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Regione Puglia, Sanità digitale: “La nostra strategia e i lavori in corso”

L’importanza della disponibilità di servizi digitali per la sanità, accessibili e sicuri, è sempre stata chiara nei programmi della Regione Puglia e l’emergenza pandemica del 2020 ne ha accelerato l’uso e avviato ulteriori servizi e processi di digitalizzazione. Le iniziative in corso e gli sviluppi

Pubblicato il 25 Feb 2022

Concetta Ladalardo

dirigente Servizio Sistemi Informativi e Tecnologie sezione Risorse Strumentali e Tecnologiche dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Animale

pugliasalute2

La Regione Puglia è una delle regioni che ha investito e investe molto in innovazione e digitalizzazione dei sistemi informativi sanitari. Ne sono dimostrazione le scelte operate e i risultati ottenuti: una infrastruttura di rete il più possibile inclusiva, piattaforme comuni per l’erogazione di servizi aggiornati e sicuri disponibili alle Aziende sanitarie e agli operatori del settore, senza dimenticare la costante ricerca di un rapporto tra cittadini e sistema sanitario pubblico.

Puglia Salute

Una scelta importante, operata in Puglia ormai molti anni addietro, è stata di costruire un portale regionale per l’accesso ai servizi sanitari digitali, PugliaSalute, dal quale è possibile raggiungere un set di servizi in maniera immediata e semplice, in assoluta sicurezza. Tale scelta è stata premiata da ben 9 milioni di accessi nel 2021 che hanno utilizzato la piattaforma per prenotare e pagare i ticket delle prestazioni, consultare il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), scegliere e revocare il medico di medicina generale o il pediatra, accedere anche a servizi minori ma importanti come, ad esempio, quelli per i celiaci o per la medicina dello sport.

La Puglia digitale al tempo del coronavirus: “Così siamo arrivati preparati all’emergenza”

In tempi di pandemia, Pugliasalute è stato un supporto fondamentale, porta d’accesso anche per ottenere rapidamente e in forma digitale gli esiti dei tamponi e per prenotare le vaccinazioni. Solo per scaricare gli esiti dei tamponi di verifica dell’infezione da Covid 19 lo scorso anno oltre 4 milioni di cittadini hanno utilizzato il portale, scaricando il documento in formato digitale.

Infatti, la crisi derivata dalla pandemia COVID 19 e il periodo di lockdown hanno evidenziato ancora di più, se possibile, la necessità di un ripensamento della società e dell’economia in chiave digitale, di una vasta diffusione di tecnologie e competenze e di un’accelerazione, anche a livello regionale, di tutti i processi di trasformazione digitale.

Accelerazione ancora più necessaria in ambito sanitario dove, a fianco all’obiettivo di ridurre i tempi e i costi dell’azione amministrativa a vantaggio di una maggior soddisfazione dell’utenza, è stato importante garantire a tutti, anche ai soggetti diversamente abili, di poter accedere ai servizi in remoto, anche dai dispositivi mobili, e in totale sicurezza. Allo scopo è stata realizzata l’app PugliaSalute per l’accesso ai principali servizi digitali da smartphone e una particolare ”App sordi” che permette anche ai cittadini sordi, o inabili a interloquire verbalmente, di accedere in autonomia al Servizio 118 della Regione Puglia tramite una specifica interfaccia di comunicazione. È un App totalmente integrata con il Sistema Informativo del Servizio 118 regionale che è stata inserita tra i 25 finalisti di “Porte aperte all’innovazione”, il festival dedicato allo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno, organizzato da Forum PA nel 2018.

La pandemia fattore di accelerazione

La pandemia ci ha portato, dunque, a superare le difficoltà di ordine pratico e burocratico, ma soprattutto ad accelerare il processo di digitalizzazione facendo i conti con il digital divide, il naturale divario fra le fasce più giovani della popolazione, che già conoscono e utilizzano efficacemente gli strumenti informatici, e coloro che, per ragioni anagrafiche, ne hanno minor familiarità.

Come è evidente anche nei dati dell’indice DESI, le competenze digitali dell’italiano medio sono più basse di quelle nel resto d’Europa, anche perché oltre il 50% della popolazione italiana è cresciuta in un’epoca precedente alla massiccia diffusione della tecnologia digitale nella vita di tutti i giorni.

Questo gap culturale è difficilmente colmabile in tempi brevi, ma nel frattempo la messa a regime del processo di digitalizzazione della vita pubblica ha bisogno di servizi strutturati in modo semplice e immediato e di una proficua collaborazione intergenerazionale.

Occorre partire dai risultati ottenuti, per sviluppare un ecosistema di innovazione digitale basato su un cambiamento culturale che ruota intorno al digitale, come risorsa trasversale, e tocca tutti gli ambiti del nostro vivere: il governo, la ricerca, la cura.

Avere una regione interconnessa, con infrastrutture da ampliare per raccogliere dati da tutto il territorio, leggerli con una visione di insieme, usarli per supportare le decisioni e per fornire nuovi servizi, governare i processi, garantire l’eticità del trattamento e della conservazione, sono solo alcune delle nuove sfide cui il sistema sanitario si trova ad affrontare.

Per questo è necessario che l’ecosistema sanità inizi a pensare e agire in una logica completamente digitale e, contemporaneamente, si consolidi una visione strategica trasversale che faccia del digitale la nuova risorsa per l’economia e la società regionale; il dato è elemento centrale per il cambiamento e la crescita, così come la centralità dell’individuo e il rafforzamento delle sue competenze per l’utilizzo dei dati.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico in Puglia

Per noi in Puglia, al centro di questa rivoluzione è il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), vero e proprio “sistema unico” dei servizi della sanità regionale, che permette ai cittadini di accedere ai propri dati e documenti sanitari.

Istituito con l’articolo 12 del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” (convertito, con modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2012, n. 221), il Fascicolo Sanitario Elettronico è l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito, ma è soprattutto un’opportunità per avere la propria storia clinica in formato digitale, aggiornata e consultabile, disponibile in ogni momento per i professionisti del sistema e delle strutture sanitarie che hanno in cura il cittadino.

Attivo in Puglia dal 18 maggio 2016, In ottemperanza all’art. 11 del D.L. 34/2020, oggi tutti i Fascicoli Sanitari Elettronici degli assistiti pugliesi sono stati attivati, per un totale di 3.902.862.

La realizzazione del FSE è stata resa possibile, con il supporto della società in house InnovaPuglia spa, dal Sistema Informativo Sanitario Territoriale della Regione, il collegamento virtuale di medici e pediatri di famiglia con le farmacie e, progressivamente, collegato agli specialisti del Servizio Sanitario Regionale e a tutte le strutture sanitarie regionali e nazionali.

A partire dal 31 maggio 2021, il FSE si alimenta automaticamente con i dati delle prestazioni e la documentazione clinica relativa a prestazioni e servizi erogati nelle strutture pugliesi del Servizio Sanitario Regionale pubbliche e, nel tempo, private accreditate, come ad esempio i referti di visite ed esami specialistici.

Oggi il Ministero della Salute conferisce il Digital Green Certificate (DGC) ovvero Green PASS al fascicolo, mentre le aziende sanitarie pugliesi e quelle delle altre regioni italiane conferiscono al FSE: i referti di patologia clinica e quelli specialistici, le prescrizioni ed erogazioni specialistiche, le prescrizioni ed erogazioni di farmaci, i certificati vaccinali. Le strutture sanitarie pugliesi conferiscono al FSE anche le relazioni di Pronto Soccorso, il Patient summary (quadro sintetico del paziente), il certificato di malattia (visibile solo ai cittadini) e per la ASL FG la lettera di dimissione.

Questa condivisione di dati permette, ad esempio, ai cittadini pugliesi di recarsi in farmacia e ritirare i farmaci, semplicemente consegnando al farmacista il proprio codice fiscale, senza passare dallo studio del medico di famiglia, ritirare, stampare e portare con sé il promemoria della prescrizione farmaceutica. È l’unica regione in Italia ad offrire questo servizio di accesso al FSE da parte dei farmacisti, che ha permesso, in fase pandemica, di decongestionare l’afflusso di assistiti negli studi dei medici di famiglia.

Tutte le Aziende Sanitarie pugliesi sono collegate al sistema regionale di FSE e nel corso di un anno (ottobre 2020 – settembre 2021) hanno conferito al sistema regionale 84.931.399 documenti secondo il formato standard nazionale HL7 CDA2.

L’accesso dei cittadini al proprio FSE è consentito dal portale PugliaSalute mediante SPID, CNS e gli altri standard di identità digitale previsti dalle direttive nazionali. Dopo aver preso visione dell’informativa per il trattamento dei dati personali, il cittadino può prestare il suo consenso alla consultazione dei dati e documenti sanitari da parte di medici e operatori sanitari, affinché possano disporre di un ulteriore supporto di conoscenza della storia clinica del paziente, consenso che può essere revocato in qualsiasi momento.

Il Cittadino, in totale autonomia, può visualizzare i propri documenti sanitari in formato elettronico e può renderli visibili e consultabili agli operatori sanitari (medici ospedalieri, medici specialisti), abilitandoli alla lettura. Può decidere di oscurare la visione ad altri anche di dati e documenti relativi a singole prestazioni sanitarie, scelta anch’essa revocabile in qualunque momento. L’oscuramento avviene con modalità tali da garantire che nessun professionista abilitato alla consultazione del FSE per le finalità di cura, venga a conoscenza del fatto che è stata effettuata tale scelta e che esistano dati e documenti oscurati. A ulteriore tutela della privacy, inoltre, è possibile visualizzare in ogni momento ogni accesso (lettura, scrittura e ricerca) al proprio Fascicolo.

Tutto ciò è stato possibile perché Il FSE pugliese è interconnesso agli altri sistemi aziendali e di altre regioni, da cui riceve i documenti sanitari di ogni assistito. Questa interconnessione sarà ulteriormente potenziata con l’avvio, oggi in corso, del sistema regionale di Diagnostica per immagini, che consentirà di condividere nella sanità regionale anche le immagini diagnostiche, e la realizzazione della Cartella Clinica Elettronica che completerà la digitalizzazione, comprendendo tutte le informazioni ospedaliere e ambulatoriali dell’assistenza al paziente.

Come migliorare il sistema

Tuttavia, a quasi dieci anni dalla sua nascita a livello nazionale, quello che possiamo raccontare del Fascicolo Sanitario Elettronico è una storia che ricorda il periodo della scuola: “Il ragazzo ha le potenzialità, ma non si impegna abbastanza!”. A quanto pare, infatti, il FSE è largamente inutilizzato da medici, strutture sanitarie e cittadini nonostante le sue innovative funzioni.

Una nuova fase dovrebbe cominciare nel prossimo futuro grazie anche al la Missione 1 del PNRR che prevede il rafforzamento delle infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, la facilitazione alla migrazione al cloud, un ampliamento dell’offerta di servizi ai cittadini in modalità digitale e si propone, tra l’altro, di potenziare il FSE “al fine di garantirne la diffusione, l’omogeneità e l’accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte di assistiti e operatori sanitari”.

In questo percorso la Regione Puglia, per l’avanzato stato di attuazione del proprio FSE regionale, è stata selezionata tra le quattro Regioni che collaborano ai test per l’interoperabilità e la portabilità tra le regioni e alla definizione di nuovi modelli e standard nazionali.

I vantaggi del FSE

Come il FSE può contribuire a migliorare la vita del cittadino e il suo rapporto con il proprio medico? 

La caratteristica del FSE è di raccogliere non solo tutti i documenti sanitari ma anche dati rilevati dal paziente stesso.

Agli operatori sanitari è affidato l’obiettivo di rendere il FSE più completo, integrato e interoperabile, in particolare, ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta è affidato il compito di compilare e aggiornare il Profilo Sanitario Sintetico (PSS) di ciascun paziente e di farsi promotori di una adeguata campagna di informazione. 

Per far ciò è indispensabile che ne apprezzino fino in fondo i vantaggi di utilizzo e cioè:

  • Facilitazione del consulto della documentazione relativa alla storia clinica del paziente; 
  • Semplificazione del rapporto e della comunicazione medico-paziente; 
  • Verifica della qualità e adeguatezza delle cure anche con la costruzione di analisi e scenari. 

Il futuro dei servizi sanitari, dunque, non può più prescindere da un’adeguata gestione e valorizzazione dei dati sui pazienti, ma il processo di digitalizzazione della sanità è ancora frammentato e disomogeneo e le competenze digitali dei professionisti sono uno dei punti più critici del percorso. 

Ecco perché è importante puntare anche sulla formazione del medico su tematiche digitali.

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