fascicolo sanitario elettronico

Che confusione il piano Colao sulla Sanità digitale: i decisori vittime di vecchi equivoci

La lettura degli obiettivi del Piano Colao in tema di sanità evidenzia, da subito, una scarsa conoscenza della complessa situazione del sistema sanitario pubblico italiano. Stupisce, per molti motivi, la proposta di “superare il Fascicolo Sanitario Elettronico convergendo verso il ‘Digital Twin’”: ecco perché

Pubblicato il 17 Giu 2020

Mauro Moruzzi

Dipartimento Trasformazione Digitale-Presidenza del Consiglio dei Ministri, Scuola di Welfare Achille Ardigò

Anitec-Assinform: le tecnologie emergenti nella sanità digitale

Esiste una confusione tra i decisori nazionali in materia di eHealth, lo abbiamo detto più volte. Le proposte presentate dal commissario Vittorio Colao, capo della task force della cosiddetta “Fase 2” per la ricostruzione economica del paese, confermano questa nostra preoccupazione.

Nel documento per gli Stati Generali dell’Economia – Iniziative per il rilancio Italia 2020/2022 – messo a punto da un nutrito gruppo di esperti, alle schede 73 e 74 si parla di sanità digitale.

D’altronde non poteva non esserci molta attesa su questo punto, dopo che tanti italiani si erano per tre mesi attrezzati ed esercitati in casa per utilizzare strumenti digitali di smart working, didattica a distanza e, ovviamente, di teleassistenza.

eHealth, perché tanta confusione

Purtroppo l’aspettativa è stata delusa. Quello che abbiamo letto è un documento confuso, dove si parla genericamente di telemedicina, teleconsulto; vengono coniate nuove espressioni anglofone (“health – in – all”). Un documento che si muove su un doppio e discutibile binario: lanciare obiettivi di lungo periodo estremamente ambiziosi (e perfino fantasiosi) per poi convergere su soluzioni in essere di basso profilo e accentuato pragmatismo. Nell’alveo di quella cultura amministrativa e del controllo che da trenta anni caratterizza il lento e frammentario processo di digitalizzazione della sanità italiana.

Secondo il mio parere questa operazione non è proposta per reconditi fini o ispirata da chissà quali poteri forti. È semplicemente il risultato di una carenza culturale e di conoscenza della situazione: ad esempio del FSE, uno dei pochi campi in cui l’Italia primeggia in Europa; o di quello che da dieci anni ormai si sta facendo per l’Internet della sanità.

Le schede partono infatti da una critica generalizzata alla situazione italiana, per altro ingenerosa, perché viene fatta su presupposti inesistenti perfino nei paesi europei più evoluti.

C’è scritto: “La sanità non è ancora disegnata secondo i nuovi paradigmi ‘health-in-all’ (ad esempio, visione olistica del cittadino , connessione tra tutti i sui dati sanitari sociali ambientali, lavorativi) value-based (valutazione risultati rispetto ai costi) e personalizzata (trattamento personalizzato anche rispetto alle sue caratteristiche genomiche), condivisione dei dati con tutto l’ ecosistema (dalla R&S, alla produzione di farmaci, all’erogazione dei servizi)”.

Ma nessun paese occidentale ha raggiunto o è in fase di raggiungere questo stadio iper-evoluto del sistema sanitario nazionale.

Gli obiettivi del Piano Colao sulla sanità

Le schede elencano, poi, una serie di obiettivi di medio – lungo periodo:

  • Digitalizzazione e accesso da remoto a tutti gli asset sanitari relativi al paziente;
  • Televisita (rapporto medico di medicina generale-paziente) sia pubblica sia privata;
  • Teleconsulto (anche residente);
  • Gestione amministrativa e pagamenti;
  • Raccolta dati monitoring remoto IoT Twin”, ovvero la rappresentazione virtuale del cittadino con integrazione di tutti i suoi dati, dalla genomica ai dati clinici alla sensoristica con viste diversificate per tipologia di utente (Ricerca, Industria, Istituzioni Operatori Sanitari).

La lettura di questi obiettivi evidenzia, da subito, una scarsa conoscenza della complessa situazione del sistema sanitario pubblico italiano e dei processi che concretamente ne hanno determinato il passaggio all’era digitale: dalla realizzazione del FSE a quella particolare situazione che sta vivendo il SSN dopo il gigantesco sforzo Covid, con la diffusione delle televisite, dello smart working sanitario e con piani più complessi di telemedicina di comunità. Un patrimonio di esperienze locali che andrebbero messe rapidamente a sistema e non certo ignorate.

Una proposta che stupisce: superare il FSE

Ma ciò che più stupisce delle ‘schede Colao’ in materia di eHealth sono le proposte per la Fase Due e in particolare una: “Superare il Fascicolo Sanitario Elettronico convergendo verso il ‘Digital Twin’, ovvero la rappresentazione virtuale del cittadino con integrazione di tutti i suoi dati, dalla genomica ai dati clinici alla sensoristica con viste diversificate per tipologia di utente (Ricerca, Industria, Istituzioni Operatori Sanitari)”.

Ma come? Nel momento in cui, finalmente, con alcuni provvedimenti ‘sburocratizzanti” resi possibili dall’emergenza sanitaria, si sta completando quella che è senza dubbio una delle più interessanti piattaforme eHealth in Europa, decidiamo improvvisamente di spostarci altrove, verso un futuro indefinito, ripartendo da zero. Di superare l’FSE. E sotto questa proposta c’è la firma del commissario governativo e di tutto il comitato degli esperti.

Ai lettori che hanno seguito in questi mesi i tanti interventi in Agendadigitale.eu dei protagonisti dell’eHealth nazionale, sono note le difficoltà incontrate nell’attuazione del progetto del fascicolo sanitario. Ritardi, regioni come la Campania che ancora non hanno il fascicolo, ecc. E soprattutto è nota l’assenza di un’efficace regia nazionale che non c’è stata per dieci anni, nonostante il protagonismo di tanti gruppi regionali di innovatori e il lavoro fatto in sede Agid.

Per non parlare delle tante resistenze con le quali la burocrazia sanitaria ha sempre cercato di ostacolare ogni innovazione, tanto più in ambito digitale – un mondo sul quale ha un controllo molto precario – e facendo un uso distorto anche della normativa a tutela della privacy.

Poi i lettori conoscono i limiti della conduzione politica dell’Agenda Digitale, che ha messo in luce una classe politica con un rapporto non lineare con il processo di digitalizzazione del paese, in quanto quest’ultimo opposto ai tradizionali rapporti di potere, soprattutto nelle dinamiche di Internet e del web.

Sono noti, poi, i limiti riscontrati nel mercato ICT che spesso insegue da troppo lontano, con i propri prodotti e servizi informatici, i processi innovativi in sanità, come ha fatto con il FSE per lungo tempo.

Sarebbe però assurdo rinunciare ora al FSE, per ripartire verso uno scouting fantascientifico: il ‘gemello digitale’ o ‘Digital Twin’, l’ologramma di ogni paziente.

Una visione caotica del digitale in Sanità

Come ho avuto modo di dire a un team di alti dirigenti nazionali della Sanità italiana, ho ritrovato il Digital Twin solo nel film Star Trek, quando il protagonista doveva essere operato su un’astronave della ‘flotta amica’ a milioni di anni luce dalla terra. Attenzione: rischiamo anche noi di spostarci di alcuni anni luce dalla realtà di salute degli italiani e da quella reale del nostro servizio sanitario nazionale.

Su Agendadigitale ho già scritto in più occasioni che il punto veramente carente dell’eHealth nazionale, nella delicata fase post COVID, è culturale e riferito ai limiti del disegno architetturale. Da queste schede non emerge alcuna architettura della sanità al tempo di Internet e del dopo Coronavirus. Appare invece, ancora una volta, una visione caotica dell’Agenda Digitale sanitaria.

Nella scheda c’è scritto, alla fine, anche questo: là dove si chiede di definire “un’architettura e una la piattaforma abilitante“.

Ebbene, questa piattaforma c’è già ed è il FSE. Completiamolo come strumento di seconda generazione, dotato di una nuova interfaccia per utenti e medici. Ma anche queste cose sono già state riportate in tanti interventi.

L’importanza dei dati dematerializzati

Le nuove tecnologie dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale – che la scheda indica genericamente – vanno collocate in una prospettiva di nuova architettura eHealth. In Italia la dematerializzazione della sanità è, in gran parte del paese, a uno stadio abbastanza avanzato. Quello che manca (ed è mancato al tempo del Coronavirus) è una capacità e delle tecnologie diffuse per utilizzare e finalizzare la massa di dati clinici dematerializzati degli italiani.

Con tutti i dati digitali generati dai fascicoli e dalle cartelle cliniche elettroniche potevano realizzare rapidamente mappe geo-localizzate di fragilità della popolazione, in particolare di quella anziana con patologie croniche, conquistando una straordinaria conoscenza dei luoghi e dei tempi della pandemia.

Facciamolo ora, ma in un’ottica non più emergenziale, per conoscere veramente quella parte importante della nostra popolazione che vive a lungo ma non vive bene; quelle famiglie e quei ragazzi che sono parte di una nuova povertà nazionale e quindi esposti a nuovi rischi per la salute, oltre a processi di mancata inclusione sociale.

Carta Sanitaria, un inutile ritorno al passato

La scheda 74, contrariamente alla 73, non è per niente futuristica e ripropone una vecchia concezione del SIS nazionale basata sui ‘flussi amministrativi’, sulla Carta Sanitaria.

Premesso che la Carta è solo un documento di identificazione dell’assistito riferito all’anagrafe sanitaria nazionale e non contiene nient’altro, tutti sanno che è anche tecnologicamente arretrata perché non interagisce più con i nostri tablet e smartphone.

A differenza del FSE, questi strumenti riproposti sono vecchi arnesi che non possono sorreggere la nuova architettura della comunicazione sanitaria.

Si deve, invece, riprogettare la sequenza dei nodi di rete che contengono i principali punti di aggregazione intelligente delle informazioni di salute dematerializzate: la sequenza FSE – CCE del MMG – CCE del medico specialista – Repository aziendale (Dossier Sanitario) – nodo regionale – nodo nazionale; dotandoli di interfaccia human factors e tecnologia AI, lato medico, cittadino e governance.

La piattaforma abilitante per tutti resta un FSE evoluto, in grado di interagire con ogni tipo di informazione di salute prodotta dal cittadino e dal medico, dalle foto di whatsapp, ai testi dettati oralmente, alla raccolta di dati comportamentali e provenienti da devices e sensori.

Conclusioni

Con tutti questi dati ‘ordinati’ da tecnologie e algoritmi di AI, possiamo raccogliere la sfida del dopo Covid e della ricostruzione.

La disponibilità di ingenti risorse provenienti anche da fondi europei è l’occasione storica per portare dall’1 al 2,3,4 % del fatturato sanitario il bilancio eHealth, con una scelta del governo centrale chiara e consapevole di grande valore strategico.

Facciamolo però partendo con il piede giusto. Non parlando più di ‘alleanza’ tra cittadini PA e imprese’, almeno in sanità. È un’espressione ambigua. Quelli che dobbiamo curare e aiutare, per predire e prevenire le malattie, sono i cittadini, non e le imprese e la burocrazia. Imprese e burocrazie si ammalano anch’esse, ma non per i virus.

Per questo la sanità al tempo dell’eHealth è citizen centered e connected care, cioè basata su reti in cui il cittadino-comunità è il vero hub. Un cittadino-comunità. Una comunità di utenti in rete composta da una miriade di micro comunità tematiche, di gente che si aggrega e vuole conoscere i propri dati di salute e quelli di tutti, assieme alle opportunità di un paese che cambia rapidamente.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3