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Chatbot che non dimenticano: i lati oscuri della memoria AI



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La memoria artificiale nei chatbot trasforma l’interazione uomo-macchina, offrendo personalizzazione e continuità conversazionale. Solleva però anche questioni critiche su privacy, manipolazione emotiva e conformità alle normative europee sulla protezione dati

Pubblicato il 3 giu 2025

Barbara Calderini

Legal Tech – Compliance Manager



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La capacità dei chatbot di “ricordare”[1] non è più solo un’innovazione tecnica, ma una trasformazione radicale del modo in cui uomo e macchina interagiscono: più personalizzata, continua, ma anche più esposta a rischi normativi e cognitivi.

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