governance

Strategia Nazionale Blockchain: da dove partire

Dopo l’adesione alla European Blockchain Partnership a breve inizieranno i lavori per delineare una strategia nazionale sotto l’egida del Mise. Vediamo su cosa dovrà fondarsi e perché, per definire i primi standard operativi, sarebbe opportuno partire da una classificazione dei modelli di governance

Pubblicato il 06 Dic 2018

Marcella Atzori

University College of London

blockchain_712652662

Delineare una Strategia Nazionale Blockchain sarà per il nostro Paese una sfida ardua e da affrontare con le dovute cautele per diverse ragioni. Ma è obiettivo inevitabile, anche alla luce del recente impegno del Governo su queste tecnologie (vedi decreto semplificazioni).

Un primo, fondamentale passaggio per arrivare a una comprensione generica della qualità degli ecosistemi esistenti che consenta un’adeguata mappatura e la definizione dei primi standard operativi, è quello di classificare i modelli di governance: un approccio che permette di considerare le necessità e gli obiettivi di tutti gli operatori coinvolti e i vincoli giuridici a cui sono o potrebbero essere sottoposti.

Blockchain, una tecnologia ancora non del tutto matura

Va ricordato infatti che la blockchain è una tecnologia con un livello di sviluppo tecnico e di diffusione a livello internazionale ancora poco maturo, sebbene in rapida evoluzione: le infrastrutture esistenti sono spesso in fase sperimentale o non vanno oltre il proof-of-concept iniziale, per tutta una serie di difficoltà applicative di natura sia tecnica che normativa.

Anche per questo finora è stato difficile per le autorità competenti e gli esperti di settore suggerire procedure certe di implementazione su ampia scala nel mondo dei servizi pubblici e privati.

E’ ovvio poi che non possa esistere una “strategia blockchain” autonoma e separata rispetto a un più ampio e ordinato piano di sviluppo digitale del paese – piano che dovremmo avere e che ancora oggi è quantomeno insufficiente. Il rischio è così che la blockchain policy si riduca a un mero slogan politico e scivoli in breve tempo in un vuoto di programma e di coordinazione, sviluppandosi a macchia di leopardo, in maniera azzardata e inconsistente, e senza interoperabilità.

Le premesse da cui il nostro paese parte sono quindi tutt’altro che ottimali.

E’ fondamentale tuttavia allinearci agli altri paesi europei e promuovere anche in Italia un’adeguata attenzione istituzionale per blockchain e DLT: auspichiamo che si faccia valutandone gli effettivi vantaggi caso per caso, con competenza scientifica e nel rispetto dei principi costituzionali, prendendo così le distanze dai toni mirabolanti di certi nuovi profeti della decentralizzazione che in questi anni hanno proposto un po’ di tutto –  dalla società globale senza Stato e senza rappresentanti politici, alla teledemocrazia da attuare attraverso piattaforme private.

Come appena prospettato dal Ministero dello Sviluppo Economico, occorrerà intanto avviare un serio monitoraggio degli operatori, dei prodotti e dei servizi emersi finora nei mercati e nel mondo della ricerca applicata, valorizzando le migliori pratiche di settore.

Ciò sarà propedeutico a eventuali azioni di sostegno alla decentralizzazione, che dapprima dovrebbe magari avvenire attraverso progetti pilota di piccola scala, a basso rischio e con vantaggi reali e quantificabili per i partecipanti del sistema.

Valutato positivamente il proof-of-impact – ovvero la rispondenza dei risultati di queste esperienze alle reali necessità di pubblica amministrazione, cittadini o imprese variamente coinvolte – si potranno poi sviluppare progressivamente idee e pratiche sempre più ambiziose e complesse, che portino a una definizione degli intermediari o dei processi ridondanti che i registri distribuiti potrebbero eliminare, e dunque dei primi standard operativi per specifici settori.

Ma tutto ciò, lo ripetiamo, dovrà sapersi integrare con un piano generale di sviluppo dei servizi digitali nel paese che sia chiaro e coerente, o non faremo altro che aggiungere caos a quello già esistente.

Per facilitare la mappatura e arrivare almeno a una prima comprensione generica della qualità degli ecosistemi esistenti, sarebbe utile partire non tanto dalla valutazione delle specifiche tecniche dei vari network, come solitamente avviene, ma da una più ampia classificazione dei modelli di governance esistenti.

Questo approccio è preferibile rispetto al primo perché più esteso e inclusivo: considera infatti non solo il livello di complessità tecnico raggiunto dagli ecosistemi blockchain/DLT, ma anche le necessità e degli obiettivi di tutti gli operatori coinvolti (sviluppatori, fornitori di servizio, cittadini, consumatori, istituzioni e mercati), nonché i vincoli giuridici a cui sono o potrebbero essere sottoposti.

Di seguito una distinzione preliminare, non esaustiva ma almeno di massima.

Governance di Classe 1

Governance robusta, tipica degli ecosistemi permissioned, adatta a gestire funzioni anche molto complesse e servizi in alta affidabilità (pubblica amministrazione, e-government, sanità, banking, etc.). Questi network possono essere immediatamente applicabili nel mondo dei servizi, in quanto rispettano senza eccezioni almeno 5 criteri fondamentali di affidabilità sistemica:

  • elevata performance tecnica: velocità delle transazioni, sicurezza, scalabilità e capacità dei network sono adeguatamente testati e ottimizzati per la tipologia di dati, servizi e utenti da gestire;
  • accessibilità e continuità di servizio sono garantite a livello tecnico e legale;
  • adeguata policy per la conservazione dei dati nel lungo periodo / cancellazione dati: il ciclo di vita di dati e servizi è protetto da ogni forma di volatilità di mercati e operatori. Si ha una chiara definizione dei soggetti legalmente responsabili per la conservazione dei dati anche nel medio- lungo periodo o in caso di obsolescenza della tecnologia utilizzata. Sono previste soluzioni adeguate per la gestione di dati irrilevanti o errati; sarà da chiarire tuttavia se in ambito blockchain sia ammissibile adempiere agli obblighi legali che impongono la cancellazione dei dati attraverso altre modalità di neutralizzazione dei dati;
  • privacy e confidenzialità di dati e transazioni sono garantite by-design;
  • compliance normativa: piattaforme e gestori operano in conformità a norme e regolamenti nazionali e internazionali già esistenti (es. GDPR, eIDAS 2014, etc.). In attesa di eventuali disposizioni integrative che si rendessero necessarie, si possono comunque delineare le responsabilità legali di sviluppatori e fornitori di servizio attraverso norme già direttamente applicabili ai servizi blockchain/DLT, anche per analogia o estensione.

Governance di Classe 2

Governance di forza media, che non soddisfa la totalità dei requisiti precedenti e che quindi potrebbe essere applicata in via integrativa, ma non sostitutiva dei sistemi tradizionali. E’ tipica di molte reti permissioned proposte attualmente sul mercato. Pur non essendo ottimizzate per la gestione di servizi sensibili, queste reti possono comunque presentare un certo grado di affidabilità sistemica per funzioni mediamente complesse. Possono rispettare buone pratiche e operare in regime di autoregolamentazione, in attesa che le autorità di settore chiariscano in modo esplicito o più stringente le garanzie di tutela per cittadini e utenti e i requisiti tecnico-giuridici da rispettare per le diverse categorie di servizi. A quel punto è probabile una progressiva migrazione di questi network verso una classe di governance più robusta.

Governance di Classe 3

Governance interamente decentralizzata. È tipica dei network pubblici o permissionless ed è per sua natura debole e frammentata. L’assenza di un’autorità centrale di coordinamento e il carattere transnazionale dei network non consentono l’adeguamento dei codici informatici ai codici legali, né una chiara definizione di responsabilità nella gestione dei dati. Non soddisfano i criteri di affidabilità sistemica sopracitati, ma in compenso sono molto innovative in quanto riescono a gestire funzioni poco complesse in maniera interamente decentralizzata.

Una strategia proporzionale e sostenibile

Queste tre classi di governance risolvono evidentemente il naturale trade-off tra affidabilità sistemica e decentralizzazione in maniera diversa o opposta.

È fatto salvo un generale principio di coesistenza, per cui nel mercato tenderanno sempre a coesistere liberamente network ed infrastrutture blockchain differenti per obiettivi, valori, persistenza nel tempo e performance tecnica – anche se presumibilmente con una crescente polarizzazione verso le Classi 1 e 3.

Tuttavia lo sviluppo delle applicazioni blockchain e DLT non può reggersi soltanto sull’autoregolamentazione, sull’estro degli sviluppatori e sulle leggi del mercato.

Per facilitare l’effettiva adozione delle nuove tecnologie, sarà compito dei policy makers – non solo a livello nazionale ma europeo – iniziare a stabilire i requisiti di governance per la gestione dei differenti servizi in ambito pubblico e privato, verificando puntualmente l’eventuale necessità di integrazioni o variazioni normative.

Inserendosi in un più esteso piano di sviluppo dei servizi, una buona Strategia Nazionale Blockchain dovrà perciò necessariamente fondarsi su principi di proporzionalità e sostenibilità: occorrerà cioè “decentralizzare quanto più possibile, ma regolamentare quanto è necessario”, reintroducendo negli ecosistemi distribuiti opportuni livelli di coordinamento e di sicurezza sistemica, secondo una logica di minimizzazione dei rischi e in misura comunque proporzionale alla tipologia di dati, utenti, operatori e servizi da gestire.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 2