identità digitale

Spid ignorato dalle imprese: ecco che fare per farlo decollare

Le imprese, per autenticare i cittadini che usano i loro servizi digitali, preferiscono usare le identità gratuite di Apple, Facebook, Google, Microsoft e altri, che offrono garanzie diverse e per lo più inferiori sull’uso dei dati personali. Vediamo come si potrebbe invertire la rotta e con quali vantaggi per le aziende

Pubblicato il 19 Lug 2019

Ornella Fouillouze

Vice Presidente Club TI Milano e coordinatore gruppo sanità

Gianluca Marcellino

Demand Officer, Comune di Milano

spid2

Ad oggi, senza organizzazioni private che la adottino, Spid rimane priva di ritorni economici per chi l’ha realizzata e la eroga quotidianamente. Se, infatti, il numero di identità digitali registrate  dai cittadini viaggia al ritmo di circa 200 mila al mese da gennaio, aziende e associazioni private continuano a ignorare il sistema pubblico di identità digitale, preferendo adottare altri servizi con minori limitazioni ma anche con minore attenzione alla sicurezza.

Spid, cittadini e imprese su due binari paralleli

Cittadini e imprese viaggiano, insomma, su due binari paralleli: il binario “tradizionale” è quello che porta Spid ad essere identità digitale unica dei cittadini verso tutte le pubbliche amministrazioni. Un percorso importante e ambizioso che sta già offrendo ad ogni cittadino una chiave digitale unica per aprire tante porte, e permette di inventare e offrire nuovi servizi pubblici digitali, integrati e trasparenti.

Sul binario – diciamo così – più “promettente”, quello dove oltre alle pubbliche amministrazioni viaggino anche le aziende e le associazioni private Spid, però, ancora fatica a salire: AgID aveva definito la convenzione per le imprese private un anno e mezzo fa, a febbraio 2018. Solo a luglio 2019 la prima impresa, ARERA, ha avviato il primo servizio accessibile con SPID, il portale dei consumi. Ce ne vorranno decine per dare un contributo significativo all’ecosistema, lavoriamo per farli arrivare presto.

Su questo binario, per capirci, i cittadini potrebbero aprire con quella stessa chiave le porte dei servizi digitali privati, e le imprese avrebbero l’occasione di integrare i loro stessi processi con quelli delle pubbliche amministrazioni, facendo leva direttamente sull’identificazione univoca del cittadino da parte dello Stato sovrano per servizi integrati oggi costosi o ancora da inventare.

Si pensi all’onboarding, la registrazione di nuovi clienti, che oggi le aziende svolgono con strutture proprie o servizi di mercato, o a un servizio nuovo erogato da più aziende indipendenti che coordinino i propri in una combinazione unica e per farlo collaborano con il cittadino loro cliente, con la sua autorizzazione, per ottenere tutti i servizi delle pubbliche amministrazioni necessari.

Spid e le imprese: come, quando e perché adottarlo

Club TI Milano lavora da 2 anni per stimolare l’attenzione di tutti gli attori del sistema Spid ai service provider privati, le imprese che potrebbero usare Spid per autenticare i cittadini che usano i loro servizi digitali. Ci confrontiamo con AgID e Team Digitale, e con tutti gli Identity Provider che erogano per AgID i servizi Spid (le nove locomotive che ora trainano SPID sul binario della sola pubblica amministrazione).

Con loro, e con #ClubTI4SPID, un gruppo di esperti e appassionati di trasformazione digitale delle imprese, abbiamo approfondito nell’ultimo anno diversi temi:

  • l’opportunità di usare Spid per la gestione del dossier sanitario personale negli ospedali privati,
  • I numeri di Spid: quanti sono a usare Spid, quanto la usano e come,
  • Il futuro di Spid: cosa sanno i cittadini e le aziende di dove Spid sta andando, quando e come ci arriverà,
  • I livelli di servizio che Spid offre a imprese e pubbliche amministrazioni,
    Questo aspetto sarà importante per stimolare quelle pubbliche amministrazioni chiave con le quali i cittadini usano Spid molto spesso, come Agenzia delle Entrate, INPS e INAIL, ad accantonare le loro vecchie identità digitali e usare Spid come identità di riferimento (“accelerare lo switch-off”).

Ci prepariamo ad esaminarne altri, più complessi. L’obiettivo complessivo è identificare azioni e comunicazioni che aiutino imprese e cittadini a decidere di adottare SPID: quando, come, e perché.

Spid, opportunità e limiti per le imprese private

Dai primi risultati, l’opportunità di adottare SPID per le imprese private si conferma significativa, ma ancora soprattutto a titolo sperimentale o di innovazione. In particolare:

  • I prezzi di SPID per le imprese private si sono dimostrati fin qui superiori a quelli che alcune già sostengono per soluzioni di autenticazione commerciali.  A fine giugno AgID ha pubblicato il nuovo listino, molto più conveniente in particolare per piccole organizzazioni con poche centinaia o migliaia di utenti.
  • I numeri oggi disponibili su chi usa Spid, pur ricche, riguardano il numero totale dei profili attivati nel corso del tempo.
    Quanti di questi profili sono effettivamente attivi oggi? Per cosa li usiamo? Come?
    Sono informazioni importanti per le imprese private che devono valutare un nuovo prodotto. Per conoscerle occorrerà attendere la definizione delle linee guida relative e la successiva realizzazione da parte degli Identity Provider.
    AgID ha certamente in programma di definire queste linee guida. Sappiamo però che per i prossimi mesi si sta concentrando su altre ancora più urgenti, per le quali ha già previsto una scadenza (alla fine di questo mese o di ottobre) nelle linee di azione su SPID del piano triennale per l’informatica nella PA
  • Il futuro di Spid è chiaro. Il piano triennale stesso, a chi voglia leggerlo con attenzione, conferma che è Spid l’identità digitale di riferimento per i cittadini italiani.
    Eppure ci sembra che le imprese ne siano per lo più inconsapevoli, magari semplicemente disinteressate, e quindi siano ancora lontane anche solo dal prendere in considerazione la possibilità di usarla
  • I livelli di servizio che Spid offre alle pubbliche amministrazioni, e offrirebbe alle imprese che la adottassero, sono inferiori a quelle che diverse imprese e amministrazioni hanno ritenuto necessari per i propri servizi digitali più importanti.
    Soprattutto, i servizi Spid sono erogati da nove organizzazioni indipendenti prive di un servizio di assistenza integrato: il modello di funzionamento attuale rende la combinazione di questi operatori meno efficace verso i cittadini e verso i clienti di Spid, pubblici oggi e privati domani, di quanto ciascuno di loro è già quando eroga per conto proprio servizi simili!

Il regolatore è certo ben consapevole di queste limitazioni, che ad oggi inducono le organizzazioni private a ignorare del tutto Spid.

Evidentemente le imprese, per autenticare i cittadini che usano i loro servizi digitali, preferiscono usare le identità gratuite di Apple, Facebook, Google, Microsoft e altri, che pure offrono garanzie diverse e per lo più inferiori sull’uso dei nostri dati personali, o quelle offerte a pagamento da tanti operatori del mercato.

Come superare i limiti di Spid

Se fino ad oggi AgID, cui è richiesto un compito di amplissima portata, ha concentrato le proprie risorse sull’obiettivo principale, cioè lo sviluppo e la diffusione dei servizi Spid per la pubblica amministrazione, facendo procedere il treno di Spid sul binario tradizionale, da domani auspichiamo che ottenga le risorse necessarie a promuovere con decisione anche tutte le azioni necessarie per attivare il binario veloce.

Oltre a far crescere utilità e valore dei servizi digitali della pubblica amministrazione per i cittadini italiani, questo contribuirà alla sostenibilità dell’agenda digitale complessiva.
Nell’attuale modello economico di Spid, infatti, i compensi che le imprese pagherebbero per i servizi Spid, costituirebbero la principale fonte di ricavi per gli erogatori del servizio. Ad oggi, invece, Spid rimane priva di ritorni economici per chi la ha realizzata e la eroga quotidianamente. Fino a quando?

Nei prossimi mesi continueremo a lavorare per identificare i fattori che incentivino le imprese ad adottare Spid, e per capire con AgID e gli operatori che erogano il servizio come e quando metterli in campo.

Siamo convinti che una mappa più chiara delle limitazioni attuali e di quando potrebbero essere superate aiuterà alcuni operatori privati a decidere di adottare Spid anche prima di averne chiaro il ritorno economico. Avranno così l‘occasione per definire, e offrire per primi ai propri clienti, nuovi servizi che integrino quelli della pubblica amministrazione offrendo a chi li adotterà livelli di efficienza e praticità simili a quelli che, come cittadini, stiamo cominciando ad apprezzare nel lavoro con le pubbliche amministrazioni che via via adottano Spid.

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