarsi all’elezione nello OGP Steering Committee. Con l’elezione nello OGP Steering Committee, avvenuta nel marzo 2017, l’Italia ha assunto la responsabilità di contribuire (insieme ad altri 10 governi e 11 organizzazioni della società civile) alla guida di una Partnership che ormai conta 75 paesi.

L’Italia dovrà dare il proprio contributo affinché i principi della OGP si rafforzino sempre di più non solo nel proprio paese ma anche a livello internazionale. Per questo, in occasione della partecipazione alla riunione dello Steering Committee a New York lo scorso settembre, l’Italia ha proposto due importanti iniziative che saranno realizzate all’inizio del 2018.

La prima è l’European Opengov Leaders Summit che si terrà a Milano il 5 febbraio 2018 e sarà dedicato alla partecipazione civica. L’evento che vedrà il coinvolgimento delle istituzioni dell’Unione Europea, oltre a ministri, rappresentanti di amministrazioni pubbliche e di organizzazioni della società civile della UE, sarà un’importante occasione di confronto sul tema della partecipazione. Il Summit sarà accompagnato da una vera e propria mostra delle migliori pratiche europee in tema di partecipazione, specialmente a livello locale.

La seconda iniziativa è volta a diffondere sempre di più dei principi della OGP ed è la nuova edizione della Settimana della Amministrazione Aperta (SAA). La SAA, organizzata per prima volta dall’Italia nel 2017, è stata riconosciuta come iniziativa da replicare a livello globale per promuovere il più possibile i principi della OGP nelle pubbliche amministrazioni e nella società nel suo complesso.

Per questo, la seconda edizione della Settimana dell’Amministrazione Aperta, che si terrà dal 5 all’11 febbraio 2018, assumerà una proiezione internazionale, dal momento che anche altri paesi organizzeranno iniziative per la promozione dei valori della trasparenza, della partecipazione e della cittadinanza digitale.

Chi volesse partecipare a questa grande mobilitazione per l’open government, può contribuire al programma della SAA inserendo la propria iniziativa sulla pagina.

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