LA PROPOSTA

Digitale nei piccoli Comuni, non esiste il “costo zero”: ecco da dove ripartire

Riduzione dei data center, accorpamento degli uffici, personale dedicato: passa da qui (ma non solo) un rilancio per la digital transformation della Pubblica amministrazione locale. Analizziamo i punti critici del decreto Semplificazioni e le strategie da mettere in atto

Pubblicato il 01 Dic 2020

Andrea Tironi

Project Manager - Digital Transformation

digitaL transformation

Una politica attenta, spinta economica, partner tecnologici abilitanti, domanda di servizi digitali da parte dei cittadini. Sono questi gli ingredienti base per la digital transformation della PA. Ma il Dl Semplificazioni non sembra ancora orientato in questa direzione.

Vediamo come rilanciare il progetto per rendere la Pal una “Amazon per cittadini digitali“.

Digital transformation per la PA

Lo spunto per questa riflessione mi è arrivato leggendo un interessante articolo di Carlo Mochi Sismondi su Agenda Digitale, “Semplificazioni, così non innoviamo la PA. Mochi: “Ecco le quattro mosse che mancano ancora, in particolare quando afferma: “Chiarezza negli obiettivi, nei tempi e nelle risorse per la digital transformation delle amministrazioni pubbliche”. Il “terzo punto” individua un argomento a me molto caro: l'”accompagnamento” della Pal verso il digitale.

Da anni cerchiamo come azienda di accompagnare la trasformazione digitale nei comuni medio-piccoli (sotto i 10.000 abitanti) e mi piacerebbe focalizzare alcune opzioni che ho valutato nel tempo (e che a volte vanno oltre le mie e le nostre possibilità) ma che potrebbero far fare il salto alla PAL dei comuni.

Opzione 1: fusione disruptive

La soluzione sicuramente più efficiente e di medio-lungo periodo è eliminare i comuni sotto gli X mila abitanti, con X uguale a 1, 3 o 5 mila (con X=5 i comuni di cui si parla sono 5495). Eliminarli vuol dire che i comuni si aggregano come unione e/o diventano un comune solo fondendosi. Dal punto di vista dell’efficienza tecnologica, dei costi, dell’ottimizzazione del personale questa soluzione non ha paragoni.

Dopo un investimento iniziale in tecnologia per unire le basi dati, in attività per unire gli uffici e le funzioni, in “battaglie” personali per le responsabilità, è chiaro che avere un solo ente con più persone, una sola sede invece di N, un solo “server” invece di N, una sola gestione invece di N è più efficiente.

Inoltre si potrebbe ridurre drasticamente i datacenter della PA, passando dai 22.000 attuali ai probabilmente 19.500 (5000 comuni con un rapporto 1 a 3 di fusione, rende il numero a 1600 circa, ovvero si fondono/spariscono ben 3400 comuni), con una riduzione del 15% circa. I fondi in questo momento non mancano/mancheranno. L’Europa accetterebbe di gran lunga una soluzione del genere.

La fattibilità c’è, la Regione Emilia Romagna lo fa da tempo. I comuni assorbiti potrebbero mantenere le sedi comunali come sportelli al cittadino nel medio termine, intanto che tutti i servizi diventano digitali e i nuovi cittadini diventano i nativi digitali. In fondo, qualcuno è mai andato in un negozio Amazon per caso?

Se rendiamo efficiente e digitale la PA, nessuno vorrà più andare allo sportello. Farlo in maniera massiva ovviamente ha degli aspetti di complessità superiori all’impatto che può avere la sola Emilia Romagna con qualche comune all’anno. Questi aspetti vanno valutati: ma è una possibilità che per tanto “folle” che possa sembrare va messa sul tavolo.

Opzione 2:  Systemic Innovation

Da anni si chiede ai piccoli comuni di digitalizzarsi a “costo zero”. Questo lo devono fare gli RTD (Responsabile per la Transizione Digitale, un ufficio che deve essere creato a costi invariati). Ma poco succede: poiché mancano fondi, l’RTD lo fa il Segretario e gli effetti sono piuttosto limitati. Nel decreto semplificazione la parte che trovo “orribile” è quando si continua a dire che è necessario fare digitalizzazione/innovazione (pagopa, IO etc etc) senza costi.

Come si può fare innovazione senza investire? E’ una cosa che sa fare solo la PA (ovvero che non sa fare nessuno, perché poi la PA non fa niente e le cose rimangono uguali). Per fare systemic innovation, come ricorda Mochi Sismondi, serve altro: “Nelle raccomandazioni per il Governo lasciate quasi due anni fa – si legge nell’articolo -, alla fine del suo incarico di Commissario straordinario, Diego Piacentini ha proposto di ‘formare un team dedicato all’implementazione della trasformazione digitale della pubblica amministrazione e alla sua esecuzione sul territorio, in affiancamento e a supporto delle amministrazioni centrali, locali e ai fornitori di tecnologia.

Una prima stima è di 510 esperti di tecnologia e di processi industriali di cambiamento (di cui indicativamente 115 all’interno del team centrale, 105 in assegnazione alle PA centrali che vengono coinvolte nella gestione dei progetti lanciati dal Team e 290 sul territorio in affiancamento alle amministrazioni centrali, locali e ai fornitori di tecnologia). Questo tipo di qualifica è riscontrabile raramente nei dipendenti della PA”.

L’eredità di Piacentini

Il documento di Piacentini era un lascito a chi sarebbe arrivato dopo, e spiegava con chiarezza il perché di tante proposte, oltre che il come e con cosa. Molte sono state portate avanti. Ma quello che manca ad oggi è presenza sui territori. Pensare che i territori possano farcela da soli a fare trasformazione digitale, a invarianza di costi, è “simpatica utopia”.

Per fare trasformazione digitale, in un ente locale di piccole dimensioni, servono almeno 5 attori:

  • una politica attenta al digitale
  • la forza economica
  • un partner tecnologico abilitante (che dà all’ente il supporto tecnologico neutro per fare le scelte che deve fare)
  • uno o più partner tecnologici (fornitori) che forniscono soluzioni possibilmente compliant alle disposizioni normative
  • domanda di servizi digitali da parte dei cittadini

La politica attiva e attenta al digitale non si “attiva” dalla mattina alla sera. I sindaci sono protempore (durano dai 5 ai 10 anni anni, in base alla rielezione), puntano alla rielezione in molti casi, hanno un sacco di problemi che ritengono più importanti del digitale e usano ancora i soldi per gli asfalti e le buche in via prioritaria. Che incentivo hanno a pensare al digitale? Oltretutto sono alle prese con un periodo non facile di governance (Covid-19) e non sono esperti di tecnologia.

I segretari comunali non aiutano i sindaci lato digitalizzazione, perché spesso sono “manager” presenti molto poco (qualche ora la settimana), con competenze burocratiche e legali, ma non di project management, people management e tecnologiche. Quindi possono aiutare il sindaco solo laddove capiscono, visto che non hanno tempo nemmeno per fare il “loro” burocratico lavoro.

Il partner tecnologico abilitante spesso si fonde con il fornitore di soluzioni, quindi fa il proprio interesse e non quello dell’amministrazione. Il fornitore dice che la sua soluzione è la migliore, e quindi indirizza l’ente sui propri prodotti, non puntando alla maturazione dei servizi, ma alla fornitura e al lockin.

Due proposte per il rilancio

  • Un Innovation Manager per la PA. Forse una persona sola è poco, ma un innovation manager per la PA potrebbe essere una proposta (e provocazione) che aiuti i comuni a migliorare affiancandosi a Sindaci e Segretari e cambiando così dinamiche, processi e tecnologie negli enti.
  • Un team di digitalizzazione. Un gruppo di persone che “di mestiere” fa la digitalizzazione degli enti locali, si prende in capo 50-100 comuni, li porta ad un livello di digitalizzazione al passo con i tempi (pagoPa, iO, Spid, Anpr) e poi procede su altri 50-100 comuni in un progetto annuale. Una specie di “cottimisti del digitale” assunti centralmente.

Entrambi avrebbero il compito di eseguire il piano triennale. So che dovrebbe farlo l’RTD, ma fino anche l’RTD sarà il segretario comunale che diventa un accentratore di responsabilità che poi non hanno attuazione, ha poca utilità. Quindi potrebbero entrare nel suo staff e dargli quelle competenze manageriali e di tecnologia che gli mancano, coadiuvandolo con anche l’apporto della politica (il Sindaco).

Personale e meccanismi di premialità

Ma si può andare oltre: e se cambiasse il progetto? Proviamo ad immaginare una governance diversa: la PAL come gli sportelli bancari. Io accedo alla sportello comunale ovunque sia e ho i servizi che si danno a livello comunale. Faccio la CIE, chiedo dettagli sulla mia TARi, chiedo un sussidio dei servizi sociali. Alcuni hanno già detto che questa è utopia, ma le visioni sono utopie solo fino a che qualcuno non le attua.

Sul rilascio della CIE ne abbiamo parlato con il Ministero dell’Interno. L’unico limite sembra quello di avere in ANPR un flag che dica se la CIE è rilasciabile oppure no, perché questo dato ce l’ha solo il comune di residenza. Se ci fosse questo flag potrei fare la CIE dove voglio, senza problemi. E questo ridurrebbe la congestione di richieste CIE nelle grandi città permettendo di fare la CIE nei comuni medio-piccoli, con una redistribuzione fatta dai cittadini in “automatico” delle richieste. Se poi queste richieste fossero visualizzabili in un pannello di prenotazione “AgendaCie” che per esempio avverte che “il comune che ti permette di fare la CIE più velocemente nel raggio di 30 km è il comune di Crema”, sarebbe il massimo per il cittadino.

Certo ci sono problemi organizzativi da valutare (il dimensionamento del personale dei comuni in base agli abitanti) e economici (se i tuoi cittadini vengono al mio comune, direbbe un Sindaco, mi paghi tu i servizi?). D’altra parte se un comune eroga servizi migliori e serve più cittadini, si possono trovare meccanismi di premialità.

Credo questo sia #cittadinoalcentro. Probabilmente è ora di vedere una nuova PAL e partire da una nuova governance per trasformazione grazie a fondi e persone. La PAL che, con tutta la buona volontà, non ce la può fare da sola. Del resto chiosa Mochi Sismondi: “Ora i soldi ci sono, i progetti anche, la responsabilità politica è chiara: sbagliare sarebbe imperdonabile”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3