elezioni 2022

M5S: “Avanti col PNRR, ma rilanciare sulla trasformazione digitale”

Il MoVimento Cinque Stelle intende proseguire, col nuovo Governo, nelle direttrici del PNRR ma intende rilanciare rispetto ad alcune aree di intervento: l’accesso alla rete veloce,
l’inclusione digitale, lo sviluppo economico, la formazione, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, la governance dell’innovazione

Pubblicato il 14 Set 2022

Luca Carabetta

Consulente - innovazione 🇮🇹 Già Deputato XVIII Legislatura M5S

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Il MoVimento 5 Stelle si ripresenta alle elezioni con un programma elettorale molto ampio, focalizzato su tre grandi pilastri: la solidarietà, la tutela dei beni comuni, lo sviluppo economico basato sulla transizione ecologica e digitale.

Per ognuna di queste aree il M5S al Governo ha conseguito importanti risultati, nel rispetto del precedente impegno elettorale preso con i cittadini. Oltre alle parole che leggerete nel programma, ci sono quindi i fatti concreti degli anni passati.

Transizione digitale

Da sempre grandi sostenitori dell’innovazione tecnologica, ci troviamo oggi in un momento storico di transizione, in cui convergono interessi e capitali pubblici e privati nel digitale.

Un esempio rilevante è dato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che rappresenta una conquista italiana sulla scena Europea ed è stato molto importante l’averlo strutturato secondo un filo conduttore, proprio quello della transizione digitale. Il MoVimento Cinque Stelle intende proseguire nelle direttrici del piano e rilancia rispetto ad alcune aree di intervento:

  • l’accesso alla rete veloce,
  • l’inclusione digitale,
  • lo sviluppo economico,
  • la formazione,
  • la digitalizzazione della pubblica amministrazione,
  • la governance dell’innovazione.

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Accesso alla rete veloce e inclusione digitale

La pandemia ha messo in evidenza la nostra fragilità, specie sul fronte delle infrastrutture digitali. Senza una connessione veloce, molte famiglie si sono trovate discriminate. Sosteniamo l’importanza dell’inserimento dell’accesso alla rete veloce tra i diritti costituzionali che lo Stato dovrà garantire.

Al fine di perseguire questi obiettivi bisognerà raggiungere la copertura totale del territorio italiano con la Banda Ultralarga, accelerare con il 5G e abbattere le barriere superflue che oggi ostacolano lo sviluppo delle telecomunicazioni in Italia.

In una società sempre più connessa è fondamentale intercettare le opportunità e difendersi dai rischi che possono colpire tutte le fasce della popolazione, specie quelle meno consapevoli.

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Sviluppo Economico

Punto principale del programma è quello di investire in azioni di sistema per tutto l’ecosistema dell’innovazione italiana, coinvolgendo i diversi attori pubblici e privati, anche in collaborazione tra loro.

Si prevede di prorogare e potenziare ulteriormente il Piano Transizione 4.0, con la possibilità di cedere i crediti fiscali sul modello Superbonus.

Per quanto riguarda le startup procederemo nella direzione già tracciata: semplificando le prime fasi di attività delle società e abbattendo le barriere regolatorie anche per gli operatori del mercato dei capitali di rischio.

Realizzeremo un piano industriale che consideri l’impiego delle tecnologie avanzate strategiche per il Paese come la manifattura digitale, l’intelligenza artificiale, i semiconduttori, le nanotecnologie.

Prevediamo di ultimare il progetto di un framework normativo favorevole per l’ambito blockchain e valute digitali e relative applicazioni.

L’obiettivo di queste azioni è quello di rendere il Paese più attrattivo, anche grazie a strumenti dedicati come il visto sui nomadi digitali approvato qualche mese fa o un fondo di investimento pubblico che operi in coinvestimento esclusivamente con partner esteri.

Pubblica Amministrazione

Valutiamo positivamente tutto il lavoro svolto sino ad oggi in questa legislatura. I diversi governi hanno investito convintamente in questo ambito, mettendo il piede sull’acceleratore anche grazie al PNRR.

Ricordo in particolare la realizzazione del Polo Strategico Nazionale, la migrazione in cloud della PA, il progressivo rafforzamento degli organismi e dei processi per la cybersecurity del Paese, lo sviluppo dell’app IO e delle interfacce della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese.

Prevediamo un’azione “Dati bene comune” per applicare i principi dell’Open Data ai dati della Pubblica Amministrazione.

Accogliamo inoltre con favore le proposte avanzate negli ultimi giorni da diversi attori dell’innovazione italiana sull’introduzione su larga scala di software libero nella PA e sull’impiego dell’identità digitale nei processi democratici.

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Formazione

Se è vero che l’ultimo dato dell’indice DESI registra dei miglioramenti per il nostro Paese, è altrettanto vero che purtroppo l’Italia si trovi al fondo delle classifiche europee se parliamo di competenze.

Non è possibile affrontare la transizione digitale senza maggiori investimenti nella formazione relativa a quelle competenze oggi fondamentali: STEM, manageriali, imprenditoriali. Il M5S ha già approvato un atto parlamentare sul potenziamento dell’insegnamento di matematica e informatica sin dai primi livelli scolastici.

Governance dell’innovazione

Pur accogliendo con favore la “rinascita” del Ministero dell’Innovazione con il Governo “Conte-II”, riconosciamo l’attuale limitatezza delle sue deleghe e prerogative. Riteniamo opportuno un potenziamento del dicastero, anche attraverso il trasferimento del dipartimento per le telecomunicazioni oggi al MiSE, anche dotandolo di portafoglio.

Il Ministero della Transizione Digitale dovrà poi assumere deleghe ancor più forti sul coordinamento delle politiche dell’innovazione tra ministeri, di modo da strutturare un’azione politica convergente.

Sosteniamo inoltre l’idea di una commissione parlamentare permanente sull’innovazione, che possa divenire un interlocutore unico per cittadini, operatori e istituzioni.

Occorre infine l’istituzione di un soggetto ad alto contenuto di competenza, sulla falsariga dell’iniziativa French Tech, per il coordinamento dei molteplici attori pubblici nella filiera dell’innovazione.

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