il libro

Intelligenza artificiale, ultima chiamata per il sistema Italia

Un economista, Stefano Da Empoli, cerca di leggere le conseguenze dell’avvento dell’Intelligenza Artificiale sui temi che studia abitualmente: competitività, formazione, politica industriale. Ne viene fuori un testo “provocative”, che con proposte e suggestioni spinge a riflettere su temi fondamentali per il futuro

Pubblicato il 07 Gen 2020

Antonio Sassano

Presidente della Fondazione Ugo Bordoni, ordinario di Ricerca Operativa, Dipartimento di Informatica, Automatica e Gestionale "Antonio Ruberti", Università di Roma "La Sapienza"

intelligenza artificiale 2

Leggere il libro di Stefano Da Empoli – Intelligenza artificiale: ultima chiamata. Il sistema Italia alla prova del futuro – è stata un’esperienza utile e stimolante. Non concordo con alcune delle tesi del libro ma proprio per questo ritengo che si tratti di un testo “provocative”, che con le sue proposte e suggestioni ci spinge a riflettere su temi che saranno fondamentali per il nostro futuro.

Parto con un “disclaimer”. Ritengo, in modo abbastanza radicato (e dunque sarà inutile nasconderlo), che il dibattito sull’Intelligenza Artificiale debba essere lasciato agli esperti. Comprendo bene l’obiezione che dice: “si tratta di questioni che riguardano il futuro di tutti noi e, dunque, non possiamo lasciare ai pundit la discussione e le decisioni”. Capisco, condivido e appoggio la logica e gli obiettivi ultimi di questa posizione, sono convinto dell’esigenza e dell’importanza di un dibattito serrato su questo tema ma ritengo anche che il dibattito debba vertere su questioni enucleate, analizzate e volgarizzate da esperti. Si noti bene, non informatici ma anche economisti, giuristi o religiosi e studiosi di etica; ma esperti nella loro materia e che abbiano dedicato qualche anno della loro ricerca disciplinare a comprendere in profondità l’argomento del quale parlano.

Un approccio scientifico alle conseguenze dell’AI

Il libro di Stefano Da Empoli mi è piaciuto perché ha esattamente questo taglio: un economista che cerca di leggere le conseguenze dell’avvento dell’Intelligenza Artificiale sulle questioni che studia abitualmente: competitività (del Sistema Italia), formazione, politica industriale. Come detto non concordo su tutto, ma il disaccordo non è sull’impostazione generale del libro che invece ho apprezzato moltissimo e dalla quale ho imparato molte cose interessanti.

Un libro che, a mio parere, si distacca nettamente dalla maggior parte degli altri contributi su questo tema apparsi nel dibattito nazionale. L’unico altro esempio di approccio altrettanto scientifico è il libro di Marco Delmastro e Antonio Nicita – “Big Data. Come stanno cambiando il nostro mondo”. Anche li ho molte critiche da fare, ma sull’impostazione scientifica “nulla quaestio”: economisti che parlano del ruolo dei dati in economia.

Per il resto, un gran parlare di conseguenze etiche e giuridiche dell’Intelligenza Artificiale, facendo più riferimento ad Asimov che alla sostanza della ricerca e dei risultati in questo settore. Anche la lotta contro il cancro, la ricerca sulla genomica o la fisica quantistica sono temi che condizioneranno il nostro futuro, eppure nessuno si sogna di affidare il dibattito sulle conseguenze sociali e politiche di queste discipline a qualcuno che non conosca le nozioni base di fisica di biologia molecolare. E allora perché questo avviene per un argomento altrettanto tecnico e che richiede profondissime competenze specialistiche per essere compreso? Perché blogger e giornalisti senza alcuna preparazione specifica si sostituiscono agli esperti nel definire i termini e le questioni da dibattere?

L’intelligenza artificiale oltre le mode

La verità, a parte le mode, è che non possiamo non parlarne, il tema della nostra intelligenza sfidata da quella delle macchine ci interpella così nel profondo che non possiamo accettare di rimanere a bordo campo mentre si gioca la partita. E allora eccoci pronti a parlare di qualcosa che non conosciamo bene e che ci rappresentiamo spesso in modo semplificato. A partire dal nome. Se dicessimo Ottimizzazione, Programmazione Dinamica, Controlli Automatici, Complessità computazionale non ci sentiremmo chiamati in causa.

Eppure, l’Intelligenza Artificiale, quella che funziona oggi e da 50 anni, è basata su queste conoscenze. Invece le parole chiave (che contano moltissimo) sono machine learning (le macchine imparano), deep learning (le macchine imparano tutto), intelligenza artificiale (le macchine imparano tutto e diventano più intelligenti di noi). Ma allora ci sostituiranno? E il lavoro? L’etica? La protezione dalle macchine pensanti?

Punti di forza e punti deboli del libro di Stefano Empoli

Il libro di Stefano, come detto, non è motivato da questa necessità di essere nel “mainstream”. È invece il seguito di un percorso di studio e quantificazione dei fenomeni dell’innovazione sul tessuto industriale italiano che Stefano e i suoi collaboratori stanno conducendo brillantemente da anni.

Come detto non concordo su tutte le tesi del libro e dunque fatemi dire brevemente i punti sui quali concordo e quelli sui quali il mio punto di vista diverge da quello di Stefano.

Mi sembra assolutamente brillante ed interessante l’analisi del perché la “dimensione delle imprese” costituisca, nel nuovo scenario tecnologico, un possibile punto di forza della nostra economia. Le nuove reti (il 5G e le reti banda larga) riducono drasticamente i costi di transazione e cambiano in modo radicale il quadro degli incentivi alla concentrazione. La natura distribuita della struttura industriale del nostro Paese asseconda l’evoluzione verso l’elaborazione e lo storage “distribuito” favorita dalle nuove reti e dall’ottimizzazione dei flussi di merci e informazioni.

Questa interessante analisi sembra però in contraddizione con le conclusioni alle quali il libro giunge con riferimento al “cloud”. Stefano dice infatti più avanti: “l’hardware costa di meno ed è sempre più performante, i dati sono disponibili in maniera più copiosa, i super-computer servono per compiti specifici e grandi aziende, per le piccole e medie aziende c’è il “cloud”. Ecco, non credo che questo sillogismo funzioni. La conclusione dovrebbe essere: per le piccole e medie aziende c’è la computazione distribuita, l’”edge computing”, la protezione dei dati (preziosissimi) continuamente prodotti dalle nostre attività di nicchia e non la consegna di dati al “cloud” centralizzato che “fa i calcoli per noi”.

5G e intelligenza artificiale

Il 5G e l’Intelligenza Artificiale hanno infatti un potente effetto di “scoperta di nuovo valore” nelle attività di ogni singolo operatore economico: il valore dei dati. Un effetto generato dalla fame di dati degli algoritmi e dalla simmetrica produzione di nuovi dati da parte dell’Internet delle Cose e dallo sviluppo dell’Industria 4.0 o della Future Factory.

In Italia, questa scoperta del valore è potenziata, come lo stesso Stefano dice, dalla struttura naturalmente distribuita del nostro tessuto industriale. In tutto il mondo ci si rende improvvisamente conto che i dati prodotti localmente debbono essere protetti e valorizzati. Possiamo regalare le nostre informazioni personali (sbagliando) ma sarebbe suicida regalare il patrimonio aziendale dei dati associati alle nostre produzioni. Dunque, detto in modo sintetico: le reti del futuro dovranno essere in grado di proteggere il valore dei dati localizzando computazione e storage e non migrando verso il “cloud”. In Germania, Regno Unito e Francia si pianifica di assegnare frequenze in modo riservato agli usi locali, la banda dedicata al “WiFi” si allarga, le grandi aziende industriali cominciano ad immaginare aree locali 5G (si pensi al miliardo di euro investito da Bosch nel grande centro di produzione di Dresda). Gli operatori industriali sono sempre più restii a regalare i propri preziosi dati di produzione ai Telco o agli OTT. Sembra che lo sviluppo delle reti 5G sarà “bottom up”.

Gestione dei dati e competenze digitali

Questa conclusione è strettamente collegata a due temi strategici trattati dal libro di Stefano. La gestione dei dati e le competenze digitali. Si tratta di due temi al centro del libro. Sul primo Stefano torna sul concetto di “data-sharing” e co-opetition. Personalmente non concordo con queste soluzioni. La quantità crescente dei contributi scientifici che mette in discussione la natura non-escludibile dei dati e la necessità di remunerare il “data labor” o di creare un vero e proprio mercato dei dati con assoluta protezione dei diritti sui dati prodotti (ad esempio con metodi di BlockChain) mi sembrano più adatti alla “scoperta del valore dei dati” della quale abbiamo parlato.

Per quanto riguarda le competenze digitali penso che il libro ma anche le frequenti analisi che I-Com ci propone su questo tema dovrebbero meglio mettere a fuoco la questione. A esempio distinguendo tra le competenze degli utenti e le competenze necessarie a progettare, sviluppare e manutenere gli algoritmi. La prima è una carenza passeggera e che verrà risolta da vari fattori: l’avvicendamento naturale, la crescita del livello medio di istruzione ma soprattutto la crescente facilità d’uso degli oggetti connessi e l’esplosione della IOT: centinaia di milioni di oggetti connessi oscureranno le decine di milioni di umani e sapranno usare la rete.

Al contrario è alla formazione di specialisti, all’uso degli algoritmi e alla filiera di produzione dell’AI che dovranno essere indirizzate analisi e preoccupazioni. Non bastano gli STEM (e tantomeno i diplomati) servono informatici, esperti di ottimizzazione ed analisi dei sistemi. Di conseguenza, come ben evidenziato nel libro, è fondamentale il collegamento con l’Università e i Centri di Ricerca (pubblici). Non è corretto dire come fa Stefano che l’Università vuole chiudersi nella sua “turris eburnea”. Non si tratta, come sembra suggerire il libro di una scelta “isolazionista” degli universitari.

Il ruolo dell’Università

L’Università, come tutti gli indicatori della produzione scientifica dicono con chiarezza, fa la sua parte: ricerca e formazione di giovani preparati. Il suo campo da gioco è la ricerca internazionale, gli obiettivi sono quelli riconosciuti dagli esperti delle comunità scientifiche di riferimento. E’ l’industria che non è all’altezza della nostra Università, che spesso non sa di cosa ha veramente bisogno. Un data scientist o un ottimizzatore combinatorio? E per fare cosa?

Esiste un “gap” tra la qualità della ricerca universitaria e la domanda industriale. Un “gap” che fa male all’industria e all’Università, colmato dalla grande industria in Germania, dal mercato negli USA e da nessuno in Italia. Bene fa il libro a citare FBK come esempio virtuoso e al tentativo di colmare il “gap” con i centri di competenza. Queste sono le strade da seguire. No invece all’Istituto Italiano di Intelligenza Artificiale che “coordini le ricerche” o alla London Interdisciplinary School! Un No forte a questa nuova sovrastruttura destinata ad allungare la catena senza colmare il “gap” o alla tendenza a studiare tutto in modo superficiale e “interdisciplinare”. La ricerca scientifica è “disciplinare”, Il centro di coordinamento dei sui sforzi scientifici è la comunità internazionale con le sue metriche e la sua competizione creativa.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3