Quasi unanimità, 352 favorevoli e 65 contrari: questo il risultato schiacciante nella votazione del progetto di legge della Camera dei Rappresentanti USA che vieterebbe a TikTok di operare negli Stati Uniti o imporrebbe una vendita, con i legislatori che in gran parte si sono scrollati di dosso una spinta lobbistica dell’ultimo minuto e hanno posto le basi per la resa dei conti finale al Senato in primavera.
I timori che hanno portato al progetto di legge
Il funzionamento dell’algoritmo nella selezione dei contenuti da proporre ai suoi (per la maggior parte) giovanissimi utenti, le delicate questioni come la depressione adolescenziale, i controversi dibattiti globali come la guerra tra Israele e Hamas: tutti questi aspetti concernenti l’app sono stati vivisezionati dai legislatori americani.
Funzionari statunitensi affermano che la proprietà cinese di TikTok offre a Pechino la possibilità di raccogliere dati sugli americani e d’influenzare l’opinione pubblica.
C’è chi dice no al bando
Gli oppositori del disegno di legge hanno affermato che il governo non dovrebbe limitare la libertà d’impresa e hanno sollevato preoccupazioni sulla libertà di parola. Hanno anche affermato che TikTok ha adottato misure per affrontare le preoccupazioni sulla sua proprietà, inclusa la garanzia che tutti i dati degli utenti statunitensi non siano archiviati all’estero; insomma, i timori sul servizio sarebbero esagerati. L’appuntamento è tra circa un mese al Senato, dove i numeri sono molto diversi e risicati, e dove già due senatori repubblicani, i cui voti potrebbero risultare decisivi, hanno espresso perplessità sulla proposta di legge approvata dalla Camera.
Cosa prevede il progetto di legge
TikTok è un’app estremamente popolare di proprietà dell’azienda cinese ByteDance, il cui governo esercita notoriamente un certo controllo sulle società. Il timore è che Pechino possa utilizzare TikTok per recuperare dati personali dai cittadini americani o per influenzare la politica USA.
Il progetto di legge (Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act) non vieterebbe completamente TikTok negli Stati Uniti. Ma lo vieterebbe se ByteDance rifiutasse di vendere le sue attività statunitensi a proprietari non cinesi.
Può accadere che ByteDance venda parte di TikTok? Questo è tutto da vedere. Nel 2020, l’allora presidente Trump voleva che ByteDance vendesse le attività statunitensi di TikTok a un acquirente statunitense.
ByteDance e Microsoft ne discussero senza arrivare a nulla. Microsoft fece sapere allora di essere convinta che l’operazione sarebbe stata positiva per gli utenti di TikTok, “proteggendo allo stesso tempo gli interessi di sicurezza nazionale. Per fare ciò, avremmo apportato modifiche significative per garantire che il servizio soddisfacesse gli standard più elevati in termini di sicurezza, privacy, sicurezza online e lotta alla disinformazione”.
Oggi è molto difficile immaginare che una grande azienda tecnologica acquisti TikTok, data la posizione antitrust dell’amministrazione Biden. ByteDance potrebbe trovare un modo per vendere TikTok statunitense a investitori non cinesi, ma ciò sarebbe molto difficile e costoso.
In effetti, la legge in discussione non rimuoverebbe TikTok dai dispositivi delle persone. Ma impedirebbe ad Apple e Google di distribuire l’app dai loro store e di mantenerla tramite aggiornamenti, il che alla fine la renderebbe inutilizzabile. Il disegno di legge vieterebbe anche ai siti Web statunitensi di ospitare TikTok.
Gli americani sono preoccupati da TikTok
Come dicevamo, gli americani sono preoccupati. In un sondaggio, i due terzi di essi lo hanno espresso chiaramente ma in maniera abbastanza diversificata in base all’età e all’ideologia. Essenzialmente, sono gli americani più anziani e di tendenza repubblicana ad esprimere allarme, mentre i più giovani e di tendenza democratica lo sono di meno. Solo il 17% degli americani afferma però che la piattaforma non rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale e il 23% non ne è sicuro.
Il passaggio della legge al Senato
Al Senato, dove il disegno di legge avrebbe bisogno di 60 voti per essere approvato, alcuni repubblicani hanno già espresso qualche perplessità e potrebbero votare contro. In ogni caso, se il progetto diverrà legge, ByteDance avrà 180 giorni per cedere le sue attività legate a TikTok negli Stati Uniti. Se ciò non accadrà, Apple e le altre grandi aziende tecnologiche dovranno smettere di lavorare con TikTok negli Stati Uniti, incorrendo, in caso contrario, in multe ingenti e in altre sanzioni. A meno di 250 giorni dalle elezioni presidenziali, è difficile immaginare che TikTok possa essere bandito prima del 4 novembre, ciò in quanto ByteDance quasi certamente contesterebbe la nuova legge in tribunale.
Negli ultimi mesi i politici a livello federale e statale hanno messo sempre più in discussione le pratiche di TikTok relative ai dati degli utenti, temendo che il governo cinese possa accedere alle informazioni sugli americani. Queste preoccupazioni hanno portato al divieto dell’app dai dispositivi del governo federale e da tutti i dispositivi nello stato del Montana. Le recenti accuse secondo cui TikTok ha ingannato il Congresso riguardo alle sue pratiche di utilizzo dei dati – e che il governo cinese potrebbe aver avuto accesso ai dati degli utenti di Hong Kong – continuano ad alimentare il dibattito.
Un divorzio riparatore è fattibile?
Un “divorzio riparatore” tra ByteDance e TikTok sembra l’unica strada percorribile in questo momento, ma essa è abbastanza tortuosa. ByteDance è una delle aziende tecnologiche di maggior valore al mondo e TikTok è il suo gioiello al di fuori della Cina. ByteDance possiede il 100% di TikTok, mentre gli investitori esterni possiedono il 60% di ByteDance. Il resto è suddiviso equamente tra l’azienda e i suoi dipendenti in tutto il mondo. La mossa chiave, quindi, sarebbe che ByteDance facesse di TikTok (o almeno di TikTok USA) una società indipendente con proprie azioni. Quindi, ByteDance e i suoi dipendenti con sede in Cina dovrebbero detenere meno di una quota di proprietà complessiva del 20% nella nuova società (il disegno di legge fa riferimento anche al controllo operativo, che probabilmente si applicherebbe al controllo del voto).
La cessione potrebbe essere effettuata tramite una vendita, uno scambio di azioni con investitori esistenti o un’Offerta pubblica iniziale. Tutte operazioni fattibili in teoria, ma difficili da realizzare in pratica.
Anche una piccola partecipazione in TikTok sarebbe straordinariamente costosa, mettendo fuori gioco molti potenziali acquirenti. Inoltre, l’orientamento restrittivo attuale in tema di antitrust, mette fuori gioco le Big Tech.
Conclusioni
Insomma, è difficile, in questo momento, fare previsioni sul futuro, anche prossimo, del social media dei video cortissimi, tanto amato dai ragazzini di tutto il mondo nei quali crea anche molta dipendenza. L’unico dato certo è che qualcosa cambierà, perché il tema della sicurezza nazionale è di quelli che mettono d’accordo, anche per ragioni di opportunità politico- elettorale in prossimità delle presidenziali, democratici e repubblicani.