SANITA' DIGITALE

Digital Twin in medicina, vantaggi per tutti o aumento del “divide sanitario”?

Le tecnologie di frontiera stanno accelerando la realizzazione di “gemelli virtuali” super-evoluti. Che aprono a modelli data driven in grado di prevenire malattie e offrire sistemi sanitari più efficienti. Ecco una panoramica degli studi in corso e delle prime sperimentazioni effettuate

Pubblicato il 28 Ott 2019

sanità mentale_1012776895

Il concetto di “digital twin”, con l’avvento della potenza di calcolo e dell’Internet delle cose, sta guadagnando terreno in tutti i settori industriali, compresa la Sanità.

Il termine “digital twin” è stato coniato per la prima volta nell’ambito della gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM) nel 2003, quando le rappresentazioni digitali dei prodotti fisici erano ancora agli albori. Obiettivo,  ottimizzare le prestazioni aziendali attraverso la realizzazione di repliche virtuali di oggetti fisici in tempo quasi reale che possono rilevare i problemi in anticipo, prevedere i risultati in modo più preciso e aiutare nella progettazione di prodotti migliori.

Nel 2018, Gartner ha definito i digital twin una delle prime dieci tendenze tecnologiche strategiche. Secondo un’altra ricerca contenuta nel report sul Mercato dei digital twin edita da Market Research Future, il mercato dei gemelli digitali dovrebbe crescere ad un Tasso di Crescita Annuo Composto del 42.54% durante il periodo 2018-2025, raggiungendo la valutazione di oltre 35.000 milioni di dollari dai 2.156 del 2017.

Simulare la realtà: cos’è il digital twin?

Si tratta di una rappresentazione virtuale dinamica di un dispositivo, che viene continuamente alimentata con dati provenienti da sensori e software integrati per fornire un accurato stato in tempo reale del dispositivo fisico. Mentre i modelli virtuali sono in circolazione ormai da decenni, i digital twin rappresentano un enorme passo avanti perché utilizzano l’apprendimento automatico e la tecnologia dei big data, sfruttando enormi quantità di dati provenienti da sensori, la comunicazione machine to machine e le tecnologie di automazione, arrivando a registrare, controllare e monitorare il processo in maniera dinamica e rappresentandolo graficamente con tecniche avanzate. Pertanto, le prestazioni di un sistema o le sue condizioni possono essere monitorate mentre è in funzione analizzando i cambiamenti della replica digitale.

Quindi si tratta di una replica di oggetto fisico – un “gemello” – che consente di monitorare lo stato, diagnosticare e prevedere problemi o anomalie nonché di testare le soluzioni a distanza, attraverso la creazione di un ambiente sicuro in cui è possibile testare l’impatto di potenziali cambiamenti sulle prestazioni del sistema stesso.

Digital twin, il salto impresso dalle nuove tecnologie

Quando, poi, si aggiunge la potenza delle tecnologie computazionali come l’Intelligenza Artificiale, è anche possibile identificare potenziali problemi prima che si verifichino, consentendo la riparazione o la sostituzione tempestiva dei componenti critici, quasi fosse un “avanti veloce” dei lettori audiovideo. Questa tecnologia può essere applicata ad una macchina o un processo, ma anche ad un corpo vivente, inteso a sua volta come un complesso sistema di componenti interconnesse tra di loro.

Non è difficile, infatti, capire come in ambito sanitario, con tutte le specificità del caso, si possa trarre benefici dall’uso di tale tecnologia. Del resto se i digital twin dei sistemi fisici offrono così tante opportunità per mantenere “sani” i dispositivi fisici, perché non applicare lo stesso concetto agli esseri umani? Una versione digitale di noi, il nostro digital twin, potrebbe supportare gli operatori sanitari nella diagnosi e nel trattamento? E potrebbe aiutare a gestire la nostra salute?

Gli impieghi attuali di digital twin nella Sanità digitale

In genere, allo stato, nel settore sanitario, gli impieghi che si possono menzionare sono almeno due: la progettazione e la gestione ospedaliera da un lato e la cura del paziente dall’altro. Con un digital twin si può virtualizzare l’ospedale per creare un ambiente sicuro, che verifica le influenze dei cambiamenti sulle prestazioni del sistema organizzativo e strutturale senza rischi. Ciò è estremamente importante nel settore sanitario, in quanto consente di prendere decisioni strategiche informate in un ambiente altamente complesso e sensibile.

Ma la tecnologia del digital twin può essere utilizzata anche per rappresentare il genoma, le caratteristiche fisiologiche e lo stile di vita di un individuo al fine di personalizzare al massimo la medicina. Un gemello digitale di un corpo umano, infatti, può permettere ai medici di scoprire la patologia prima che i disturbi siano evidenti, sperimentare con i trattamenti e prepararsi meglio per gli interventi chirurgici.

Tuttavia, i dati derivati dagli individui provengono in genere da attività costose e dispendiose in termini di tempo, come le analisi del sangue e le scansioni, il sequenziamento del DNA oltre i risvolti psicologici, i fattori eziopatogenetici e i limiti che la biologia molecolare pone. Lo sviluppo del gemello digitale di un corpo umano consiste, infatti, in un processo estremamente più avanzato e delicato di qualsiasi altro prodotto di ingegneria.

Ovviamente, ci sono settori della medicina che meglio di altri potrebbero trarre benefici dall’uso dei digital twin, come le patologie croniche a carico di determinati organi vitali, identificando le potenziali anomalie o degenerazioni prima che si verifichino, in modo da poter programmare la terapia in maniera preventiva e, auspicabilmente, meno invasiva con tempi di recupero più brevi ed un complessivo miglioramento della sostenibilità economica.

Quali professionisti per il digital twin

Il monitoraggio remoto proattivo permette di risolvere i problemi inaspettati e di pianificare l’intervento del personale medico quando necessario. Poiché si analizzano i dati del “sistema” in anticipo, i medici sanno esattamente che tipo di intervento è necessario e quale terapia somministrare o, addirittura, far sì che la stessa avvenga automaticamente o con la collaborazione del paziente consapevole.

Quando si sviluppano modelli predittivi è importante far collaborare scienziati dei dati, ingegneri e medici con una profonda conoscenza del settore, in quanto gli uni conoscono come funziona un corpo umano mentre gli altri come è stato progettato un dispositivo e come funziona. Ovviamente, in tutto ciò il ruolo del medico è imprescindibile non potendo lasciare al sistema che rilevi un’anomalia di prescrivere in automatico una terapia autonomamente.

A conti fatti, un digital twin può essere definito come un insieme di dati di una persona che dura tutta la vita, combinato con modelli alimentati dall’intelligenza artificiale in grado di “interrogare” i dati per fornire risposte a una serie di domande cliniche.

Gemello digitale, evoluzione del Fse

Per certi aspetti, il digital twin in sanità potrebbe essere considerato come una vera e propria evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico, che, invece di contenere dati e numeri, contiene la replica “vivente” del corpo del paziente in tutte le sue funzionalità, aggiornate anche con i valori derivanti dagli esami strumentali e da numerose fonti (alimentazione, stile di vita, parametri ambientali, familiarità ecc.).

Un gemello digitale può svolgere un ruolo decisivo nel prevedere l’esito di un intervento, come quello del cuore di un paziente (che sfrutta i dati di risonanza magnetica, ECG e pressione arteriosa) può consentire ai cardiologi di determinare con precisione il posizionamento degli elettrocateteri di risincronizzazione cardiaca che funzionano meglio su uno specifico paziente, sperimentando virtualmente diverse ipotesi di posizionamento, il tutto prima ancora che inizi un vero e proprio intervento chirurgico.

Può, inoltre, fornire assistenza nel determinare la giusta opzione terapeutica per quel determinato paziente. Per il cancro alla prostata, ad esempio, le opzioni terapeutiche vanno dalla chirurgia e radioterapia a trattamenti meno invasivi come la terapia ormonale. Diversi sottoinsiemi di queste terapie possono anche essere combinati. Un gemello digitale che comprende le cartelle cliniche, i risultati di laboratorio e i dati genetici di un paziente, in combinazione con un modello del percorso clinico, aiuta a garantire un processo decisionale ottimale per quanto riguarda il trattamento di quel particolare paziente, aiutando i sanitari nel delineare al meglio i Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA).

Per le malattie croniche, lo stile di vita, il luogo di residenza e come ci si prende cura di se stessi fanno un’enorme differenza nella possibile insorgenza di complicanze o di altre patologie correlate. In questo scenario, il gemello digitale dovrebbe includere dati fisiologici e comportamentali per poter aiutare il paziente e il medico a gestire efficacemente l’evoluzione della malattia, a beneficio dei pazienti e dell’intero sistema sanitario.

Una “replica virtuale” per i singoli organi

Fino a quando non si arriverà a creare un vero e proprio gemello digitale che comprenda tutto il corpo umano, potrebbe essere importante concentrarsi su singoli organi, come per esempio i reni.

La prevalenza delle malattie renali, infatti, è in aumento in tutto il mondo (secondo alcune stime, il 10-15% della popolazione mondiale soffre oggi di qualche tipo di malattia renale). Se non gestite correttamente, le malattie renali possono portare ad un’insufficienza renale molto più grave, che richiede quindi un trapianto di rene o una dialisi per tutta la vita, a costi molto elevati. Un gemello digitale potrebbe aiutare a gestire le malattie renali nelle fasi iniziali per prevenire conseguenze più gravi.

Allo stato, le conoscenze in materia non sono ancora sufficientemente evolute per analizzare il corpo umano nella sua interezza, anche per le innumerevoli interazioni (a volte sconosciute) tra i vari organi ed apparati, ma sono state fatte delle sperimentazioni e raggiunti alcuni primi risultati.

Chi sta conducendo le prime sperimentazioni

Un esempio può essere quello dalla società Dassault che ha sviluppato “Living Heart”, il primo modello virtuale realistico di un organo umano (cuore) che rappresenta il flusso sanguigno, la meccanica e l’elettricità. Il software è in grado di trasformare una scansione 2D di un essere umano in un accurato modello dimensionale completo del cuore di un individuo.

Parti del corpo come il cervello, tuttavia, sono molto più complesse. La start-up francese “Sim&Cure” ha fatto progressi nell’assistere i ricercatori medici nel trattamento del cervello, sviluppando al contempo un paziente digitale per il trattamento degli aneurismi.

“Gemellare” il corpo umano avrà molteplici benefici per i medici, come la conoscenza di malattie non del tutto note, la sperimentazione di trattamenti e il miglioramento della preparazione per gli interventi chirurgici. Ovviamente, la precisione del digital twin dipende da una rappresentazione virtuale accurata, precisa ed aggiornabile quasi in tempo reale, quindi dalla qualità e quantità di dati processati.

Per questo, uno dei principali fattori che possono limitare la crescita e la piena integrazione della tecnologia è la sensibilità del sistema alle minacce cyber in generale, in quanto i malintenzionati possono potenzialmente avere accesso a dati altamente riservati e di immenso valore. Per affrontare questo problema gli sviluppatori devono fare attenzione a rispettare le diverse questioni etiche, giuridiche e di sicurezza sollevate da più parti.

In primo luogo, utilizzando l’Internet delle cose e il cloud computing, i sistemi diventano esposti alle minacce cyber, come l’hacking e i virus, consentendo ai malintenzionati di rubare informazioni altamente riservate. Pertanto, gli sviluppatori, nell’affrontare le questioni dovute all’interazione con i dati provenienti da varie fonti, dovranno dare il giusto peso alla conformità con le diverse normative che sottintedono il trattamento dei dati personali, di quelli non personali e della cybersecurity.

Come pure non potrà sottovalutarsi la possibilità di considerare i digital twin quali Dispositivi Medici, ricorrendone i presupposti della apposita normativa (in Europa Reg. UE 745/17 di prossima entrata in vigore, in USA le normative della Food and Drug Administration).

Digital twin, il rischio di una “medicina oligarchica”

In secondo luogo, si tratta di un investimento considerevole alla portata solo di grandi player con capitale e risorse umane necessarie, con il rischio di creare un’oligarchia.

In terzo luogo, questa tecnologia richiede attrezzature e know-how non equamente distribuiti e la tecnologia digital twin potrebbe quindi allargare il digital divide sanitario, esasperando quello esistente tra ricchi e poveri, anche per localizzazione geografica.

Infine, medici e ricercatori devono essere resi partecipi all’uso dei digital twin e poi devono essere istruiti su come usarli correttamente. Pertanto, il rafforzamento delle capacità e conoscenze è significativo per garantire che i medici possano utilizzare tali strumenti digitali.

Si apre così la strada all’espansione della medicina di precisione e al miglioramento dell’esperienza del paziente, consentendo agli stessi pazienti di gestire proattivamente la propria salute, avendola magari a portata di polso.

I digital twin contribuiscono anche a ridurre il carico cognitivo dei medici, fornendo loro informazioni attuabili con il contesto clinico per aiutarli a prendere decisioni più personalizzate per ogni paziente.

Un ipotetico quanto futuristico ed evoluto digital twin, infatti, attraverso un complesso mix di fisica, biologia, anatomia, chimica, genetica e genomica dovrebbe essere la fedele rappresentazione di un organismo vivente in tutte le sue componenti, quasi una sorta di “Tamagochi” che consenta di pre-vedere come evolve l’invecchiamento o una determinata patologia su quello specifico paziente.

La chiave per tradurre il valore dei gemelli digitali in impatto reale sta, comunque, nell’implementazione su larga scala: rendere la tecnologia ampiamente accessibile nella routine clinica, innovando i principali processi clinici utilizzando le simulazioni digitali e migliorando l’assistenza medica.

È di tutta evidenza, infatti, che le ripercussioni sugli aspetti economici sono altrettanto significativi, il risparmio di costi, gli sprechi, le procedure e i test non necessari, ma anche in termini di riduzione delle liste d’attesa e di Public Health Management, limitando l’ospedalizzazione e i relativi risvolti negativi.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati