etica e tecnologia

Se lo Stato ci obbliga al riconoscimento facciale: il progetto francese Alicem

Può una pubblica amministrazione obbligare i propri cittadini a cedere i propri dati biometrici con la scusa di poter accedere ad alcuni servizi online? E’ quanto sta pensando di fare il governo francese con l’app Alicem che, ancora in fase di test, ha suscitato dubbi e polemiche. Ecco perché e quali sono i rischi concreti

Pubblicato il 15 Ott 2019

Diego Dimalta

Studio Legale Dimalta e Associati

facial recognition

Il governo francese potrebbe essere il primo in Europa ad implementare un sistema di riconoscimento facciale finalizzato alla creazione di una identità digitale diffusa a tutta la cittadinanza.

E infatti con l’obiettivo dichiarato di rendere la nazione più sicura ed efficiente, la Francia ha nei mesi scorsi rilasciato un programma di identificazione, in versione test, chiamato Alicem che, salvo ritardi, dovrebbe essere lanciato nella sua versione definitiva prima del periodo natalizio.

Oltre a contravvenire ai dettami del Gdpr in fatto di consenso, il sistema – già oggetto di dure ricorsi, di cui uno da parte del Garante privacy – pone non pochi interrogativi di tipo etico, anche alla luce di quanto recentemente avvenuto a Hong Kong.

Che cos’è Alicem e come funziona

Stando alle informazioni rilasciate proprio dal sito del Ministro degli Interni Francese, Alicem è sostanzialmente una app che consente ai propri utilizzatori di fruire di una sorta di documento di identità digitale.

In altre parole, questa applicazione permette al cittadino di identificarsi, ad esempio con le forze dell’ordine, utilizzando il proprio cellulare con un’efficacia legalmente riconosciuta, al pari di quanto accade utilizzando la carta di identità o il passaporto.

L’accesso e l’utilizzo di Alicem non sarà obbligatorio, potendo i cittadini francesi continuare ad accedere ai servizi della PA mediante i metodi tradizionali.

Tuttavia, solo utilizzando Alicem sarà possibile fruire di tutta una serie di servizi rilasciati appositamente da FranceConnect, il sistema della Pubblica Amministrazione on line.

In concreto l’applicazione funzione così: una persona in possesso di un documento di ultima generazione, dotato quindi di chip, scarica l’applicazione sul suo smartphone (per il momento solo su telefoni Android) e crea un proprio account. L’applicazione permette al telefono di leggere ed accedere a tutti i dati contenuti nel chip. Infine, per completare il processo di attivazione dell’account è necessario sottoporsi ad un sistema di riconoscimento facciale. Solo a seguito di tali passaggi potrà essere creata l’identità digitale.

Criticità, interrogativi, ricorsi

Già da questa breve descrizione è facile comprendere almeno tre criticità:

  • La app consentirebbe di utilizzare uno smartphone per accedere a tutti i dati presenti sui database pubblici.
  • Solo usando questa app sarebbe possibile accedere ad una serie di servizi.
  • Per usare la app è necessario acconsentire al riconoscimento facciale.

E’ quindi fondamentale evitare che questo tipo di progetti vengano presi troppo alla leggera dai governi (in questo caso dal governo francese) in quanto uno strumento con simili potenzialità presta il fianco a molti interrogativi tra i quali, i più banali sono: che cosa accadrebbe in caso di data breach? Che cosa accadrebbe in caso di furto del telefono cellulare?

Per questi ed altri motivi sono già stati presentati i primi ricorsi contro la app Alicem.

Il primo viene da un’associazione di cittadini e l’altro arriva addirittura dal CNIL, autorità Garante della protezione dei dati francese.

Il nodo del consenso

Dalla lettura di tali documenti emerge come il problema principale consista nel mancato rispetto delle linee guida rilasciate dal WP29 in materia di consenso.

Ed in effetti, l’associazione La Quadrature du Net evidenzia come l’applicazione Alicem richieda l’utilizzo di un dispositivo di riconoscimento facciale, senza lasciare altra scelta all’utente. Tuttavia, in base al GDPR e alle relative linee guida, affinché il consenso sia valido, deve essere libero, vale a dire che non può essere vincolato.

In tal senso è chiaro il considerando 42 del Regolamento il quale afferma: “il consenso non dovrebbe essere considerato liberamente prestato se l’interessato non è in grado di operare una scelta autenticamente libera o è nell’impossibilità di rifiutare o revocare il consenso senza subire pregiudizio“(considerando 42).

Ora, per capire se il consenso è prestato in modo libero o meno, è fondamentale valutare se, l’eventuale rifiuto, è potenzialmente capace di causare un pregiudizio all’interessato. Il pregiudizio potrebbe essere costituito dall’impossibilità di accedere ad una serie di funzioni vantaggiose come, ad esempio, l’adempimento di formalità solitamente da compiersi fisicamente agli sportelli della PA con grande dispendio di tempo.

In tal senso potrebbe tornare utile quanto affermato dalla Corte di Cassazione italiana in una sentenza molto discussa. Secondo la Corte un consenso, anche se obbligatorio per accedere ad esempio ad una applicazione, è da considerare libero se esistono altri servizi simili che permettono all’utente di raggiungere il medesimo risultato. Ora, rinviando ad altre sedi le discussioni sulla possibilità di utilizzare il criterio della fungibilità per giudicare la libertà effettiva del consenso, è utile evidenziare come nel caso di Alicem l’utente non abbia alcuna alternativa valida. Se il cittadino vuole accedere ai servizi della PA tramite app deve usare Alicem, acconsentendo al riconoscimento facciale.

E’ quindi evidente che, anche nella visione molto elastica (e per certi versi discutibile) della Corte di Cassazione, la app del Governo francese non risulta rispettosa del principio cardine del GDRP che vorrebbe un consenso libero.

Il ricorso del Garante privacy francese

Non solo, il CNIL ha correttamente evidenziato che trattandosi di dati biometrici la situazione risulta ancora più complessa in quanto l’art. 9 GDPR vieta il trattamento di dati biometrici salvo che l’interessato abbia prestato il proprio consenso esplicito al trattamento di tali dati personali.

A tal proposito, l’Autorità ha aderito alla posizione del gruppo di lavoro dell’articolo 29 affermando che nell’ipotesi di un servizio subordinato al trattamento dei dati personali, il consenso non è libero quando il trattamento è necessario alla fornitura dello stesso.

Nel caso concreto, il rifiuto al trattamento dei dati biometrici per il riconoscimento facciale costituisce un ostacolo all’attivazione della applicazione e alla fruizione dei servizi on line.

Alla luce di ciò CNIL, per evitare di violare il principio di libertà del consenso, suggerisce al Ministero di proporre una alterativa al riconoscimento facciale per accedere ai servizi della applicazione come, ad esempio, l’utilizzo di credenziali o di altri sistemi capaci di identificare univocamente una persona senza ricorrere ai dati biometrici.

Un problema etico

Ora, è chiaro che il problema non sia il mancato rispetto di una regola formale.

Ciò che si cerca di scongiurare è la possibilità che una pubblica amministrazione obblighi i propri cittadini a cedere i propri dati biometrici con la scusa di poter cosi accedere ad alcuni servizi on line.

Se, come dice CNIL, esiste una alternativa valida all’utilizzo del riconoscimento facciale, perché obbligare i cittadini a sottoporsi a tale trattamento?

Secondo l’organizzazione Privacy International, le tecnologie e le pratiche di sorveglianza sviluppate e utilizzate dalle più avanzate agenzie di sorveglianza del mondo si stanno diffondendo a livello globale, anche nei paesi che non dispongono di garanzie per il loro utilizzo.

Senza tali garanzie, la sorveglianza viene utilizzata per rafforzare il controllo politico e per spiare attivisti, giornalisti, dissidenti e qualsiasi opposizione.

Ciò facilita gravi violazioni dei diritti umani, rafforza l’autoritarismo, mina la governance e guida la corruzione.

Questo tipo di programmi devia inoltre denaro e altre risorse dallo sviluppo e da altri aiuti molto più urgenti, offrendo invece miliardi di dollari alle agenzie di sicurezza e alle società di sorveglianza. Perché un governo dovrebbe spendere così tanti fondi per l’implementazione di una tecnologia? Perché la Francia vuole utilizzare così tante risorse per investirle in questo riconoscimento facciale che, di fatto, stando alle dichiarazioni ufficiali, verrà utilizzato come mera credenziale di accesso ad un servizio (al pari di una semplice password)? Il dubbio è che, dietro ai propositi ufficiali vi sia in realtà la volontà di schedare i dati biometrici dell’intera popolazione e ciò potrebbe comportare di grossi rischi per le persone.

Gli utilizzi distorsivi delle tecnologie di riconoscimento facciale

Del resto, mentre in Francia si sta ancora valutando la bontà del progetto Alicem, ad Hong Kong (dove simili tecnologie sono già implementate) si iniziano a vedere i primi utilizzi distorsivi. Questo ci permette di avere una visione concreta dei rischi che si nascondono dietro ad un utilizzo controverso delle tecnologie di riconoscimento facciale, fornendoci un inedito sguardo dal futuro.

Come noto ad Hong Kong sono in corso numerose manifestazioni contro il governo cinese. In questo contesto, nel giro di breve tempo, si è registrata una escalation vertiginosa.

In pochi giorni i protestanti hanno dapprima temuto di essere soggetti a riconoscimento facciale da parte della polizia (al fine di velocizzare l’individuazione dei capi della protesta fra la folla), successivamente i cittadini hanno iniziato ad indossare maschere ed abbattere i cosiddetti “pali della luce smart”. In risposta, i leader di Hong Kong hanno rispolverato una legge dell’era coloniale, vietando a chiunque di indossare maschere, nel tentativo di frenare il boicottaggio delle tecnologie di riconoscimento.

Questo dimostra come una simile tecnologia, anche in pochissimo tempo, possa passare dall’essere uno strumento di sicurezza all’essere uno strumento in qualche modo oppressivo per i cittadini. I cittadini di Hong Kong, comunque molto sensibili sul tema, mai avrebbero pensato che la tecnologia sarebbe stata usata contro di loro per impedire una manifestazione. Eppure è andata proprio così.

Per questo in Francia ci si sta opponendo fermamente all’avvio del programma Alicem. La creazione di un database di tutti i volti dei cittadini francesi comporta rischi troppo alti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3